Cattiveria e crudeltà delle anime nere di tutta Italia

In questo blog potrai leggere e vedere le immagini della crudeltà e della cattiveria umana .
Da Nord a Sud, isole comprese, una passerella di azioni vergognose, criminali, inumane, un repertorio di incuria, freddezza, avidità e ruberia.
La bassezza d'animo dell'essere umano viene portata alla luce.
Tutto compiuto contro creature deboli ed indifese, senza tutela reale e spesso ridotte senza dignità.
Quando decidi di andare in vacanza, scegli il tuo luogo di villeggiatura anche con questo parametro :
chi abita in questo posto ?

Al cuore del problema

Ogni anno migliaia di cani vengono introdotti nei canili esistenti nel nostro Paese. Nei canili migliori solo alcuni riacquistano dignità attraverso l'adozione. In altri li aspettano malattie, sbranamenti o comunque la fine naturale della vita trascorsa dietro le sbarre. Il tutto con costi altissimi per le amministrazioni. Aiutateci a dire basta. Il fenomeno del randagismo si può controllare e sconfiggere.


COSA DICE LA LEGGE:
Secondo la normativa vigente i sindaci sono responsabili per i cani vaganti nel territorio del Comune che amministrano.

Al fine di curare i cani presenti nel suo territorio, i Comuni ricevono finanziamenti da parte dello Stato centrale (pagati da noi cittadini mediante le tasse) per cui gli stessi sono tenuti a predisporre le strutture per risolvere il problema del randagismo e a finanziarle con i denari a ciò destinati.


LA SOLUZIONE MIGLIORE:
Le Associazioni senza scopo di lucro costituiscono i migliori soggetti per la gestione del canile in quanto, agendo senza scopo di lucro, danno maggiori garanzie sul fatto che i denari ad esse corrisposti dal Comune siano effettivamente destinati alla migliore cura del cane.


QUELLO CHE ACCADE NORMALMENTE:
L'affidamento ai gestori privati è invece assai pericoloso in quanto gran parte degli stessi sono tentati dal non garantire buone condizioni di vita o la stessa sopravvivenza dei cani ospitati nel canile al fine di massimizzare i guadagni.

A mero titolo di esempio, vi segnaliamo che sono numerosi i Comuni che hanno stipulato convenzioni con gestori privati per l'affidamento agli stessi della gestione dei canili a seguito di gare di appalto vinte con aste fortemente al ribasso. Sono numerosi gli esempi di gestori che hanno vinto con offerte che prevedano il mantenimento del cane per soli 70 centesimi di euro al giorno! 70 centesimi con cui il gestore dovrebbe pagare il cibo per il cane, le cure mediche, parte delle spese di gestione (operai, luce, acqua etc.) e, addirittura, ricavarci qualcosa per vivere.

Appare del tutto evidente, quindi, che in tali casi il benessere del cane non potrà di certo essere garantito.


IL BUSINESS DEL RANDAGISMO: 500 MILIONI DI EURO ALL'ANNO
Parecchi imprenditori privati hanno nella gestione dei canili una vera miniera d'oro. Si tratta spesso di delinquenti o persone senza scrupoli capaci di creare importanti connivenze con istituzioni che dovrebbero controllare.

Il business del randagismo in Italia genera un fatturato annuale di circa 500 milioni di Euro. 500 milioni di euro pagati dai contribuenti che spesso sono oggetto di vere e proprie truffe da parte dei gestori ai danni dei Comuni e, quindi, di chi paga le tasse.


IL CUORE DEL PROBLEMA:
Nella maggioranza dei Comuni poi la domanda d'ingresso dei cani supera largamente l'offerta di posti in canile, con la conseguenza che per ogni cane morto o fatto adottare, sono pronte altre due richieste di accalappiamento e che chi volesse speculare riesce a percepire sempre e comunque il suo guadagno su un numero garantito di cani. Alla minima spesa sul singolo animale corrisponde il massimo guadagno in termini di utile.

Così che si assiste spesso ad insufficienza di personale, mancanza di lavoratori qualificati, minimi spazi nei box, in cui i cani superano il numero di 3 animali, arrivando anche ad essere 15 o più, senza tenere in alcun conto la loro compatibilità (la prima causa di morte in canile è lo sbranamento!!!!).

Per non parlare delle speculazioni che si realizzano attraverso l'accalappiamento degli animali e lo smaltimento delle loro carcasse che crea un circolo vizioso per cui prima muore un cane prima si guadagna sullo smaltimento della sua carcassa e sull'accalappiamento del nuovo cane che lo sostituisce.


LA CONNIVENZA:
Altro fenomeno che acuisce il problema è la forte connivenza tra chi dovrebbe controllare e chi è controllato. Accade sovente nei Comuni più piccoli (ma non solo) che il Sindaco (che affida la gestione del canile), i responsabili della ASL (preposti al controllo) e il gestore del canile (colui che dovrebbe essere controllato) siano amici, compagni di merende o, addirittura, parenti.

Appare evidente come in queste situazioni sia realmente impossibile far rispettare la legge e far garantire il benessere dei cani ospitati nei canili.


LA SOLUZIONE:
Ciò non accadrebbe se i Comuni provvedessero come per legge alla costruzione e risanamento delle proprie strutture e soprattutto ne affidassero la gestione ad Associazioni di volontariato senza scopo di lucro, che diano garanzie di controllo, di apertura al pubblico e di trattamento secondo parametri di benessere misurabili molto elevati.

L'ACL – Associazione Canili Lazio Onlus da anni combatte il fenomeno del randagismo. Perché il canile deve essere un punto di partenza per una nuova vita alla quale arrivare attraverso l'adozione e non un punto di arrivo in cui morire.

Abbandono : condanna a morte

Abbandono  : condanna a morte

domenica 30 novembre 2008

Pisa provincia -43 cani maltrattati, denunciato dai Nas

IL TIRRENO
28 NOVEMBRE 2008
43 cani maltrattati, denunciato dai Nas
PISA. Sequestrata dai carabinieri del Nas di Livorno, nucleo antisofistificazione, una parte di un canile a San Giuliano. Il proprietario è stato denunciato per maltrattamenti di animali ed esercizio abusivo della professione veterinaria: era solito infatti vaccinare lui stesso le bestie. La struttura ospita in tutto 129 cani di diverse razze, ma per lo più esemplari da caccia: 43 di questi animali, che erano ospitati in sei spazi recintati per un totale di circa 400 metri quadri, saranno ben presto affidati ad altri. Secondo i militari, intervenuti insieme ai veterinari dell'Asl 5, gli animali - pointer, bracchi tedeschi, setter inglesi e irlandesi, labrador e perfino volpini - si trovavano in condizioni di degrado. Il valore dei 129 cani ospitati nel canile si attesta intorno ai settantamila euro. Il canile, ritenuto abusivo, è stato posto in parte sotto sequestro, mentre sono in corso altre indagini per accertarne le finalità, la corretta gestione, la legittimità della struttura, l'eventuale appartenenza ad altri proprietari delle bestie, la loro iscrizione all'anagrafe canica. Sempre nell'ambito degli stessi controlli, a Pisa, nella zona di Porta a Lucca, è stata fatta un'altra verifica in un altro canile. In questo caso al titolare è stata contestata l'illecita detenzione di 33 confezioni di farmaci ad uso veterinario importati dall'estero: è prevista per questo una multa che fa da 11mila a 62mila euro. Proprio a San Giuliano in passato erano state chiuse alte strutture simili, perché tenute in stato di totale degrado. In una furono trovati, malnutriti e maltrattati, cani destinati ai combattimenti clandestini, feriti, in condizioni disperate. Uno dei proprietari, denunciato dalla Lav, fu processato e condannato quattro anni fa.

