Cattiveria e crudeltà delle anime nere di tutta Italia

In questo blog potrai leggere e vedere le immagini della crudeltà e della cattiveria umana .
Da Nord a Sud, isole comprese, una passerella di azioni vergognose, criminali, inumane, un repertorio di incuria, freddezza, avidità e ruberia.
La bassezza d'animo dell'essere umano viene portata alla luce.
Tutto compiuto contro creature deboli ed indifese, senza tutela reale e spesso ridotte senza dignità.
Quando decidi di andare in vacanza, scegli il tuo luogo di villeggiatura anche con questo parametro :
chi abita in questo posto ?

Al cuore del problema

Ogni anno migliaia di cani vengono introdotti nei canili esistenti nel nostro Paese. Nei canili migliori solo alcuni riacquistano dignità attraverso l'adozione. In altri li aspettano malattie, sbranamenti o comunque la fine naturale della vita trascorsa dietro le sbarre. Il tutto con costi altissimi per le amministrazioni. Aiutateci a dire basta. Il fenomeno del randagismo si può controllare e sconfiggere.


COSA DICE LA LEGGE:
Secondo la normativa vigente i sindaci sono responsabili per i cani vaganti nel territorio del Comune che amministrano.

Al fine di curare i cani presenti nel suo territorio, i Comuni ricevono finanziamenti da parte dello Stato centrale (pagati da noi cittadini mediante le tasse) per cui gli stessi sono tenuti a predisporre le strutture per risolvere il problema del randagismo e a finanziarle con i denari a ciò destinati.


LA SOLUZIONE MIGLIORE:
Le Associazioni senza scopo di lucro costituiscono i migliori soggetti per la gestione del canile in quanto, agendo senza scopo di lucro, danno maggiori garanzie sul fatto che i denari ad esse corrisposti dal Comune siano effettivamente destinati alla migliore cura del cane.


QUELLO CHE ACCADE NORMALMENTE:
L'affidamento ai gestori privati è invece assai pericoloso in quanto gran parte degli stessi sono tentati dal non garantire buone condizioni di vita o la stessa sopravvivenza dei cani ospitati nel canile al fine di massimizzare i guadagni.

A mero titolo di esempio, vi segnaliamo che sono numerosi i Comuni che hanno stipulato convenzioni con gestori privati per l'affidamento agli stessi della gestione dei canili a seguito di gare di appalto vinte con aste fortemente al ribasso. Sono numerosi gli esempi di gestori che hanno vinto con offerte che prevedano il mantenimento del cane per soli 70 centesimi di euro al giorno! 70 centesimi con cui il gestore dovrebbe pagare il cibo per il cane, le cure mediche, parte delle spese di gestione (operai, luce, acqua etc.) e, addirittura, ricavarci qualcosa per vivere.

Appare del tutto evidente, quindi, che in tali casi il benessere del cane non potrà di certo essere garantito.


IL BUSINESS DEL RANDAGISMO: 500 MILIONI DI EURO ALL'ANNO
Parecchi imprenditori privati hanno nella gestione dei canili una vera miniera d'oro. Si tratta spesso di delinquenti o persone senza scrupoli capaci di creare importanti connivenze con istituzioni che dovrebbero controllare.

Il business del randagismo in Italia genera un fatturato annuale di circa 500 milioni di Euro. 500 milioni di euro pagati dai contribuenti che spesso sono oggetto di vere e proprie truffe da parte dei gestori ai danni dei Comuni e, quindi, di chi paga le tasse.


IL CUORE DEL PROBLEMA:
Nella maggioranza dei Comuni poi la domanda d'ingresso dei cani supera largamente l'offerta di posti in canile, con la conseguenza che per ogni cane morto o fatto adottare, sono pronte altre due richieste di accalappiamento e che chi volesse speculare riesce a percepire sempre e comunque il suo guadagno su un numero garantito di cani. Alla minima spesa sul singolo animale corrisponde il massimo guadagno in termini di utile.

Così che si assiste spesso ad insufficienza di personale, mancanza di lavoratori qualificati, minimi spazi nei box, in cui i cani superano il numero di 3 animali, arrivando anche ad essere 15 o più, senza tenere in alcun conto la loro compatibilità (la prima causa di morte in canile è lo sbranamento!!!!).

Per non parlare delle speculazioni che si realizzano attraverso l'accalappiamento degli animali e lo smaltimento delle loro carcasse che crea un circolo vizioso per cui prima muore un cane prima si guadagna sullo smaltimento della sua carcassa e sull'accalappiamento del nuovo cane che lo sostituisce.


LA CONNIVENZA:
Altro fenomeno che acuisce il problema è la forte connivenza tra chi dovrebbe controllare e chi è controllato. Accade sovente nei Comuni più piccoli (ma non solo) che il Sindaco (che affida la gestione del canile), i responsabili della ASL (preposti al controllo) e il gestore del canile (colui che dovrebbe essere controllato) siano amici, compagni di merende o, addirittura, parenti.

Appare evidente come in queste situazioni sia realmente impossibile far rispettare la legge e far garantire il benessere dei cani ospitati nei canili.


LA SOLUZIONE:
Ciò non accadrebbe se i Comuni provvedessero come per legge alla costruzione e risanamento delle proprie strutture e soprattutto ne affidassero la gestione ad Associazioni di volontariato senza scopo di lucro, che diano garanzie di controllo, di apertura al pubblico e di trattamento secondo parametri di benessere misurabili molto elevati.

L'ACL – Associazione Canili Lazio Onlus da anni combatte il fenomeno del randagismo. Perché il canile deve essere un punto di partenza per una nuova vita alla quale arrivare attraverso l'adozione e non un punto di arrivo in cui morire.

Abbandono : condanna a morte

Abbandono  : condanna a morte

mercoledì 31 marzo 2010

Max provoca con il dossier "Porca vacca"

 
ECOBLOG
31 MARZO 2010
 
L'altra faccia della carne: Max provoca con il dossier "Porca vacca"
 
 
E? in edicola dal 1? aprile Max con un dossier piuttosto sconvolgente: ?Porca vacca? dedicato agli allevamenti intensivi e ai mattatoi. Interessante la scelta di una rivista patinata come Max, famosa più per i suoi nudi d?autore che per i manzi squartati, di mostrare l?altra faccia della carne. A raccontare il viaggio durato tre anni nei mattatoi è Jonathan Safran Foer autore di ?Se niente importa (Guanda)? e che ha intervistato esperti, allevatori e visto come sono trattati gli animali. Spiega Jonathan Safran Foer:
Gli allevamenti intensivi gestiscono la vita e la morte di miliardi di esseri viventi con metodi sconvolgenti: manipolazioni genetiche, sevizie, nutrizione innaturale (ad esempio il bombardamento di antibiotici), reclusione in spazi impossibili (la gabbia standard di una ovaiola concede a ogni gallina una superficie di 4,32 decimetri quadrati), metodi di uccisione e di macello dolorosi e inumani. Ma probabilmente un po? di speranza esiste se a fronte di un aumento di consumi di carne, siamo passati dai 71 milioni di tonnellate del 1961 agli attuali 248milioni di tonnellate destinati a raddoppiare nel 2050, sono aumentati i vegetariani che secondo dati Eurispes, in Italia sono circa 6 milioni, ossia il 10% della popolazione, percentuale tra le più alte in Europa.

prov. di SP: un veleno fa strage di mici randagi

 
 

IL SECOLO XIX

31 MARZO 2010

 

Un veleno fa strage di mici randagi

 

Beverino (SP) - ALLARME gatti a Beverino. Qualcuno negli ultimi giorni ha disseminato il territorio del borgo di bocconi al lumachicida: e già diversi felini, anche di proprietà, sono rimasti intossicati. Alcuni di questi gatti, curati, sono sopravvissuti: altri, invece, nonostante le cure veterinarie, sono morti. Il caso è stato segnalato all'ufficio provinciale tutela animali, con la richiesta di un'indagine. ?Era successo anche l'anno scorso, nel periodo della primavera - segnalano a Beverino - erano già morti diversi gatti, e anche qualche cane. Si tratta di "polpettine" che vengono imbevute nel lumachicida, e lasciare vicino alle aree verdi, ma anche alle case. In questo modo, sono stati intossicati anche animali domestici che non sono abbandonati, ma escono nella prossimità del giardino dei proprietari. Non si capisce chi agisca in questo modo?. E' stato chiesto anche l'intervento delle istituzioni locali, per far cessare il fenomeno, che sta suscitando apprensione fra gli abitanti.

