Cattiveria e crudeltà delle anime nere di tutta Italia

In questo blog potrai leggere e vedere le immagini della crudeltà e della cattiveria umana .
Da Nord a Sud, isole comprese, una passerella di azioni vergognose, criminali, inumane, un repertorio di incuria, freddezza, avidità e ruberia.
La bassezza d'animo dell'essere umano viene portata alla luce.
Tutto compiuto contro creature deboli ed indifese, senza tutela reale e spesso ridotte senza dignità.
Quando decidi di andare in vacanza, scegli il tuo luogo di villeggiatura anche con questo parametro :
chi abita in questo posto ?

Al cuore del problema

Ogni anno migliaia di cani vengono introdotti nei canili esistenti nel nostro Paese. Nei canili migliori solo alcuni riacquistano dignità attraverso l'adozione. In altri li aspettano malattie, sbranamenti o comunque la fine naturale della vita trascorsa dietro le sbarre. Il tutto con costi altissimi per le amministrazioni. Aiutateci a dire basta. Il fenomeno del randagismo si può controllare e sconfiggere.


COSA DICE LA LEGGE:
Secondo la normativa vigente i sindaci sono responsabili per i cani vaganti nel territorio del Comune che amministrano.

Al fine di curare i cani presenti nel suo territorio, i Comuni ricevono finanziamenti da parte dello Stato centrale (pagati da noi cittadini mediante le tasse) per cui gli stessi sono tenuti a predisporre le strutture per risolvere il problema del randagismo e a finanziarle con i denari a ciò destinati.


LA SOLUZIONE MIGLIORE:
Le Associazioni senza scopo di lucro costituiscono i migliori soggetti per la gestione del canile in quanto, agendo senza scopo di lucro, danno maggiori garanzie sul fatto che i denari ad esse corrisposti dal Comune siano effettivamente destinati alla migliore cura del cane.


QUELLO CHE ACCADE NORMALMENTE:
L'affidamento ai gestori privati è invece assai pericoloso in quanto gran parte degli stessi sono tentati dal non garantire buone condizioni di vita o la stessa sopravvivenza dei cani ospitati nel canile al fine di massimizzare i guadagni.

A mero titolo di esempio, vi segnaliamo che sono numerosi i Comuni che hanno stipulato convenzioni con gestori privati per l'affidamento agli stessi della gestione dei canili a seguito di gare di appalto vinte con aste fortemente al ribasso. Sono numerosi gli esempi di gestori che hanno vinto con offerte che prevedano il mantenimento del cane per soli 70 centesimi di euro al giorno! 70 centesimi con cui il gestore dovrebbe pagare il cibo per il cane, le cure mediche, parte delle spese di gestione (operai, luce, acqua etc.) e, addirittura, ricavarci qualcosa per vivere.

Appare del tutto evidente, quindi, che in tali casi il benessere del cane non potrà di certo essere garantito.


IL BUSINESS DEL RANDAGISMO: 500 MILIONI DI EURO ALL'ANNO
Parecchi imprenditori privati hanno nella gestione dei canili una vera miniera d'oro. Si tratta spesso di delinquenti o persone senza scrupoli capaci di creare importanti connivenze con istituzioni che dovrebbero controllare.

Il business del randagismo in Italia genera un fatturato annuale di circa 500 milioni di Euro. 500 milioni di euro pagati dai contribuenti che spesso sono oggetto di vere e proprie truffe da parte dei gestori ai danni dei Comuni e, quindi, di chi paga le tasse.


IL CUORE DEL PROBLEMA:
Nella maggioranza dei Comuni poi la domanda d'ingresso dei cani supera largamente l'offerta di posti in canile, con la conseguenza che per ogni cane morto o fatto adottare, sono pronte altre due richieste di accalappiamento e che chi volesse speculare riesce a percepire sempre e comunque il suo guadagno su un numero garantito di cani. Alla minima spesa sul singolo animale corrisponde il massimo guadagno in termini di utile.

Così che si assiste spesso ad insufficienza di personale, mancanza di lavoratori qualificati, minimi spazi nei box, in cui i cani superano il numero di 3 animali, arrivando anche ad essere 15 o più, senza tenere in alcun conto la loro compatibilità (la prima causa di morte in canile è lo sbranamento!!!!).

Per non parlare delle speculazioni che si realizzano attraverso l'accalappiamento degli animali e lo smaltimento delle loro carcasse che crea un circolo vizioso per cui prima muore un cane prima si guadagna sullo smaltimento della sua carcassa e sull'accalappiamento del nuovo cane che lo sostituisce.


LA CONNIVENZA:
Altro fenomeno che acuisce il problema è la forte connivenza tra chi dovrebbe controllare e chi è controllato. Accade sovente nei Comuni più piccoli (ma non solo) che il Sindaco (che affida la gestione del canile), i responsabili della ASL (preposti al controllo) e il gestore del canile (colui che dovrebbe essere controllato) siano amici, compagni di merende o, addirittura, parenti.

Appare evidente come in queste situazioni sia realmente impossibile far rispettare la legge e far garantire il benessere dei cani ospitati nei canili.


LA SOLUZIONE:
Ciò non accadrebbe se i Comuni provvedessero come per legge alla costruzione e risanamento delle proprie strutture e soprattutto ne affidassero la gestione ad Associazioni di volontariato senza scopo di lucro, che diano garanzie di controllo, di apertura al pubblico e di trattamento secondo parametri di benessere misurabili molto elevati.

L'ACL – Associazione Canili Lazio Onlus da anni combatte il fenomeno del randagismo. Perché il canile deve essere un punto di partenza per una nuova vita alla quale arrivare attraverso l'adozione e non un punto di arrivo in cui morire.

Abbandono : condanna a morte

Abbandono  : condanna a morte

venerdì 19 febbraio 2010

Olbia - Giustizia per Attila, noi non ci fermeremo qui

Con questa lettera, intendo denunciare un episodio, che definire agghiacciante mi sembra eccessivamente eufemistico.
Ho ricevuto la richiesta di aiuto per avere giustizia per Attila, un meticcio di circa nove mesi e noi non ci fermeremo fino a quando non sarà fatta giustizia.
Questo triste episodio è avvenuto ad Olbia in località Serra Elveghes.
A volte si sentono notizie che fanno rabbrividire, che ci fanno chiedere quanto sia realmente umano l'essere umano. Sono notizie che riguardano non solo il rapporto tra gli uomini, ma anche quello con gli animali, frequentemente vittime senza voce destinate a subire l'incredibile efferatezza di certi esseri immeritevoli di essere considerati persone.

