Cattiveria e crudeltà delle anime nere di tutta Italia

In questo blog potrai leggere e vedere le immagini della crudeltà e della cattiveria umana .
Da Nord a Sud, isole comprese, una passerella di azioni vergognose, criminali, inumane, un repertorio di incuria, freddezza, avidità e ruberia.
La bassezza d'animo dell'essere umano viene portata alla luce.
Tutto compiuto contro creature deboli ed indifese, senza tutela reale e spesso ridotte senza dignità.
Quando decidi di andare in vacanza, scegli il tuo luogo di villeggiatura anche con questo parametro :
chi abita in questo posto ?

Al cuore del problema

Ogni anno migliaia di cani vengono introdotti nei canili esistenti nel nostro Paese. Nei canili migliori solo alcuni riacquistano dignità attraverso l'adozione. In altri li aspettano malattie, sbranamenti o comunque la fine naturale della vita trascorsa dietro le sbarre. Il tutto con costi altissimi per le amministrazioni. Aiutateci a dire basta. Il fenomeno del randagismo si può controllare e sconfiggere.


COSA DICE LA LEGGE:
Secondo la normativa vigente i sindaci sono responsabili per i cani vaganti nel territorio del Comune che amministrano.

Al fine di curare i cani presenti nel suo territorio, i Comuni ricevono finanziamenti da parte dello Stato centrale (pagati da noi cittadini mediante le tasse) per cui gli stessi sono tenuti a predisporre le strutture per risolvere il problema del randagismo e a finanziarle con i denari a ciò destinati.


LA SOLUZIONE MIGLIORE:
Le Associazioni senza scopo di lucro costituiscono i migliori soggetti per la gestione del canile in quanto, agendo senza scopo di lucro, danno maggiori garanzie sul fatto che i denari ad esse corrisposti dal Comune siano effettivamente destinati alla migliore cura del cane.


QUELLO CHE ACCADE NORMALMENTE:
L'affidamento ai gestori privati è invece assai pericoloso in quanto gran parte degli stessi sono tentati dal non garantire buone condizioni di vita o la stessa sopravvivenza dei cani ospitati nel canile al fine di massimizzare i guadagni.

A mero titolo di esempio, vi segnaliamo che sono numerosi i Comuni che hanno stipulato convenzioni con gestori privati per l'affidamento agli stessi della gestione dei canili a seguito di gare di appalto vinte con aste fortemente al ribasso. Sono numerosi gli esempi di gestori che hanno vinto con offerte che prevedano il mantenimento del cane per soli 70 centesimi di euro al giorno! 70 centesimi con cui il gestore dovrebbe pagare il cibo per il cane, le cure mediche, parte delle spese di gestione (operai, luce, acqua etc.) e, addirittura, ricavarci qualcosa per vivere.

Appare del tutto evidente, quindi, che in tali casi il benessere del cane non potrà di certo essere garantito.


IL BUSINESS DEL RANDAGISMO: 500 MILIONI DI EURO ALL'ANNO
Parecchi imprenditori privati hanno nella gestione dei canili una vera miniera d'oro. Si tratta spesso di delinquenti o persone senza scrupoli capaci di creare importanti connivenze con istituzioni che dovrebbero controllare.

Il business del randagismo in Italia genera un fatturato annuale di circa 500 milioni di Euro. 500 milioni di euro pagati dai contribuenti che spesso sono oggetto di vere e proprie truffe da parte dei gestori ai danni dei Comuni e, quindi, di chi paga le tasse.


IL CUORE DEL PROBLEMA:
Nella maggioranza dei Comuni poi la domanda d'ingresso dei cani supera largamente l'offerta di posti in canile, con la conseguenza che per ogni cane morto o fatto adottare, sono pronte altre due richieste di accalappiamento e che chi volesse speculare riesce a percepire sempre e comunque il suo guadagno su un numero garantito di cani. Alla minima spesa sul singolo animale corrisponde il massimo guadagno in termini di utile.

Così che si assiste spesso ad insufficienza di personale, mancanza di lavoratori qualificati, minimi spazi nei box, in cui i cani superano il numero di 3 animali, arrivando anche ad essere 15 o più, senza tenere in alcun conto la loro compatibilità (la prima causa di morte in canile è lo sbranamento!!!!).

Per non parlare delle speculazioni che si realizzano attraverso l'accalappiamento degli animali e lo smaltimento delle loro carcasse che crea un circolo vizioso per cui prima muore un cane prima si guadagna sullo smaltimento della sua carcassa e sull'accalappiamento del nuovo cane che lo sostituisce.


LA CONNIVENZA:
Altro fenomeno che acuisce il problema è la forte connivenza tra chi dovrebbe controllare e chi è controllato. Accade sovente nei Comuni più piccoli (ma non solo) che il Sindaco (che affida la gestione del canile), i responsabili della ASL (preposti al controllo) e il gestore del canile (colui che dovrebbe essere controllato) siano amici, compagni di merende o, addirittura, parenti.

Appare evidente come in queste situazioni sia realmente impossibile far rispettare la legge e far garantire il benessere dei cani ospitati nei canili.


LA SOLUZIONE:
Ciò non accadrebbe se i Comuni provvedessero come per legge alla costruzione e risanamento delle proprie strutture e soprattutto ne affidassero la gestione ad Associazioni di volontariato senza scopo di lucro, che diano garanzie di controllo, di apertura al pubblico e di trattamento secondo parametri di benessere misurabili molto elevati.

L'ACL – Associazione Canili Lazio Onlus da anni combatte il fenomeno del randagismo. Perché il canile deve essere un punto di partenza per una nuova vita alla quale arrivare attraverso l'adozione e non un punto di arrivo in cui morire.

Abbandono : condanna a morte

Abbandono  : condanna a morte

mercoledì 31 dicembre 2008

Palermo: Argo, randagio adottato, avvelenato e buttato tra i rifiuti

LA REPUBBLICA PALERMO

30 DICEMBRE 2008

Storia di Argo, randagio adottato Avvelenato e buttato tra i rifiuti

Valentina Cucinella

Palermo - Argo, il piccolo randagio che dieci mesi fa è stato adottato dal quartiere Malaspina, trovando amore e calore da parte dei residenti, è stato avvelenato e trovato morto dentro un cassonetto dell' immondizia. I residenti, adesso, chiedono che sia fatta luce sulla morte del cane. Silenzioso e timido, Argo ha fatto la sua comparsa quasi un anno fa in Via Pietro Merenda, come racconta Maria Teresa Vandeville, rappresentante del movimento animalista Unia, che dice: «La prima volta che abbiamo visto Argo, era nascosto sotto un cespuglio. In questo quartiere, diamo molto spazio agli animali, prestando attenzione soprattutto a quegli animali abbandonati o maltrattati, come Argo. Erano evidenti i suoi segni di sofferenza. Stava sempre in silenzio. Ma quando abbiamo deciso di prendercene cura, Argo è tornato nuovamente sereno». Nel giro di pochi mesi, Argo è stato accolto dai residenti del quartiere, trovando, così, la sua nuova casa. «Gli abbiamo dato una cuccia e il cibo non gli è mai mancato. Amava le coccole e si lasciava avvicinare da chiunque senza problemi». Poi, un mese fa, Argo sparisce. «Lo abbiamo cercato dovunque - continua Maria Teresa - ma di lui non c' erano tracce. A quel punto, abbiamo pensato che forse non stava più bene e che si era allontanato per cercare un altro luogo dove andare, ma purtroppo, non è stato così». Il primo dicembre, nel cassonetto dell' immondizia di fronte la scuola elementare "Giorgio La Pira", un residente trova dentro un sacco nero, il corpo di Argo privo di vita. «è stato avvelenato - dice Maria Teresa - i segni di avvelenamento erano chiari ed evidenti. è stato terribile. Quando sono arrivata sul luogo e ho visto Argo in quelle condizioni, mi sono sentita male. Poi, ho provato a chiamare il canile e la polizia municipale, ma nessuno mi ha risposto. è vergognoso che non esista un numero di emergenza per animali. Spero solo che il corpo di Argo non sia stato portato a Bellolampo, come un qualunque rifiuto».