Gorizia: atti di crudeltà su un povero gatto

MESSAGGERO VENETO GORIZIA
28 NOVEMBRE 2008
Atti di crudeltà su un povero gatto
Gorizia - Approfittiamo dello spazio offerto dal giornale ai lettori per segnalare un fatto molto grave avvenuto sabato 22 novembre. Verso le 15.30 mia sorella e io abbiamo trovato Tato, il nostro gatto, con un cappio che lo stringeva forte attorno al basso ventre e alla schiena. Il laccio, strettissimo, sembra essere stato fatto con il cavo dei freni d'una bicicletta. Il gatto, che si muoveva a stento, dev'essersi liberato sfilando con i denti la parte del laccio che lo teneva legato (o appeso) da qualche parte: aveva le gengive tagliate. Sulla coda presentava una ferita, era visibilmente dolorante, coperto di trucioli metallici e terra, e molto spaventato. Il veterinario (il dottor Goruppi, che ringraziamo di cuore) lo ha medicato e visitato, e ha dovuto tagliare con una pinza il cappio di ferro, stretto fra le vertebre, e somministrargli l'anestetico, la morfina e l'antibiotico. Ora Tato sta meglio, ma ancora muove poco la coda e non riesce a poggiarsi a terra. È davvero triste dover segnalare questa violenza, già denunciata al Comando dei Carabinieri; ci sentiamo in dovere di farlo per rispetto al povero animale e per mettere in guardia i proprietari di altri piccoli amici che vivono a Sant'Andrea, dove è avvenuto il fatto. Speriamo non ci siano in giro altre trappole di questo tipo, e che chi ne è l'artefice si faccia un bell'esame di coscienza. Barbara e Sabrina Cingerli Gorizia

Cuneo Provincia - 72 animali maltrattati

TARGATO CN
29 NOVEMBRE 2008
Val Varaita: sequestrati 72 animali maltrattati


Sampeyre (CN) - Cani legati con mezzo metro di fil di ferro, bovini malnutriti e stipati oltre ogni limite in strutture fatiscenti ed igienicamente improprie. Succede in valle Varaita dove, nella giornata di giovedì, un'operazione cui hanno partecipato carabinieri, agenti del Corpo Forestale dello Stato, funzionari dell'ASL e Guardie Zoofile dell'Ente Protezione Animali ha condotto al sequestro penale di 61 bovini, 3 ovini ed 8 cani in frazione Ricchetta, nei pressi di Sampeyre. Prendendo spunto dall'episodio l'ENPA si è appellata alla Coldiretti, che ha preso in custodia gli animali, affinchè provveda alla creazione di un 'certificato di qualità', utile a fornire una garanzia della corretta detenzione dei capi di bestiame da parte degli allevatori. L'associazioe animalista ha invitato anche la rappresentativa di categoria a costituirsi parte civile nel caso in cui un associato non si comporti correttamente tenendo in cattive condizioni i propri animali.

Savona provincia - gatti avvelenati

SAVONA NEWS
29 NOVEMBRE 2008
Noli (SV): gatti avvelenati, indaga l'Enpa di Savona
Noli (SV) - Un micidiale veleno sta uccidendo i gatti delle colonia felina libero di via Fiumana a Noli, nel ponente savonese. Almeno cinque gli animali che sono stati soccorsi dai volontari della Protezione Animali. Malgrado le cure veterinarie, sono tutti morti dopo pochi minuti. Le guardie zoofile dell'Enpa hanno avviato indagini per cercare di individuare il responsabile che sara' denunciato alla Procura della Repubblica di Savona per maltrattamento di animali. Nella stessa zona erano morti diversi felini nell'ottobre 2006, a causa dello spargiemnto di cloralio, un veleno per topi tossico anche per gatti e cani.
Per i proprietari di animali e gli animalisti che curano le colonie feline che si trovano in zone colpite da avvelenamenti la Protezione Animali savonese ha messo a disposizione un fascicolo di istruzioni per fronteggiare le situazioni di emergenza, reperibile anche sul sito dell'associazione (
www.enpa.sv.it).

Padova provincia - : sei gattini gettati nel pozzo

MATTINO DI PADOVA
28 NOVEMBRE 2008
Sei gattini gettati nel pozzo
CITTADELLA (PD). Chiusi in un pozzo. Sepolti vivi. Presi di mira, ancora una volta, alcuni gattini ignorando il codice penale che punisce il maltrattamento di animali con la reclusione da tre mesi a un anno o con la multa da 3.000 a 15.000 euro. La storia capita a Cittadella, poco distante dal centro. Un'anziana, ogni giorno, lascia del cibo ai randagi nel giardino di fronte. I gatti, a modo loro, devono aver fatto passaparola e alla squadra si è aggiunta una cucciolata di 6 gattini che - facendosi coraggio - seguono gli adulti per recuperare un po' di cibo. Di punto in bianco, la donna non vede più gli animali. Inizia a cercarli, prova a vedere se sono nel pollaio dismesso vicino alla sua abitazione. Sente un miagolio incessante. Sono i mici, gettati in un pozzo. La donna non riesce a recuperarli, si fa aiutare. Loro sono impauriti: non è chiaro per quanti giorni siano rimasti chiusi; quel che è certo, è che a qualcuno davano fastidio e non ha trovato di meglio che farli morire di fame. Ora stanno bene, sono stati seguiti per oltre un mese e sono pronti a essere accolti in famiglia. [...]

giovedì 27 novembre 2008

Torino provincia - scosse elettriche al cane che abbaia

CRONACA QUI
27 NOVEMBRE 2008
Una quarantenne è stata denunciata dai carabinieri per
le sevizie inflitte all'animale
Scosse elettriche al cane che abbaia
AGLIE' (TO) - I cani, si sa, abbaiano. Evidentemente però non lo sapeva la quarantenne di Agliè che, infastidita dalla voce del proprio animale, aveva pensato bene di munirsi di un collare che, ad ogni latrato, infliggeva alla povera bestia una scossa elettrica.
A scoprire questo caso di sevizie nei confronti di un povero bastardino sono stati i carabinieri della locale stazione durante un pattugliamento. Sulle molestie all'animale erano arrivate già diverse segnalazioni nel passato, ma quando gli uomini dell'Arma sono passati all'azione hanno fatto l'incredibile scoperta. Il povero cagnolino, di media taglia e tenuto in buone condizioni, indossava costantemente un collare nero munito di un apparecchio che, ogni volta che il cane emetteva un latrato o provava ad abbaiare, gli infliggeva una scossa a bassa tensione, provocandoli il dolore necessario ad indurlo a smettere. La bestia ovviamente aveva smesso di abbaiare, vivendo nel terrore di subire scosse.
La donna ha subito una denuncia e il cane gli è stato lasciato, ma ovviamente il collare della tortura è stato rimosso. La cosa ancora più incredibile è che una simile attrezzatura sia facilmente acquistabile su Internet, con meno di un centinaio di euro, nel caso canavesano il collare era stato fabbricato in Cina, e la donna lo aveva appunto acquistato su un sito. Simili strumenti sono in commercio e vengono usati principalmente dagli addestratori e per brevi periodi, per indurre gli animali a determinati comportamenti, come appunto quello di non abbaiare. L'uso prolungato e costante di un simile collare equivale ad una tortura nei confronti del cane costretto ad indossarlo.

Roma - Bella le hanno attaccato i petardi sulla pancia e li hanno fatti esplodere.....

Ciao a tutti, io sono Bella ho circa 3 anni ed oggi – sebbene
i miei occhi siano ancora tristi – devo dire che mi sento un
pochino meglio.