CRONACA DI UNA MORTE ANNUNCIATA

Quando l'orrore non ha fine per un po' di latte in meno

Prendete un giovane meticcio Labrador di colore nero, di nome Attila, immaginatelo scorazzare felice in un appezzamento di terra alle porte di Olbia, mentre nella casa in costruzione dormono tranquilli i suoi cuccioli. Attila è curioso, come tutti i cani esplora ed annusa i terreni circostanti, magari si diverte a giocare con le pecore, senza peraltro recare alcun danno. Ma non la pensa cosi' Antonio S., che vede il cane girare tra il suo bestiame e decide che bisogna allontanarlo come si deve. Così prende una corda, lo lega alla parte posteriore della sua macchina, mette in moto e lo trascina via, mentre Attila arranca, senza capire perché un uomo gli sta facendo questo senza alcuna ragione. S. lo trascina per quattrocento metri e poi lo libera, pesto e sanguinante, moribondo o forse morto, per tornare tranquillo alle sue abitudini, come se niente fosse, cose se questo fosse normale.

Gesuino T., il proprietario di Attila, accortosi della sua assenza, lo cerca incessantemente, finchè non incontra il S. che tranquillamente lo relazione su cosa ha fatto e con noncuranza ammette che sì il cane non aveva mai causato danni fisici al suo gregge (danni che peraltro T. più volte aveva detto che, nel caso, avrebbe eventualmente risarcito) ma comunque, secondo lui, la presenza di Attila influiva sulla produzione del latte del suo bestiame, a causa dello sforzo fisico sostenuto dal gregge per correre.

Da due giorni Gesuino T. cerca il suo Attila, l'unica sua traccia è una pozza di sangue e un testimone oculare che però non ha fatto nulla per impedire questo orrore.

Un altro caso di torture su un animale da affezione, un altro caso di mancato soccorso da parte di chi ha assistito e non è intervenuto per impedire una fine così agghiacciante. E magari anche un altro caso di maltrattamento, visto che anche il bestiame d'allevamento per la legge deve avere ampi spazi dove muoversi e correre: proprio quello che il gregge faceva insieme ad Attila. C'è ancora da ipotizzare che il cadavere sia stato occultato, e forse è meglio pensare che sia morto subito, anziché pensarlo solo e agonizzante senza nessuna ragione né pietà umana.

Il fatto non finisce qui, una denuncia del proprietario di Attila farà stavolta muovere le forze dell'ordine, così come vuole la legge e noi come Lida di Olbia ci costituiremo parte civile per far luce sulla vicenda augurandoci che in molti ci sosteranno in questa dura lotta.

In Italia esiste una legislazione in merito (L 189/2004), che prevede dai tre ai diciotto mesi di carcere per chi si macchia di assassinio di un animale (art. 544/bis), così come un'ammenda che va dai 3000 ai 15000 euro e dai tre mesi ad un anno di carcere per chi compie maltrattamenti (art. 544/ter). Tuttavia queste pene appaiono irrisorie a quanti condividono l'amore e il rispetto per gli animali. Leonardo Da Vinci, uomo profondamente animalista noto a tutti per il suo grande genio, scrisse una frase che racchiude la speranza e forse, ci piace credere, la profezia di un futuro diverso nel rapporto tra uomo ed animali:

"Verrà il giorno in cui gli uomini giudicheranno l'uccisione di un animale come essi giudicano oggi quella di un uomo." Ci auguriamo che sarà realmente così. Cosetta www.lidaolbia.it

giovedì 18 febbraio 2010

Lubiana, erano stati seviziati i cani killer

Saranno pure morti, ma almeno si sono ribellati e vendicati del loro seviziatore !

IL PICCOLO ISTRIA

17 FEBBRAIO 2010

Lubiana, erano stati seviziati i cani killer

LUBIANA Rischia di trasformarsi in uno scandalo senza precedenti e in un autentico terremoto politico la vicenda dei tre cani di razza bullmastiff che lo scorso 2 febbraio hanno sbranato e ferito a morte il loro padrone, il medico Sasa Baricevic, nel cortile della sua casa a Lubiana. Secondo i primi dati emersi dall'autopsia sui tre cani - abbattuti subito dopo la terribile morte del loro proprietario - i bullmastiff con ogni probabilità erano stati in passato oggetto di sevizie e abusi sessuali, per giunta da parte di più di una persona. Una conferma della natura delle lesioni riscontrate sugli animali è attesa per i prossimi giorni. Attualmente, sono in corso indagini per verificare se al momento dell'aggressione il Baricevic fosse solo o con altre persone, che si sarebbero dileguate non appena i cani si sono rivoltati contro il padrone. Sull'episodio c'è stato nei giorni scorsi uno scambio di accuse tra l'Ufficio veterinario nazionale e le forze dell'ordine sul chi e quando avrebbe dovuto segnalare il sospetto di abusi sessuali sui tre animali: secondo i veterinari, la polizia avrebbe dovuto segnalare che ci fosse qualcosa di insolito. Per i poliziotti invece, i veterinari avevano l'obbligo di effettuare un'autopsia dettagliata indipendentemente da qualsiasi segnalazione delle forze dell'ordine. Cosa che è stata puntualmente fatta, hanno replicato dall'Ufficio veterinario, ma che non assolve gli agenti dal compito di segnalare eventuali sospetti. In seguito alla tragedia del Baricevic, medico molto noto a Lubiana, rischia il posto anche il ministro dell'agricoltura Milan Pogacnik. L'opposizione ha presentato in Parlamento una mozione di sfiducia contro Pogacnik, responsabile di aver permesso la restituzione dei tre bullmastiff al proprietario nonostante l'Ufficio veterinario nazionale avesse suggerito la soppressione degli animali, che già nel 2006 avevano aggredito e ferito gravemente un passante occasionale. Il Baricevic, dopo quell'episodio, ha fatto ricorso al Tribunale amministrativo per riavere gli animali, e la giustizia gli ha dato ragione.