ROSI E LA MERDA DEI MAIALI

 

ROSI E LA MERDA DEI MAIALI


Un paesaggio da laguna blu!

Chi avr?? ragione, Foer[1] o Rosi? Ma dove la mettiamo Marco tutta ??sta merda di maiali? Se cresce il fatturato, proporzionalmente, crescono anche le deiezioni dei suini indirettamente facenti capo a Parmacotto. Perch?? all'inaugurazione della nuova sede e unit?? produttiva non se ne ?? parlato? Eppure costituisce la parte pi?? consistente di tutta la necrofila filiera!
Si vuole andare a produrre in America. Il sogno. Vediamo di esaudirlo. E citiamo un po' di cose che Foer ha visto, cosa ci racconta: "Quattro aziende producono oggi il sessanta per cento dei maiali in USA". Dove ogni americano si ingroppa 127 chili di merda di maiali della Smithfield che produce 31 milioni di suini anno.
"Gli animali allevati negli Stati Uniti producono 130 volte i rifiuti organici di tutta la popolazione umana del paese: 40 tonnellate al secondo". Non c'?? che dire!! Ma il cielo ?? sempre pi?? blu!! Sessibon!...

Pensate "non esistono impianti di trattamento dei rifiuti organici per gli animali d'allevamento. Quindi tutta quella merda dove va a finire?"
E da cosa ?? composta?: "Ammoniaca, metano, acido solfidrico, monossido di carbonio, cianuro, fosforo, nitrati e metalli pesanti. In pi?? i liquami nutrono pi?? di cento micro patogeni che possono provocare malattie nell'uomo, tra cui salmonella, cryptosporidium, streptococchi e giardia. I bambini che crescono nel comprensorio di una porcilaia industriale hanno tassi di asma superiori del 50%." E per chi vi lavora? Il turnover ?? assicurato.

I campi non sono in grado di assorbire tutto questo ben di dio. Che colture fiorite! "I liquami vengono pompati in grossissimi lagoni (con una estensione di pi?? di un ettaro e profondi 9 metri) accanto alle porcilaie, e possono essere numerosi, un centinaio o pi??". Un tanfo in tutta l'area pesante e nauseabondo. Si direbbe un paesaggio da laguna blu! Che ne pensa Rosi, una casa in questi luoghi incantati vicino alla materia prima?
"Il deflusso si insinua nei corsi d'acqua, e i gas velenosi come ammoniaca e acido solfidrico evaporano nell'aria. Quando quei pozzi neri grandi come campi da calcio sono sul punto di traboccare vengono ??irrorati i liquami sui campi. Talvolta li spruzzano dritti in aria, un geyser di merda che spande un aerosol di feci creando vortici gassosi capaci di provocare gravi danni neurologici. Studi hanno dimostrato che i lagoni emettono sostanze chimiche tossiche nell'aria e che possono provocare problemi infiammatori, immunitari, flogistici e neurochimici negli esseri umani".
I fatturati delle aziende per?? crescono e i costi di bonifica vengono esternalizzati a carico della comunit??. Scaricano tutto sulla collettivit?? per far profitti. Un vero e proprio saccheggio. La distruzione del paesaggio si sa ?? un crimine, uno dei pi?? efferati, perch?? viene compromesso tutto il sistema di vita. Gli allevamenti intensivi sono una assurdit?? e prima o poi dovranno cessare di esistere.

E cosa avviene dentro a questi allevamenti di animali ammalati, geneticamente modificati al peggio?
"Alcuni lavoratori li picchiano quotidianamente, bastonano scrofe gravide con una chiave serratubi e conficcano un'asta di ferro nell'ano o nella vagina della bestia... altri lavoratori segano gli arti dei maiali o li scorticano quando sono ancora coscienti... Altri ancora li prendono a calci, li sbattono con violenza contro il pavimento di cemento (la battuta, cos?? viene chiamata, ?? riservata ai maialini che non crescono abbastanza in fretta) e li percuotono con barre metalliche, martelli, badili e rastrelli. Ficcano pungoli elettrici nelle orecchie, nella bocca di quelle bestie...
La tolleranza degli abusi e la mancanza di procedimenti giudiziari ?? la norma, non l'eccezione".

Una vera tortura. E s??, gli animali allevati intensivamente fanno una vita infame. Cosa ?? la vita di una scrofa gravida: "la terranno gravida il pi?? possibile, spesso la inducono al travaglio con mezzi farmacologici. Dopo lo svezzamento dei piccoli, 15-12 giorni, un'iniezione di ormoni le fa tornare rapidamente il ciclo e nel giro di tre settimane ?? di nuovo pronta per la successiva inseminazione artificiale. Le sedici settimane della gravidanza le trascorrer?? confinata in una gabbia di gestazione cos?? piccola che non sar?? in grado di girarsi. E si fanno ammazzare di botte perch?? non vogliono andarci.. La loro densit?? ossea diminuir?? per la mancanza di movimento. A forza di sfregarsi contro la gabbia le verranno piaghe nere e piene di pus." Sono costrette alla reclusione fisica, all'isolamento psichico in cui impazziscono, in un ambiente che non consente l'esercizio della loro natura. Obbligate a sdraiarsi o a camminare sugli escrementi.
E i piccoli?
"Molti maialini nascono deformi. Nell'arco delle prime 48 ore subiscono senza anestesia l'amputazione della coda e la troncatura dei denti a spillo. Nei primi 10 giorni poi vengono castrati vivi. Un bombardamento di antibiotici, ormoni e altre medicine nel cibo che comprende plasma sanguigno secco (scarto di lavorazione dai macelli), li terr?? in vita fino al momento della loro uccisione malgrado le malattie. Vivono rinchiusi in ambienti umidi, ad alta densit?? di animali, con gas tossici prodotti dall'accumulo di merda e di piscio". E in questo ambiente ideale dove tutti vorrebbero crescere si sviluppano virus mortali. "I farmaci non servono pi?? per curare le malattie, ma per supplire a sistemi immunitari distrutti".
Questa ?? la cultura della carne... e la chiamano tradizione!!

E cosa avviene nei macelli?
"Nel 32% degli impianti statunitensi durante ispezioni annunciate atti di crudelt?? deliberati avvengono su base regolare...
Persone normali possono assumere atteggiamenti sadici a forza di fare un lavoro disumanizzante come macellare in continuazione...
I lavoratori dei mattatoi hanno il pi?? alto tasso di incidenti sul lavoro, pari al 27% annuo, e ricevono una paga misera per uccidere oltre 2.000 capi per turno...
Quando le lamentele dei lavoratori trovano ascolto, spesso segue il licenziamento... I produttori sanno bene che pi?? il consumatore capisce cosa accade davvero in un macello, meno carne ha voglia di mangiare."

E questo sarebbe il sogno di Parmacotto?
La conclusione di Foer: "I prodotti alimentari crudeli e distruttivi dovrebbero essere illegali".
Quando se ne renderanno conto i consumatori di salme bollite e stagionate?