La mia storia è simile a quella di tanti altri codosi ho vagato

per le strade di Cerveteri e Ladispoli , ho conosciuto tanti umani
per bene che mi hanno dato la pappa o una carezza ..sì è vero a
volte un pochino distratta ma sempre carezza ... poi un brutto
giorno qualche umano cattivo approfittando della mia fiducia
mi ha attaccato dei petardi sulla pancia...e li ha fatti esplodere..

Ho avuto male, tanto.. ma per fortuna mi hanno preso, curato e

portato in pensione, dove ho trovato un pochino di pace dopo
tanta paura.
Sò che qualcuno paga per me la pensione ma hanno detto che

devo trovare una nuova casa perchè i fondi stanno finendo..
Eccomi qui allora, ancora una volta a fiutare nell'aria se c'è
qualcuno che mi vuole : sono vaccinata e microchippata, sono
sana , brava, ubbidiente e tranquilla voglio solo carezze ed una
cuccia dove poter sognare al calduccio ...
Sono vicino Roma











--
Shanti

Calabria - Gli sparano dal balcone - IN CALABRIA CONTINUA LA VERGOGNA!!!


Il cagnone nella foto è Tobia e lo hanno abbandonato
questa estate in paese e in breve tempo ha fatto amicizia
con altri cani anche loro abbandonati.Vi starete chiedendo
cosa ha fatto!Beh ieri pomeriggio lo vedo passare davanti
al mio ufficio zoppicando e alle 19 quando ho staccato
dal lavoro l'ho trovato disteso nell'erba.L'ho caricato
in macchina e l'ho portato dal Dottor Monea,lo stesso
che ha curato Esperanza ed Elena...fatta la lastra il
verdetto è stato chiaro:GLI HANNO SPARATO!!!Il
vet ha detto che chi ha compiuto un'atto così crudele
voleva ucciderlo e probabilmente gli ha sparato dal
balcone mentre lui passava sotto,e quindi il colpo ha
centrato la zampa e nn la testa!!!Ma vi rendete conto?
Adesso lo ospito a casa mia perchè rischia
l'avvelenamento da piombo, anche se alcuni pallini gli
sono stati rimossi!!Ma dove viviamo?
Qui fanno molto i credenti e non fanno altro che
andare in chiesa,ma poi guardate che cosa fanno ad
un povero essere indifeso e buono?In giornata andro'
a fare la denuncia,ma sicuramente come contromossa
verrà chiamato il canile per gli altri del gruppo.
In tutto ne sono rimasti 4,di cui una femmina gravida!!
Ragazzi vi chiedo aiuto per salvarli...chi potesse offrire
stallo o adozione sia per Tobia che per uno dei suoi
amici non esiti a chiamarmi.Loro girano sempre per il
paese ed io non ho la possibilità di controllare ogni loro
mossa...per favore aiutatemi a portarli in salvo!!Gli altri
cani del gruppo sono:1 cucciolo femmina,un lupoide medio,
la femmina gravida di taglia media/piccola,e un maschio
di taglia medio/piccola!!!
Tra il canile o la possibilità che vengano anche loro
sparati non so' cosa sia peggio!!!

Venezia Provincia - ucciso un raro esemplare di picchio a fini intimidatori

Comunicato del 26 novembre 2008

NEL VENEZIANO UCCISO A FINI INTIMIDATORI
UN RARO ESEMPLARE MASCHIO DI PICCHIO
ROSSO MAGGIORE.
LA LAC CHIEDE MAGGIORI CONTROLLI E ACCURATE INDAGINI PER GARANTIRE ALLA
GIUSTIZIA I RESPONSABILI DEL VILE GESTO.

All'alba di domenica 23 novembre la signora Marina Zanazzo, titolare di una
azienda agricola di Ceggia,
comune in provincia di Venezia, ha ritrovato
incastrato sul cancello della propria residenza di campagna, un
bell'esemplare maschio di Picchio rosso maggiore
(Picus major) molto probabilmente abbattutopoco prima
da una scarica di pallini.
Il fatto risulta molto grave per due aspetti, il primo
dovuto all'abbattimentodi un esemplare appartenente
ad una specie pressoché rara, utile all'agricoltura
perché distruttrice di insetti ed in particolare di tarli
dannosi alle piante, il secondo per l'utilizzo di un
animale superprotetto al fine di un possibile atto intimidatorio nei
confronti di una cittadina che
evidentemente non ama la caccia.
La signora Marina Zanazzo, alla quale sta molto a
cuore l'ambiente, ha avvisato le guardie della
provincia di Venezia intervenute sul posto ed ha
dichiarato: "Ho ritenuto il gesto odioso, crudele e provocatorio, tale da
non essere taciuto.".
La LAC Sezione del Veneto invita le autorità
preposte alla tutela dell'ambiente e della fauna
selvatica ad effettuare approfondite
indagini persmascherare la mano di chi ha ucciso e posizionato in quel modo
il Picchiorosso maggiore.
La LAC invita i cittadini testimoni di atti di
bracconaggio o violazione delleleggi sulla caccia a segnalarle ai propri
recapiti telefonando al
347/9385856
o scrivendo a: email: lacveneto@ecorete.it
o LAC Sezione Venerto Via
Cadore,
15/C int.1 31100 Treviso.
"Il Picchio rosso maggiore - ha dichiarato Andrea
Zanoni presidente della LAC del Veneto - è una
specie rara e tutelata dalla legge sulla caccia in
maniera particolare essendo inclusa in un elenco
di specie considerate superprotette.
Chiediamo alla provincia di Venezia e al Corpo
Forestale dello Stato di farintensificare i controlli
sulla caccia in questa zona al fine di prevenire
ulteriori simili casi di bracconaggio ed intimidazione."
La LAC ricorda che la legge sulla caccia, la L.157/92, considera
all'articolo 2 questa specie "particolarmente protetta", prevedendo
all'art.30 l'arresto dadue a
otto mesi o l'ammenda da euro 750 a euro 2.000
per chi abbatte questi uccelli.

LAC - Lega Abolizione Caccia - Sezione di Treviso,
Via Cadore 15/c
int. 1
31100 Treviso - Cell. 347/9385856 Email: lacveneto@ecorete.it -
Web:www.lacveneto.it

mercoledì 26 novembre 2008

Olbia: una nuova strage di cuccioli avvelenati

LA NUOVA SARDEGNA

25 NOVEMBRE 2008

Una nuova strage di cuccioli: è caccia al responsabile

OLBIA (OT). La polpetta avvelenata potrebbe avere a breve un nome e un cognome. Nei giorni scorsi Olbia è stata teatro dell'ennesima strage di cani. In via Lazio tre cuccioli sono stati attirati da alcuni bocconi a base di stricnina rafforzata con altre sostanze tossiche. Una trappola che ha condannato le bestiole a un'atroce agonia. Sempre più spesso cani e gatti sono oggetto di violenze e quasi mai i colpevoli vengono individuati. Ma forse questa volta il massacro potrebbe abbattere il tabù dell'impunità. «Sono anni che nello stesso quartiere si ripetono questi biechi rituali - fanno sapere dall'Arpa, la Lega anti-randagismo -. Il che sta a dimostrare che questi individui sanno di poter godere dell'impunità garantita dal cronico lassismo delle istituzioni». Dall'ultima strage sono già passate tre settimane, per cui il giustiziere di amici a quattro zampe ormai crederà di averla fatta franca in barba alle leggi che puniscono con grande severità chi compie simili reati. «Questa volta non succederà, perché questi venti giorni sono stati impiegati per cercare le testimonianze dei cittadini. Che hanno vinto la ritrosia a parlare, la paura di vendette contro le proprie bestiole e hanno individuato le persone che ostentano insofferenza verso gli animali, tra cui si annidano uno o più soggetti già autori in passato di simili azioni». Così oggi l'Arpa, grazie alle testimonianze, ha deciso di intraprendere le vie legali contro si rende colpevole di reati contro cani e gatti. Non bisogna dimenticare che le leggi vigenti riconoscono gli animali come soggetti a tutela giuridica e puniscono i maltrattamenti e l'abbandono con multe da tremila a 50 mila euro, mentre per l'uccisione, come nel caso di via Lazio, la pena è la reclusione da uno a tre anni.