IL PICCOLO
4 FEBBRAIO 2010
Azzannato dai suoi cani medico di Lubiana muore nel cortile di casa
di FRANCO BABICH LUBIANA
Tre cani di razza bullmastiff hanno sbranato e ferito a morte il loro padrone nel cortile di casa, nel centro di Lubiana. L'episodio è avvenuto martedì pomeriggio. L'allarme è stato dato dai vicini, ma all'arrivo della polizia non c'era più nulla da fare. La vittima è un medico di 54 anni. Quattro anni fa era riuscito a evitare che gli animali fossero soppressi per l'aggressione a un passante. Questa volta, i tre bullmastiff si sono rivoltati contro il padrone. L'opinione pubblica slovena è sotto choc e l'opposizione ha chiesto le dimissioni del ministro dell'agricoltura. L'intera storia, in effetti, ha dell'incredibile. Ƞdal 2002, infatti, che lo stesso gruppo di bullmastiff dimostrava grande aggressività, prima nei confronti di altri cani, poi anche delle persone. Nel marzo del 2006, hanno attaccato un passante, ferendolo gravemente. L'uomo ha avuto oltre 150 punti di sutura, ed e rimasto in ospedale per un mese. In quell'occasione, uno dei bullmastiff è stato soppresso sul posto, altri tre sono stati sequestrati alla proprietaria, Zora Roter, nel frattempo deceduta. I cani sono stati ?ereditati? dal suo partner, il medico Sasa Baricevic, che a quel punto ha presentato ricorso al Tribunale amministrativo chiedendo la sospensione della delibera dell'Amministrazione veterinaria che nel febbraio 2008 aveva predisposto la soppressione degli animali. Il Tribunale gli ha dato ragione. Un'apposita commissione ministeriale, nonostante i veterinari avessero deliberato ancora una volta la soppressione dei tre bullmastiff - considerati molto pericolosi - è venuta infine incontro alla richiesta del Baricevic, imponendogli però di rispettare rigorose misure di sicurezza. I cani, tra l'altro, dovevano essere separati. Dall'estate scorsa, l'ispettorato veterinario ha effettuato ben sei controlli, e Baricevic è sempre apparso in regola. Martedì, invece, la tragedia. Non si sa ancora per quale motivo, ma i tre bullmastiff hanno agito da branco e in pochi minuti hanno sbranato il padrone. Gli animali, questa volta, sono stati soppressi. Il ministro dell'agricoltura Milan Pogacnik, secondo l'opposizione, ha commesso un grave errore permettendo la restituzione dei tre bullmastiff al proprietario. Pogacnik, però si difende: non si poteva andare contro una sentenza del tribunale amministrativo. Il ministro si è detto profondamente scosso per l'accaduto, ma ha anche ribadito che ognuno è responsabile di quello che avviene tra le mura di casa sua. Secondo i cinofili, la vittima era in grado di controllare separatamente ognuno dei tre bullmastiff, non però tutti e tre insieme.

Il giallo del cane legato e affogato nel porto di Ischia


IL MATTINO
17 FEBBRAIO 2010
Il giallo del cane legato e affogato nel porto di Ischia
Ischia (NA) - Nel primo pomeriggio una signora proprietaria di un ristorante sul porto d'Ischia ha notato un cane annegato legato con le zampe posteriori ad una bitta,nei pressi della cartoleria Abc in via Iasolino . La signora prima si è recata al comune,poi visto che gli è stato riferito che non era loro competenza ma dell'Asl ,si è recata all' ufficio veterinario dell'Asl di Ischia ..All'ingresso ha trovato un cartello dove c'era scritto che l'ufficio è aperto dal lunedì al venerdì dalle ore 9.00 alle ore 11.00 . Sono stati chiamati i Carabinieri della stazione di Ischia ed oltre a dire che non era loro competenza,avevano anche la macchina impegnata . Circa alle 16.00 sul porto,finalmente,è arrivata la polizia municipale di Ischia la protezione civile dei volontari dell'Ass. Carabinieri di Ischia,quest'ultimi hanno issato il cane deceduto sulla banchina e chiamato il proprietario,visto che la povera bestiola indossava un collare con la medaglietta,dove era riportato il numero di telefono del proprietario. La polizia municipale prima di andarsene ha dichiarato che la capitaneria di porto avrebbe legato il cane deceduto nello specchio portuale alla banchina del diroccato porto turistico . Dopo sollecito dell'ass. Carabinieri è arrivata la capitaneria di porto di Ischia . Il maresciallo della capitaneria ha tranquillizzato i proprietari del cane,che nel frattempo erano arrivati, dichiarando che l'animale è stato rinvenuto verso le 07.30 da un aliscafo e per evitare di farlo finire tra le eliche dei traghetti è stato legato a una bitta ed è stato chiamata l'Asl veterinaria di Ischia . E' intervenuta anche l'associazione animalista U.N.A. che in questi momenti sta chiedendo alla capitaneria sta cercando di capire come mai il cane dopo l'intervento dell'Asl si trovasse ancora in ammollo in acqua e perchè visto che il cane era provvisto di collare e medaglietta e secondo i proprietari era anche in possesso di chip per l'individuazione come previsto dalle leggi nazionali . Cose assurde e tristi che trovano terreno fertile su quest'isola,perchè dove finisce la logica e la ragione incomincia l'isola d'Ischia
ALTRE FOTO

Violenze atroci su un cane in un video

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prov. di Pavia: cani di contrabbando


LA PROVINCIA PAVESE
16 FEBBRAIO 2010
Parona, cani di contrabbando
PARONA (PV). Trentadue cuccioli appena nati (da pochi giorni a un mese di vita), di razza pura, stipati nel bagagliaio di un?auto in ceste di plastica, senza cibo n頡cqua. Importati clandestinamente dall?Est Europa, dove sono venduti a 50 euro in media, erano destinati al mercato illegale italiano, che quota ogni cucciolo anche 1000-1500 euro. Dopo il servizio di un Tg pomeridiano, il commissariato ha ricevuto 60 telefonate di aspiranti ?genitori adottivi? dei cuccioli. Perch頬i ha trovati la polizia: l?uomo che li trasportava, G.P. 33 anni, che vive nel Milanese, è stato denunciato per maltrattamento di animali e violazioni alle leggi sanitarie. Sull?auto aveva anche 4 passaporti ungheresi falsi, parzialmente compilati, e un lettore per i microchip dei cani. Tutto è iniziato l?altro ieri, quando gli agenti del commissariato di Vigevano, diretto dal vice questore Anna Leuci, hanno fermato in via Veneto a Parona una Chrysler monovolume che svoltava in una strada laterale. Dall?abitacolo arrivavano i guaiti dei cagnolini: cuccioli di Pincher, Maltese, Cavalier King, Bovaro, Volpino, Barbone, Labrador, Carlino, stipati dentro quattro ceste forate di plastica con ritagli di carta sul fondo, e due trasportini per animali. Prima irregolarità: i cuccioli fino a tre mesi dovrebbero viaggiare con la madre che li allatta. I cuccioli in questione poi non avevano il passaporto sanitario che accerta le avvenute vaccinazioni, in particolare quella antirabbica. ?La legge regionale impone che ogni cane abbia un documento che ne indica data di nascita, razza, sesso, colore e numero del tatuaggio identificativo?, spiega il vice questore Francesco Melosu, responsabile del nucleo investigativo della polizia ambientale forestale di Pavia. Due cani più deboli sono stati portati in clinica veterinaria. Uno invece è morto poche ore dopo il ritrovamento. Gli altri sono al canile di via Valletta Fogliano, affidati all?associazione Adai. Saranno adottabili a tre mesi di età, una volta svezzati e dopo aver fatto le vaccinazioni di legge.