Reggio Emilia: uccisi due gatti a colpi di bastone

GAZZETTA DI REGGIO

30 DICEMBRE 2008

Uccisi due gatti a colpi di bastone

Reggio - Il servizio veterinario dell’Ausl, poco prima di Natale, ha ritrovato in città due gatti morti. Gli animali, di giovane età e in buono stato di salute, erano stati visti il pomeriggio precedente dalla stessa signora che normalmente li accudiva e che li ha ritrovati morti. E’ stato appurato che i gatti sono stati colpiti a morte con un corpo contundente e che in seguito si è infierito sui corpi provocando lesioni interne gravissime. I veterinari dell’Ausl stanno svolgendo analisi ulteriori per escludere l’utilizzo di proiettili a frammentazione. «Si ritiene utile - si legge in una nota dell’Ausl - pertanto invitare i cittadini a segnalare eventuali animali ritrovati morti direttamente al servizio veterinario dell’Ausl di Reggio per approfondimenti di indagine, al numero 0522.335425». Del ritrovamento è già stata informata la procura che ha chiesto l’intervento della Forestale.

domenica 28 dicembre 2008

Il mistero del canile di Toro - Perugia

Il mistero del canile di Tuoro

27/12/2008

Guarda guarda, ma non sono le solite fantasticherie di pochi fanatici che ripetono le stesse cose da anni, senza essere creduti?


No. È un servizio serio, realizzato per il telegiornale di Umbria TV da giornalisti giovani e coraggiosi, che non temono di andare - per ora… - controcorrente.


Parla di una verità drammaticamente sconvolgente, che si perpetua da decenni ma è sempre più attuale. Un'attività che non ha mai avuto soste né confini, producendo continui afflussi di denaro nelle casse di trafficanti tedeschi, austriaci, svizzeri e, non dimentichiamolo, italiani.


E prende ad esempio, rappresentativo di moltissimi altri, il caso del canile di Tuoro sul Trasimeno, la cui proprietaria vanta una lunga carriera di gestione di canili con relativi smistamenti di animali: dalla Toscana all'Umbria alla lontana e ghiotta Romania, dove fino a qualche anno fa, insieme con un'ex-socia tedesca, ha gestito il ricco patrimonio di offerte rastrellate in Germania per un canile di soltanto 3000 (tremila) cani… Peccato che abbiano litigato per un'inezia: lo storno di 1.666.000 marchi (857.000 euro) di offerte (ma davvero i tedeschi sono così generosi?!). Somma destinata, pare, a costruire a Tuoro un canile da fare invidia alla reggia di Versailles, ma che si sarebbe invece trasformata in un agriturismo… almeno così dice il Pubblico Ministero nel processo nel quale attualmente la signora è imputata (La Nazione, 13.12.2008).


Ma che strano, poi, a pensarci: il canile è in chiusura e sul sito di una delle organizzazioni tedesche che, insieme con i loro amici locali, ramazzano animali dai rifugi e dai privati del Perugino e dell'Aretino figura ostinatamente un appello alla generosità tedesca per la costruzione di un depuratore… E intanto, invece di diminuire, i cani aumentano, e altri spariscono, e persone ignare si ritrovano ad essere intestatarie di animali ovviamente non più rintracciabili (sempre secondo le malelingue, peccato che le malelingue siano in divisa: Il Giornale dell'Umbria, 11.12.2008). Nel frattempo i giornaletti delle caritatevoli organizzazioni, che hanno come slogan "l'amore per gli animali non conosce frontiere", esibiscono foto di cani del canile di Tuoro, vecchi, feriti, malati, malnutriti: in una parola, maltrattati (da chi, è facile capirlo... ma non viene fuori, et pour cause). Tanto da portarli via di corsa nella civile Germania. E presentano ai compatrioti i conti degli aiuti in mangime, in collari antiparassitari, in medicine da banco che non si usano più neanche alla ASL di Roccacannuccia, ma che a quanto pare costano quanto farmaci salvavita.


Il tutto con un lavoro minuzioso che ha lo scopo di far passare l'idea che l'Italia è un Paese che tortura gli animali, che dà loro da mangiare avanzi di ristorante completi di cicche e tovaglioli di carta, che – sentite l'ultima – seppellisce vivi i cuccioli a pochi metri dalla madre legata a catena perché questa, sentendoli morire, perda il latte e non se ne parli più. Purtroppo è passata di moda l'altra storiella, più gustosa e meno macabra, sui cani sverminati col latte di capra (bella idea, ma costa più del Drontal).


Casalinga di Solingen, che tra un Apfelstrudel e un lavoretto di ricamo spreme una lacrimuccia e mette mano al borsellino, meine Frau, si svegli!


E parliamo chiaro anche agli italiani: non ci sentiamo più di scusare la facile ingenuità di molti che ancora credono che ci sia in Germania un numero infinito di famiglie pronte ad accogliere cani sui loro sofà. Per dirla tutta, ogni volta che ci imbattiamo in questo insulto all'intelligenza ci torna in mente Pinocchio in viaggio verso il Paese dei Balocchi. Lo capivamo da bambini. Ci vuol tanto a capirlo da grandi?


È solo un volgare traffico, un traffico lucroso che dura da decenni, milioni e milioni di animali che hanno varcato il confine: ad oggi in Germania ci dovrebbero essere numericamente più cani che abitanti!


Un traffico che rende soldi, molti soldi: cosa c'è di meglio di una merce a costo zero all'origine? Sì, molti soldi… troppi perché non si faccia di tutto per nascondere la verità.


Ma la verità prima o poi viene alla luce. Pensando a quel giorno, chi ha ancora un po' di coscienza si fermi un attimo a esaminarla.


Chi si ostina a credere ancora negli affidi facili, forse lo fa solo perché gli fa comodo non vedere.


Chi si indigna vedendo un cane in gabbia in un canile, forse non vuole chiedersi quanto quel cane potrebbe rimpiangere quella gabbia.


E' ora di dire basta. Ricominciamo da Tuoro.

giovedì 25 dicembre 2008

Vibo Valentia provincia - studenti impiccano gatto per gioco

Animalieanimali

24 DICEMBRE 2008

RAGAZZI IMPICCANO GATTO PER GIOCO, DENUNCIATI

In Calabria.

Hanno catturato un gatto e lo hanno impiccato per gioco ad un palo. E' l'accusa per la quale i carabinieri hanno denunciato tre studenti di Dinami, uno di 19 anni e gli altri due di 17.

Il gatto, di proprietà di un pensionato, R.T., è stato trovato impiccato nei pressi di un bar nella frazione Melicuccà.

Secondo quanto è emerso dalle indagini dei militari della Compagnia di Serra San Bruno, il gatto era l'unica compagnia per R.T., che non è sposato e vive solo. I carabinieri non escludono che il gatto possa essere stato ucciso per compiere un gesto di cattiveria nei confronti del suo proprietario, nei confronti del quale i tre studenti non avrebbero avuto, comunque, alcun motivo di risentimento.

(ANSA)

martedì 23 dicembre 2008

Legare gli animali è contro le leggi Ue

IL PICCOLO 22 DICEMBRE 2008 Legare gli animali è contro le leggi Ue
«Legare gli animali alla catena o alla corda è contro le disposizioni
indicate dalla Commissione Europea». La sezione isontina del Wwf si
scaglia contro il presepio vivente allestito ai Giardini di corso
Verdi. «Sotto una tenda da domenica scorsa sono collocati alcuni
animali vivi, tra cui una mucca legata con una corda lunga sì e no un
metro e otto tra pecore e capre stipate in un recinto di tre metri per
tre. Come associazione ambientalista ci sentiamo in dovere di prendere
una posizione critica - scrive in una nota la responsabile provinciale
Paola Barban -. Per prima cosa riteniamo che adottare sistemi
permanenti di stabulazione fissa (con corda o a catena) significa
negare la possibilità agli animali di muoversi liberamente e quindi si
nega loro, inevitabilmente, la condizione di benessere. L'Unione
europea obbliga gli Stati membri a provvedere affinché i proprietari o
i custodi adottino le misure adeguate per garantire il benessere dei
propri animali e per far sì che a detti animali non vengano provocati
dolori, sofferenze o lesioni inutili». Il Wwf sottolinea quindi che le
disposizioni europee sul benessere degli animali negli allevamenti
dovrebbero essere osservate anche nel caso di animali destinati a
partecipare ad esposizioni o manifestazioni come il Presepio vivente.
«Soprattutto se la rassegna prosegue per lunghi periodi».