Siena Provincia - cuccioli abbandonati e chiusi in un sacco

CORRIERE DI SIENA

26 NOVEMBRE 2008

Piancastagnaio (SI) - - Cuccioli abbandonati e chiusi in un sacco

I sei piccoli si lamentavano per la fame e la mancanza di aria. Sono statai salvati dal tempestivo intervento di un passante.

prov. di Siena - Sei cuccioli abbandonati, chiusi dentro un sacco di plastica, sono stati rinvenuti lunedì mattina lungo il ciglio della strada in località Pietralunga (frazione Saragiolo), nel territorio comunale di Piancastagnaio. Abbandonati Un uomo stava camminando lungo la Grossetana, quando è stato attratto da dei lamenti lancinanti che provenivano da un involucro chiuso, semimovente. Si è avvicinato e ha avuto la terribile sorpresa di constatare che all'interno, votati a morte sicura, c'erano sei bellissimi cuccioli di pastore maremmano di circa venti giorni. Infreddoliti, affamati, disperati per essere stati sottratti alle cure della mamma e semi-asfissiati. Li ha subito portati al sicuro e gli ha prestato le prime cure, dandogli del latte per placare la gran fame. Ha quindi chiamato il servizio di veterinaria della Usl, i cui operatori si sono attivati immediatamente. Pastori maremmani Hanno fatto visitare i sei piccoli pastori dal veterinario, che ne ha controllato le condizioni di salute, e subito dopo li hanno affidati ai volontari Enpa, che si sono messi a disposizione per la prima fase di svezzamento. Ogni quattro ore, infatti, è necessario alimentarli e per questo è stato necessario separarli e cederli a coppia per un affido temporaneo. Anzi, due coppie hanno già trovato una sistemazione provvisoria, mentre la terza è in attesa di qualche benefattore disponibile a accudirli prima della adozione definitiva. Infatti, il passo successivo sarà quello di trovare un tetto stabile per questi magnifici cucciolotti. Quello che la gente non sa spiegarsi è come sia possibile che esistano persone così crudeli che continuano a seviziare e abbandonare gli animali, lasciandoli in mezzo alla strada o, come spesso succede, gettandoli nei cassonetti dell'immondizia, ormai privi di vita o addirittura provocandogli la morte per soffocamento o per stenti. Canile Altro fenomeno preoccupante è che di recente proprio in località Saragiolo si sono ripetuti eventi del genere. Anche ieri mattina è stato abbandonato un cucciolone di sette-otto mesi. E gli operatori del servizio veterinario sono dovuti nuovamente intervenire per trovargli una sistemazione. Un mese fa, invece, addirittura un cane morto in un cassonetto. Forse la zona non è molto frequentata e i malintenzionati non si fanno scrupoli a mollare gli animali di cui si vogliono disfare. [...] M.B.

Campobasso - RANDAGISMO. MARTINI VS SINDACO CAMPOBASSO:ATTI D'OTTUSA IGNO

chiliamacisegua


RANDAGISMO. MARTINI VS SINDACO CAMPOBASSO:
ATTI D'OTTUSA IGNORANZA
PRESTO ISPEZIONE IN MOLISE DEL
MINISTERO E DEI NAS

(DIRE) Roma, 24 nov. - L'ordinanza emessa dal
sindaco di Campobasso sottende
"una ottusa ignoranza".
Francesca Martini, sottosegretario al Welfare, in
un'intervista al quotidiano 'Nuovo Molise oggi'
attacca senza mezzi termini la scelta del primo
cittadino del capoluogo molisano che, nelle parole
del giornalista "ha praticamente imposto l'adozione
dei randagi a tutti coloro che intendono sfamare
gli animali senza padrone". Ma Martini anticipa
inoltre "che ho disposto da parte dalla direzione
generale della Sanita' animale e del farmaco
veterinario una ispezione nella regione Molise
assieme ai Carabinieri del Nas, che si svolgera'
in tempi brevi".

L'ordinanza del sindaco di Campobasso
"e' in evidente contrasto con il quadro normativo
- spiega Martini- colui che riveste il ruolo di Autorita' sanitaria, e che
quindi dovrebbe mettere in atto
quanto prescritto dalle leggi in materia di tutela del benessere degli
animali e lotta al randagismo,
deferisce paradossalmente le proprie responsabilita'
ai cittadini". Insomma, con una scelta del genere "si
sottende una ottusa ignoranza che peraltro ha
scatenato un vero e proprio caso nazionale- dice il
sottosegretario- a tal proposito gia' in data 6 novembre, appena appresa la
notizia dell'emanazione
dell'ordinanza, ho inviato una lettera al Sindaco di Campobasso per
richiamarlo ai propri doveri
istituzionali e per esprimere la mia preoccupazione".

Per quel che riguarda l'affermazione del sindaco di Campobasso Giuseppe di
Fabio, riferita dal
quotidiano molisano, secondo il quale "alla base del
suo provvedimento vi sia il pericolo di aggressioni ai cittadini da parte
dei randagi attirati dal cibo che
viene loro offerto", Francesca Martini, sottosegretario
al Welfare, dice che "al contrario, scientificamente
rispetto alla codificazione del comportamento animale, proprio il divieto di
somministrare cibo piu' facilmente
determina un aumento del rischio di aggressione da
parte di cani affamati e maltrattati che possono
anche riunirsi in branchi proprio per cercare il cibo e
dare luogo a comportamenti aggressivi dettati
dalle privazioni e dalla mancanza del normale
rapporto con la specie umana".

La situazione di molti canili del Molise, ma anche
in altre zone, in particolare del centro sud d'Italia,
"mi e' tristemente nota e desidero fortemente aiutare
e sostenere queste realta'", dice ancora Martini.

Esistono "grandi responsabilita', sia attuali, che
pregresse, da parte delle amministrazioni locali -
prosegue il sottosegretario- le leggi nazionali e
regionali spesso sono completamente disattese o
male applicate e non hanno portato a quell'obiettivo
di riduzione del randagismo e di corretta gestione del benessere animale sul
territorio". Eppure, affonda
Martini, "i soldi per la gestione dei servizi competenti
sono stati spesi, al nord come al sud", ma i canili
"sono molto spesso al limite del collasso e, ad oggi,
non e' ancora stata implementata una seria politica promozionale volta alle
adozioni dei cani.
Ribadisco i canili sono fatti anche e soprattutto
perche' i cani possano entrare nelle famiglie".

