L'ARENA GIORNALE DI VERONA
27 FEBBRAIO 2009
VAL D'ILLASI. Continuano a ripertersi gli episodi di crudeltà contro gli animali. Le guardie provinciali raccolgono le denunce per cercare di scoprire i responsabili
Altri bocconi avvelenati Tre gatti morti, uno salvo
Le esche tossiche a Illasi e a Colognola, zona Villaggio Il veterinario: «Allarma che fossero in pieno abitato»
Illasi (VR) - Continua la strage e
Anche in questa occasione, come per Red tolto all'affetto di due bambini, i bocconi avvelenati hanno calpestato i sentimenti di un'anziana ai quali i gatti erano stati regalati per compagnia. Uno di loro era particolarmente docile e aspettava solo che la donna si sedesse sulla poltrona per acciambellarsi sulle sue ginocchia. La signora è da giorni disperata e piange la perdita dei due amici a quattro zampe. Sono impressionanti le condizioni in cui le povere bestiole si riducono per gli spasmi, il vomito e le difficoltà respiratorie che precedono l'arresto cardiaco. Uno dei due gatti si è perfino scarnificato da solo il musetto per le contrazioni provocate dagli effetti del veleno sui centri neurologici.
Un altro gatto è morto, sempre con i sintomi di avvelenamento, nella parte Nord del paese, all'incrocio con via Bon, mentre il tempestivo intervento dei proprietari che hanno trasferito il micio all'ambulatorio veterinario di Cesare Lerco è servito a salvare la vita a Checco, un micio di due anni. In questo caso l'avvelenamento è avvenuto a Colognola, in località Villaggio, proprio in centro. «Era uscito di casa verso le 13 e l'ho trovato vicino all'ingresso quando sono tornata dal lavoro alle
«L'avvelenamento è avvenuto in una zona dove in precedenza non c'erano mai state delle segnalazioni, e preoccupa il fatto che sia al centro di una zona densamente popolata, non un bosco o aperta campagna», denuncia il veterinario. «Dobbiamo dare la massima pubblicità a questo perché chi ama gli animali stia particolarmente attento ai propri piccoli amici», aggiunge la proprietaria, che da bambina ha già patito per la morte di due suoi gatti sempre per avvelenamento.
La polizia provinciale sta eseguendo una raccolta dati dei casi conosciuti e segnalati: «È utile una mappatura per avere l'idea della dimensione del fenomeno e per informare la popolazione sulle zone a rischio. Ma è una lotta impari anche perché manca un coordinamento e un unico centro di raccolta dove elaborare i dati».
Nessun commento:
Posta un commento