Napoli: Pisolo giovane volpinetto di 12 mesi

La depravazione umana non ha limiti!!!!. Questo povero piccolo angelo è stato trovato legato in una baracca sudicia con in bocca una spugna intrisa di aceto. Non ci sono parole per descrivere il dolore che abbiamo provato quando lo abbiamo soccorso dopo una segnalazione. Un abominevole essere umano lo aveva condannato ad una morte atroce.

Ora è salvo. Dolcissimo. Felice di essere vivo. Grato. Lecca in continuazione le mani a tutti. Ha un carattere davvero speciale malgrado la cattiveria subita. Allegro, affettuosissimo. Abituato alla casa: va al guinzaglio e va d'accordo con tutti i cani: grandi o piccoli. Adora essere coccolato. Taglia volpina: più piccola di un cocker. Giovane: ha circa un anno. Sanissimo. Vaccinato e chippato. Si affida solo a chi sarà in grado di amarlo per sempre. E' un canetto speciale!!! E già tanto provato dalla vita.

La nostra associazione prevede: controllo pre affido e firma dei moduli previsti dalla legge.

Per info: 3384307229 oppure 3396138218

Siracusa provincia : polpette avvelenate ai gatti

LA SICILIA

23 DICEMBRE 2008

TEPPISTI IN AZIONE ALLA BAIA DEL SILENZIO

Le polpette avvelenate ai gatti

un manifesto denuncia la strage

LENTINI (SR) - E’ strage di gatti alla Baia del Silenzio. L’ecatombe di questi animaletti sta ingenerando vivo turbamento soprattutto tra quanti da tempo si prendono cura amorevolmente dei micini. Da anni infatti i molti residenti della zona a mare, per la maggior parte lentinesi e carlentinesi, si prodigano di non far mancare il mangiare ai gattini che, puntualmente, in determinati orari, escono da tutte le parti per radunarsi nei punti vengono

posizionate le ciotole ripiene di cibo. Molti di questi piccoli quadrupedi da alcuni giorni non vengono più, perchè gente senza scrupoli sta provando diletto nello sterminarle con delle polpette avvelenate. Ieri si è registrato l’ennesino caso: due belli esemplari di gatto sono stati avvelenati. Si teme che le esche avvelenate sparse per l’intera zona possano essere fatali per altri animaletti della zona. Un cittadino ieri ha tappezzato i muri della Baia del Silenzio con dei manifesti (nella foto), stigmatizzando il gesto di questi balordi, privi di scrupoli che non avvertono il minimo amore per questi animaletti indifesi, utilizzando polpette avvelenate. Intanto sulla vicenda della Baia del Silenzio è stata informata la Lega protezione animale. «Bisogna andare fino in fondo – sottolinea il presidente dell’associazione protezione animali- per individuare i veri responsabili di questi assurdi atti, che non possono passare inosservati. La nostra associazione da tempo si sta prodigando a favore degli animali indifesi ed è vigile per accertare eventuali responsabilità su questi fatti, che sono così gravi da non meritare alcun commento».

LOMBARDIA: CONSIGLIO REGIONALE APPROVA PACCHETTO DIRITTI ANIMALI.

17/12/08 - Lombardia: Il Consiglio Regonale approva "pacchetto
diritti animali". Modificata la legge "randagismo": No animali in
vetrina o all'esterno di esercizi commerciali, no vendita animali a
minorenni, esclusi imprenditori privati dalla gestione del
randagismo, obbligo sterilizzazioni cani nei canili sanitari. LAV:
oggi cambia un'epoca nella prevenzione del randagismo.

RANDAGISMO – LOMBARDIA: CONSIGLIO REGIONALE APPROVA "PACCHETTO
DIRITTI ANIMALI". MODIFICATA LA LEGGE "RANDAGISMO":
NO ANIMALI IN VETRINA O ALL'ESTERNO DI NEGOZI, NO VENDITA ANIMALI A
MINORENNI, NO IMPRENDITORI PRIVATI NELLA GESTIONE DEI CANILI E SI A
STERILIZZAZIONI OBBLIGATORIE DEI CANI NEI CANILI SANITARI.
LAV: OGGI CAMBIA UN'EPOCA NELLA PREVENZIONE DEL RANDAGISMO.

Martedì 16 dicembre, il Consiglio Regionale della Lombardia ha
approvato un "pacchetto" di modifiche alla legge regionale 20 luglio
2006, n.16 "Lotta al randagismo e tutela degli animali d'affezione".

Con un unico emendamento approvato all'unanimità, proposto dalla LAV
e presentato in Aula dalla Consigliera Monica Rizzi (Lega Nord), in
Lombardia saranno vietati (dal giorno successivo la pubblicazione del
provvedimento su Bollettino Ufficiale) l'esposizione di tutti gli
animali d'affezione nelle vetrine e all'esterno degli esercizi
commerciali e la vendita di animali a minorenni; inoltre è fatto
obbligo ai Servizi Veterinari ASL di sterilizzare i cani direttamente
presso i canili sanitari prima del trasferimento ai canili rifugio
(con ingenti risparmi di denaro per le associazioni che si occupano
di gestire queste strutture).
Altra modifica che cambierà radicalmente la gestione del "randagismo"
in Lombardia è la definitiva esclusione di imprenditori privati come
possibili soggetti gestori di canili: molte di queste strutture
gestite appunto da alcuni privati senza scrupoli, sono state in
passato oggetto di attenzione dell'autorità giudiziaria per le
discutibili modalità con cui svolgevano il servizio di ricovero degli
animali, con anche forti indisponibilità nel promuovere le adozioni
dei cani.

"Si tratta di un cambiamento epocale che porterà molteplici benefici
agli animali in primis, ma anche alle istituzioni locali e alla
collettività lombarda – dichiara Simone Pavesi, Coordinatore LAV
Lombardia -; la Lombardia sarà esempio per le altre regioni e per le
imminenti modifiche della legislazione nazionale".

"La LAV ringrazia la Consigliera Monica Rizzi (Lega Nord) – prosegue
Pavesi – per essersi fatta promotrice in Consiglio Regionale di
queste importanti modifiche e tutti i Consiglieri che hanno votato a
favore del provvedimento, in particolare Carlo Monguzzi (Verdi), Sara
Valmaggi e Maria Grazia Fabrizio (PD) per avere presentato analoghi
emendamenti e il consigliere Stefano Zamponi (IDV) per la proposta di
un ulteriore emendamento per favorire l'accessibilità degli animali
d'affezione in luoghi pubblici (proposta che, condivisa nel merito
dalla maggioranza, sarà oggetto di un prossimo progetto di legge)".

Unico rammarico del provvedimento approvato ieri, è la modifica alla
legge regionale 20/2002 "Contenimento della nutria", che autorizza
l'abbattimento diretto di questi animali escludendo metodi ecologici
(contravvenendo alla normativa nazionale), con il rischio che per
tutto l'anno, nei campi della Lombardia, i cacciatori possano
aggirarsi armati di fucile per sterminare le nutrie.

17/12/2008


Ufficio Stampa LAV Lombardia: 320.4788075 -
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domenica 21 dicembre 2008

Napoli - Nerone, un vigliacco lo ha ustionato a morte..

ragazzi sono disperata nel mio quartiere c e nerone un piccolo meiccio buono tranquillo non ha dato mai fastidio a nessuno...quello ke faccio per lui sono piccoli gesti ricompensati da un affetto mai ricevuto....tutto questo fino a stanotte....dei bastardi non so ki non so nulladi loro gli hanno buttato l acido sul dorso ...il piccoo stamattina guaiva mi ha chiamato una vicina che ha trovato del sangue sulle scale del portone..sarà venuto a chiedere aiuto,ma io non c eo.....purtroppo...ora si e nascosto ringhia ha paura sono la vet. ma non riusciamo a prenderlo ha bisogno di urgenti cure mi ha detto di prendere il kilitan....secondo voi va bene x lui?? voglio fare una deuncia lunga quanto tutta la starda dove abito i responsabili di questa violenza assurda lo sono tutti come devo fare???