Varese - "Aiutate il canile, oppure i cani moriranno di freddo"

Mercoledi 12 Novembre 2008
Varese - Allarme lanciato da Sergio Sellitto,

coordinatore regionale dell'Enpa:
"L'Asl ha dichiarato la struttura non idonea,
ma il Comune non fa niente da anni"
"Aiutate il canile, oppure

i cani moriranno di freddo"


Il canile comunale di Varese, gestito dai volontari

dell'Enpa, si trova in grave difficoltà. La fatiscente
struttura, di proprietà del comune di Varese, è stata
visitata nei giorni scorsi dai veterinari dell'Asl di
Varese e ritenuta non idonea a ospitare animali. La
struttura infatti manca completamente di alcune prerogative

ritenute essenziali dalla legge regionale 16/2006: non c'è
il locale cucina, i pasti per i cani devono essere preparati
all'aperto senza possibilità di scaldare le pappe neppure
quando la temperatura è sotto zero, manca un bagno per i
visitatori, non ci sono né scivolo nè bagno per i portatori
di handicap, manca qualsiasi forma di riscaldamento (in
un canile posto in una zona, via Friuli, posta in una conca: in
dicembre e gennaio si raggiungono spesso e volentieri i

meno dieci gradi, assicurano dall'Enpa). E ancora: le reti non
sono a norma e i cani le possono tranquillamente saltare,
gli scarichi dei liquami non sono a norma, le pendenze dei
box sono sbagliate e quando piove i box dei cani si allagano.
Ultima perla, da ormai quattro anni, come la temperatura
scende sotto lo zero, l'acqua nelle tubazioni ghiaccia ed
il canile è completamente senza acqua corrente

. Il che vuol dire non riuscire ad abbeverare gli animali e non
riuscire a pulire i box a meno che i volontari non si portino
l'acqua da casa.


«Di fronte a queste gravi carenze, esplicitate anche dalla Asl,

il Comune di Varese tace da anni. E' un atteggiamento grave
che ben dimostra la ben poca importanza che l'amministrazione
pubblica varesina dà al buon mantenimento degli animali
ospitati presso il proprio canile - spiega Sergio Sellitto,
coordinatore regionale Enpa Lombardia e commissario
Enpa Varese -. Ricordiamo che per la legge italiana il
sindaco in prima persona è il garante del benessere dei
cani ospitati presso il proprio canile e ne è responsabile a tutti
gli effetti. Chiediamo quindi a tutti i cittadini di Varese ed amanti
degli animali, di aiutarci a ristabilire un minimo di benessere in
questo canile o di aiutare il sindaco Attilio Fontana a trovare il
coraggio di chiudere la struttura di via Friuli e di spostare gli
animali in un luogo più sano ed accogliente.

Proseguire a tenere gli animali in questa struttura fuorilegge
costringe i cani ospiti ad una vita di stenti che i nostri sforzi,
in qualità di protezionisti, non riescono che a mitigare.
Per aiutarci le persone possono telefonare in Comune e
protestate, scrivere mail al sindaco e all'assessore
competente: aiutateci a far si che qualcosa si muova e

che i nostri e vostri cagnolini non vadano incontro ad
un inverno da incubo, dal quale molti non uscirebbero
vivi. Ci contiamo».


Tommaso Guidotti
tommaso.guidotti@varesenews.it




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martedì 25 novembre 2008

CALTANISSETTA, AL VIA LE STERILIZZAZIONI DEI RANDAGI

ufficiostampa@lavsicilia.it

C O M U N I C A T O S T A M P A

CALTANISSETTA, AL VIA LE STERILIZZAZIONI DEI RANDAGI

LAV: DOPO DIECI ANNI DI LOTTE ANIMALISTE FINALMENTE E' UNA REALTA' ED UNA
CONQUISTA DI CIVILTA'

Dichiarazione di Ennio Bonfanti, responsabile provinciale LAV

Conferenza Stampa odierna sulla sterilizzazione delle prime due
cagnette, Blanka e Lola, curate presso l'ambulatorio comunale dai
veterinari dell'ASL di Caltanissetta

"Dopo dieci anni di lotte animaliste, condotte all'inizio in maniera
solitaria e pionieristica dalla LAV a Caltanissetta, finalmente la
sterilizzazione dei randagi e la loro reimmissione sul territorio è
una realtà ed una conquista di civiltà. Caltanissetta è l'unico
comune della provincia ad aver rispettato la legge - che obbliga i
Comuni a sterilizzare le popolazioni randagie - attivando un
ambulatorio comunale, rapportandosi costantemente con le Associazioni
animaliste e con il servizio veterinario dell'ASL. Una politica
lungimirante, corretta, che produce benefici per la collettività ed è
rispettosa dei diritti degli animali, per la quale siamo riconoscenti
al Sindaco dr. Salvatore Messana ed agli assessori che in questi anni
l'hanno condotta con tenacia, on. Angelo Lomaglio e dr. Silvano
Licari".

"Blanka e Lola, le prime cagnette sterilizzate, rappresentano il modo
corretto di affrontare il problema del randagismo sia in termini di
benessere animale sia in termini di contenimento dei costi dell'Ente
locale. La LAV si augura che questo esempio virtuoso possa essere
seguito dagli altri comuni nisseni che, invece, sono ancora oltremodo
inadempienti".

"Già da adesso la LAV, insieme alle altre organizzazioni di
volontariato animalista come la LIDA, garantisce l'impegno dei propri
volontari perchè possano proseguire le sterilizzazioni e le
reimmissioni sul territorio dei cani vaganti controllati e dei cani
di quartiere, offrendo la propria collaborazione ai veterinari
dell'Asl. Ministero della Salute, Regione Siciliana, associazionismo
animalista e mondo veterinario, infatti, sostengono unanimemente che
quello della sterilizzazione è lo strumento migliore e più efficace
per il controllo del randagismo, in grado di coniugare il benessere
degli animali, garantire i cittadini e contribuire a ridurre i costi
(molto elevati) delle convenzioni con i canili privati che i Comuni
siciliani spesso continuano a stipulare pur essendo noto il business
che ne deriva e la totale inutilità per diminuire il randagismo".
"Accanto a queste azioni, la LAV è impegnata a promuovere anche
presso i privati politiche di controllo delle nascite di cani e gatti
domestici: la sterilizzazione dell'animale "di casa" è un atto
responsabile che produce dei benefici anche nei confronti dei
randagi. Spesso, infatti, i proprietari di animali non riescono a
dare una casa a tutti i cuccioli del proprio cane o gatto e, quindi,
vengono abbandonati (nonostante la legge lo punisca come reato con
gravi sanzioni penali) e vanno ad infoltire le popolazioni vaganti
sul territorio".

21.11.2008


Ufficio Stampa LAV Caltanissetta
lav.caltanissetta@gmail.com

http://www.lavsicilia.it/
http://www.lav.it/

Lettera a Brunetta

chiliamacisegua aveva inoltrato qualche tempo fa, la seguente lettera al ministro on renato brunetta rimasta senza rispostaevidentemente i "fannulloni" sindaci non hanno diritto al tornello e al biasimo popolare
chiliamacisegua aveva inoltrato questa stessa lettera alle istituzioni locali regionali provinciali nessun verbo di replica neppure da questa spondachiliamacisegua consapevole dei mille impegni che occupano ministri, sindaci,
prefetti, presidenti di provincia, di regione, di comunità montane ( alte e basse), asl, assessori, persone elette dal popolo (a volte bue), ci riprova, sottolineando se ancora ce ne fosse bisogno, che il solo politico degno di
questo nome ( politica uguale servizio al cittadino) che ha conosciuto e' il sottosegretario on francesca martini
chiliamacisegua portavoce del popolo ( a volte bue) del web richiede come sono spesi, allocati, investiti i quattrini dei contribuenti se i risultati sono questi:
oggi 25 novembre succede in molise che la fogna centrale del canile di santo stefano ha straboccato, causa le piogge copiose delle ultime ore, invasando i nuovi box nella zona in via di ampliamento
per fortuna che i cani dall'ex mattatoio ancora non sono stati trasferiti, perchè sarebbero morti probabilmente annegati
telemolise ha girato un servizio che andrà in onda questa sera nel corso del tg
chiliamacisegua rifacendo i conti con il pallottoliere, replica al sindaco giuseppe di fabio che ieri si è premurato di dichiarare in un comunicato stampa, tuttobenemadamalamarchese,cani in ottima salute, e che è stato
sbugiardato dalle foto che mostrano lo stato reale di salute dei suoi cani allegate al nostro controcomunicato , che per 50 cani ricoverati a ripalimosani il comune di campobasso ha pagato 25.920 euro e che per 580
cani ricoverati a mirabello il comune di campobasso ha pagato 50.000 euro

dividiamo la somma cadacane e troviamo la ragione per la quale a mirabello i cani muoiono di fame
certo è davvero una situazione, come dire, da liquame fino al collo!


