26 MARZO 2009
CANI RANDAGI: CASI DI AVVELENAMENTO IN SICILIA
Catania - Cani avvelenati, non come "ritorsione" per i fatti di Ragusa, dove un bimbo di 9 anni e' stato ucciso da un branco che ha poi attaccato e ferito gravemente altre persone, ma episodi che si sono verificati saltuariamente nei mesi di febbraio e marzo, soprattutto a Catania e nella provincia, dove in tutto i casi sono cinque, ma anche a Palermo, dove tra l'altro sono stati rinvenuti due cuccioli di pastore tedesco uccisi. Nel Catanese, le carcasse di due animali sono stati scoperti a fine febbraio privi di vita a Pedara e a Misterbianco. Tre invece quelli avvelenati, ritrovati la sera del 15 marzo, stesso giorno in cui e' stato azzannato il piccolo Giuseppe a Scicli (Ragusa), in viale Bummacaro nel quartiere di Librino a Catania. A recuperare i cani morti sono stati i volontari dell'Aipa, un'associazione che assieme ai medici veterinari dell'Asl 3 e dei servizi comunali controllano la popolazione canina. "Non si sono registrati incrementi di cani morti per avvelenamento -ha spiegato Franco Puglisi, medico responsabile del servizio di igiene urbana veterinaria dell'Asl 3 di Catania- dopo le aggressioni di Ragusa. Purtroppo capita i tutto il territorio della provincia di scoprire carcasse di animali". A Catania per due settimane e' stata caccia al branco. I volontari dell'Apia, l'associazione italiana protezione animali hanno rilevato che molti cani che in passato girovagavano per le vie della citta' adesso sono malandati a causa delle percosse delle persone."Dopo i fatti di Ragusa -ha spiegato Carmelo Balasamo- notiamo che molti animali vengono maltrattati. Proprio ieri abbiamo soccorso un cane nero femmina, nel pressi di piazza Santa Maria di Gesu' che zoppicava. Aveva dei problemi all'anca probabilmente per dei calci sferrati dalle persone". Dopo la tragedia di Ragusa, a Catania i cani catturati e sottoposti a sterilizzazione, come prevede la legge, sono stati una ventina. La maggior parte e' stata affidata a cittadini privati. Sei, invece, sono stati accolti da un'associazione di Trabia (Palermo), la Agada che li ha presi in consegna per curarli e poi assegnarli in affidamento.
Nessun commento:
Posta un commento