I Vigili del Fuoco sono riusciti a prendere il cucciolo e ora Baby lo sta portando in una clinica. Il cucciolo si trova, comunque, in gravi condizioni!

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ragazze fortunatamente non e acido sul orp di nerone ma una gravissima ustione provocata da qualcosa di caldo..bollente ..abbiamo fatto varie ipotesi..forse una fiamma ...non ho idea ma almeno non e acido....nerone risponde bene alle terapie...e coraggioso si lascia fare tutto! ...

Nonostante la disgrazia, questa è una buona notizia! L'acido (di qualunque genere) oltre che essere corrosivo è anche tossico, mentre le bruciature, se non sono estese oltre al 30% del corpo, hanno buone possibilità di guarire. Dalla foto si denota che la bruciatura è localizzata in un unico punto e non è estesa in altre parti...

Ora bisognerà vedere se il derma profondo è stato intaccato oppure no.

Se la bruciatura è superficiale potrebbe anche ricrescere il pelo, ma ho i miei dubbi.

Ad un mio cane, caduto (o gettato) in una vasca piena di acido muriatico, sono stati fatti innesti di pelle nuova, prelevati da parti sane del suo stesso corpo.

E' guarito, pur rimanendogli delle alopecie!

Fagli una carezza da parte mia e digli che sarà vendicato! Maledetti!

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carissime ...nerone ha subito una complicata e difficile operazione in pratica gli hanno ricucito la pelle..segue la terapia, antidolorifici...era abbattuto non rispondeva alle carezze ma credo che sia normale la mia vet e una ragazza davvero ingamba una vera vet,lo coccola,gli sta vicino,insieme cerchiamo di starci vicino il più possibile, spero solo che superi questa fase ma la vet dice che e un cagnlino piccolo ma forte!....forza nerone

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ragazze purtroppo nerone non reagisce bene alle terapie e sempre più abbattuto stamattina la vet mi ha detto che si e lamentato tutta la notte

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nerone non ce la fatta..stamattina alle sette ha chiuso gli occhi per sempre ..ho il cuore a pezzi!

x info

animaliforever@gmail.com

alessia piuma




Sassari: con il veleno fa strage di gatti

LA NUOVA SARDEGNA

19 DICEMBRE 2008

Con il veleno fa strage di gatti tra via Livorno e via Rizzeddu

SASSARI. Da qualche mese i residenti delle zona tra via Livorno e via Rizzeddu, denunciano una spiacevole situazione che, sono costretti a registare, senza poter intervenire. «Da diverso tempo - interviene la signora Angela Sanna residente nella zona - esisteva in quel punto della prima periferia di Sassari una colonia di gatti composta da circa 15 esemplari che in buona parte gravitavano nell’area verde dell’ex sanatorio. Quello che lascia sconcertati è che, sono deceduti uno dopo l’altro in maniera apparentemente misteriosa». Tra i felini c’era anche una femmina con il suo piccolo che a differenza degli altri gatti vivevano permanentemente sul tetto di un vecchio garage e che erano stati “addottati” dagli inquilini dei palazzi circostanti, grazie alla loro simpatia e alla loro dolcezza. Anche della famigliola si erano perse le tracce. «Purtroppo anche loro sono stati ritrovati privi di vita, dopo ore di strazianti lamenti. È risultato chiaro che una mano esperta aveva “offerto” loro del cibo mescolato con un potente veleno inodore ed insapore». A conclusione della triste vicenda i cittadini intendono rivolgersi alle autorità competenti per denunciare l’autore ancora anonimo della strage.

giovedì 18 dicembre 2008

BRINDISI: CANE CIECO GETTATO IN MARE

ANIMALIEANIMALI

18 DICEMBRE 2008

CANE CIECO GETTATO IN MARE, SALVATO
Nel porto di Brindisi.


Un uomo ha gettato in mare un cane randagio cieco e si è poi allontanato: è accaduto nel porto di Brindisi.
L'animale è stato notato da alcuni passanti che hanno cercato di soccorrerlo facendo anche intervenire
la Guardia Costiera del porto: i militari sono riusciti a recuperare e a salvare il cane, che è stato affidato alle cure di un veterinario. A parte lo spavento ed il freddo, il randagio gode di buona salute.
La polizia municipale sta cercando di risalire al responsabile di questo episodio.

ANIMALIEANIMALI

18 DICEMBRE 2008

CANE CIECO GETTATO IN MARE, SALVATO

Nel porto di Brindisi.


Un uomo ha gettato in mare un cane randagio cieco e si è poi allontanato: è accaduto nel porto di Brindisi.

L'animale è stato notato da alcuni passanti che hanno cercato di soccorrerlo facendo anche intervenire la Guardia Costiera del porto: i militari sono riusciti a recuperare e a salvare il cane, che è stato affidato alle cure di un veterinario. A parte lo spavento ed il freddo, il randagio gode di buona salute.

La polizia municipale sta cercando di risalire al responsabile di questo episodio.

mercoledì 17 dicembre 2008

Ragusa: avvelenato Giulio

RADIO RTM

16 DICEMBRE 2008

RAGUSA: CAGNOLINO AVVELENATO AD IBLA: “INQUALFICABILE AZIONE DA CONDANNARE”

“L'avvelenamento del povero cagnolino di Ibla, conosciuto dagli abitanti del quartiere con il nome Giulio, è un gesto inqualificabile e da condannare severamente”. Sono queste le parole espresse dal Sindaco, di Ragusa, Nello Dipasquale venuto a conoscenza, tramite la stampa, della terribile fine del cane da diverso tempo “adottato” dai residenti di Ibla, trovato agonizzante qualche giorno fa in una via del quartiere e che, nonostante l'intervento operato da un veterinario per salvarlo, è morto. La ferma condanna del primo cittadino nei confronti di chi si è mostrato senza pietà nei confronti di un povero animale indifeso che non faceva male ad alcuno è stata apprezzata dal rappresentante della LAV di Ragusa, Biagio Battaglia che condivide in pieno le affermazioni del Sindaco.

Roma- questa è Notte, dopo quattro anni di canile


Questo non è un appello come tutti gli altri….questo è un grido straziante, verso quello che i nostri occhi si rifiutano di vedere…

Come è possibile…come si può ridurre un essere vivente l'ombra di se stesso…?

Come si può condannarlo a pene atroci a sofferenza eterna….

Come si può guardare i suoi occhi imploranti e tirare avanti senza provare nessuna pietà…

Gridiamo alla vita…ma a volte, credetemi, la morte è l'unico rimedio al dolore…è la loro unica amica in un mondo fatto di indifferenza…dove lo spazio vitale è ridotto a pochi metri quadrati…dove il cibo scarseggia…dove la pazzia è in agguato…

Piango mentre scrivo la storia di Notte…guardatela e ditemi se potevamo chiamarla diversamente…

Notte non è più un cane…è un ombra…l'ombra di se stessa…

Un ombra così esile che il maltempo di questi giorni rischia di cancellare per sempre dalla faccia delle terra….ed allora se ne andrà nello stesso modo in cui è venuta al mondo…nell'indifferenza.

Nessuno piangerà per lei…nessuno scalderà il suo corpo nei suoi ultimi minuti di vita…nessuno la stringerà forte a se gridandole di restare….

Notte morirà e di lei rimarrà solo una gabbia vuota che ben presto verrà occupata dal prossimo figlio del dolore…

Notte è arrivata in canile che era solo una cucciola…credeva ancora nella vita…credeva che un giorno qualcuno l'avrebbe portata via da quell'inferno in cui era finita…

Ma il suo alloggio consisteva in una piccola gabbia dalle sbarre arrugginite e purtroppo si trovava in uno di quei canili che definirli lager è fargli un complimento…

Uno di quei canili dove i croccantini vengono allungati con l'acqua per far riempire prima il loro piccolo stomaco….

Uno di quei canili che nessuno visita e dove le porte si aprono solo per entrare…

E così goccia dopo goccia la clessidra della vita scandiva giorni, mesi, anni…

Notte è cresciuta e piano, piano a smesso di sperare…

La sofferenza era troppo e troppo il tempo passato dentro quella gabbia….e così Notte ha capito che lasciandosi andare avrebbe portato il suo già debole corpo alla distruzione…

La distruzione sarebbe stata dolorosa, ma anche breve rispetto ai quattro lunghi anni passati ai limiti della disperazione….