questa la lettera inviata a suo tempo all'on renato brunetta e alle istituzioni molisane
lettera aperta al ministro on renato brunetta
chiliamacisegua desidera rendere noto il seguente antefatto
nel 2003 il comune dì campobasso ha costruito, su una area utilizzata fino ad allora come discarica, un lager a 5 stelle, il canile dì santo stefano.
il costo a carico di pantalone (il solito contribuente cretino che non ha voce in capitolo: altrimenti avrebbe suggerito a cotanta, ingegnosa amministrazione che forse, non sarebbe stato il caso di poggiare le fondamenta di un canile su un terreno argilloso!.
in occasione di pioggia, l'argilla, hanno dimostrato gli studiosi geologi con ponderose pubblicazioni, è destinata inconfutabilmente, a trasformarsi in limo. in aggiunta l'argilla ha il maledetto vizio di essere a pericolo frana, come hanno potuto constatare i soccorritori quando, il canile è smottato rovinosamente appena inaugurato. chissà poi, se il giorno del taglio del nastro inaugurale, quando il politico, l'assessore o il sindaco pronuncia il bel discorsetto che viene applaudito dagli astanti, l'amministrazione si è preoccupata di ancorarsi al suolo!
già, può capitare di essere spazzati via dai venti che soffiano in questa area,da ogni latitudine e longitudine. la prova? spesso, ahimè, tetti dei box vengono scoperchiati dalla violenza di eolo. qualche anima pia provvederà, in quel turbinio, a zavorrare i cagnetti di taglia più piccola?).
se si sfoglia l'album delle foto ricordo degli ospiti reclusi, (dovrebbero indossare un paio di stivali di gomma per evitare la incessante fanghiglia che proviene dalle pozzanghere!) si possono ammirare i cani in pose, come dire? sportive, per sfuggire all'impasto di melma e magma fognario degli scarichi, le povere bestie, sono costrette a fare free climbing sulle proprie fradice cucce! le foto li mostrano aggrappati ai cucuzzoli dei loro box, dove si arrampicano per sfuggire all'acqua e al fango!
beh,complimenti al genio che l'ha progettato e complimenti all'amministrazione che lo ha realizzato! i costi? il tutto, chiavi in mano, per la modica cifra di 850 mila euro. un affarone! si presuppone che tale amministrazione abbia ottenuto un notevole sconto sul prezzo pattuito per accontentarsi di un impianto che, invece di far defluire a valle i liquami, li inoltra a monte.!
qualcuno si è ricreduto? qualcuno ha posto rimedio?
la comunità alto molise invece di domandare scusa per l'impiego tanto maldestro del denaro pubblico e di rimettere mano a tale mostruosità, sistemando a norma, il canile di poggio sannita, pare, voci di corridoio, abbia intenzione di buttarsi in una nuova avventura, con la incoscienza degli entusiasti.
dimenticato il canile monstre, una vera cattedrale nel deserto (magari la comunità, potrebbe inserirla in un tour turistico guidato nel territorio, per insegnare come non si costruisce un canile e dove soprattutto non si costruisce un canile)
mostra l'intenzione di ricominciare da capo.
si dice che voglia riprovarci, ex novo, con un altro canile. peccato che il terreno sui cui l'amministrazione avrebbe puntato gli occhi, si trovi a 2000 metri di altezza, in mezzo a pietraie e rovi. ah,e anche fuori regione.
cosi' i cani, oltre agli stivali di gomma (non si sa mai!) dovranno essere dotati di scarpe con ramponi e picozza!
se tutto ciò corrisponde a verità chiliamacisegua, portavoce delle istanze delle volontarie e dei volontari che stanno dalla parte degli animali e non delle amministrazioni che dimostrano poco raziocinio e degli architetti e ingegneri un pò bizzarri, pronti a dare il loro benestare per opere assurde, domanda: "ma con quali soldi???"
chiliamacisegua
www.chiliamcisegua.org


Venezia Provincia - trova sette uccelli sgozzati davanti casa

LA NUOVA VENEZIA

24 NOVEMBRE 2008

Trova sette uccelli sgozzati davanti casa

Marta Camerotto

CEGGIA (VE). Un picchio rosso sanguinate impiccato ad un palo

della sbarra di recinzione. Altri sette uccelli sgozzati lungo la via.

Il macabro avvertimento è stato fatto trovare ieri mattina davanti

alla tenuta agricola Zanazzo in via Comunet. Un messaggio

inequivocabile e intimidatorio nei confronti di Marina Zanazzo,

proprietaria dell'omonima azienda agricola, che all'alba di ieri mattina

si è trovata di fronte ad una scena raccapricciante di sangue.

Allertata la polizia locale e le guardie provinciali che ora stanno

vagliando cause e responsabilità sull'accaduto. Il perché di un

simile gesto non è chiaro. In prima istanza si ipotizza che l'uccisione

di uccelli sia in qualche modo legata alla passione per la natura

e le idee ambientaliste per le quali la donna si è sempre battuta.

Di recente aveva anche pensato di convertire parte dei propri terreni

a bosco. E forse proprio queste sue idee ambientaliste non sono

piaciute a qualcuno. Il primo sospetto è caduto inevitabilmente sui

cacciatori che spesso in quella zona vanno a cacciare, ma per

ora, non c'è nessuna prova che consenta di colpevolizzare qualcuno.

Ad aggravare lo scempio, è il fatto che il picchio rosso, rientra

tra le specie protette. «E' una vergogna per l'atto che è stato

compiuto - commenta Graziano Vidali, presidente della

sezione venatoria - ma non vorrei che venisse come spesso

succede, dequalificata la categoria dei cacciatori in quanto

qualsiasi persona può aver commesso un simile gesto».

Il fatto ha scatenato subito allarme tra gli ambientalisti che

nelle prime ore di ieri mattina hanno fotografato le carcasse

degli animali, ed ora promettono di dare battaglia. «Si

tratta di un atto barbarico molto grave - commenta un

rappresentante del comitato cittadini per il territorio di

Ceggia - che descrive molto bene l'inciviltà di un paese

irrispettoso di chi ha idee e progetti che vanno a favore della

tutela del paesaggio e dell'ambiente».

Vicenza Provincia - massacra con un bastone una pecora, rumeno denunciato

IL GAZZETTINO VICENZA BASSANO

25 NOVEMBRE 2008

ARSIERO (VI) L'uomo è stato sorpreso dalle

guardie zoofile della Lega Abolizione Caccia

che hanno chiamato i carabinieri. Dovrà

rispondere di maltrattamento e sevizia di animali

Massacra con un bastone una pecora,

rumeno denunciato

Laura Pilastro

Arsiero (VI) - Animali maltrattati: oltre cento le segnalazioni

che l'Enpa riceve ogni mese da tutta la provincia, una

media di una trentina a settimana. Vittime di maltrattamenti

di ogni genere sono sia gli amici a quattro zampe, sia i

cosiddetti animali da carne, sia la fauna selvatica. E se

nella maggior parte dei casi i responsabili di tali

azioni rimangono impuniti, qualcuno che ogni tanto viene

colto sul fatto c'è. Come il pastore rumeno di una

trentina d'anni che domenica mattina ad Arsiero è

stato sorpreso dalle guardie zoofile della Lega Abolizione

Caccia mentre con un bastone picchiava selvaggiamente

una pecora.Le guardie stavano effettuando i consueti

controlli per la repressione del bracconaggio quando si

sono imbattute in questa scena di ingiustificata violenza,

riuscendo a fermare l'aggressore e a liberare la

pecora. Hanno poi chiesto l'intervento dei carabinieri

di Schio per l'identificazione del pastore trovato privo

di documenti e dopo aver provveduto a fare tutti i rilievi

del caso, hanno denunciato il rumeno all'autorità

giudiziaria per maltrattamento e sevizia di animali.