TV: PROVA DEL CUOCO DA' RICETTA SU GATTI



IL SECOLO XIX
14 FEBBRAIO 2010
?Ecco come cucinare i gatti?
La rivolta degli animalisti
Ƞ?gravissimo che a Raiuno si diano ricette di cucina sui gatti, presenteremo esposto contro Beppe Bigazzi?: ad affermarlo è Cristina Morelli, presidente ligure dei Verdi e responsabile Diritti Animali, commentando la puntata di mercoledì 10 febbraio della trasmissione La Prova del Cuoco, in cui Beppe Bigazzi ha spiegato come cucinare un gatto, definendolo ?molto più? buono di altri animali.?Dobbiamo ricordare a Bigazzi - ha detto l?esponente animalista - che i gatti, come tutti gli altri ?animali d?affezione?, sono tutelati dalla legge 281 del 1991 che nell?art.1 comma 1 recita: ?Lo Stato promuove e disciplina la tutela degli animali di affezione, condanna gli atti di crudeltà? contro di essi, i maltrattamenti e il loro abbandono, al fine di favorire la corretta convivenza tra uomo e animale e di tutelare la salute pubblica e l?ambiente??.?Ricordiamoci che chi è in televisione ha un ruolo molto delicato - ha concluso la Morelli - e un messaggio come questo, dove si invita a mangiare i gatti, è particolarmente grave ed è per questo che faremo un esposto e denunceremo Bigazzi e le sue dichiarazioni?.Nello spezzone di puntata, ritrasmesso nei giorni scorsi anche da Striscia la Notizia (ma da YouTube il video è stato rimosso), Bigazzi è stato prodigo di consigli, arrivando a spiegare come il gatto debba essere ?tenuto tre giorni nell?acqua del torrente?, così che venga fuori ?con le sue carnine bianche?, diventando ?una delizia?.
VIDEO

ANSA AMBIENTE
13 FEBBRAIO 2010
TV: VERDI, PROVA DEL CUOCO DA' RICETTA SU GATTI,PRONTO ESPOSTO
ROMA - E' ''gravissimo che a Raiuno si diano ricette di cucina sui gatti, presenteremo esposto contro Beppe Bigazzi''. Ad affermarlo Cristina Morelli, responsabile diritti animali dei Verdi commentando la puntata di mercoledi' 10 febbraio della Prova del Cuoco in cui Beppe Bigazzi - riferisce la nota dei Versi - ha spiegato una ricetta a base di gatto, definendolo 'molto piu' buono di altri animali'. ''Dobbiamo ricordare - continua l'esponente animalista - a Bigazzi che i gatti come tutti gli altri animali d'affezione sono tutelati dalla legge 281 del 1991 che nell'art.1 comma 1 recita: 'Lo Stato promuove e disciplina la tutela degli animali di affezione, condanna gli atti di crudelta' contro di essi, i maltrattamenti ed il loro abbandono, al fine di favorire la corretta convivenza tra uomo e animale e di tutelare la salute pubblica e l'ambiente''. ''Ricordiamoci che chi e' in televisione ha un ruolo molto delicato, un messaggio come questo dove si invita a mangiare i gatti, e' particolarmente grave ed e' per questo - conclude Morelli - che faremo un esposto e denunceremo Bigazzi e le sue dichiarazioni''.

prov. di Lecce: ancora shock per il cane maltrattato


LECCE PRIMA

12 FEBBRAIO 2010

ANCORA SHOCK PER IL CANE MALTRATTATO A SAN CASSIANO

Dall?Enpa di Otranto arrivano notizie sul miglioramento delle condizioni di salute dell?animale, vittima di maltrattamenti, ma resta alto lo shock [..]

SAN CASSIANO (LE) - Hanno toccato la sensibilità di molti le immagini pubblicate ieri dell?esemplare di maremmano, che, in questi giorni, ha patito a San Cassiano i violenti e reiterati maltrattamenti di alcuni ignoti, che lo hanno legato e trascinato con l?auto nelle campagne della vicina Botrugno. Un episodio sconcertante, che, per un attimo ha riportato alla mente una tragica similitudine con un altro cane, che qualche mese fa era stato scaraventato giù dalla scogliera di Otranto. Storie di inciviltà e di ormai ordinaria follia, che vedono purtroppo protagonisti e vittime inconsapevoli dei poveri animali, fatti oggetto delle cattive intenzioni di presunti umani. E che, con grande senso di responsabilità, con unanimità ed umanità, molti lettori hanno fermamente condannato, manifestando tutta la propria indignazione, anche attraverso i propri commenti.Per fortuna, le condizioni dell?animale in cura presso l?ambulatorio veterinario dell?Enpa di Otranto sembrano gradualmente migliorare, anche se ovviamente restano i segni su tutti gli arti delle violenze patite nel trasporto forzato e nel trascinamento con l?autovettura; e ciò che soprattutto sembra più difficile da cancellare è il trauma che il cane si porta dietro. E di fatti, impaurito e dolorante, non si lascia certo avvicinare con estrema facilità.Anche il sindaco di San Cassiano, Gabriele Petracca, raggiunto telefonicamente e venuto a conoscenza dell?accaduto, ha prontamente stigmatizzato l?episodio, condannando il gesto ed assicurando la piena intenzione a fare tutte le verifiche necessarie per risalire ai responsabili di questo ?vile atto?.[...]


