MANFREDONIA.NET
3 FEBBRAIO 2009
Cani avvelenati: denunciati nuovi casi
Presi di mira sia i randagi che i cani domestici. I bocconi avvelenati sono un pericolo anche per le persone e in particolare i bambini
Anna Maria Vitulano
Continuano a verificarsi a Manfredonia e nei dintorni i casi di avvelenamento dei cani. Gli ignoti autori di questo crimine, punito dalla legge, agiscono indisturbati sia nel centro abitato che nelle aree extraurbane e a farne le spese sono tanto i randagi quanto gli animali domestici.L'ultimo episodio, denunciato alle forze dell'ordine, viene segnalato da una ragazza che ha trovato il suo meticcio agonizzante nel piccolo appezzamento di proprietà del fidanzato. "Era in condizioni spaventose –racconta- e senza perdere tempo l'abbiamo portato da un veterinario con la speranza che non fosse troppo tardi. Quelli commessi sono atti di crudeltà anche se perpetrati contro i randagi. Intorno al nostro podere se ne aggiravano alcuni del tutto innocui, ma da giorni non li vediamo più ed è facile pensare che siano stati avvelenati anche se di uno soltanto abbiamo rinvenuto la carcassa".Il meticcio aveva mangiato bocconi di carne con aggiunta di organofosforici, pesticidi utilizzati in agricoltura che, se ingeriti, causano gravi danni al sistema nervoso e provocano la morte. Solo qualche giorno prima, a distanza di poche centinaia di metri dalla casetta di campagna dove viveva il meticcio soccorso appena in tempo, un'altra persona aveva avuto la sgradita sorpresa di trovare senza vita i suoi 3 doberman e 2 pastori tedeschi.L'immissione di sostanze tossiche o velenose all'interno di proprietà private, di giardini e strade pubbliche rappresenta oltretutto un gravissimo pericolo per le persone, specie i bambini, che possono venirne casualmente in contatto.Il veterinario Michele Manzella non è nuovo a questo tipo di intervento, spesso praticato in extremis e senza buon esito finale, su cani avvelenati con topicidi o insetticidi a base di organofosforici che vengono accompagnati al suo ambulatorio: "è necessario intervenire e insistere con campagne di sensibilizzazione e di educazione civica così come è utile –dichiara Manzella- segnalare tutti gli episodi di avvelenamento all'autorità giudiziaria perché possano scattare le indagini e arrivare alla identificazione dei colpevoli. Ma occorre fare chiarezza anche sulla procedura da mettere in atto nei casi di ritrovamento di cani abbandonati, di cani feriti o di cani randagi avvelenati perché alcune risposte ricevute presso il canile sanitario comunale o presso la polizia municipale sono inaccettabili. Esiste un servizio finanziato con soldi pubblici ed è bene che esso funzioni".
Nessun commento:
Posta un commento