La legge per questo tipo di reato prevede la reclusione

da tre mesi a un anno o una multa da tremila a

quindicimila euro.«Non vogliamo criminalizzare il

soggetto che ha malmenato l'animale spiega

Renzo Rizzi, guardia zoofila e portavoce del

Coordinamento Protezionista Vicentino, che raccoglie

diverse associazioni per la tutela degli animali,

come l'Enpa - sono delle persone spesso in difficoltà.

Possiamo comprendere come possa essere il loro

rapporto con gli animali nella loro terra, un po' come

quello di molti nostri contadini negli anni sessanta,

che usavano spesso bastoni o forche per sistemare

gli animali che non rispettavano le consegne».

Il problema, invece, sottolinea il portavoce

«è che servirebbe un numero maggiore di guardie.

Il nostro è un compito difficile e complicatissimo,

anche perché ci muoviamo in un campo minato

da interessi e politica. Siamo sempre presenti

quando si tratta di tutelare quei pochissimi diritti di

cui godono gli animali selvatici o da carne in particolare».

L'attività delle guardie è volontaria e si svolge

quindi a costo zero per la comunità.«La legge va

rispettata in tutte le sue forme conclude Rizzi - anche

quando si tratta di animali votati alla morte per

alimentazione. Questi, nella loro breve vita hanno

almeno il diritto di non essere maltrattati, è su

questi temi che si misura l'effettiva civiltà di un popolo».

lunedì 24 novembre 2008

Gorizia Provincia - gatti avvelenati

IL PICCOLO
23 NOVEMBRE 2008
A Medea esche avvelenate contro i gatti
MEDEA (GO) Una denuncia ai carabinieri di Mariano del Friuli è stata fatta da un cittadino di Medea che ritiene che i suoi quattro gatti sono stati avvelenati da esche posti nei pressi delle vie Topadich e Fornace. Si tratta del dottor Giannattilio Certo che, dopo aver informato del fatto una serie di associazioni tra cui l'Enpa, l'Aipa e Legambiente, ha inviato un'analoga segnalazione all'amministrazione comunale di Medea. «Dopo riscontri effettuati con alcuni vicini - afferma Certo - il posizionamento delle esche non risulta un caso episodico e in taluni casi ha portato alla morte degli animali dopo atroci sofgferenze, nonostante l'intervento del veterinario».Il dottor Certo ha chiesto alle autorità un intervento «al fine di evitare che si ripetano tali atti vandalici e di crudeltà verso gli animali».

Lodi - ucciso a colpi di fucile uno dei cigni adottati anni fa...

IL CITTADINO
24 NOVEMBRE 2008
Ucciso a colpi di fucile uno dei cigni adottati anni fa da "Nüm del Burgh"
LODI - L'hanno trovato con il collo sanguinante e un colpo di fucile sotto l'ala. Sdraiato sul gerale dell'Adda, in località Due acque, tra Lodi e Boffalora. Si tratta di uno dei due cigni, Borgo e Maddalena, che dal maggio 2002, grazie all'associazione Nüm del Burgh, abitavano l'Adda, tra il ponte e la località Due acque. Ieri pomeriggio, intorno alle 16.30, due pescatori hanno trovato l'animale così, avvolto nel sangue, sul gerale. Gli avevano appena sparato. A lanciare l'allarme sono stati il presidente dell'associazione pescatori dilettanti Giancarlo Magli e la guardia Italo Boni: «Oggi è giorno di caccia - commenta quest'ultimo - potrebbe essere stato un cacciatore». Ma non è escluso, aggiungono Magli e Gino Cassinelli, presidente di Nüm del Burgh che si tratti della bravata di qualcuno. «A dire la verità - commenta quest'ultimo - non credo che sia un cacciatore, perché di solito non fanno queste cose. La guardia voleva farmi vedere l'animale ucciso, che è stato portato subito al Tè river, il locale in via del Capanno, ma io non ho voluto. Preferisco ricordarlo da vivo. Sono infuriatissimo. Questi che sparano a un bersaglio così grande sono veramente imperdonabili. E poi quello che mi dà fastidio è che si trattava di una coppia». Un amore è stato spezzato.I due cigni erano arrivati nel maggio del 2002, poi con la piena del mese di novembre se n'erano andati ed erano tornati nell'aprile del 2003. Come se niente fosse successo, nello stesso punto di prima. «Ultimamente - spiega Cassinelli - si era aggiunto anche un terzo cigno. E a fare loro compagnia, la scorsa primavera, era arrivata Ada, l'oca che si lascia accarezzare e prende il pane dalle mani. Portavamo da mangiare ai cigni, tutti i giorni, oltre al pane, anche il grano, la cicoria e il granoturco. Era la gioia dei bambini. Ultimamente i cigni dormivano all'ex Sicc. Con l'ultima piena, quest'estate, si erano spostati un po' più su. Andavano in giro tutti insieme. Erano bellissimi. Questi che sparano a qualsiasi cosa sarebbero da mandare a Kabul». I pescatori dilettanti hanno allertato anche la polizia provinciale, mentre Boni provvederà a seppellire l'animale. Solo quando Cassinelli darà un occhio agli animali sul fiume potrà capire quale dei tre cigni ha smesso di nuotare nel fiume.Cri. Ver.

Brescia provincia - palleggia con gallina Denunciato 27enne

BRESCIA OGGI
24 NOVEMBRE 2008
IL CASO. All'Europalace di Manerbio sono intervenuti i carabinieri e i vigili che hanno liberato l'animale legato a una corda. L'accusa è di maltrattamenti
Palleggia con gallina Denunciato 27enne
Manerbio (BS) - Per attirare l'attenzione su di sè, ha legato la zampa di una gallina a una corda che ha agganciato alla caviglia e, trascinandosi dietro il povero animale, ha raggiunto un locale del centro commerciale «Europalace» di Manerbio.
La scena non è passata inosservata a chi si trovava vicino a un pub ed è rimasto sconcertato da quanto stava accadendo a pochi passi, in un luogo pubblico.
Protagonista della «bravata» T.T., 27 anni, di Manerbio che, non pago, davanti a numerose, quanto sconcertate persone, a un certo punto ha iniziato a tirare calci all'animale, per farlo alzare in volo. In pratica ha «palleggiato» con la gallina, trattandola alla stregua di un pallone da calcio. La gallina ha invano cercato un'impossibile libertà sbattendo le ali e starnazzando.
Nonostante le proteste della gente, che gli chiedeva di lasciare libero l'animale, il giovane - apparso ai più alterato, forse per il bere - ha continuato imperterrito a tirare calci.
COSÌ, poco prima delle 23, sono stati chiamati i carabinieri e gli agenti della polizia locale di Manerbio che hanno fatto cessare l'ignobile spettacolo di gratuita violenza nei confronti di un animale. La gallina è stata liberata e il ventisettenne della Bassa è stato accompagnato in caserma per essere identificato e interrogato. Non si sa quale spiegazione abbia dato a carabinieri e vigili urbani e perché si sia recato in un centro commerciale con una gallina legata a una gamba. In ogni caso nei confronti del giovane manerbiese è scattata una denuncia per maltrattamento di animali. T.T. è accusato di aver violato l'articolo 727 del codice penale, che prevede il maltrattamento di animali, e rischia una multa salata, pari a diverse centinaia di euro. Conclusi gli accertamenti nella caserma dai carabinieri, il giovane ha fatto ritorno a casa. Senza la gallina.F.MO.