Ora ha senso uno stabilimento industriale di salumi che si avvale degli allevamenti intensivi? Luoghi inumani dove viene praticata la cultura del dolore dal concepimento?
Ha senso celebrare un catafalco industriale di cadaveri bolliti?
Ha senso che tutte le autorit?? politiche bipartisan faccian da padrini all'inaugurazione di un opificio economico che tratta i resti di lager animali? E come se la spassano! Il presidente Errani sembrava il ragioniere di Rosi, il sindaco Vignali il suo piazzista, il presidente Bernazzoli il suo direttore di stabilimento, il sottosegretario Vegas l'addetto alle pubblic relations.. E questi sarebbero i nostri rappresentanti?
Non mancava il prete. Don Valentini della Comunit?? di Betania. Uno che di tossicodipendenza se ne intende. L'han preso giusto a benedire. Uno specialista nel settore.. Pi?? tossico del salume che c'??? Chiedete a Veronesi per credere? Ha senso che un prete benedica quell'opera dell'orrore animale? Che i politici avvalorino un processo di crudelt??, si genuflettano all'ennesimo scempio etico, ambientale, salutistico, sociale? S??! Tutto questo nella terra del porco sembra aver senso! Non solo. Tutti questi personaggi sorridono e sostengono il disastro, lo finanziano.
Linee di smontaggio animale in serie come se fosse giusto, naturale... per esser messi in una vaschetta o sottovuoto a tranci. Animali costretti a vivere in ambienti insani, che soffrono con "problemi agli arti, al cuore, alle vie respiratorie, soggetti a paura, ansia, stress..." Per il piacere del palato... Il maiale non conta!

Ogni stabilimento di salumi produce questa filiera del benessere per il cassonetto refrigerato del consumatore. Un cretino che non ha consapevolezza, che non sa e non vuol saperne della sofferenza che c'?? dentro quella vaschetta o nel suo piatto. Siamo tutti responsabili di ci?? che non facciamo. E' la violenza portata a sistema che trasforma una meravigliosa e giocosa creatura vivente in un trancio o in un affettato cibo morto. E' questo che si brendizza! Magari con l'aiuto di una pubblicit?? mistificatoria, ingannevole che manipola la realt?? e non rivela la tragedia. Immagini alla moda, testimonials strapagati per dire idiozie al consumatore che si riproduce nell'identificazione.

Martin Luther King: "prima o poi arriva l'ora in cui bisogna prendere posizione che non ?? n?? sicura, n?? conveniente, n?? popolare... perch?? la coscienza dice che ?? giusta".

Foer: "Ma ?? davvero chi fa lo sforzo di agire seguendo l'utopia dell'innocenza a dover essere compatito?"

La carne etica non esiste! Questa ?? una utopia, meglio una falsit??.
Non cambia nulla per tacchini, polli, conigli, bovini... pesci... tutto uguale, un feroce sterminio industrializzato. Solo animali sofferenti per il cibo degli "umani".
In questa crescente violenza e insensibilit??, io so che quello che fanno agli animali potrebbe essere fatto agli uomini, se gi?? non ?? stato fatto (campi di concentramento, schiavit??) o in qualche modo non viene fatto (traffico d'organi con i Paesi poveri).

Era il 27 marzo 2010 si dir?? nella storia di Parma, c'ero anch'io quel giorno al Botteghino a inaugurare l'anello di un sistema produttivo per il profitto di pochi; una catena economica disastrosa ingiustificata, dei cui prodotti nessuno ha bisogno e dei cui danni tutti pagano. (Parma, 28/03/2010)

Luigi Boschi

PS: Ho inviato, per una riflessione, al Presidente di Parmacotto, Marco Rosi, il libro di J.S. Foer edito da Guanda di cui ?? indirettamente anche azionista.
Consiglio l'adozione del testo nelle scuole per sensibilizzare le coscienze nella educazione alimentare.



[1] Autore del libro: "Se niente importa perch?? mangiamo gli animali?"


visita il blog
www.luigiboschi.it


STUPRATA DAL SUO PROPRIETARIO. 1 ANNO, 5 KG ORA CERCA UNAFAMIGLIA CERA

 

EBI...

cagnetta tutta bianca...tenera tenera..... di circa un anno e di soli 5 kg......

sottratta alla persona che l'aveva con sè perchè la maltrattava e ..ABUSAVA di lei!!!

ma come si puòòòòòò!!!!!!

 vi prego AIUTIAMOLA ha diritto ad un po di serenità e felicità.......

 

si affida previo controlli e firma modulo

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prov. Sondrio - Uccidono cervo: nel bosco lasciano la pelle e le zampe

LA PROVINCIA DI SONDRIO
29 MARZO 2010
 
Uccidono cervo: nel bosco lasciano la pelle e le zampe
 
 
Provincia di Sondrio - Hanno ucciso un cervo di un anno e hanno lasciato nel bosco la pelle e le zampe. Questa volta i bracconieri hanno agito nella zona di via per Uggia, tra la zona Bette e San Giacomo Filippo. Nel pomeriggio di ieri, alcuni cittadini si sono imbattuti nei resti dell'animale lungo la strada che sale verso i crotti, all'imbocco della Valle Spluga. Secondo gli accertamenti effettuati dalla polizia provinciale, intervenuta sul posto nel giro di pochi minuti, diversi elementi fanno pensare all'azione di un bracconiere. Risulta improbabile, infatti, che ci si trovi di fronte a un incidente o a un'origine differente della vicenda.
Le condizioni dei resti hanno fatto pensare a un'azione avvenuta a metà settimana. Non è detto che la cattura dell'animale sia avvenuta proprio in quel luogo: forse la bestia, dopo essere stata uccisa, è stata abbandonata in un punto differente, magari per confondere le idee a chi sarà chiamato a raccogliere elementi utili per le indagini. La notizia si è diffusa in città e in particolare fra i cacciatori, suscitando una notevole amarezza. Secondo quanto riferito in occasione di eventi analoghi avvenuti in passato, molto spesso gli autori di queste non hanno nulla a che vedere con il mondo della caccia.
 

prov. di Oristano: uccide due cani a fucilate

L'UNIONE SARDA
28 MARZO 2010
 
Cuglieri (Oristano) - L'allevatore, 54 anni, deciso a fermare le incursioni dei randagi nel suo ovile
Uccide due cani a fucilate, denunciato
Immediata la querela presentata ai carabinieri dalla proprietaria dei due animali uccisi, un pastore fonnese e un maremmano.
 
ALESSIA ORBANA
 
Prima ha avvelenato la carcassa di una pecora del suo gregge e poi ha ucciso a fucilate due cani che si erano avvicinati e la stavano azzannando.
Un allevatore, 54 anni, di Cuglieri è stato denunciato dai carabinieri con l'accusa di uccisione di animali e porto abusivo d'armi. Sebbene detenesse regolarmente un fucile, non poteva certo usarlo, come poi ha fatto, per ammazzare un pastore maremmano e uno fonnese.
Il violento episodio si è verificato nelle campagne alla periferia del centro del Montiferru alla fine di febbraio scorso. Secondo quanto accertato dai carabinieri della stazione di Cuglieri, il cinquantaquattrenne, stanco delle continue incursioni di cani randagi nella sua azienda, avrebbe prima avvelenato la carcassa di un ovino trovato morto e, poi, avrebbe sparato due fucilate ai due cani che si erano avvicinati.
A quanto pare l'allevatore avrebbe trovato morta una delle sue pecore, sbranata da qualche animale. Il pensiero è andato immediatamente ad alcuni cani randagio e, nel dubbio che potesse ripetersi un nuovo episodio del genere e potesse fare una brutta fine il resto del gregge, ha pensato di avvelenare la carcassa ritrovata e utilizzarla come esca.
Sembra che i due cani uccisi abbiano azzannato la carcassa, ma l'allevatore si sarebbe spinto oltre non appena li ha visti vicino all'animale morto. Ha scaricato due fucilate uccidendo i cani. Nel frattempo, in caserma, è arrivata una querela da parte della proprietaria dei cani. Le indagini hanno portato al ritrovamento della carcassa della pecora e, poco distante, i due animali morti. I carabinieri sono quindi risaliti all'allevatore. I militari, contestualmente alla denuncia e su autorizzazione della Prefettura di Oristano, hanno revocato il porto di fucile per l'allevatore e sequestrato armi e munizioni.

prov. di Terni: strage di cani

 
CORRIERE DEL'UMBRIA
27 MARZO 2010
 
Narni - Strage di cani in campagna
Le polpette avvelenate avrebbero dovute ucciderne altri sei. Maxi dose di veleno: muoiono tre bestiole.
 