LECCE PRIMA

11 FEBBRAIO 2010

LEGANO IL CANE ALL?AUTO E LO TRASCINANO NELLE CAMPAGNE

San Cassiano: un cane è stato legato ad un auto, trascinato nelle campagne della vicina Botrugno e lì abbandonato da ignoti. L?animale, in gravi condizioni, è nell?ambulatorio veterinario dell?Enpa

SAN CASSIANO (LE) - Quale sia il confine che separi una bestia o un animale da un uomo dovrebbe essere un punto facilmente deducibile. Eppure i fatti spesso finiscono per avvicinare quelle che dovrebbero essere le logiche distanze o addirittura per sovvertire i ruoli tra chi dovrebbe comportarsi razionalmente e chi, appunto, da animale.
L?ultimo caso di cronaca sul mondo animale, segnalato alla redazione, ha qualcosa di veramente agghiacciante: a San Cassiano, qualcuno, evidentemente disturbato dalla presenza di un cane, una sorta di maremmano che girava nei pressi di una pasticceria locale, ha deciso, nel fine settimana scorso, di legarlo con un filo di ferro ad un palo. L?animale, dopo una segnalazione pervenuta all?Enpa di Otranto, era stato slegato ed accudito da alcuni volontari del posto, che lo avevano rifocillato e rimesso in libertà.Ma presumibilmente gli stessi individui, che lo avevano legato, evidentemente non paghi di quanto già commesso, hanno deciso, nella mattinata di ieri, di prendere di forza il cane, legarlo con una corda ad un auto e trascinarlo nelle campagne di Botrugno, per poi abbandonarlo lì. Ancora una volta, alcuni volontari locali, dopo aver rintracciato il cane, hanno allertato l?Enpa, che, a sua volta, ha provveduto a recuperare l?animale, conducendolo nel proprio ambulatorio veterinario per le cure del caso.
Il cane versa in condizioni molto gravi, con i polpastrelli praticamente dilaniati, i cuscinetti delle zampe consumati e numerosi danni agli arti, oltre naturalmente ad un forte trauma per il terribile maltrattamento. Per lui, l?Enpa si starebbe già adoperando per trovare una famiglia pronta ad accudirlo, non appena sarà definitivamente curato.

USA - SPARA AI TESTICOLI DEL CANE


LEGGO

12 FEBBRAIO 2010

SPARA AI TESTICOLI DEL CANE
ARRESTATO 22ENNE

Ha sparato più volte contro i testicoli di un cane, utilizzando una pistola a gas. Per questo Emilio D. Hoy, 22 anni, è stato arrestato e incriminato per crudeltà sugli animali. La polizia è riuscita a 'beccarlo' grazie ad una segnalazione anonima. I fatti risalgono al giorno di Natale, quando l'uomo, di Logan (nello Utah) avrebbe torturato un Jack Russel: dopo averlo preso per le zampe, lo avrebbe messo sulla schiena per poi sparargli ai testicoli, a pochi centimetri di distanza. Ad inchiodare l'uomo una ripresa video, che sarà utilizzata nel processo. "Il video è inequivocabile", dice la polizia. A ogni colpo, si sente il cane gemere dal dolore. Un altro testimone, ha riferito che l'animale era anche costretto a vivere in una gabbia sporca delle sue stesse feci. Il cane è stato preso in consegna da un'associazione di animalisti.

VIDEO

http://www.leggonline.it/video.php?idv=2453&id_news=46481

UN PREMIO AI BRACCONIERI


LA REPUBBLICA
12 FEBBRAIO 2010
UN PREMIO AI BRACCONIERI
ANTONIO CIANCIULLO
Dopo la proposta di abolire i confini del calendario venatorio e di mettere un fucile in mano ai sedicenni, adesso arriva anche il premio ai bracconieri: depenalizzazione per la caccia illegale. E stavolta la proposta di legge, a differenza delle altre sostenute dal centrodestra, porta la firma di sei parlamentari dell?Italia dei valori (che evidentemente non annovera la difesa della natura tra i valori dell?Italia).
Cimadoro, Di Giuseppe, Messina, Mura, Piffari e Rota scrivono che ?per la caccia fuori periodo risulta eccessiva la sanzione penale?. Dunque depenalizzazione delle ?fattispecie meno gravi?: se un bracconiere, nonostante la carenza dei controlli, è tanto sfortunato da farsi cogliere in flagranza di reato, che si elimini il reato e si lasci una bella multa.
Contro questa proposta di legge si è alzato compatto il muro delle proteste del centrosinistra. In una lettera a Di Pietro, il presidente dei Verdi Angelo Bonelli chiede un intervento per impedire l?abolizione delle norme che ?prevedono l?arresto per chi esercita la caccia in periodo di divieto, per chi abbatte, cattura mammiferi e uccelli protetti dall?articolo 2 della legge 157, per chi pratica l?uccellagione. Voglio ricordarti che l?articolo 2 della legge 157 tutela le seguenti specie faunistiche: la martora, la lontra, la lince il cervo sardo, il camoscio d?Abruzzo, la cicogna, il fenicottero, il cigno reale, tutte le specie di rapaci diurni, tutte le specie di rapaci notturni, il cavaliere d?Italia e tutte le altre specie che fanno parte della fauna selvatica oggetto di tutela da parte della legge italiana?.
?Sono voci dissonanti e minoritarie?, aggiunge il senatore del Pd Roberto Della Seta. ?Ogni volta che il centrodestra ha proposto una deregulation sulla caccia il centrosinistra ha votato contro in maniera sostanzialmente unanime. Di tutto c?è bisogno in Italia tranne che di assecondare ipotesi di allargamento dei tempi di caccia e di abbassamento dei controlli e delle sanzioni sul bracconaggio. Sono proposte che farebbero tornare il nostro paese indietro di vent?anni a un?anacronistica guerra di religione tra una minoranza di cacciatori oltranzisti e rumorosi e un?opinione pubblica a maggioranza anticaccia?.