Ed è così che l'abbiamo trovata…così come la vedete in foto…dovrebbe pesare 20/25 Kg ed invece ne pesa solo 11 kg…

L'abbiamo lavata, portata dal veterinario ma al momento è stato impossibile farle il prelievo del sangue….è talmente magra che non sono riusciti a trovarle la vena….

Notte ora ha circa 5 anni ed è di una dolcezza inaudita…come fa un esserino come lei ad avere ancora tutta questa fiducia nell'uomo…? Mamma mia quanto abbiamo da imparare da questi angeli..

Notte è ubbidiente ed è sempre alla ricerca di quel contatto umano che le è stato sempre negato…ha un carattere mite e va d'accordo con tutti i suoi simili sia maschi che femmine…

Notte ora si trova in pensione, ma ha bisogno dell'aiuto di tutti voi per trovare finalmente quella felicità che non ha mai conosciuto…

Questo appello è veramente urgente perché la piccola si sta veramente lasciando andare (lo vedete voi stessi dalle foto allegate).

Vi prego aiutateci a compiere questo miracolo di natale…!!! Se non potete prenderla con voi aiutateci a spargere la voce…insieme possiamo farla tornare a vivere..!!!! Non facciamola morire sola, dentro una gabbia….è così giovane ed ha una vita davanti a sé non facciamola spegnere…

LA PORTIAMO IN TUTTA ITALIA PER UN ADOZIONE SERIA E CONTROLLATA NEL TEMPO.

Silvia 389/9680355 Alessia 340/8111668 Fabiana 347/4726783

Spagna - ecco il trattamento riservato ai cani.....

Una petizione da firmare.......


BENDICIONES

Necesitamos tu firma!!!!!

Seres vivos están sufriendo para tu confort.

Si tú sueles pasar cadenas de e-mails, espero que pases ésta.

Esto está mal al más alto nivel. Por favor, informa a todos acerca de

los animales que se usan para pruebas en laboratorios.

Esto no está bien y debe detenerse.

Las siguientes imágenes son de animales que han sido usados en pruebas

para productos de consumo humano. Son muy gráficas.

<http://c.myspace.com/Groups/00003/82/08/3338028_l.jpg>


<http://c.myspace.com/Groups/00003/36/28/3338263_l.jpg>


<http://c.myspace.com/Groups/00004/86/53/4013568_l.jpg>

Si tienes corazón reenviarás este mensaje.

AMAR A LOS ANIMALES

SI NO REENVIAS ESTO, TAL VEZ NECESITES QUE LAS PRUEBAS SE HAGAN EN TI.

EN DEFENSA DE LOS POBRES ANIMALES QUE SON CRUELMENTE SACRIFICADOS SIN

PIEDAD, OJALA LOS CRIMINALES ESOS SUFRIERAN UNA PISCA DE LO QUE SUFREN

ESOS

ANIMALITOS, QUE MALVADOS...

Se necesitan 500 firmas.

SI TIENES CONCIENCIA APOYA LA CAUSA, DE LO CONTRARIO NO NOS INTERESAS


Cuando la lista tenga 500 personas, por favor envíala a: PETA2@peta.org

<mailto:PETA2@peta.org>


Date: 16/12/2008


Ragusa - Tanti auguri di buon Natale

Una telefonata, qualcuno piange e cerca di spiegare… Una cagnolina

giace investita e guaisce sul ciglio della strada a Monteresso, vicino

al cimitero; qualche automobilista si è anche fermato solo per dire

che tanto la cagna è stata investita il giorno prima e che quindi

sardi certo in procinto di morire. Inizia il giro di telefonate da

parte dell’Oipa ai volontari per andare a soccorrere la cagnolina. Ad

aiutarci Sergio Bramante, responsabile della Maia, che interviene in

qualità di volontario. La piccola, scheletrica da fare paura, col

femore rotto in due punti, una zampa rotta anch’essa in due punti,

viene momentaneamente ospitata dai Rangers di Monterosso, che mettono

a disposizione dell’Oipa una stalla e a cui va il nostro

ringraziamento. Berna, questo il nome dato alla cagnetta, ha molto

sofferto anche durante le radiografie, perché era ridotta a pezzi e

sul corpicino magrissimo presentava buchi infetti a causa di morsi

ricevuti da altri cani. Se prima il veterinario, data la gracilità di

Berna, non voleva intervenire, si è resa urgente un’operazione per via

di complicazioni: una sacca all’addome faceva temere il peggio. Berna

è stata operata… era anche riuscita a superare l’intervento… ma a

causa del forte impatto con l’auto che l’ha investita le si è rotta

l’uretra, per cui la pipì di un rene andava a confluire nell’addome… E

così, dopo tanta sofferenza, abbiamo dovuto prendere la decisione più

terribile di questo mondo, abbiamo dovuto decidere di addormentarla

per sempre. “Le lacrime inondano il nostro cuore - ha detto la

delegata provinciale Oipa, Valentina Raffa -. Non dimenticherò mai

quegli occhi terrorizzati, che cercavano rassicurazione nei miei

durante le visite veterinarie. I volontari Oipa che hanno conosciuto

Berna non dimenticheranno mai il suo stupore dinanzi ad una ciotolina

di pappa, durante le carezze, durante i silenzi. Anche questo è

Natale. Questo è il Natale che ci si profila ogni giorno… cani

abbandonati nei cassonetti come rifiuti, altri investiti e lasciati a

morire da gente che nemmeno si ferma se non per consigliarci di

lasciar perdere tanto prima o poi la creaturina investita, e

aggiungerei sofferente, morirà… E così al dolore per la perdita di

Berna che, ridotta com’era, non ha avuto davvero niente dalla vita ed

ha conosciuto l’amore dei volontari per soli cinque giorni, si

aggiunge la rabbia per la pacifica indifferenza di alcune persone…

Anche questo è Natale, anzi, questo è il nostro Natale… un Natale di

speranza che il mondo possa cambiare, che i sindaci della gran parte

dei Comuni di questa provincia possano assumersi le responsabilità

date loro dalla legge e inizino, dunque, a ricordarsi dei cani

dimenticati nei canili da anni e per le strade… perché non ci sia più

una Berna, e se non sono contenti del fatto che la legge sancisce che

i cani appartengono loro, pensa pensa i cani che gioia nel sapere che

razza di padroni si ritrovano: padroni che non si ricordano di loro

nemmeno a Natale. Auguri”.

lunedì 15 dicembre 2008

Reggio Calabira, RIZZICONI : RIFUGIO HOLLY DOG IN CONTRADA FORESTA 800 CANI MORTI E NESSUNO MUOVE UN DITO


Sindaco Girolamo Michele Bello rizziconi@tiscalinet.it

Prefetto F. Antonio Musolino prefettura.reggiocalabria@interno.it

Asl Giorgio Piratino g.piratino@regcal.it

Responsabile Area A Rosario Migliaccio migliaccio.rino@libero.it

Presidente Provincia Reggio Calabria

Giuseppe Morabito Segreteria Giovanni Laganà giovanni.lagana@provincia.rc.it

Presidente Regione Calabria Agazio Loiero e Assessore alla Sanita’ Vincenzo Spaziante ufficiostampa.gr@regcal.it

Sindaco di Reggio Calabria Giuseppe Scoppelliti sindaco@comune.reggio-calabria.it

Direttore Sanitario Massimo Cetola commissionestraordinaria.asprc@gmail.com

COMUNICAZIONE URGENTE

13.12.2008

Al Rifugio Holly Dog di Rizziconi (Reggio Calabria) 800 cani morti e 270 dispersi,

nessuno sta intervenendo!!!!!!!!!!

EMERGENZA SANITARIA, ALLARME ROSSO!!!

Nonostante i solleciti (fax al Prefetto, alle Autorità, alla Protezione civile) nessuno

interviene per rimuovere le carcasse, l’odore della morte inizia a farsi sentire.

Il rifugio sorgeva sulla riva del fiume Petrace e le piogge degli ultimi giorni hanno fatto

straripare gli argini travolgendo la struttura e i cani ospitati all’interno.

