IL TIRRENO
27 MARZO 2009
Ammazzano i cani per divertimento
EMPOLI (FI). Quasi sessanta i casi di avvelenamento nel Circondario che sono stati segnalati alla polizia provinciale. Un'atrocità difficile da combattere che si materializza con i bocconi avvelenati gettati spesso nelle aree di ripopolamento e cattura. Esche che, però, qualcuno non esita a buttare anche per eliminare concorrenti nel caso dei cani da tartufo. Ma anche per il semplice gusto di divertirsi oppure, come è accaduto di recente, per dissidi condominiali. O addirittura a scopo intimidatorio. Questo il quadro che emerge dal rapporto della polizia provinciale e dal lavoro del Ceda (Comitato europeo difesa animali). In tutto il territorio provinciale fiorentino lo scorso anno sono state denunciate 22 persone alla magistratura per avvelenamento di animali, soprattutto cani e gatti. Ma ci sono anche volpi e uccelli. Per le esche sono stati utilizzati soprattutto fosfuro di zinco, metaldeide, anticoagulanti e endosulfan. «Per l'attività svolta - spiega l'ispettore capo della polizia provinciale Alessandro Quercioli - è stato importante l'inserimento nella legge regionale dell'obbligo per i medici veterinari di trasmettere la scheda di segnalazione dei casi di avvelenamento alla polizia provinciale e ai Comuni ma anche le forme di pubblicità che hanno portato negli ultimi anni a disporre di un numero elevato di informazioni sui luoghi di ritrovamento dei bocconi avvelenati e sulla composizione delle esche e dei materiali tossici utilizzati». Tuttavia in tutti i casi di accertamento e individuazione di un presunto responsabile «la media delle attività investigative varia tra i due e i quattro anni - spiega Quercioli - l'attività di accertamento è costituita da acquisizione di reperti, analisi tossicologiche, sopralluoghi, individuazione delle tipologie di veleno utilizzate, nonché la comparazione con i veleni usati, l'acquisizione di sommarie informazioni. Tutto questo fa slittare i tempi di un notevole periodo». Tra i Comuni più colpiti dagli avvelenamenti ci sono Montespertoli, Empoli e Castelfiorentino. E proprio da qui partirà una campagna di informazione contro i bocconi avvelenati promossa dal Ceda (che poi interesserà tutto il Circondario). «La Regione Toscana - spiega Elvino Gasparotti del Ceda - è stata tra le prime a dotarsi di una legge contro i bocconi avvelenati ma purtroppo la sua efficacia non ha prodotto gli effetti sperati. La nostra associazione, con il patrocinio del Comune, inizierà una campagna di informazione con l'affissione di manifesti e volantini che verranno distribuiti dai veterinari e negli uffici dell'Urp invitando tutti i cittadini a vigilare nei boschi, nelle campagne e nei parchi per denunciare tali crimini». «Spesso questo non accade - continua il Ceda - e i casi di avvelenamento non vengono denunciati. In ogni caso, per effetto della legge regionale, è importante sapere che gli esami tossicologici, compreso il contenuto gastrico di un animale, sono gratuiti».
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Strage di cani in Valdelsa
EMPOLI (FI). Quasi sessanta animali - soprattutto cani - avvelenati nel Circondario, in particolare nella Valdelsa. È quanto rilevato dalla polizia provinciale nel corso del 2008. Un'atrocità difficile da combattere che si materializza con i bocconi avvelenati gettati spesso nelle aree di ripopolamento e cattura. Esche che qualcuno non esita a buttare anche per eliminare concorrenti nel caso dei cani da tartufo. Ma anche per il semplice gusto di divertirsi oppure, come è accaduto di recente, per dissidi condominiali. O addirittura a scopo intimidatorio. In tutto il territorio provinciale lo scorso anno sono state denunciate alla magistratura ventidue persone per avvelenamento di animali. Ma il fenomeno è tutt'altro che debellato, come dimostra il fatto che i casi di avvelenamento rispetto all'anno precedente sono quasi raddoppiati.
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