La Spezia: uccidono un cinghiale a colpi di lancia


CITTA' DELLA SPEZIA

12 FEBBRAIO 2010

Uccidono un cinghiale a colpi di lancia in area Parco: denunciati due bracconieri

La Spezia. Dopo un lungo appostamento iniziato nel cuore della notte, personale del Comando stazione C.F.S. di Sarzana ha sorpreso due bracconieri che avevano da poco ucciso, con modalità particolarmente cruente, un cinghiale in località Montemarcello, in un?area boscata all?interno del Parco naturale regionale di Montemarcello-Magra.
I bracconieri, due fratelli cinquantenni, avevano posizionato all?interno del bosco ben 21 trappole, costituite da cavi d?acciaio con relativi morsetti, intorno alle quali era stata sparsa un?abbondante quantità di mais.Attirata dal cibo, in una delle trappole è sfortunatamente caduta una femmina di cinghiale di circa 25 kg. I due uomini non hanno avuto alcuna pietà nell?impugnare una rudimentale ma devastante lancia in acciao (con all?estremità una sorta di pugnale di circa 22 cm) e trafiggere più volte l?animale al collo fino a portarlo alla morte.
Le trappole, la lancia e il povero cinghiale sono stati sequestrati e i due bracconieri sono stati segnalati all?autorità giudiziaria non solo per i reati relativi alla caccia in area Parco ma anche per maltrattamento di animali.

Padova: morto il coniglietto abbandonato all'Ikea

MATTINO DI PADOVA
12 FEBBRAIO 2010
E? morto il coniglietto abbandonato all?Ikea
Non ci sono parole per definire le persone che abbandonano gli animali. Queste righe sono uno sfogo per dire a colui o coloro che hanno abbandonato un coniglietto nero in zona Ikea, che il loro animaletto è morto, investito da auto di passaggio. Ci siamo fermati in due per soccorrere la povera bestiola agonizzante. L?abbiamo caricato in auto e portato dal veterinario. Ma non c?è stato modo di salvarlo: troppe fratture e lesioni interne. Spero che chi l?ha abbandonato e in generale chi abbandona gli animali si senta almeno in colpa. Piccola precisazione: il veterinario ci ha fatto pagare la parcella. Forse converrebbe strutturare una sorta di pronto soccorso: gratis, in casi come questo. Rossella

prov. di AG: cani maltrattati da pastore

AGRIGENTO NOTIZIE
13 FEBBRAIO 2010
Cani maltrattati da pastore, intervengono i carabinieri
Provincia di Agrigento - Blitz dei carabinieri in un ovile di proprietà di un allevatore licatese ala periferia della città. Lì, dopo diverse segnalazioni da parte di un gruppo di animalisti, i militari hanno potuto constatare com e l'uomo maltrattasse gli animali. Sono stati trovati, infati, quattro cani da pastore costretti a vivere nel fango, uno dei quali portava al collo una campana così pesante da non permettergli di sollevare la testa, un altro era rinchiuso in una gabbia per conigli, e un altro ancora era privo di un occhio. Gli animali, inoltre, avevano diverse ferite, probabilmente causate dalle condizioni in cui erano costretti a vivere. Due giorni fa, quindi i carabinieri, hanno preso gli animali e li hanno trasferiti nel canile municipale. Qualcuno, però, dopo essere penetrato all'interno della struttura, ha forzato le gabbie e portato via i cani lasciando lì solo quello più piccolo. I responsabili del canile hanno subito sporto denuncia ai carabinieri che si sono recati sul posto per effettuare un sopralluogo.

LA SICILIA AGRIGENTO
13 FEBBRAIO 2010
Blitz insieme al servizio veterinario dell'asp
Pastore denunciato dai carabinieri per il maltrattamento dei suoi cani
Antonio Cacciatore
Agrigento - Maltrattamenti agli animali. Ƞquesta la pesante accusa con la quale i carabinieri del capitano Massimo Amato con l'ausilio del servizio medico veterinario dell'Asp di Agrigento nei giorni scorsi hanno denunciato un pastore del luogo. A far scattare la denuncia a piede libero del pastore le pietose condizioni in cui gli uomini del luogotenente dei carabinieri Salvatore Manuello ed il personale medico veterinario diretto dal dottor Ignazio Rinaldi hanno trovato quattro cani meticci per la conduzione dei greggi di ovini con le zampe immerse nel fango impossibilitati muoversi. Nel corso del sopralluogo eseguito dai carabinieri e veterinari all'interno di un'area agricola recintata sita in una zona periferica della città illecitamente destinata per il ricovero di animali da pascolo sono stati rinvenuti un cane costretto a portare al collo una grossa campana di bronzo il cui pesante peso non gli consentiva di alzare la testa. Un secondo animale era accecato in un occhio con la mancanza dell'intero bulbo oculare. Altro animale costretto a rimanere all'interno di una gabbia per conigli costretto a rimanere in piedi. Sono bastati pochi minuti per cosentire al personale medico veterinario di sequestrare gli animali ed affidarli al canile sanitario comunale locale. Le quattro bestie purtroppo per una notte hanno potuto trovare un ristoro sicuro presso le gabbie cucce del canile comunale di contrada ?Cuti? lungo la Ss 115 Licata ? Palma di Montechiaro. Tre dei quattro cani inspiegabilmente l'indomani notte del loro ricovero al canile sono stati rubati. Uno strano furto denunciato ai carabinieri della locale compagnia. I quattro cani erano utilizzati dal pastore per condurre al pascolo il proprio gregge.

prov. di Treviso: cane seviziato e ucciso


LA TRIBUNA DI TREVISO
12 FEBBRAIO 2010
Cane ucciso a Nervesa
Vera Manolli
NERVESA (TV). ?E penoso trovare un cane morto in queste condizioni?. Così esordisce Fausto Sartor, responsabile delegato per il Montello dei Rangers d?Italia. Nella notte scorsa, nel campo di volo Jonathan, durante una perlustrazione, i suoi colleghi hanno trovato il corpo senza vita di un cane di media taglia. Accanto c?era anche una corda e sia l?occhio che il naso dell?animale avevano delle ecchimosi. Potrebbe essere morto dopo aver ricevuto delle percosse o essere stato impiccato. ?Abbiamo chiamato il servizio veterinario dell?Usl 8 - aggiunge Sartor - e tramite l?operatore, abbiamo scoperto che il cane possiede il microchip?. Ora spetta all?Usl contattare il proprietario e cercare di capire come mai l?animale è stato ritrovato là e come sia morto. ?Non è la prima volta che si verificano casi del genere - chiude Fausto Sartor - anche due anni fa, sempre qui, è stato trovato il corpo di un cane impiccato a un ponte. Una scena straziante?.

mercoledì 17 febbraio 2010

Litorale romano : volontari al collasso, Istituzioni assenti, cittadini indifferenti !