Chiliamacisegua chiede un intervento urgentissimo per bonificare e risanare la zona oltre

che per un gesto di pietàper le centinaia di vittime che giacciono lì sepolte e anche per il pericolo,

rappresentato dai germi della decomposizione, che si profila per l’intera comunità locale.

info@chiliamacisegua.org

Caserta: a Natale anche fuori il canile si lasciano "regali": SCATOLE PIENE DI CUCCIOLI!!

A Natale siamo tutti piu' buoni.....invece che nei cassonetti, li abbandonano davanti al canile....

Sono piu' di 30 i cuccioli bellissimi e in buona salute (per il momento) lasciati fuori il cancello del canile come se si trattasse di "regali" : accuratamente chiusi negli scatoloni!

La struttura nella quale si trovano adesso e' in esubero e se non saranno adottate purtroppo queste creature bellissime e indifese saranno trasferite in un atro canile dove le possibilita' di essere adottati saranno meno di ZERO!

Li' trascorreranno il retso dei loro giorni (sempre che sopravvivano!)

Sono tutti cagnolini di futura tg piccola e medio/piccola...beige, neri, focati...insomma ce n'e' per tutti i gusti...c'e' solo l'imbarazzo delle scelta!!











domenica 14 dicembre 2008

L'Aquila Provincia - lupo ucciso a fucilate 'Un'azione dimostrativa'

IL CENTRO

14 DICEMBRE 2008

Lupo ucciso a fucilate "Un'azione dimostrativa"

Un lupo maschio di circa 4/5 anni è stato trovato morto nell'abitato

di Villa San Sebastiano, nei pressi di Tagliacozzo (L'Aquila).


Tagliacozzo (AQ) - Secondo una prima ricostruzione della Guardia Forestale l'animale è stato colpito con una fucilata alla schiena in luogo diverso da dove è stato ritrovato e poi trasportato nell'abitato tutto coperto di fango.

Secondo il comandante provinciale della Forestale Domenico Tascione questo dimostrerebbe che l'animale è stato colpito in montagna e trascinato morto per un lungo tratto: al momento però nelle zone alte non ci sono animali al pascolo, quindi l'ipotesi fatta è quella di una uccisione forse "dimostrativa, o per spregio, perché in inverno le mandrie sono in pianura e

non in montagna".

L'uccisione del lupo segue il ritrovamento nella zona della Duchessa nell'orso marsicano: la Forestale in questo caso ha ricostruito i movimenti dell'animale, inviato come il lupo presso l'Istituto zooprofilattico di Teramo per gli accertamenti del caso. L'orso nei giorni precedenti al ritrovamento si era recato oltre i 1.700 metri in una tana per svernare, per poi ridiscendere verso valle in modo repentino forse a causa dell'avvelenamento che ne ha procurato la morte.



IL TEMPO

13 DICEMBRE 2008

L'AQUILA: TROVATO LUPO UCCISO A FUCILATE

L'Aquila - La carcassa di un lupo, un esemplare maschio di cinque anni, e' stata trovata stamane alla periferia del comune di Tagliacozzo (L'Aquila). L'animale sarebbe stato ucciso con pallettoni di grossa dimensione usati solitamente dai cacciatori per abbattere cinghiali. Sul fatto stanno ora indagando gli agenti del Corpo forestale, i quali sostengono che l'animale sarebbe stato ucciso in montagna e sarebbe stato poi trascinato fino al posto dove e' stato rinvenuto e, sempre secondo gli agenti, si tratterebbe di un episodio a scopo dimostrativo. Nelle settimane scorse, invece, in altre zone del territorio della provincia aquilana c'era stato il ritrovamento di un orso marsicano ucciso forse per avvelenamento.

L'Aquila provincia : orso ucciso con il veleno

LA ZAMPA.IT

14 DICEMBRE 2008

Caccia al serial killer degli orsi marsicani

Un altro animale ucciso con il veleno. La Forestale: test del Dna per fermare la strage


GUIDO RUOTOLO

PESCASSEROLI (AQ) - Passeranno ancora alcuni giorni prima di avere una risposta sulle cause della morte della vittima, un orso marsicano adulto, avvenuta sabato scorso a Corvaro di Borgorose, Rieti, nella riserva naturale «Montagne della Duchessa». Difficile credere a un suicidio o a uno scatto di follia. Non si può sostenere neppure che la vittima fosse inesperta, insomma che non conoscesse il territorio quando è scesa a valle da un pendio di mille metri, terminando la sua corsa senza procurarsi neppure una ferita esterna.

E allora il sospetto è che la morte sia stata provocata molto probabilmente da una polpetta avvelenata, insomma da un esca innaffiata di veleno. Sospetto, quest’ultimo, avvalorato dalla stessa «scena del crimine». Gli investigatori della Forestale hanno ricostruito le ultime quarantott’ore di vita della vittima individuando le impronte lasciate sul terreno e repertando e spedendo ai laboratori persino campioni della sua urina. Le associazioni ambientaliste hanno subito denunciato l’«omicidio» per avvelenamento della vittima: «E’ l’ottavo orso marsicano morto negli ultimi 18 mesi». Una strage, un tentativo di sterminio se consideriamo che gli orsi marsicani che vivono in libertà sono tra i cinquanta e i sessanta esemplari (negli ultimi mesi sono nati una decina di cuccioli). «L’orso ritrovato sabato scorso deve aver mangiato qualcosa che ha provocato la sua morte - sospettano gli investigatori della Forestale -. Per il momento non abbiamo trovato altre carcasse di animali morti e, dunque, da questo punto di vista possiamo tirare un sospiro di sollievo. L’esca avvelenata potrebbe rientrare all’interno di una faida tra cacciatori di cinghiali o tartufai. Gli allevamenti della zona non hanno infatti registrato attacchi di orsi o di animali predatori».

Altra storia rispetto a quella di un anno fa quando, a una settantina di chilometri dalle «Montagne della Duchessa», fra il 30 settembre e il 2 ottobre furono trovati alle pendici del monte di Valle Caprara, nel Parco nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise, tre orsi morti: Bernardo, un orso bruno marsicano adulto, una femmina e un cucciolo di un anno e mezzo. E poi cinque lupi e una quindicina di cinghiali.

Povero Bernardo. Agli atti delle indagini coordinate dalla Procura di Avezzano c’è la ricostruzione della sua agonia. Bernardo faceva parte di quel gruppo di cinque orsi marsicani costantemente «monitorati» con un radiocollare dai ricercatori dell’università La Sapienza di Roma. E la sua agonia è stata documentata: Bernardo mangia l’esca avvelenata, una capra innaffiata con un prodotto fitosanitario della Bayer che viene utilizzato negli uliveti (e ulivi nella zona non ce ne sono). Muove i primi passi. Vomita. Arranca, tenta di salire nel bosco. Si accascia, gli arti man mano si paralizzano. La testa oscilla. E’ come vedere e sentire il suo lamento, il dolore lancinante. Poi nulla più. Un’agonia durata tre giorni.

In quelle ore si gridò a una strage di tipo eversiva, una manifestazione di ribellione al Parco e alle sue regole. E partì una caccia mai vista prima per scoprire mandanti ed esecutori della strage. Pattuglie miste di Forestali, guardie del Parco e ricercatori del Dipartimento di Biologia animale setacciarono una estesa area di circa 26 chilometri quadrati.

Analisi di laboratorio approfondite - si è scoperto così che i cinghiali sono morti per un virus -, investigazioni, intercettazioni telefoniche, perquisizioni in abitazioni e in una decina di allevamenti di pecore e capre. Cinque allevatori sono finiti sul registro degli indagati. Ancora oggi, la Procura di Avezzano ha ottenuto la proroga delle indagini. Si aspettano i risultati dei laboratori sui Dna. Quelli delle esche, probabilmente due capre, quelle dei campioni di ovini e caprini prelevati in una decina di allevamenti.

«Se dovessero corrispondere i profili di Dna - spiega un investigatore della Forestale - avremo la certezza che l’assassino ha utilizzato una capra di quel tal allevamento. E’ già qualcosa. Ma è un elemento che da solo non porta da nessuna parte. Abbiamo indizi chiari ma ancora nessuna pistola fumante in grado di individuare con certezza il colpevole».