Chiara Rossi
 
NARNI (TR) - Un terribile fatto si è consumato nelle campagne narnesi di Fabbrucciano: qualcuno ha avvelenato tre cani di proprietà di una signora che abita nella zona e che ha deciso di denunciare l?orrendo gesto messo in atto con grande cattiveria e sangue freddo. I tre cani hanno ingerito un?enorme quantità di veleno e sono morti sul colpo, gettando nella disperazione la padrona dei simpatici meticci di piccola taglia. ?L?area in cui abito - ha spiegato la padrona dei cani, Anita Ruvolo - è una zona di caccia e quindi è frequentata da cacciatori che nei periodi prestabiliti cacciano i cinghiali e negli altri periodi dell?anno cacciano lepri e fagiani. La domenica precedente al giorno dell?avvelenamento dei cani, ho sentito un gruppo di cacciatori che, passando accanto alla mia abitazione, si lamentavano a voce alta dei miei cani perch鬠a loro detta, abbaiavano e spaventavano gli animali della zona che così scappavano via e non potevano essere cacciati. Qualche giorno dopo, precisamente il 16 marzo scorso, rientrando a casa ho ritrovato tre dei miei nove cani morti avvelenati?. La signora Ruvolo ha denunciato l?accaduto presso il corpo forestale, l?Enpa ed i carabinieri del comando di Narni Scalo, dopodich頨a fatto anche effettuare un?analisi sul cadavere degli animali per capire le cause precise della loro morte. Dalle analisi è venuto fuori che i tre cani avevano ingerito una quantità di veleno enorme, fatto che ha fatto presupporre che la sostanza letale fosse stata destinata a tutti i cani che si trovavano nella recinzione e che sia stata ingerita solo da tre di essi. ?I miei cani - ha continuato la signora - abbaiano solo se vedono passare degli estranei accanto alla recinzione della casa e chi li ha avvelenati si è macchiato di un reato tremendo. Non mi vergogno a dire che io odio profondamente queste persone che si sono rivelate oltre che cattive anche vigliacche dal momento che se la sono presa con degli esseri innocenti, piuttosto che venire a lamentarsi con i padroni. Perch頴anta malvagità? Se i cacciatori rispettassero le regole della caccia non avrebbero motivo di lamentarsi dell'abbaio dei cani. Ma ciò che hanno fatto non mi sorprende, dal momento che vedo come molti cacciatori che frequentano la zona in questione trattano i loro cani, a volte anche uccidendoli perch頮on si comportano come gli è stato chiesto dai padroni nelle battute di caccia. Denuncio questa situazione perch頶oglio che tutti conoscano la vigliaccheria e la cattiveria di queste persone che spero paghino per quello che hanno fatto?. Quella messa in luce dalla signora Ruvolo, indignata, amareggiata e fortemente dispiaciuta per la morte dei suoi cani, è una situazione davvero terribile che purtroppo va a sommarsi tragicamente a molti altri fatti simili successi nel territorio narnese nei mesi passati. L?avvelenamento degli animali è balzato spesso alla ribalta della cronaca cittadina ed è ora che chi usa tanta cattiveria nei confronti degli animali paghi per i reati commessi.

