Dal Salento un esempio di lungimiranza nella gestione del randagismo. Nel canile tutti stanno bene, come al solito.
Tricase. E tre cose in croce. Soprattutto sulla croce: cose come i cani, che possono essere ingurgitati dentro tre mura, tre reti, tre inferni. Il primo per la condanna di essere nati lì, il secondo per la condanna di non uscire più da lì. Il terzo per la condanna certa di morire lì.
Tricase è Puglia, Lecce. Ed è soprattutto un vortice di inadempienze, di ferite e sangue. Un gorgo salentino. Una cartolina alternativa.
Il canile di Tricase è un caso tra i tanti, uno squarcio di male. Un canile sovraffollato, è l'unico commento del Comune, dove tutto è a posto: cibo, igiene, salute. E i cani che i volontari vedono in precarie condizioni? Sono arrivati così, poveretti. Allora li curino, viene subito da dire. Il cane con la zampa gonfia e la carne aperta? Una neoplasia.
Il cane con gli occhi e le mucose scavati nella carne? Ma è leshmaniosi. Il cane glabro? Soffre di alopecia. E la povera Asl deve ricoverare in canile tutti i cani malridotti.
È normale che il canile diventi un lebbrosario! Quanto alle adozioni e ai piani per favorirle... Tricase e i comuni convenzionati devono ancora spiegare cos'hanno in testa. «Al canile c'è un cane dolcissimo ospite in gabbia da 8 anni», raccontano i volontari. È uno dei tanti. «Ecco, forse questo è il vero scandalo: una legge che ci costringe a tenere detenuti cani sani e tranquilli». Un'ironia amara.
E le fotografie? "Abusive", tratte con l'inganno, si giustificano dall'amministrazione. Come se fosse più deprecabile documentare come vengono spesi i denari pubblici destinati alla veterinaria e al benessere animale. Come se visitare un canile convenzionato fosse un reato, come entrare in una proprietà privata.... Vietato vedere cosa accade dentro, interrogarsi sulla salute degli animali che sono proprieta del sindaco, quindi della comunità, mantenuti con il denaro dei pugliesi, senza magari interrogarsi anche su che politica di abbattimento del randagismo viene effettuata, quante sterilizzazioni sul territorio, quanta anagrafe canina controllata a partire dai cani padronali... Ce n'è un vagone e una sporta da raccontare...
Il Sindaco, anche senza richiesta formale, ha mostrato i documenti che attestano la regolarità dei pagamenti. «Comunque, tengo a chiarire che il proprietario del canile, anche se da altri comuni non sta ricevendo le quote certamente non lascia morire di fame i cani. Inoltre la Asl è continuamente presente così come il nostro comune impegnato a visionare che ai cani non sia fatto mancare nulla» spiega una voce fuori campo dell'amministrazione.
Il Comune intanto "sogna" progetti ambiziosi: una stabulazione libera, sullo stile di un parco canile. Ma siccome la convenzione è al momento cara, pensano alla prevenzione sul territorio. Pensino intanto anche a curare i cani. Non basta magari sbandierare che si vogliono colpire i padroni che non raccolgono le deiezioni dei loro fedeli amici al guinzaglio. O che si vuole contrastare lo sversamento illegale di rifiuti in zone appena terminate di bonificare. Dovrebbe essere ordinaria amministrazione. E promettere iniziative di educazione al rispetto e all'adozione. Progetto, quest'ultimo, sperimentato nel novembre scorso. E prima no? Il randagismo non è mai esistito? Francamente commossi, ci interroghiamo: non è un po' poco per rifarsi la coscienza?
Proposta di legge per una commissione d'inchiesta sui canili lager e le asl veterinarie.
Dopo la rivoluzione Martini, il giro di vite legislativo sul benessere animale, le ispezioni ministeriali, eventi che stanno cambiando il corso culturale e legale sul fronte dei diritti degli animali, ecco arrivare una proposta di legge per fare chiarezza sul mondo delle zoomafie.
L'associazione Chiliamacisegua chiede supporto per sensibilizzare il Presidente della Camera e i Vicepresidenti affinchè venga presa in considerazione e non venga archiviata nel dimenticatoio delle:" macisonoaltrepriorità!" la proposta di legge parlamentare per creare una commissione d'inchiesta sui canili lager e le asl veterinarie, testo presentato alla Camera dai deputati Barbara Mannucci, Fiorella Ceccacci e Paolo Rubino.
Due righe sono sufficienti per richiedere da cittadino, civile e rispettoso delle leggi, che la questione animali maltrattati, Asl inadempienti e aindaci pure, sciupio di denaro pubblico, barbarie e inciviltà dei canili lager, venga affrontata e non ipocritamente sottaciuta, una volta per tutte e che finalmente si arrivi a perseguire gli aguzzini, i ladri, gli sfruttatori ovunque si annidino. Per ottenere una pena esemplare. E giustizia per le migliaia di povere creature sacrificate dalla indifferenza, dalla disumanità della Legge calpestata e disattesa. Sul sito liamacisegua.org la lettera tipo da inviare al Presidente e separatamente ai Vicepresidenti della Camera, «Per stanare l'illegalità diffusa e sconfiggere la zoo mafia, il cui introito stimato in tre miliardi di euro, nasconde tra le piaghe del malaffare, anche la gestione dei canili lager».
di Stefania Piazzo de La Padania

Tricase. E tre cose in croce. Soprattutto sulla croce: cose come i cani, che possono essere ingurgitati dentro tre mura, tre reti, tre inferni. Il primo per la condanna di essere nati lì, il secondo per la condanna di non uscire più da lì. Il terzo per la condanna certa di morire lì.
