AGI         
2 MARZO 2010
  ANIMALI AVVELENATI: NEL 2009 TRIPLICATI CASI IN PROVINCIA   FIRENZE
  Firenze - Triplicati nel   2009 in Provincia di Firenze i casi di animali avvelenati. Questi i dati   riportati dalla Polizia Provinciale, che li rende noti nella statistica per   l'anno 2009 sull'avvelenamento animali nella Provincia di Firenze. Rispetto al   2008 si e' registrato un balzo da 163 a 484 episodi. E tra gli animali che hanno   assunto esche avvelenate, 402 sono morti. Se nel 2008 le vittime erano   essenzialmente cani (128) e gatti (28) nell'ultimo anno gli animali piu' colpiti   sono stati i piccioni (252) e le galline (100), seguiti da cani (97) e gatti   (19). La ferocia dei criminali non ha risparmiato pero' animali quali il lupo   (1) che pure e' specie in via d'estinzione, a cui nel 2009 e' stata dedicata una   campagna promossa dalla Provincia ('Attenti al lupo'), e lo scoiattolo (4 le   vittime). Se i delitti sono aumentati le denunce nel 2009 sono invece lievemente   calate: 165 segnalazioni a fronte delle 192 dell'anno precedente. I veleni piu'   utilizzati sono stati endosulfan, fosfuro di zinco e metaldeide. I periodi di   maggior attivita' per gli avvelenatori sono stati marzo, agosto e settembre. In   cima alla truce classifica troviamo i comuni di Firenze con 21 casi,   Montespertoli con 16 e Reggello con 9. Accanto ai fenomeni di avvelenamento la   Polizia Provinciale di Firenze si e' occupata anche di episodi di bracconaggio e   maltrattamenti. Le cifre sono altrettanto agghiaccianti. Le specie maggiormente   colpite sono stati fagiani, uccelli e animali da cortile (75).
Inquietante anche il dato sulla selvaggina tassidermizzata a scopo di richiamo: 227 gli esemplari registrati. Dal 1996 la Provincia di Firenze, sensibile al grave fenomeno dell'avvelenamento degli animali, coordina l'azione di prevenzione e il perseguimento di questo tipo di reato. Questa subdola forma di barbarie reca danno ad esseri indifesi e minaccia la popolazione introducendo veleni nell'ambiente.L'azione delle forze dell'ordine oltre "a tutelare gli animali che soccombono per la crudelta' umana ha anche l'obbiettivo di garantire la pubblica incolumita' dai prodotti tossici immessi sconsideratamente nel suolo". Cosi' sottolinea il resoconto fornito dalla Polizia Provinciale, che si occupa quotidianamente del problema. La affiancano le Associazioni ambientaliste, animaliste e venatorie, nonche' il Nucleo Guardie Zoofile dell'Ente Nazionale Protezione Animali di Firenze. Partecipano anche i Carabinieri, il Corpo Forestale dello Stato e le Polizie Municipali di Comune e Provincia. Gli esami sui bocconi letali sono condotte dall'Istituto Zooprofilattico Sperimentale per Lazio e Toscana. Gli operatori vengono istruiti a riconoscere le varie tipologie di esche avvelenate attraverso corsi preparatori promossi dalla Regione Toscana e dalla ASL Servizi Veterinari.
Inquietante anche il dato sulla selvaggina tassidermizzata a scopo di richiamo: 227 gli esemplari registrati. Dal 1996 la Provincia di Firenze, sensibile al grave fenomeno dell'avvelenamento degli animali, coordina l'azione di prevenzione e il perseguimento di questo tipo di reato. Questa subdola forma di barbarie reca danno ad esseri indifesi e minaccia la popolazione introducendo veleni nell'ambiente.L'azione delle forze dell'ordine oltre "a tutelare gli animali che soccombono per la crudelta' umana ha anche l'obbiettivo di garantire la pubblica incolumita' dai prodotti tossici immessi sconsideratamente nel suolo". Cosi' sottolinea il resoconto fornito dalla Polizia Provinciale, che si occupa quotidianamente del problema. La affiancano le Associazioni ambientaliste, animaliste e venatorie, nonche' il Nucleo Guardie Zoofile dell'Ente Nazionale Protezione Animali di Firenze. Partecipano anche i Carabinieri, il Corpo Forestale dello Stato e le Polizie Municipali di Comune e Provincia. Gli esami sui bocconi letali sono condotte dall'Istituto Zooprofilattico Sperimentale per Lazio e Toscana. Gli operatori vengono istruiti a riconoscere le varie tipologie di esche avvelenate attraverso corsi preparatori promossi dalla Regione Toscana e dalla ASL Servizi Veterinari.
 
 
 
 
 
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