27 GENNAIO 2009
Sparano sui gatti e li torturano
Federico Centola
ROSETO (TE). Due gattini uccisi a fucilate e un altro impallinato a un occhio e salvo per miracolo. Tutto questo accade nella tranquilla frazione rosetana di Casal Thaulero, dove da qualche anno si registrano episodi di violenza gratuita contro animali, in particolare felini. Ma l'aspetto più inquietante è che l'ignoto, o gli ignoti sparatori non si preoccupano minimamente di usare le armi da fuoco vicino alle case dei vicini, come testimoniano gli stessi abitanti della zona. «Abbiamo trovato pallini conficcati contro gli alberi», riferisce una signora del luogo, la stessa cui hanno ucciso i gatti, «e altre persone mi hanno raccontato di aver sentito colpi di fucile anche durante il giorno». Secondo la donna, nella stessa frazione si sarebbero registrati numerosi maltrattamenti nei confronti di gatti, picchiati brutalmente e mutilati senza alcun motivo. «Il primo episodio che mi riguarda», racconta la donna, la quale preferisce restare anonima, «risale al maggio del 2007, quando ho ritrovato il mio gatto con il corpo ricoperto da gravi ferite, tanto che è morto tre giorni dopo i maltrattamenti subiti nonostante le cure del veterinario». Stessa sorte ha subito, circa un anno dopo, un altro gattino della donna, anche lui morto a causa delle ferite riportate, tra cui ce n'era una da arma da fuoco. «Adesso è toccato al mio povero Miki», dice ancora la proprietaria dei gatti, «al quale lo stesso veterinario ha dovuto asportare il bulbo oculare, suturando la ferita con numerosi punti. Spero che possa farcela, anche se sta ancora molto male». Le proteste della donna, che pure ci sono state, non hanno fermato la mano dei misteriosi torturatori, i quali continuano nel loro macabro passatempo evidentemente perché si sentono al sicuro. «Mi sono rivolta al Wwf», dice ancora la donna, «perché confido nella sensibilità dei suoi operatori, pertanto spero che il loro intervento possa far finire al più presto questa assurda situazione». Nonostante i tentativi della donna, però, fino a oggi sembra che nulla sia cambiato, tanto è vero che qualche giorno fa si è ripetuto ancora il brutale rito del gatto ferito a fucilate. «Oltre al dolore di veder soffrire i miei piccoli amici», dice ancora la donna, «mi sono dovuta sobbarcare notevoli spese per il veterinario, nello studio del quale ci sono tutte le lastre che testimoniano la brutalità dei maltrattamenti».
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