DA ARCIPELAGO 2000 - L'INCUBO INVERNALE - DIFFONDETE


Sembrava un incubo l'estate 2009 con le sue emergenze senza fine, ma l'inverno è stato un disastro. Tutto quello che vedete nelle foto è il frutto invernale di maltrattamenti e abbandoni.
Quasi tutte queste emergenze sono del litorale romano fra Ardea, Anzio, Nettuno, e la cosa non fa onore a queste cittadine che vantano millenni di storia e bandiere blu, nonchè propagandati UTA totalmente inadempienti.
Noi siamo qui e i nostri cellulari feriali o festivi non smettono mai di squillare e noi mai smettiamo di intervenire.

Tutti i cuccioli che vedete sono stati trovati chi in scatoloni e chi vaganti sul ciglio di qualche strada provinciale salvati in estremis alla morte.

Per tutti la storia è la stessa solo che non riusciamo a capire perchè proprio in questo periodo dell'anno ritroviamo tanti pitbull femmine per giunta di buon carattere e di indole docile che cercano solo l'affetto di una mano amica.
La situazione del litorale è sempre più difficile, oltre agli abbandoni troviamo sempre più branchi di cani e non è sempre facile da gestire, specialmente se la maggioranza di questi sono selvatici e non gradiscono essere avvicinati dall'uomo.
Sterilizzare è una priorità e noi la carichiamo nelle nostre spese, ma continuando così siamo al tracollo, e la situazione sta precipitando.

Le istituzioni stanno a guardare noi no.

Cerchiamo ADOZIONI, AIUTI ECONOMICI, STALLI E QUANTO ALTRO PERSONE DI BUONA VOLONTA' POSSANO FARE.

Per informazioni PAOLA ZAMPETTI 333-8728615 pzampetti@email.it merycleo@hotmail.it arcipelago2000@h33.it

PER DONARE IL 5X1000 O PER DARE UN CONTRIBUTO

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Napoli - JANE, DOLCE PIT....una VITA DI MALTRATTAMENTI


JANE, DOLCE PIT....una VITA DI MALTRATTAMENTI

Jane ha circa 5 anni e ha avuto la sfortuna di nascere pit, in un brutto quartiere di Napoli zona nord.

E' una pit piccola, peser?? 20 chili al massimo e non particolarmente bella n?? prestante. Doveva solo servire a far cuccioli e ad alimentare un giro di morte che purtroppo non si riesce a debellare ..... ma Jane non ha mai accettato i corteggiamenti maschili, n?? la presenza dei suoi simili. Per questo ?? stata trattata peggio degli altri!

Passa un anno, poi due.

Jane ?? sempre pi?? inutile ed ecco che finisce legata con una catena di un metro appena, sempre, giorno e notte, tanto che la catena diventa parte del suo collo, tanto che toglierliela diventa impossibile.

Jane non conosce il senso della parola amore. Non ?? nata per avere affetto, ?? solo una bestia da usare e buttare via quando non serve pi?? e lei in fondo non ?? mai servita a nulla. E' una pit buona e timida con gli umani, conosce solo il disprezzo, la cattiveria, le botte!

Quando l'ho vista per la prima volta Jane era un'aliena in terra. La testa perennemente bassa. Alla mia prima carezza si ritir?? temendo un pugno o uno schiaffo. Non ho mai visto tanta aberrazione in una creatura. Jane non aveva mai visto una pallina, un osso di pelle di bufala, non sapeva giocare n?? gioire. Se le porgevi del cibo restava l?? immobile, come una prigioniera che ormai ha perso la speranza e che si ?? convinta che quella vita sia il meglio a cui poter aspirare. Lei dagli umani si aspettava solo il peggio perch?? purtroppo ?? al peggio che ?? stata abituata!

Sono passati ormai 3 mesi da quando Jane ?? con noi. Non sar?? mai un cane gioioso ?? pieno di vita perch?? ?? troppo pesante il fardello che si porta sulla schiena ma possiamo almeno regalarle una casa e una famiglia, dal momento che ?? una creatura a cui noi uomini dobbiamo restituire qualcosa, a cui dobbiamo rendere una vita!

Jane ha circa 5 anni. E' vaccinata e cippata ma non ancora sterilizzata (provvederemo prima di affido). Ha bacino lussato e legamenti della zampa posteriore sx rotti (pare che glieli abbiano rotti a pedate) ma cammina e la sua vita ?? normale.

Non ?? compatibile con altri cani n?? maschi n?? femmine.

ADOTTARLA SAREBBE UN'IMMENSO ATTO D'AMORE!

Jane ?? a Napoli ma valutiamo affidi in altre regioni, previ controlli.

Per info
Germana 392.1989327 dopo le 19,30 (sab e dom tutto il giorno) - southerncherry23@libero.it

Sonia 333.2092298


Data: 30/10/09 06:34:27 am

ROXANA - usata come fattrice per sfornare cucciolate - Vive in uno di quei canili, ancora purtroppo, di quelli di cui si sono occupate le cronache


Gli occhioni di ROXAN


Utilizzata come fattrice per sfornare cucciolate, Roxana ha negli occhi la
solitudine. E' giovane ancora, ancora vorrebbero usarla, ma noi non
vorremmo permetterlo. Vive in uno di quei canili, ancora purtroppo, di
quelli di cui si sono occupate le cronache.
Ha circa 4 anni, sana e bella.
Va daccordo coi suoi simili e se trovasse un umano che si occupa di lei
nel modo corretto, sono convinta che vorrebbe rimanere fisicamente sempre
al suo fianco, come fanno tutte le canette vessate e umiliate
dall'arroganza di pochi. La affideremo sterilizzata, chippata e vaccinata.
Previo colloquio per idoneit?? e firma moduli adozione. Info Cristina 338
2426258

Calabria - Spettri di cani vaganti, Istituzioni sempre latitanti, volontari pochi e disperati !