Il pianto degli agnelli e il dolore del mondo

 
CORRIERE DELLA SERA
28 MARZO 2010
 
Il pianto degli agnelli e il dolore del mondo
 
SUSANNA TAMARO
 
La Pasqua si avvicina. Gli scaffali dei supermercati sono un trionfo di uova di cioccolata di ogni dimensione, di colombe con tutte le possibili varianti ? con uvetta, senza uvetta, ricoperte di cioccolata, con lo zabaione ? per accontentare i gusti più stravaganti. Da qualche anno poi, alle più tradizionali colombe, si sono affiancati dolci a forma di campane e di agnelli, anche questi in svariate versioni. Per chi vive in campagna, e ha lo sguardo abituato ad osservare ciò che succede nella realtà circostante, la Pasqua è quel momento in cui le gemme sui rami iniziano a ingrossarsi e i peschi e gli albicocchi, spesso temerariamente, schiudono i loro fiori. Le prime lucertole si svegliano e il loro fruscio si sente in prossimità dei muretti mentre le uova dei rospi, avvolte a migliaia da una lunga collana gelatinosa, ondeggiano tra le piante dei laghetti. Nel sottobosco spuntano le primule, le violette, i crochi, le pervinche e il mesto pigolio invernale degli uccelli si trasforma nella grande sinfonia che prelude al corteggiamento.
Il periodo che precede la Pasqua è il periodo in cui la vita si muove nuovamente verso la sua pienezza e, con questa sua forza oggi così poco compresa, spinge anche noi a rinnovarci, ad abbracciare con una nuova visione lo scorrere incerto della vita. Anche molti animali partecipano a questo rinnovamento. La maggior parte dei capretti e degli agnelli nascono con la luna piena di febbraio e, dopo i primi giorni di timidezza trascorsi zampettando dietro l'ombra rassicurante della madre, si lanciano in corse scatenate con i coetanei del gregge. Chi non ha mai visto gli agnellini giocare, non avrà mai un'immagine chiara della gioia che può pervadere la vita. Si inseguono in gruppi, sterzano, cambiano direzione, saltellano sulle zampe anteriori e posteriori, se c'è un punto più alto nel pascolo, una roccia, un tronco abbattuto, un fontanile, fanno a gara a saltarvi sopra e questo per loro è il massimo divertimento, e poi di nuovo riprendono a rincorrersi, ogni tanto si affrontano e si caricano a testate, simulando l'età adulta. Poi le madri li richiamano, e allora è tutto un correre, un raggiungere con misteriosa abilità, tra la folla del gregge, la propria genitrice, uno spingere con testa, un vibrare di codine soddisfatte. Sul pascolo scende allora il tenero silenzio della poppata. Ma poi un giorno, poco prima della Pasqua, mentre gli agnellini pan di spagna sorridono invitanti sui banchi dei supermercati, nelle campagne arrivano i furgoni e caricano i piccoli delle pecore e delle capre. La gioia se ne va dai pascoli e subentrano gli strazianti belati delle madri che per tre giorni corrono incredule da un lato all'altro chiamando a gran voce le loro creature con le mammelle gonfie di latte. Poi, dopo tanta agitazione, sulle campagne scende il silenzio e i pascoli tornano ad essere delle distese brulle in cui i corvi zampettano tra le madri svuotate dal dolore. Intanto gli agnellini, avvolti nel cellophan, sono arrivati nei banconi dei supermercati: interi, a pezzi, o solo la testa, che pare sia una prelibatezza. Non posso non sussultare quando vedo, schiacciati dalla pellicola, quegli occhi opachi e quei dentini che già strappavano la prima erba.
L'altro giorno mi ha chiamato un'amica che lavora vicino al mattatoio. ?Mi sono messa i tappi, ma non serve a niente. Vengono scaricati ogni giorno, a centinaia, e urlano con voci da bambini, disperate, rauche, in preda al terrore, ma, a parte me, nessuno sembra farci caso. In fondo ogni anno è così. Ƞla vita, è la tradizione, è Pasqua e questo è il rumore della Pasqua?. Già, perch頬a Pasqua è soprattutto un pranzo tradizionale, una mangiata di quelle che si fanno di rado, con l'abbacchio trionfante in mezzo alla tavola, un abbacchio ridotto a prelibatezza culinaria, a segno di una cultura gastronomica mai tradita, spogliato da ogni valenza che superi il tratto gastrointestinale. Ma in quei belati, in quelle urla, in quella vita che è pura innocenza, non è forse celata la domanda più profonda sul senso dell'esistere? Perch頬a morte irrompe e devasta, senza guardare in faccia nessuno. Nella nostra società così asettica e così impregnata di onnipotenza, lo dimentichiamo un po' troppo spesso, ma dimenticare l'ingombrante presenza della morte vuol dire abdicare, fin da principio, al senso della vita. Quando la morte scende su uno dei miei animali, gli altri fanno dei lunghi giri per non avvicinarsi al corpo, per non guardarlo e, per qualche giorno, il loro comportamento cambia, diventa stranamente assente, come se qualcosa, al loro interno, all'improvviso avesse cominciato a vibrare in modo diverso. La contemplazione della morte non può non provocare un profondo senso di timore, timore per quell'occhio brillante che improvvisamente diventa opaco, per quel vivo tepore che si trasforma in fredda rigidità. Ƞper questa ragione che tutte le culture dell'uomo hanno sviluppato dei rituali di macellazione per rendere questo passaggio meno temibile ? temibile per l'animale, ma temibile soprattutto per noi, temibile per la potenza evocativa racchiusa nel sangue che scorre.
Ma in una società come la nostra, totalmente profana, in cui nulla è più sacro e gli unici timori concessi sono legati alla materia, la catena di morte del macello non è che una realtà tra le altre. Le urla degli agnelli sono un rumore di fondo, uno dei mille rumori che frastornano i nostri giorni. E forse non sapere ascoltare questo lamento è il non saper ascoltare tutti i lamenti ? i lamenti delle vittime delle guerre, dei malati, dei bambini torturati, uccisi, delle persone seviziate, abbandonate, dei perseguitati, di tutte quelle voci che invano gridano verso il cielo. Ƞanche il non saper ascoltare il nostro lamento, di persone sazie, annoiate, risentite, incapaci di vedere altro orizzonte oltre quello del nostro minuscolo ego, incapaci di interrogarci, di affrontare le grandi domande e di accettare il timore che, da esse, inevitabilmente deriva. Sdraiati sul comodo divano della teodicea, continuiamo a ripetere che Dio non può esistere perch頰ermette il male degli innocenti e questo assunto ci placa, ci quieta, ci mette dalla parte della ragione, proteggendoci dall'insonnia delle notti e dall'angoscia straziante del dolore del mondo. Quanti orrori ? e quanti errori ? derivano da quest'immagine di Dio onnipotente, da quest'idea di un Dio con la barba, seduto su una nuvola, parente stretto di Zeus, con i fulmini in mano, pronto a scagliarli sugli empi della terra. L'onnipotenza di questa società ipertecnologica, non deriva forse proprio da questo? Dio non è onnipotente, come ci aveva promesso, e dunque diventa nostro compito assumerci l'onnipotenza, raddrizzare le cose storte in cose dritte, creare il paradiso in terra, un paradiso in cui la giustizia finalmente trionfa, grazie alle nostre leggi. Il paradiso in terra però, come già abbondantemente ci hanno mostrato le tragedie del Novecento, ben presto si trasforma nel suo opposto perch鬠quando l'uomo crede di agire unicamente secondo i principi assoluti della ragione, sta già srotolando un reticolato e prepara potenti luci al neon per illuminare ogni angolo della prigione.
Forse il pianto delle migliaia di agnelli immolati per routine consumistica in questi giorni non è che il pianto di tutti i milioni di vite innocenti che ogni giorno in modi diversi, da che mondo è mondo, vengono stritolate dal male. E quel pianto che si alza verso il cielo senza ottenere risposta, ci suggerisce forse che il passaggio, la vera liberazione ? la vera Pasqua ? è proprio questa. Sapere che Dio non è onnipotente, ma, come Agnello, condivide la stessa nostra disperata fragilità. E solo su quest'idea ? sull'idea che condividiamo la fragilità, che le tue lacrime sono le mie e le Sue sono le nostre ? si può immaginare un mondo che non scricchioli più sotto il delirio dell'onnipotenza ma che si incammini nella costruzione di una vera umanità.

prov. di Frosinone: continua la strage dei cani randagi

IL TEMPO FROSINONE

30 MARZO 2010

 

Continua la strage di cani Randagi avvelenati

Continua la moria di cani randagi nel cassinate, molti per avvelenamento. Nella giornata di ieri nella zona di via Folcara è stata trovata morta una cagnetta ed i suoi sei cuccioli tutti per avvelenamento.

 

Provincia di Frosinone - L'animale, era stato segnalato alla struttura comunale perch頲andagio ed era stata rinvenuto cadavere da un abitante dei dintorni che ha interessato i responsabili dell'Anpana e le Guardie Zoofili. Sul posto sono intervenuti Marco Bove, agente EcoZoofilo Anpana Frosinone, Vincenzo Del Sordo, dirigente della Fataa ed il dottor Salvatore Ubaldo, dirigente della Asl Veterinaria. I resti del cane insieme a sostanze sospette erano state consegnate alla Azienda Sanitaria Locale per l'invio all'Istituto Zoo profilattico Sperimentale di Firenze. ?Pochi giorni orsono ? dichiara Francesco Altieri presidente provinciale e responsabile delle Guardie Ecozoofile ? il referto medico ha confermato i nostri sospetti, ho trasmesso la notizia di reato alla procura della Repubblica di Cassino. Il reato, per ora contro ignoti, è uccisione di animale, articolo 544 bis del codice penale al quale l'autorità giudiziaria potrebbe aggiungere altri due reati, che sono spargimento di sostanze pericolose, articolo 674, e adulterazione di sostanze alimentari , articolo 440 del codice penale?. Le guardie EcoZoofile stanno effettuando ancora delle indagini e si spera presto di trovare il colpevole di questo ignobile reato. ?Il messaggio da lanciare ? continua Altieri ? è che denunciare è importantissimo, ora che tutti i coinvolti nella protezione animali, istituzionali e volontari, hanno meglio chiari i loro doveri ed hanno strumenti idonei, la creazione di informazioni anche statistiche, sicuramente faranno diminuire il triste utilizzo del veleno per eliminare i randagi. Abbiamo anche, messo a disposizione dei cittadini un numero di telefono 3396590331 per raccogliere le denuncie e dare informazioni?. Il ritrovamento della cagnetta ha riproposto il problema della mancanza dei canili nella zona, comune anche alle altre zone della provincia di Frosinone. Le convenzioni stipulate dai comuni della provincia di Frosinone prevedono il ricovero dei cani in strutture abruzzesi e molisane spesso non chiariscono chi debba prestare le cure sanitarie, nemmeno quelle obbligatorie come sterilizzazione, sverminazione, vaccinazioni. L'Azienda Sanitaria Locale di Frosinone per legge, infatti, non può effettuare prestazioni sanitarie fuori Regione, mentre le aziende sanitarie locali abruzzesi e molisane forniscono prestazioni solo ai cani accalappiati sul territorio di competenza; i Comuni associati nell'?Unione delle Cinquecittà? e Cassino stanno trasferendo i cani già da circa due anni in Abruzzo.