Tricase è Puglia, Lecce. Ed è soprattutto un vortice di inadempienze, di ferite e sangue. Un gorgo salentino. Una cartolina alternativa.
Il canile di Tricase è un caso tra i tanti, uno squarcio di male. Un canile sovraffollato, è l'unico commento del Comune, dove tutto è a posto: cibo, igiene, salute. E i cani che i volontari vedono in precarie condizioni? Sono arrivati così, poveretti. Allora li curino, viene subito da dire. Il cane con la zampa gonfia e la carne aperta? Una neoplasia.
Il cane con gli occhi e le mucose scavati nella carne? Ma è leshmaniosi. Il cane glabro? Soffre di alopecia. E la povera Asl deve ricoverare in canile tutti i cani malridotti.
È normale che il canile diventi un lebbrosario! Quanto alle adozioni e ai piani per favorirle... Tricase e i comuni convenzionati devono ancora spiegare cos'hanno in testa. «Al canile c'è un cane dolcissimo ospite in gabbia da 8 anni», raccontano i volontari. È uno dei tanti. «Ecco, forse questo è il vero scandalo: una legge che ci costringe a tenere detenuti cani sani e tranquilli». Un'ironia amara.
E le fotografie? "Abusive", tratte con l'inganno, si giustificano dall'amministrazione. Come se fosse più deprecabile documentare come vengono spesi i denari pubblici destinati alla veterinaria e al benessere animale. Come se visitare un canile convenzionato fosse un reato, come entrare in una proprietà privata.... Vietato vedere cosa accade dentro, interrogarsi sulla salute degli animali che sono proprieta del sindaco, quindi della comunità, mantenuti con il denaro dei pugliesi, senza magari interrogarsi anche su che politica di abbattimento del randagismo viene effettuata, quante sterilizzazioni sul territorio, quanta anagrafe canina controllata a partire dai cani padronali... Ce n'è un vagone e una sporta da raccontare...
Il Sindaco, anche senza richiesta formale, ha mostrato i documenti che attestano la regolarità dei pagamenti. «Comunque, tengo a chiarire che il proprietario del canile, anche se da altri comuni non sta ricevendo le quote certamente non lascia morire di fame i cani. Inoltre la Asl è continuamente presente così come il nostro comune impegnato a visionare che ai cani non sia fatto mancare nulla» spiega una voce fuori campo dell'amministrazione.
Il Comune intanto "sogna" progetti ambiziosi: una stabulazione libera, sullo stile di un parco canile. Ma siccome la convenzione è al momento cara, pensano alla prevenzione sul territorio. Pensino intanto anche a curare i cani. Non basta magari sbandierare che si vogliono colpire i padroni che non raccolgono le deiezioni dei loro fedeli amici al guinzaglio. O che si vuole contrastare lo sversamento illegale di rifiuti in zone appena terminate di bonificare. Dovrebbe essere ordinaria amministrazione. E promettere iniziative di educazione al rispetto e all'adozione. Progetto, quest'ultimo, sperimentato nel novembre scorso. E prima no? Il randagismo non è mai esistito? Francamente commossi, ci interroghiamo: non è un po' poco per rifarsi la coscienza?
Proposta di legge per una commissione d'inchiesta sui canili lager e le asl veterinarie.
Dopo la rivoluzione Martini, il giro di vite legislativo sul benessere animale, le ispezioni ministeriali, eventi che stanno cambiando il corso culturale e legale sul fronte dei diritti degli animali, ecco arrivare una proposta di legge per fare chiarezza sul mondo delle zoomafie.
L'associazione Chiliamacisegua chiede supporto per sensibilizzare il Presidente della Camera e i Vicepresidenti affinchè venga presa in considerazione e non venga archiviata nel dimenticatoio delle:" macisonoaltrepriorità!" la proposta di legge parlamentare per creare una commissione d'inchiesta sui canili lager e le asl veterinarie, testo presentato alla Camera dai deputati Barbara Mannucci, Fiorella Ceccacci e Paolo Rubino.
Due righe sono sufficienti per richiedere da cittadino, civile e rispettoso delle leggi, che la questione animali maltrattati, Asl inadempienti e aindaci pure, sciupio di denaro pubblico, barbarie e inciviltà dei canili lager, venga affrontata e non ipocritamente sottaciuta, una volta per tutte e che finalmente si arrivi a perseguire gli aguzzini, i ladri, gli sfruttatori ovunque si annidino. Per ottenere una pena esemplare. E giustizia per le migliaia di povere creature sacrificate dalla indifferenza, dalla disumanità della Legge calpestata e disattesa. Sul sito liamacisegua.org la lettera tipo da inviare al Presidente e separatamente ai Vicepresidenti della Camera, «Per stanare l'illegalità diffusa e sconfiggere la zoo mafia, il cui introito stimato in tre miliardi di euro, nasconde tra le piaghe del malaffare, anche la gestione dei canili lager».
di Stefania Piazzo de La Padania

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