Olbia-Tempio, Monti - Lasciata a morire sotto il sole e disturbava piangendo !

Guarda cosa siamo andate a prendere a
Monti prov di Olbia-Tempio......

tra le urla di dolore investita da giorni, le gambe rotte
è strisciata a chiedere aiuto in paese e ha provocato solo disturbo
con i guaiti di dolore,lasciata sotto il sole a morire
è in gravissime condizioni in clinica, forse non ce la farà......
le istituzioni non ci aiutano....
non ho più parole.
Noi da olbia siamo andate a cercarla sotto il sole e nessuno

oltre due donne ci ha aiutato, due ragazze che sedute di fronte
a lei fumavano una sigaretta ci hanno detto che era dietro
quella macchina........
e che i suoi guaiti hanno disturbato il riposino pomeridiano,
no vedo l'ora di morire questo mondo è fatto di merda.
Lei era incosciente le bagnavamo la
faccia per farla riprendere dai vomiti e dai mancamenti.....

ho pensato non sarebbe neanche arrivata in macchina.....
ma chi siamo noi e dove sono gli esseri umani che devono
cercare di impedire queste cose?
Rebecca


La povera piccola è morta in clinica....

Ma che gente è che riesce a far finta di niente

per GIORNI di fronte alla sofferenza di un'essere vivente ?



Reggio Calabria - ecco un cane abbandonato....



REGGIO CALABRIA 11 lugkio 2008
agghiacciante
Come tutte le domeniche mattina vado al nostro rifugio per il turno...appena arrivo trovo la mia collega Agnese (con cui faccio il turno) e Raffaele,il nostro responsabile.Ad un certo punto mi guarda e mi dice di girarmi.Appena mi giro trà i cartoni ammassati nello spazio antistante il recinto dei nostri amici pelosi, vedo una massa mista a pelo e carne!
Buttato a terra con ancora al collo (come fosse un collare) uno di quei nastri di plastica dura con cui si imballano i pacchi, c'era cio' che rimaneva di un cane bianco.Magro all'inverosimile con gli occhi di fuori dallo shock non riusciva nemmeno a mettersi in piedi.Sporco,magro da far paura, pieno di pulci e quant'altro e con evidentissimi segni di leishmaniosi, mi guardava con uno sguardo che non potro' mai dimenticare.Non era uno di quei sguardi a cui sono abituata...uno sguardo dolce,tenero, di amore....era uno sguardo di odio e sofferenza!Ma chi poteva averlo trascurato fino a quel punto?
Lo abbiamo fatto bere ed ha mangiato,ma appena ho provato ad accarezzarlo per fargli capire che era al sicuro,ha cercato di mordermi....ma il suo corpo era talmente debole e sofferente che il suo tentativo non ha prodotto risultati...tranne quello di farlo cadere su se stesso dopo essersi messo in piedi!!!Lo abbiamo medicato e in giornata spero di farvi avere le foto
.Vi chiedo di pregare insieme a me per quest'anima innocente affinchè si salvi! 25/11/08

La piccola Esperanza scampata alla morte

e in via di ripresa è stata ADOTTATA !





ITALIA DEGLI ORRORI!!



Il dramma dei cani del Molise: occorre salvarne subito qualcuno!

La situazione in Molise ogni giorno si arricchisce di rossore per la vergogna.
E le parole di biasimo si rincorrono perchè nessuno sa o vuole sostituirle con parole di misericordia e legge.
Riceviamo e divulghiamo

Resoconto del viaggio di Valentina e Simone della Lac in Molise a Mirabello Sannitico

Tornano al nord con 18 cani che stalleranno in varie pensioni. Sono arrivate offerte da tutta Italia: siamo ancora affidati al buon cuore del popolo del web, insomma alla carità e non alla applicazione sacrosanta della Legge
Hanno consegnato tanto cibo che finirà tra poche settimane e materiale non sufficiente a ciprire tutte le mergenenze
Nessun veterinario è mai andato ad aiutare Maria Rosaria, molti cani sono malati e necessitano di cure urgenti C' è estremo bisogno di volontari, di mani sante che affianchino Maria Rosaria, lasciata sola dalle Istituzioni: il sindaco Di Fabio è a leccarsi le ferite della esclusione dalla Lista per per le amministrative, scaricato dal Pd.
Ma che schifo l'Italia, questa Italia
Il wash dog di Campobasso non ha fatto entrare Valentina che desiderava lavare i canni, offrire loro ristoro e dignità.
Dove sono i veterinari?
Dove sono le Associazioni di zona?
Dove sono le Istituzioni?
Vergogna!
Chiliamacisegua
L'Italia degli orrori


Come molti di voi sanno Valentina di savona e la sua amica volontaria sono partite
il 14 notte con un furgone carico di aiuti che abbiamo raccolto tra le province di Genova e Savona
per il canile di Mirabello (CB), gestito unicamente dalla signora Romano e sua figlia,
alle prese con circa 700 cani, a dispetto dei 500 dichiarati a Striscia la Notizia.

Il servizio e il filmato di Striscia non rendono a pieno la drammaticità della realtà, assicura Valentina,
con cui ho un contatto telefonico continuo da quando è arrivata a Campobasso.

Valentina mi descrive recinti stipati, sporcizia, cani che mangiano ma che non sono curati...
La signora Romano non ce la fa a portare avanti le terapie, non ha le forze, i soldi ed il tempo.
Ama tutti i cani e li nutre come può, ma non li cura, e molti hanno la rogna, alcuni sono paraplegici,
alcuni sono terminali e attendono solo l'eutanasia dice Valentina, ma neppure quello si fa a Mirabello.

i cani mangiano

ma sono malati,

non sono curati

moltissimi hanno la rogna.

molti sono anziani, hanno freddo, le coperte non bastano per tutti



Tentare di trovare adozioni per qualcuno di loro, che Valentina è disposta a portare
al nord al suo rientro. Il problema è che abbiamo poche ore di tempo:
MARTEDI' SERA
Valentina e la sua amica andranno a Napoli da Pasquale, dove c'è un altro cane da prendere
e da portare su... e poi ripartono!

Daniela di Cuneo ha detto a Valentina di portarle 3 cani con la rogna, li adottarà
e li curerà lei!
Chi segue il suo esempio? Chi può offrire stallo e cure per questi cani sfortunati? Valentina dice che ci sono tanti vecchietti ditaglia piccola, ci sono cuccioli
di taglia medio-grande, ci sono simil spinoncini bellissimi di taglia medio piccola.
Ma soprattutto ci sono cani con la rogna incurata, sarebbero i più urgenti!
E anziani che hanno freddo.

http://cercocasa.ilcannocchiale.it/2008/11/16/diretta_telefonica_con_mirabel.html
http://cercocasa.ilcannocchiale.it/2008/11/16/diretta_telefonica_con_mirabel.html

Vi allego alcune foto che vale mi ha inviato oggi con il cellulare, questo è il suo numero di telefono: chiamatela entro martedì se avete possibilità, anche un solo cane in più
che esce di lì è un successo!
3394917364



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