 

sabato 27 marzo 2010

prov. di Pordenone: cagnolino chiuso in un sacco dei rifiuti

 
 
MESSAGGERO VENETO
26 MARZO 2010
 
Pravisdomini, cagnolino chiuso in un sacco dei rifiuti Inchiesta dei vigili urbani
 
PRAVISDOMINI (PN). Chiuso in un sacchetto nero e gettato, probabilmente nel cuore della notte, in una stradina di campagna. Un cucciolo di cane meticcio è stato abbandonato sullo sterrato nei pressi del vecchio passaggio a livello sulla linea ferroviaria dismessa Motta ? San Vito, in comune di Pravisdomini. Il cagnolino, imprigionato in un sacchetto di tela, non riusciva a muovere le zampe. La testa gli usciva ed è stata quella ad attirare l?attenzione di una signora che ieri mattina si stava recando ai campi . Vedendo tremare la bestiola e temendo che fosse malata di rabbia, la donna ha chiamato la polizia municipale che è subito intervenuta richiedendo il supporto del cinovigile. Il tremore dell?animale, in realtà, era dovuto al freddo ? è rimasto sotto la pioggia durante la notte ? e alla paura. Gli agenti della polizia municipale dell?Aster del Sile l?hanno portato al canile di Villotta dove è stato accolto, sfamato e sottoposto ai primi accertamenti. Se il cane fosse rimasto ancora lì sarebbe morto di fame e di sete. Sono in corso indagini della polizia municipale per individuare l?autore dell?abbandono. Nel frattempo è stata sporta denuncia contro ignoti per abbandono di animali e maltrattamenti. Il cucciolo attende ora una famiglia che voglia accoglierlo.

Cosenza - AVVELENAVA CANI CHE LO INFASTIDIVANO

 
LIBERO
26 MARZO 2010
 
AVVELENAVA CANI CHE LO INFASTIDIVANO DENUNCIATO DAI CARABINIERI
 
Cosenza - Avvelena alcuni cani che lo infastidivano, in seguito alle denunce dei proprietari e' stato individuato e denunciato. Dovra' rispondere di maltrattamento di animali ed inosservanza ai divieti sulla caccia A.G., 74enne di Verbicaro.Gli investigatori dell'Arma lo ritengono responsabile di aver lasciato pezzi di carne avvelenata nel centro storico della cittadina sull'alto Tirreno cosentino per uccidere alcuni segugi che, a suo dire, lo avevano cercato di aggredire vicino la sua abitazione. Nel corso della perquisizione domiciliare i carabinieri hanno trovato un barattolo di veleno per topi, che si pensa sia stato utilizzato per confezionare le esche avvelenate.

prov. di Roma: chiodi nascosti all' interno di bocconi di carne per uccidere i cani

 

IL MESSAGGERO
27 MARZO 2010
 
Chiodi nascosti all?interno di bocconi di carne per uccidere i cani
 
MORENA IZZO

Provincia di Roma - Chiodi nascosti all?interno di bocconi di carne per uccidere i cani a Monterotondo. Un episodio non isolato e riscontrato dai proprietari dei cani in diverse zone della città, ma soprattutto al centro, nel quartiere Santa Maria. Un cagnolino ha rischiato di rimanere ucciso, perchè ha mangiato uno dei bocconi lasciati in strada da ignoti. Fortunatamente però il proprietario si è accorto in tempo che c?era qualcosa che non andava e ha tentato di togliergli dalla bocca la carne contenete chiodi. Subito dopo è stato necessario l?intervento del veterinario dello studio Belli-Lisi, dove il cane è stato sottoposto ad accertamenti, che fortunatamente hanno dato esito negativo.
Il fatto è stato segnalato alla Lambs (lega animalista Monterotondo bassa sabina), che si sono subito interessati del problema. ?I bocconi per uccidere sono stati prelevati come prova e fotografati - fanno sapere dall?associazione - E? importante segnalare questo rischio ed allertare i proprietari di cani per una maggiore attenzione durante le passeggiate?. Ed è subito iniziato il passaparola tra i proprietari dei cani che ora sono in allerta e prestano maggiore attenzione a quello che i loro animali mangiano durante le passeggiate in strada e nei parchi pubblici. ?E? un fatto gravissimo - spiega Carlo Morena, presidente della Lambs, associazione che a monterotondo gestisce il canile rifugio allo Scalo - che solo per fortuna fino ad ora non ha provocato vittime tra i cani. I bocconi che abbiamo trovato contenevano alcuni chiodi ben nascosti all?interno, che ovviamente se ingeriti avrebbero provocato la morte del cane. Per ora abbiamo segnalato il fatto alle autorità, ma stiamo valutando ulteriori azioni da intraprendere?.
Non sono infatti escluse azioni legali.

Bari - Violenta il suo cane per strada

Denunciato un 61enne per maltrattamenti di animali e atti osceni in luogo pubblico.
Stava cercando di sodomizzare un cane che teneva al guinzaglio. Una scena raccapricciante a cui ha assistito una donna che, dall\`interno della sua automobile, ha subito dato l'allarme alla polizia municipale. Autore del maltrattamento è un uomo di 61 anni, pescato nei pressi del Centro universitario sportivo, semivestito e intento a violentare l\`animale. Gli agenti di polizia sono immediatamente intervenuti sul posto per cercare di fermare il 61enne. I veterinari hanno visitato il cane di razza dalmata, riscontrando che non ci sono gravi conseguenze per la salute dell\`animale. L'uomo è stato denunciato per maltrattamenti di animali e atti osceni in luogo pubblico

Allevatori italiani : bella gente al lavoro !

 

 

Chiliamacisegua diffonde le vicende delle quali chi se ne sarebbe dovuto occupare, ignorava e i protagonisti e i comprimari.

Si svolgevano le vicende, sotto ad occhi disattenti da tempo, ma come si sa ormai,  il tempo è denaro.

E la vita degli animali non conta un soldo.

Solo le loro carni dopo la loro morte fruttano, ingrassano gli allevatori.

Dunque, a che pro sprecare energie e applicare la Legge che ohibò, parla di benessere animale e che tutela sulla carta, bovini, equini e canidi di questa storia, se tanto sono bestie destinate al macello e i cani devono solo fare la guardia?

Bene Vagienna e Demonte, provincia di Cuneo?

Territorio di allevatori.

Brava gente!

 

Chiliamacisegua

www.chiliamacisegua.org

 

 

DOPO BENE VAGIENNA E' LA VOLTA DI DEMONTE

MENO MALE CHE STRISCIA LA NOTIZIA C'E!

 

http://www.striscialanotizia.mediaset.it/video/videoflv.shtml?2010_03_stop26.flv

 

 

descrizione

26.03.2010

Stalla in condizioni deteriori

Il sopralluogo di Edoardo Stoppa a Demonte, in provincia di Cuneo

 

 

AGGIORNAMENTI

http://www.sestopotere.com/index.php?option=com_content&view=article&id=242423%3a152bovini-sequestrati-dai-nas-una-vittoria-dellenpa-di-cuneo-e-di-striscia-la-notizia-bovini-sequestrati-dai-nas-&catid=1198%3aLombardia-e-Nord-Ovest&Itemid=37&sms_ss=facebook

152 bovini sequestrati dai Nas: una vittoria dell'Enpa di Cuneo e di Striscia la Notizia

Martedì 23 Marzo 2010

 

Medici veterinari e bovini  

 

 

 

 

Medici veterinari e bovini

(Sesto Potere) - Cuneo - 23 marzo 2010 - Una vittoria dell'Enpa di Cuneo e di Striscia la Notizia che avevano denunciato irregolarità in un allevamento di Demonte (Cuneo). A seguito della segnalazione, sono infatti intervenuti i Carabinieri di Borgo San Dalmazzo, i NAS di Alessandria e i Servizi Veterinari dell'Asl Cuneo 1 che hanno disposto il sequestro di 152 bovini dell'allevamento, i quali sono risultati in parte sprovvisti dei marchi auricolari utilizzati per la loro identificazione.

 

A Bene Vagienna, non è che se la passassero meglio

http://www.striscialanotizia.mediaset.it/videogallery/videogallery_edoardo_stoppa.shtml

 

descrizione

23.03.2010

Trecento bovini in pericolo di vita

Se ne è occupato il fratello degli animali Edoardo Stoppa

http://www.striscialanotizia.mediaset.it/video/videoflv.shtml?2010_03_stop23.flv

 

AGGIORNAMENTI

http://www.cuneocronaca.it/news.asp?id=26151&typenews=primapagina

 

L'Anpana sulla cascina di Bene Vagienna dove "Striscia la notizia" ha mostrato le gravi condizioni degli animali: "Occorre una soluzione migliore"  I BOVINI SONO STATI SEQUESTRATI MA LE LORO CONDIZIONI NON SONO MIGLIORATE. VIVONO NEI LORO ESCREMENTI IN UNA STALLA TROPPO PICCOLA

Bene Vagienna scenario di una triste vicenda di maltrattamenti. L'Associazione Nazionale Protezione Natura Ambiente denuncia che dopo due mesi dal sequestro di 186 bovini trovati al gelo e denutriti, ora sono segregati in una stalla inadatta a loro.