NON HO PAROLE, LE LACRIME SCORRONO SUL MIO VISO E NON RIESCO A
TRATTENERLE!!!
IMMAGINI FORTI. E' SOLO DA PORTARE IN CLINICA. SE VE LA SENTITE DI SALVARLO
ALLORA QUESTO E' IL NUMERO DI IBAN: IT32L0616003211000001962C00
SPECIFICARE NELLA CAUSALE: CALABRIA.
SE LO FATE SCRIVETEMI SUBITO E IO ALLE 5 LO PORTO IN CLINICA INVECE CHE DALA
VETERINARIO. GRAZIE
francy73bo@hotmail.it
Luogo: BADOLATO BORGO

Maria sto piangendo da un ora!!!E' una volontaria della ns. associazione in
calabria.
Ti prego aiutami a diffondere!!!!!!
Zina

Brindisi : Bambini ed adulti senza il rispetto per gli animali.

Premesso che :

(legge 281 del 14 agosto 1991)

Per "colonia felina" si intende un gruppo di gatti che vivono in stato di libertà e frequentano abitualmente una zona della città. E' importante sapere che, a differenza dei cani, non si può parlare di gatti randagi, bensì di gatti che vivono in stato di libertà sul territorio (colonia felina). La legge li protegge e vieta a chiunque di maltrattarli o di allontanarli dal loro habitat.

art. 2 comma 7 legge 281: è vietato a chiunque maltrattare i gatti che vivono in libertà.
art. 2 comma 8 legge 281: i gatti che vivono in libertà sono sterilizzati dall'autorità sanitaria competente per territorio e riammessi nel loro gruppo.
art. 2 comma 9 legge 281: i gatti in libertà possono essere soppressi soltanto se gravemente malati o incurabili.
art. 2 comma 10 legge 281: gli enti e le associazioni protezionistiche possono, d'intesa con le autorità sanitarie locali, avere in gestione le colonie di gatti che vivono in libertà, assicurandone la cura della salute e le condizioni di sopravvivenza.

Consiglio di Stato - Sez. III – Adunanza del 16.9.1997 – Sentenza 883: Nessuna norma di legge, né statale, né regionale, fa divieto di alimentare gatti randagi nel loro habitat, cioè nei luoghi pubblici o privati in cui trovano rifugio.

La legge riconosce al gatto il diritto al territorio formulando un espresso divieto di spostamento dei soggetti dal loro habitat, intendendo per habitat il luogo dove i gatti trovano abitualmente rifugio, cibo e protezione, identificando con questo termine sia aree pubbliche che private. Pertanto la permanenza dei gatti nelle aree condominiali, è da considerare assolutamente legittima, alla stregua della presenza degli uccelli sugli alberi;

In data Brindisi, 10 Febbraio 2010 ore 16,30, al termine del sostentamento della colonia felina "Micetti di Brindisi", io ed un mio amico, dopo aver visto una donna, seguita poi da un uomo ( il marito probabilmente, e condomini del compless condominiale dove è sita la colonia ), inveire contro 3-4 gatti, per il semplice fatto che fossero sul muretto di recinzione esterna del condominio, siamo intervenuti immediatamente, ma in tutta risposta abbiamo ricevuto ingiurie di ogni tipo e percosse, ma ad aggravare ulteriormente il tutto, è stato il tentativo da parte dei due di investire con la loro auto il mio amico.

I gatti della colonia sono stati minacciati di morte dalla donna, e due giorni dopo tale episodio, Oscar il gatto storico di questa colonia, è stato recuperato in fin di vita per un'intossicazione che gli ha causato un edema polmonare. Purtroppo non ce l'ha fatta.

Sono ben 4 anni che mi occupo quotidianamente di questi gatti, facendo fronte alla profilassi ed al sostentamento in toto.

La presenza di questi gatti è stata scoperta casualmente, poco alla volta ci siamo trovati di fronte a felini in condizioni di salute precarie.

Fino a quando il concetto UNIVERSALE di rispetto alla VITA non entrerà nell'ottica mentale di una società, comunità ( in questo caso i cittadini del Brindisino, provincia compresa ), a prescindere dalla tipologia, sia esso un uomo, un cane, un gatto o un albero … non potremo MAI pretendere il diritto alla stessa VITA, ne chiedere agli altri di rispettare la nostra.

Mi piacerebbe pensare ad una realtà "ideale", nella quale tutte le "tipologie" esistenziali potessero vivere in totale armonia e rispetto, ed il diritto fosse il comun denominatore fra queste, considerando altresì Il diritto soggettivo assoluto come innato in ogni esistenza. No, non sarebbe una realtà banale ed artefatta, noiosa come alcuni definiscono, bensì una realtà in cui lo SCONTRO sarebbe sinonimo di CONFRONTO, ed ogni singola esistenza fosse considerata un bene inviolabile.

In data odierna 15 febbraio 2010, ho colto tre ragazzini che facevano la "caccia alle streghe" con Gigia, una micia della medesima colonia … e sul finale le hanno tirato anche le pietre. Al momento Impossibile rintracciare i genitori del bambino, anche per problematiche logistiche. Dovrò forse impiantare un sistema di vigilanza 24h su 24 per la Colonia di gatti???

Qui non si tratta solo di odio dettato da mancanza di educazione familiare nel rapporto genitori-figli, ci sono adulti non esenti da tali comportamenti!!!!

Il pensiero comune è : " ammazzano, sfruttano le persone … figuriamoci gli animali !"

Che bella civiltà la nostra eh!? Davvero una bella consolazione, finalmente dormirò tranquilla!

E' una continua lotta, mi sento SOLA contro TUTTI, contro una mentalità così radicata, da poter implorare solo l'aiuto del Padre Eterno ( per i credenti ) … non posso appellarmi neanche ad una Giustizia Divina, perché non l'ho mai riscontrata.

Chiedo l'aiuto di tutti voi, di quelle persone dotate di coscienza, d'amore, che rivolgono ancora un pensiero a chi non può difendersi.

Abbiamo bisogno di supporto, di volontariato attivo, di farmaci e cibo per i mici, il nostro sogno sarebbe un rifugio per garantire a queste creature una VITA dignitosa e al sicuro, ma la nostra gioia più grande sarebbe ricevere la vostra FORZA , solo l'1% della vostra energia, unita a quella di tanti, solleverebbe un mondo d'amore. Non è retorica né demagogia ma DISPERAZIONE e voglia di poter CREDERE ancora che ci sia qualcosa di buono in questa realtà attorno … non per me … solo per loro, i micetti in quel di Brindisi

Fino a quando non ci sarà informazione, volontariato attivo, prese di posizioni coscienti, consapevoli, ma solo un atteggiamento omertoso, saremo tutti complici di tali misfatti.

www.aidaa.net

galastella@tin.it

347 / 17 04 189

Antonella Brunetti

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