Caltagirone. «Il numero dei randagi uccisi sale a nove. Ci sono già denunce inoltrate alla Procura
Uno dei cani randagi uccisi in località Sfere. In passato si sono verificati altri avvelenamenti
A Caltagirone (CT) - si sono registrati ancora altri casi di avvelenamento di cani randagi. L'allarme, che era scattato nei giorni scorsi ad opera dei volontari dell'associazione animalista Oipa (Organizzazione internazionale protezione animali), non rientra ancora. In località Sfere, altra zona periferica di Caltagirone,sono stati denunciati, anche da parte di cittadini, altri cinque casi di avvelenamento nei confronti di altrettanti
cani, due dei quali di proprietà e custoditi dai loro padroni. «Ho avvisato le autorità sanitarie dell'Asl 3 - dice Anna Boria, ceramista di via Sfere – nonché avvertito i volontari dell'associazione Oipa, dai quali avevo preso in affidamento un cane meticcio. Sono episodi che vanno condannati, perché attuati da persone, sicuramente incivili». Questa, dunque, la segnalazione di un cittadino. La parola passa al presidente
dell'associazione Oipa, Fabrizio Pantano: «Il numero dei casi di avvelenamento, accertati nei confronti di altrettanti cani randagi, sale a nove. Ci sono denunce già presentate dalla nostra associazione alla Procura della Repubblica. Anche alcuni cittadini si sono rivolti all'autorità giudiziaria». Il responsabile del servizio veterinario dell'Ausl 3 di Catania, distretto di Caltagirone, Nicolò Parrinelli sta seguendo, per quanto di sua competenza, l'evolversi della situazione. «Abbiamo già inviato all'istituto Zoo profilattico di Catania - ha detto il responsabile del Servizio veterinario - le carcasse di un cane e un gatto. Attendiamo l'esito dei referti, per accertare le cause e le sostanze che provocano la morte degli animali». Anche l'assessore comunale alle politiche animalistiche, Enzo Di Stefano ha «condannato gli episodi di maltrattamento agli animali, che si stanno verificando a Caltagirone».
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