La strutturata infatti non è adatta per contenere tutti quegli animali, inoltre in circa due mesi, il letame e liquame prodotto non è mai stato pulito ne smaltito. Facile immagginare le condizioni in cui vivono questi animali. In soli due giorni gli operatori dell' ANPANA dicono di aver visto morire 2 mucche e 2 vitellini mentre una vacca ha partorito uno splendido vitello in un morbido materasso fatto di circa 40 centimetri di liquame. Il 50 % degli animali è sfinito, seduto a terra senza la forza di reagire, un toro sdraiato sembra quasi pregare, guarda con occhi che sembrano dire "ti prego mangiami ma lascia che tutto questo finisca".

In un ala della stalla si trovano una decina di capi completamente intrappolati fino alle ginocchia dal proprio sterco, le due cisterne dell' acqua sono ovviamente vuote, e non vi è traccia di fieno, alcuni vitelli mangiano il proprio letame in cerca di qualcosa che li nutra, altri bevono nelle pozze di liquame, quasi tutti gli animali mostrano evidenti segni di dermatiti o infezioni. In un'altra ala coperta della stalla ci sono alcune mucche in evidente stato di deperimento avanzato, le ossa sporgono come pugni negli occhi, i vitellini colpiscono con forze le mammelle delle proprie madri in attesa di un po' di latte, latte che queste mucche non riescono a produrre in quantità necessaria a sfamare i propri piccoli, purtroppo sono stremate anche loro, altri vitellini invece cercano disperatamente di pulire una mammella dal liquame seccato oramai da giorni, in giro ossa di bovini, pezzi di zampe mangiate probabilmente da cani,  insomma una situazione raccapricciante.

La cosa più preoccupante è che questi animali sono stati posti sotto sequestro per proteggerli, tolti dal freddo di un campo, e lasciati in custodia al loro aguzzino in una stalla fatiscente, dove nessuno più li vede, e occhio non vede cuore non duole.

La situazione ha destato l'interesse della polemica da parte di "Striscia la Notizia", di fatti Edoardo Stoppa Paladino degli animali e la sua Trooup, hanno girato il loro servizio di protesta, che andrà in onda in queste giorni, e anche in quel caso illustri rappresentati degli allevatori, giunti in loco non si preoccupavano della situazione di malessere venutasi a creare, ma solo della brutta figura che la razza Bovina Piemontese faceva.

L' ANPANA vuole solo far comprendere che non si sta accusando nessuno di questa triste vicenda, è solo che non sono stati sequestrati 186 veicoli, che pur se parcheggiati in un piazzale per 2 o 3 mesi non patiscono, quì si tratta di animali, di esseri senzienti, che soffrono, che sono costretti a vivere in condizioni ignobili, e non possono nemmeno protestare, non ne hanno più la forza, per questo si esortano tutte le istituzioni a sveltire al massimo gli interventi, sopratutto sono state proposte delle soluzioni migliorative, che non sono state recepite. Gli Operatori dell' ANPANA dicono che hanno trovato una stalla pulita e un trasportatore che avrebbe nell' immediato sistemato il tutto a costo zero per lo stato, ma la soluzione non è stata presa in considerazione, la risposta è stata: abbiamo messo in vendita gli animali all' asta, però solo 100, e gli altrio cento, quanto dovranno ancora soffrire  in quelle condizioni?

Anche se si parla di bovini destinati alla macellazione, noi che ci definiamo umani dovremmo mostrare nei fatti la nostra umanità, e in questo caso i fatti ci danno torto. Siamo speranzosi di un pronto intervento da parte delle Autorità competenti, che sicuramente interverranno il prima possibile.

 

 

http://www.targatocn.it/it/internal.php?news_code=81775&cat_code=1

Nella foto gli agenti del Corpo Forestale intervengono a Bene Vagienna

Bene Vagienna e Demonte: 384 bovini sequestrati

Nelle ultime ore, in due distinte operazioni condotte a Demonte e Bene Vagienna, le autorità competenti hanno provveduto a sequestrare complessivamente 384 bovini che versavano in gravi condizioni di trascuratezza ed incuria se non di maltrattamento. I fatti sono stati documentati anche dalla nota trasmissione televisiva Striscia la Notizia, il cui inviato Edoardo Stoppa, paladino della tutela degli animali, era intervenuto in valle Stura su segnalazione dell'ENPA di Cuneo ed a Bene Vagienna, chiamato dalle guardie ecozoofile dell'ANPANA. A Demonte, in frazione Festiona, sono intervenuti oggi i carabinieri dei NAS di Alessandria in collaborazione con i Carabinieri della Compagnia di Borgo San Dalmazzo ed il Servizio Veterinario dell'ASL CN1. Esito dell'operazione è stato il sequestro di 152 capi bovini per un valore di 800mila euro, proprietà di un allevatore del posto. I bovini sono risultati in parte privi dei marchi auricolari obbligatori per l'identificazione degli animali, utili a garantire il rispetto della normativa sanitaria in materia di igiene e profilassi dalla nascita sino alla macellazione, nell'interesse del consumatore. Gli accertamenti che saranno condotti dal NAS permetteranno di verificare la lecita provenienza dei capi bovini e la loro regolare tenuta sotto ogni profilo. L'ipotesi di reato di maltrattamento di animali è stata esclusa nel corso del sopralluogo. Il servizio veterinario ha però impartito severe disposizioni all'allevatore per migliorare le condizioni di stabulazione degli animali.

Nel secondo caso, a Bene Vagienna, il Nucleo Investigativo di Polizia Ambientale e Forestale del Corpo Forestale, in collaborazione con i Comandi della Stazione forestale di Mondovì e Villanova Mondovì, il Nucleo Operativo Speciale di Ceva, la Procura della Repubblica di Mondovì ed i Servizi veterinari dell'ASL CN1, nella tarda serata di ieri, ha posto fine ad una lunga storia di maltrattamento di animali verificatasi in una cascina. Si è proceduto infatti al sequestro di 232 bovini di razza piemontese che versavano in condizioni di malnutrizione ed incuria, tanto che negli ultimi giorni alcuni capi erano deceduti. Sempre nella giornata di ieri si è proceduto alla vendita all'asta di 100 dei 186 bovini di cui era stato disposto il sequestro già nel gennaio scorso. La complessa operazione effettuata, cui hanno preso parte 11 Forestali, ha comportato la preventiva individuazione, effettuata nelle scorse settimane da parte dei Servizi veterinari e dall'Associazione Provinciale Allevatori, di ben tre stalle che potessero ospitare e nutrire, in condizioni di igiene e sicurezza sanitaria, le centinaia di animali. Nel gennaio dello scorso anno la Forestale aveva già inoltrato alla Procura della Repubblica di Mondovì, con riferimento allo stesso allevamento, una notizia di reato per maltrattamento cui aveva fatto seguito, nel giugno 2009, a seguito del decesso di diversi capi, il sequestro preventivo di 52 bovini gravemente defedati, che erano stati poi immediatamente venduti, mentre il resto della mandria, era salita in alpeggio ove aveva potuto ritrovare buone condizioni di salute. L'aggravamento della situazione verificatosi da gennaio, anche a causa delle inclementi condizioni atmosferiche, ha tuttavia reso indispensabili i drastici provvedimenti adottati con il sequestro di due mesi or sono e con l'ulteriore sequestro e la vendita effettuati ieri.

