IL GAZZETTINO
8 MARZO 2009
Il veterinario Roberto Venturini: «Negli ultimi tre mesi la gente quando sa che deve operare il proprio animale mi chiede di sopprimerlo»
Non ho soldi per curare il cane, lo uccida
Non solo anziani con pensione al minimo ma persone facoltose alle quali disturba perdere denaro di questi tempi
Mauro Giacon
Padova - Meriterebbero di sospirare di solitudine, seduti ad un tavolo vuoto. O forse dobbiamo rassegnarci al fatto che siamo testimoni di un momento storico in cui il potere del denaro sublima ogni valore? Fattostà che impugnando la scusa della crisi succede che qualcuno si presenti dal veterinario col suo cane che ha una zampa rotta, domandi se lo si può curare e, una volta sentito il preventivo risponda: «Guardi, non ho soldi, gli faccia l'eutanasia»
Il veterinario è Roberto Venturini, ha una clinica a Padova...
«Mi succede regolarmente un paio di volte al mese. In questo ultimo periodo ancora di più. Io dico di no, che sarò io solo a decidere in scienza e coscienza se fare una cosa del genere. Loro escono e so che andranno da un altro e che alla fine qualcuno disposto lo troveranno».
Ma che tipo di persone sono? Uno penserebbe: è il pensionato con la minima che non ce la fa...
«No, non è così, loro fanno di tutto per tenerli vivi. E anzi mi sono battuto inutilmente per anni perché il Comune e l'Usl dessero assistenza gratuita agli animali dei pensionati. Ma queste cose evidentemente non interessano. Tornando ai fatti mi stupisce di essere di fronte talvolta a persone che dagli abiti e dal tipo di automobile che usano, non avrebbero problemi a pagare. O forse sentono la crisi e la usano come la scusa del momento perché non vogliono spenderli così, i soldi. E sono proprio quelli che dicono: per il mio cane o per il mio gatto farei di tutto che poi ti rispondono: ma come, tutti 'sti soldi? Attenzione stiamo parlando di interventi il cui importo è quello che costerebbe un jeans di marca. Ma a quello non rinunciano».
Cioè che tipo di interventi?
«Operazioni che riguardano la frattura di una zampa e per le quali l'animale riprenderebbe immediatamente. Non sto parlando del caso di tumore per cui l'eutanasia potrebbe anche essere un'ipotesi».
Perché hanno comprato un animale allora?
«Può accadere che lo si acquisti per il proprio figlio o per moda o perché il vicino ce l'ha. E poi quando ci si rende conto che bisogna uscire alla mattina e alla sera con lui, alla prima grana si tenta di disfarsene, anche se è un cane di razza. L'ultimo era un pastore tedesco. Dicono: non voglio farlo soffrire. Eppure potrebbe guarire benissimo. Il fatto è che l'hanno preso per sfizio e al primo costo vogliono sbarazzarsene».
Ma quanto dovrebbero spendere?
«Dipende. Come dicevo dal costo di un jeans a interventi più impegnativi, da 450 a 700 euro. Sono persone di solito alla prima esperienza con gli animali. Diversamente non succederebbe, alcuni si affezionano anche a un criceto da 5 euro e lo curano. D'altro canto mi trovo davanti ad anziani dignitosissimi che nascondono il fatto di non avere i soldi e cerco di andare loro incontro. Pochi di loro mi hanno chiesto l'eutanasia».
Senta, quanto costa una visita?
«Dipende. Un vaccino 30 euro iva inclusa, una visita notturna e festiva 50 euro, sempre con l'iva. Ma le cose non vanno bene. A parte un calo del fatturato del 15 per cento negli ultimi tempi, c'è ormai una percentuale vicina al 30 per cento che non salda. Sa, c'è sempre stata l'idea che i veterinari fossero come S. Francesco, ma ora diventa un problema».
Potrebbe intervenire il pubblico...
«Qui apriamo un fronte doloroso. Mi sono battuto molto, come dicevo per certe cose ma siamo ancora molto indietro. Basti pensare che negli ambulatori dell'Usl una sterilizzazione di una gatta a pagamento te la fanno subito, per quella convenzionata devi aspettare un mese...»
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