Bella inchiesta, quella della Procura di Avezzano. Che non ha risparmiato nulla. A partire dall’individuazione del veleno utilizzato, il «Lebaycid», il cui principio attivo, il Fenthion, è stato ritrovato negli stomaci degli orsi avvelenati. E’ un prodotto della Bayer che si può vendere solo a chi ha il patentino. Si è ricostruita la filiera della distribuzione, si sono individuati decine di acquirenti. E decine di persone sono state interrogate. Ma un anno dopo, non ci sono certezze sugli assassini di Bernardo e degli altri due orsi. Intanto ieri, sempre in Abruzzo, alla periferia di Tagliacozzo, è stato ritrovato morto un lupo, centrato da un pallettone che si usa nella caccia al cinghiale. «Un omicidio dimostrativo - è la tesi della Forestale -, è stato eliminato in montagna e trascinato a valle».

Ferrara: pallini di piombo contro una micia

LA NUOVA FERRARA

13 DICEMBRE 2008

Pallini di piombo contro una micia

Anche oggi leggo l’ennesimo episodio di volenza contro animali. Fa rabbrividire sapere che in un paese girano individui (non dico uomini), armati di fucile, che non hanno nessun’altra soddisfazione nella vita che sparare ad una povera micia indifesa che non fa male a nessuno. Anch’io ho una Micia Nerina, anche la mia nipotina di 4 anni ha una Micia Nerina che adora. Penso a cosa avremmo provato se questo fosse accaduto a noi! Al miserabile cecchino tutto questo non importa niente perché non ha rispetto per la vita, in qualsiasi forma essa sia. Gli vorrei dire che se non sa come passare il tempo, provi a fare qualcosa di buono e di utile, si accorgerà di provare più soddisfazione che sparare ad un povero essere che non si può difendere. A questo individuo incivile e crudele auguro che qualcuno gliela faccia pagare. Alla Micia Nerina auguro che si salvi. Incrocio le dita. T.G.

venerdì 12 dicembre 2008

Cremona Provincia - : polpette killer, cani avvelenati

LA PROVINCIA DI CREMONA
12 DICEMBRE 2008
Polpette killer, cani avvelenati
Uno è morto ucciso dai bocconi al diserbante, tre salvati in extremis
Mauro Cabrini

Ostiano (CR) - Quella porzione di campagna, a ridosso del centro abitato, è considerata zona a rischio da tempo: già in passato proprio lì in via osse, i bocconi avvelenati avevano ucciso più di un cane. E' successo di nuovo: a cadere vittima delle polpette killer, nelle ultime settimane, quattro meticci. Tre si sono salvati grazie all'intervento tempestivo e decisivo dei veterinari, uno è morto tra atroci sofferenze. E il suo padrone Francesco Lionelli, ha deciso di raccontare l'accaduto, con tutta l'amarezza possibile ma anche per chiedere di alzare la guardia e prestare attenzione, per denunciare il caso ma anche per la preoccupazione che "i miei nipotini, che giocano sempre nello stesso cortile sono stati avvelenati i cani, possano raccogliere quelle polpette e star male." Spiega Lionelli:- Non riesco a capire chi possa essere quell'essere così spregevole che semina i bocconi. Non me lo spieg o anche perchè noi abitiamo in cascina e in questa zona i cani non possono certo dare troppo fastidio." Sta di fatto però, che a cavallo tra la fine di novembre e i primi di dicembre, ad ingoiare le polpette sono stati tutti e tre i cani di Lionelli e uno del vicino di casa. - Meno male - riferisce il pensionale 77enne - che tre li abbiamo salvati anche se è servito molto tempo perchè si riprendessero del tutto. Ma per la mia Baby, che era una cagnolina meticcia simile a un bassotto e non faceva male proprio a nessuno, non c'è stato niente da fare.". Manifestati i primi segni di avvelenamento, a cominciare dalla bava alla bocca, è stata portata dal veterinario ma non è sopravvissuta. Nessun dubbio: ad ammazzarla un'esca di carne di pollo - Ne ho trovata una intera nella cuccia di uno dei due cagnolini che siamo riusciti a salvare - rivela ancora Lionelli - confezionata a regola d'arte, era avvolta nella pelle del pollo.- E riempi ta, stando agli accertamenti eseguiti dallo stesso veterinario, di diserbante: in quantità sufficiente da risultare fatale. Sospetti è difficile averne: - Proprio non saprei chi possa averla preparata - conclude il cremonese - non riesco nemmeno a immaginare chi possa divertirsi in quel modo. Potrei al limite anche capire se qualcuno avesse avuto motivi, se i cani avessero creato problemi. Ma così..- Così, l'impressione e che si sia ucciso per semplice crudeltà. E per abitudine criminale.

Caserta - Brown, con i calci gli hanno rotto la mandibola. E' rimasto a terra per due giorni a soffrire nell'indifferenza

12 dicembre 2008

Due giorni fa una signora mi ha chiamato dicendomi che vicino ad un supermercato c'era un cagnolino che stava molto male e che perdeva sangue dalla bocca. Sono corsa immediatamente sul posto e l'ho trovato… in uno stato pietoso c'era il piccolo Brown a terra con la mandibola rotta in più punti… dalla bocca uscivano sangue e pus perché si era già infettato. Intorno a noi la gente passava indifferente del dolore di questo esserino. Mi sono avvicinata e lui in tutta risposta ha alzato più volte la codina… Ho chiesto alle persone che abitavano in zona cosa fosse successo e mi hanno raccontato una storia agghiacciante.

Brown in genere stava davanti al supermercato ed aveva l'abitudine di seguire le persone che uscivano…quel giorno ha avuto la cattiva idea di seguire un gruppo di ragazzini. Questi bastardi infastiditi hanno cominciato prima a scacciarlo e poi a prenderlo a calci più volte e sempre più forte… fino a lasciarlo a terra.

L'ho portato immediatamente in clinica. Era disidratato perché non riusciva neanche a bere. Adesso è in terapia con antibiotici e antidolorifici e lo stanno nutrendo con un sondino. Sarà operato in questi giorni e poi dovrà rimanere in clinica per la riabilitazione.

Vi ho mandato questa email per raccontarvi l'ennesima storia di violenza avvenuta in provincia di Caserta su Brown, un cagnolino che pesa appena 11 Kg, così dolce e fiducioso che scodinzola ancora a tutti. Vi scrivo anche per chiedervi un aiuto perché le spese da sostenere sono tante e da soli abbiamo non poche difficoltà. Ovviamente tutte le spese sostenute saranno documentate. Se volete aiutare Brown potete anche inviare i seguenti farmaci:

Rimadyl iniettabile o altri antinfiammatori uso veterinario; Contramal fiale; Ceftriaxone fiale (o antibiotici simili, come cefodie, cefonicid, rocefin, sempre a fiale ; Colluttori tipo tantum.

Oppure per alimentarlo dopo l'intervento: A/d della Hills', Recovery Royal canin o, in alternativa, omogeneizzati per bambini.

Il numero di Post Pay intestato a me: Nadia Ucciardello è 4023600427736691. Se fate una donazione inviatemi anche un'email.

Vi ringrazio anche a nome di Brown e vi manderò degli aggiornamenti

Nadia

nadiau@alice.it

3204394402

giovedì 11 dicembre 2008

Ferrara Provincia - 'Eroe' spara 4 volte alla gatta Nerina

LA NUOVA FERRARA

10 DICEMBRE 2008

«Eroe» spara 4 volte alla gatta Nerina

Mirabello (FE) - Domenica 30 novembre in Via Masetti a Mirabello è stata colpita quattro volte con pallini di piombo sparati da un fucile ad aria compressa, la gatta Nerina di 19 anni. Il veterinario che l’ha visitata ha accertato un danno gravissimo alla spina dorsale con riserva di prognosi e possibilità di esito infausto, chi ha sparato ha voluto compiere un’esecuzione: la gatta, non più agilissima, è rimasta ferma a ricevere. I quattro colpi poi è tornata lentamente a casa fra atroci sofferenze. Tempestivamente è stata data comunicazione di ciò alla locale Stazione dei Carabinieri, presso la quale è stata sporta regolare denuncia, alla Polizia Municipale, all’Ufficio Servizi Sociali ed alle Associazioni ambientaliste. Si teme per gli altri animali domestici della zona. Un animale domestico è un compagno fedele che sa donarsi e che è stato accolto con amore; nessuno pensa che dietro il sorriso di qualcuno che incontriamo uscendo dal cancello di casa, si celi un progetto di morte. Ogni animale invero ha il diritto di essere tutelato dagli abusi dell’inciviltà. Nelle nostre preghiere di Natale un pensiero pietoso andrà al cecchino di Nerina perchè nel suo cuore possa farsi strada un barlume di umanità: amare la vita è un dono. Gli sia data l’opportunità di conoscere il valore di una vita attraverso il topolino de «Il miglio verde» di Darabont; forse capirà che infierire su chi non può difendersi è un gesto che, di umano, ha ben poco! L.F.