Leggi anche:

Striscia la Notizia anche a Benevagienna, chiamata da ANPANA
Animali maltrattati: L'ENPA e Striscia la Notizia a Demonte

 

 

http://www.targatocn.it/it/internal.php?news_code=81658&cat_code=

Giovedì 18 Marzo 2010

Animali maltrattati: L'ENPA e Striscia la Notizia a Demonte

Una troupe di Striscia la Notizia, capitanata dal paladino della tutela degli animali Edoardo Stoppa, è arrivata ieri in provincia di Cuneo per documentare e denunciare le gravi carenze nella tutela degli animali di allevamento in cui versano ancora molte stalle cuneesi. L'attenzione della nota trasmissione si è concentrata in particolare su di un allevamento di Demonte, al centro di numerose segnalazioni negli ultimi anni e in cui gli animali sono detenuti in condizioni pietose, come evidenziato dalle immagini. Agli animali di allevamento si accosta un drammatico stato di detenzione dei cani da guardia, trattenuti da cortissime catene e senza riparo alcuno in zone dove notoriamente le temperature scendono di molto sotto lo zero. Secondo l'Enpa "il fatto che si tratti di allevamenti, che quindi dovrebbero essere sottoposti a particolari controlli dai servizi veterinari anche a tutela della salute umana, getta anche qualche ombra sullo stato o quantomeno sull'efficacia di tali controlli." "Nonostante la situazione fosse già stata oggetto a febbraio di un esposto di ENPA alle Autorità competenti – spiega il Segretario provinciale dell'associazione animalista Marco Bravi - ed in primo piano al Sindaco, che la Legge individua come massima autorità sanitaria, a ieri nessuna efficace azione di protezione degli animali era stata attuata."

Bravi ha assistito alla registrazione del servizio, offrendo alla troupe di Striscia la Notizia la documentazione che attestava la situazione di maltrattamento degli animali e la sua reiterazione nel tempo. "Speriamo - dichiara fra l'altro Marco Bravi nel servizio che verrà mandato in onda da Striscia la Notizia nei prossimi giorni - che, come promesso dal proprietario, questa situazione venga sistemata a breve. Preoccupa - prosegue il delegato Enpa - che, per far rispettare le Leggi di tutela degli animali ed avere attenzione dalle Autorità competenti, sia necessario l'intervento di una trasmissione televisiva. Un grazie di cuore ad Edoardo Stoppa ed ai suoi collaboratori che hanno dimostrato un'attenzione ed una passione veramente unica in questa battaglia contro il maltrattamento degli animali che vede purtroppo, dall'altra parte, forti interessi economici, contributi a pioggia senza verifiche, diffuse inadempienze da parte degli organi di controllo".

 

http://www.cuneocronaca.it/news.asp?id=26200&typenews=primapagina

Nas di Alessandria e carabinieri di Borgo hanno sequestrato a Festiona di Demonte 152 bovini dell'allevamento segnalato a "Striscia la notizia"   

SU INVITO DELL'ENPA DI CUNEO, IL PROGRAMMA TV AVEVA REALIZZATO UN SERVIZIO DI DENUNCIA DELLE GRAVI CONDIZIONI DI VITA DEGLI ANIMALI 

A Festiona di Demonte, il Nas di Alessandria e i carabinieri di Borgo San Dalmazzo e del Servizio Veterinario dell'Asl Cn1, hanno posto sotto sequestro sanitario 152 bovini, per un valore di circa 800 mila euro, di proprietà di un allevatore del luogo.

I bovini sono risultati in parte privi dei marchi auricolari obbligatori per l'identificazione degli animali, al fine di poter garantire il rispetto della normativa sanitaria in materia di igiene e profilassi dalla nascita sino alla macellazione, nell'esclusivo interesse del consumatore.

Gli accertamenti che saranno condotti dal NAS permetteranno di verificare la lecita provenienza dei capi bovini e la loro regolare tenuta sotto ogni profilo.

L'allevamento era balzato all'attenzione degli organi di stampa recentemente e presso lo stesso si era anche recata una troupe della trasmissione televisiva Striscia la notizia, allertata da associazioni animaliste che avevano sospettato casi di maltrattamenti dei bovini dell'azienda: gli accertamenti condotti hanno escluso, all'atto del sopralluogo, le ipotesi delittuose paventate, tuttavia il servizio veterinario ha impartito severe disposizioni all'allevatore per migliorare le condizioni di stabulazione degli animali.

Il NAS ricorda che le attività di controllo del benessere animale, sia da reddito che da compagnia, rappresentano uno degli obiettivi principali dell'attività del reparto, a contrasto degli illeciti che interessano e penalizzano gli animali sia da un punto di vista del benessere che da quello strettamente alimentare,  e che riceve, assicurando la massima attenzione, ogni segnalazione anche nello specifico settore.

 

http://www.libero-news.it/regioneespanso.jsp?id=373235

Cronaca | 18/03/2010 |

Cuneo: bovini maltrattati e malnutriti, allevatore denunciato da Corpo Forestale (2)

(Adnkronos) - Una volta verificata la situazione la Forestale ha subito denunciato l'allevatore per delitto di maltrattamento contro gli animali. A seguito di un nuovo controllo della Forestale, eseguito nel maggio dello stesso anno, il Pubblico Ministero dispose il sequestro degli animali che erano in condizioni peggiori, in tutto 52 esemplari.

Oggi si e' svolta l'asta pubblica, a cui hanno partecipato tutti gli allevatori interessati, nel corso della quale sono stati venduti 100 capi di bestiame frutto di un ulteriore sequestro effettuato a gennaio in seguito a una seconda denuncia della Forestale. I restanti 140 animali invece sono stati posti sotto sequestro e hanno trovato adeguata sistemazione presso due diverse stalle sotto la custodia giudiziaria dei rispettivi proprietari.

 

 

CC

apacuneo@apa.cn.it;

Gabinetto.capo@politicheagricole.gov.it;

direzione27@regione.piemonte.it;

 

 

 

venerdì 26 marzo 2010

Macerata: cane muore di sete e fame sul terrazzo di casa: a processo il proprietario

 
IL RESTO DEL CARLINO
26 MARZO 2010
 
Tribunale secondo l'accusa l'aveva dimenticato
Cane muore di sete e fame sul terrazzo di casa: a processo il proprietario
 
Macerata - Avrebbe lasciato morire il suo cane, un giovane pit bull, dimenticandolo sul terrazzo in piena estate. Per questo è sotto processo il maceratese Niki Piersanti, 26 anni. Il fatto sarebbe accaduto il 22 giugno 2008. Un vicino sentendo i guaiti del cane, chiamò i vigili del fuoco, chiedendo il loro intervento. i pompieri con la scala raggiunsero l'animale sulla terrazza, e per prima cosa cercarono di farlo riprendere bagnandolo con l'acqua. Il cane però è già troppo disidratato. Sul posto arrivarono anche i veterinari dell'Asur che riuscirono a rianimarlo con un'iniezione. Purtroppo però l'effetto della cura d'urgenza fu breve: ormai le condizioni del pit bull erano troppo compromesse e l'animale nel giro di poco tempo smise per sempre di respirare. Di questo episodio fu accusato Piersanti, il padrone del cane, ritenuto responsabile di averlo lasciato chiuso in terrazza sotto il sole, senza nè un riparo nè un po' d'acqua, condannandolo praticamente alla morte. Ieri mattina, davanti al giudice Iannielli, si è aperto il processo. Nella prossima udienza a novembre, verranno sentiti i primi testimoni citati dal Pm (lavvocato Francesca dìArienzo): i vigili del fuoco e i veterinari intervenuti sul posto. Piersanti per altro, che è difeso dall'avvocato Vando Scheggia, deve rispondere di un'altra accusa per maltrattamenti, perchè qualche mese prima venne visto prendere a calci lo stesso cane dopo averlo legato a un palo.