IL   GIORNALE
  2 MARZO   2010
  Quel video che svela l'orrore dell'industria della   pelliccia
  OSCAR   GRAZIOLI
  La Finlandia è il maggiore produttore   ed esportatore di pellicce di volpe nel mondo. La potente Associazione   pellicciai finlandesi ha sempre dichiarato che, nei suoi allevamenti, il   benessere animale viene rispettato. Ora sappiamo come. Un video, girato   dall'Animal Defenders International (ADI), ha denudato la regina. Lo potete   trovare facilmente su Internet e, nonostante l'orrore delle immagini, vi   consiglio di guardarlo e di farlo vedere anche ai vostri figli, purch頳iano   maturi e in grado di rispondere razionalmente a quanto di più atroce si possa   vedere sui maltrattamenti che gli animali subiscono. Vi avverto, sono scene   forti, dure, sono un pugno nello stomaco che io stesso ho fatto fatica a seguire   fino alla fine, ma vanno viste, andrebbero proiettate nei cinema, in   televisione, nelle scuole, affinch頬'industria della pelliccia chiuda per sempre   i battenti e precipiti nel loculo che le spetta, coperta dall'infamia delle   aberrazioni psichiche umane.Distese di squallide e minute gabbie dove vengono   relegati migliaia di animali sottratti alla natura, sono riprese dalla   telecamera che entra di soppiatto. Volpi impazzite che si scagliano contro le   aste di ferro, visoni neonati, chi moribondo (ed è la sua fortuna) chi con le   zampette che passano tra i buchi della rete spezzandosi, moncherini di code   sanguinanti, animali con la testa ruotata e le pupille dilatate dal terrore,   altre con le gengive irriconoscibili per le mostruose deformazioni della   gengivite ipeplastica cronica, sporcizia e fetore (sì, si sente anche attraverso   il video), non il barlume, non il fantasma di un brandello d'umanità.Questo è il   costo di una pelliccia finlandese, questo è lo sbandierato benessere dell'   Associazione pellicciai che è stato presentato da Agire Ora, il partner italiano   della campagna contro le pelliccerie dell'ADI, proprio alla fine della settimana   di moda milanese.Da Milano la campagna contro questo orrore umano è partita, ma   invaderà ben presto tutto lo stivale. Sarà Marina Berati, di Agire Ora, a curare   la manifestazione che speriamo trovi ampia cassa di risonanza in tutta Italia,   come lo è stato per l'Inghilterra e per la stessa Finlandia, in cui buona parte   della cittadinanza non aveva idea dell'orrore che albergava, ben celato, nelle   proprie case.Nonostante il mercato delle pellicce sia in calo, il mercato   europeo tira ancora, con un business che oscilla attorno al miliardo e mezzo di   euro. Per fortuna i Paesi che vietano o pongono seri paletti alla   commercializzazione delle pellicce sono sempre più numerosi: Inghilterra,   Croazia, Austria e Danimarca (solo per le volpi) sono fra loro, mentre Israele   sta discutendo una legge che ne metterà al bando definitivamente la   vendita.Oltre alle nazioni, ci sono numerose griffes che hanno detto o diranno   no alle pellicce vere: sono quasi 300 e, tra queste, Calvin Klein, Converse,   Abercrombie & Fitch, H&M, Benetton, Killer Loop, Levis, Lacoste,   Timberland, Palai Royal, Zara, Mc Cartney e Hilfiger. Sempre più numerose anche   le attrici (Charlize Theron, Pamela Anderson, Eva Mendes, Sarah Jessica Parker,   Kim Cattrall), le modelle (Twiggy, Turlington) e altre rappresentanti dello star   system.Resta un grosso problema: è praticamente impossibile distinguere una   pelliccia vera da una sintetica. Jessica Alba recentemente è stata subissata di   fischi per essersi presentata sulla passerella in pelliccia di volpe. Era finta.   E allora lancio una proposta alle benemerite ditte che producono pellicce   sintetiche. Una ?S?, un bel decoro egregiamente studiato da uno stilista   italiano, che rifulga in un punto convenuto e ben visibile della pelliccia   sintetica e renda, chi la indossa, orgoglioso di portare un capo che non gronda   sangue e orrore.
  VIDEO
    VIDEO IN ITALIANO
     
 
 
 
 
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