Non solo Iatalia........

Trattamento riservato ad un cane in Turchia.
Investito.
"Soccorso" dalle Istituzioni turche dopo TRE giorni.
Gettato in un COMPATTATORE DI RIFIUTI
Recuperato ANCORA VIVO ma ovviamente in condizioni pietose, paralizzato.
Muore in clinica.
Evviva la Turchia !


Caltanisetta , Gela - UN LAGER CON 60 CANI E 8 GATTI

LA SICILIA
7 DICEMBRE 2008
Denunciato un giovane che faceva vivere in condizioni disumane gli animali nel suo fondo
UN LAGER CON 60 CANI E 8 GATTI

Gela (CL) - Ha dichiarato di amare gli animali, ma i 60 cani e gli 8 gatti che custodiva tra le pareti domestiche e in un appezzamento di terreno sito nelle campagne di contrada "Spinasanta", li faceva faceva vivere in condizioni a dir poco disumane. Così il suo "amore" per gli amici a quattro zampe si è tramutato in un cavillo giudiziario: il "San Francesco del terzo millennio" è stato denunciato per maltrattamento d'animali. A finire nei guai è stato I.V., un giovane di 27 anni che aveva messo in piedi dei veri e propri canili-lager, dove cani e gatti vivevano in pessime condizioni igienico-sanitarie ed erano anche malnutriti. Ad eccezione di cani di razza che godevano di ottima salute e venivano tenuti in un ambiente pulito e curato nei minimi dettagli. Non si conoscono ancora le finalità sulla detenzione di quel numero spropositato di cani e, negli ambienti del commissariato al momento non si avanzano ipotesi su possibili combattimenti cui potevano essere destinati i cani. "Le indagini volte ad accertare le finalità per le quali venivano catturati i cani sono in corso" - si limita a dire il dirigente del locale Commissariato di Ps, dott. Angelo Bellomo. La vicenda - che ha portato al sequestro degli animali, ora tutti ricoverati in strutture adeguate - ha preso le mosse qualche settimana a seguito di un esposto che aveva portato sia i poliziotti che il personale del servizio veterinario dell'Asl ad attenzionare I.V. ed i suoi familiari. Quando due giorni fa gli agenti della squadra di Pg sono piombati nel terreno di contrada "Spinasanta" nella disponibilità del ventisettenne, si sono trovati davanti ad uno spettacolo a dir poco raccapricciante. Lì, rinchiusi in quattro recinti a cielo aperto, sono stati trovati 21 cani, tutti meticci. Due cani erano rinchiusi in una stanza di pochi metri quadrati, piena di escrementi nauseabondi qualche altro era legato con catena. Gli animali erano malnutriti al punto che uno di essi è morto durante il trasporto in una struttura più adeguata. Sul posto sono stati fatti intervenire i veterinari dell'Asl che hanno applicato i microchip a tutti gli animali. Ma quella era poca roba rispetto a quello che i poliziotti hanno trovato nell'abitazione a quattro piani sita a "Carrubazza" dove il giovane viveva con altri componenti la sua famiglia e con 39 cani (tra questi un pitbull, in cane lupo e 4 husky) ed 8 gatti, di età compresa tra i 2 mesi ed i 7 anni. Gli animali erano custoditi in stanze nelle quali erano ammassati suppellettili di ogni tipo ed arredi. Anche in questo caso le condizioni igieniche erano a dir poco pessime. I poliziotti hanno trovato escrementi sparsi in ogni dove. Per dare un'idea su come erano custoditi gli animali, basti pensare che in una stanzetta i poliziotti ne hanno trovati 8. E con essi anche 8 gatti chiusi in gabbia. Solo i cani di razza custoditi nel terrazzo godevano di ottima salute ed erano ben curati. Sul posto. oltre ai veterinari, è intervenuto il Pm Monia Di Marco. D. V.

mercoledì 10 dicembre 2008

PORTO EMPEDOCLE , Agrigento - Torture ed abusi, sino alla SODOMIA e poi lo SEPPELLISCONO VIVO !



8 o 9 agosto 2008.....

Voleva solo un po' di PAPPA e

qualche CAREZZA invece un branco

di giovani BESTIE UMANE


lo ha PRESO,tenuto, 
LEGATO,SEVIZIATO, SODOMIZZATO,
 infilato ossa nel retto
fino a lesionare gli organi 
internie dopo il sadico 
divertimento
lo hanno SOTTERRATO VIVO...
tutto ciò davanti a curiosi 
affacciati alle finestre
 che non hanno fatto nulla,
tranne una signora anonima
che ha chiamato 
ASSUNTA DANI RAMETTA,
che si è precipitata sul posto 
nonostante il senso di soffocamento
 e di vomito.
Lei sola, dopo aver 
SCAVATO DISPERATAMENTE,
lo ha trovato ed estratto.
Un  SOFFICE, POVERO CORPICINO VIOLATO
ANCORA AGGRAPPATO AD UN FILO DI VITA.
 No è un film dell'orrore ,
è quanto successo ieri in una 
piazza di Porto Empedocle (ag),
paese dove si giustifica tutto,
perché gli animali continuano a 
contare meno di niente.
Il povero cagnolino ora 
STA LOTTANDO PER LA VITA
in un costoso studio veterinario.
 
Associazione Animalista 
Empedoclina Protezione Cani 
Randagi Onlus"
 P.s. le fotografie 
del cagnolino non sono state 
messe perché troppo scioccanti.
 
Inutile dire che lo sdegno per 
questo gesto criminale si può 
manifestare sia scegliendo di non 
andare mai a portare i nostri 
soldi di turisti in quel posto maledetto
 per i nostri amati  animali 
Sia mandando al Comune, alla Prefettura,
 alla Regione, 
all'Asl e/o a qualsiasi altro organo
 competente, 
una propria comunicazione.
 A breve gli aggiornamenti su tutta 
la situazione 
canina empedoclina 
Sul sito
 http://www.canileportoempedocle,com/ 
P.S. le fotografie aggiornate dei cani 
empedoclini adottabili
 sono momentaneamente sul sito
www.
nelnomedelcane.org 
(sezione Porto Empedocle)
 
Assunta è distrutta 
e sotto shock
 

Domenica 10 agosto 2008
il cagnolino Di Porto Empedocle
( che era stato seppellito vivo)
è ancora VIVO!"VUOLE VIVERE!" 
mi dice ASSUNTA al telefonocon una 
voce straziata e 
colma di DOLORE...il piccolo 
ha bisogno 
del catetere,
e della flebo,ha una grave 
insufficienza 
renale e ha 
i valori sballati.
NON si sa ancora se 
ce la farà...!!
ma quando Vede Assunta 
le SCODINZOLA,
riconosce 
l'ANGELO che gli ha 
salvato la VITA e 
che prega che 
ce la faccia!






.

__,_._,___



Il piccolo purtroppo è morto nei giorni seguenti.

Troppa cattiveria, troppa crudetà .

Nelle settimane seguenti, a seguito delle proteste

anche MOLTO vive provenienti da tutta Italia

e dirette alle autorità di Porto Empedocle, è stato

tentato unìattacco ....

no, non ai cari ragazzi - sicuramente ben conosciuti -

autori di questo gesto ignobile..... ma....

un attacco alla volontaria che lo ha soccorso.....!!!!!

la storia è stata definita inventata di sana pianta !

E questo nonostante siano stati prodotti anche i

CERTIFICATI VETERINARI con referti e conclusioni

incontrovertibili !

Porto Empedocle, un Comune DOC !