LA SICILIA
22 GENNAIO 2009
Gratuite atrocità contro gli animali
Pino Filippelli
Siracusa - Non c'è dubbio che l'animo umano è un contenitore capace di accogliere i sentimenti più diversi, i cui estremi vanno, dalla nobiltà assoluta, al degrado aberrante. Tutti siamo capaci, con il pensiero o con le azioni, di coltivare la pianta del bene e dell'amore accanto a quella venefica del male e dell'odio. Ed è difficile a volte spiegare come possano convivere dentro di noi comportamenti umani di profonda sensibilità e istinti rancorosi, disumani, dalla violenza bestiale, con tutto il rispetto per le bestie che, anche nel momento della ferocia, hanno un alibi fortissimo: la fame, la rivalità, la difesa del territorio o dei propri cuccioli. Ebbene a Siracusa questi estremi spesso si toccano e lasciano davvero allibiti quando ci si imbatte in crudeltà gratuite, rivoltanti, lontane da ogni senso di pietà. Mi riferisco a quanto è accaduto di recente con l'uccisione, per avvelenamento, di alcuni gatti nella zona del parco archeologico. Non è la prima volta che accade. Stragi di animali sono piuttosto ricorrenti nella nostra città e ad onta della nuova legislazione, varata qualche tempo fa, che punisce anche con il carcere tutte le azioni che arrecano sofferenza e morte ai nostri amici animali, non si è mai riusciti a beccare questi mostruosi soggetti capaci di troncare l'esistenza di bestiole che fanno parte da sempre del creato e che costituiscono spesso un punto di riferimento per bambini e anziani, i quali hanno modo di trarre dalla loro vicinanza esempi di amore, di fedeltà, a volte addirittura di autentico eroismo. Anni fa mi è capitato di provare sulla mia pelle l'orrore di una simile strage. E' accaduto in località Arenella, dove individui privi di ogni rispetto verso i cani ne hanno ucciso a decine, forse centinaia, usando sempre il veleno. Io avevo un bastardino, si chiamava Chico, aveva un carattere mite e allegro. Incappò, durante una passeggiata, in uno di questi bocconi delinquenzialmente lasciati in giro da inqualificabili personaggi privi di ogni scrupolo. Non potrò dimenticare mai la morte di quel povero animale, squassato da convulsioni impressionanti, con una sofferenza indicibile, lunga, atroce e penosa. Successivamente, un'altra strage di cani venne consumata sempre nella zona del litorale aretuseo, forse dagli stessi autori della precedente. Perché, perché mai questa furia distruttrice, che male potevano fare quegli animali indifesi e solo felici di regalare un sorriso al loro padrone, al punto da doverli addirittura fare sparire da un'intera contrada? Purtroppo, come già riferito, non si è mai riusciti a trovarne gli autori di quella barbaria, neanche adesso che ci hanno riprovato con docili inermi gattini. Eppure Siracusa non manca di generosità. C'è molta gente che non solo rispetta gli animali, li accudisce con affetto, apprezzandone l'immenso senso di amicizia verso il padrone, ma sa anche prendere iniziative toccanti, che rivelano particolare gentilezza d'animo e culto dei valori di solidarietà anche verso gli uomini. Mi ha particolarmente colpito, di recente, quella notizia riguardante un anonimo donatore che ha messo il suo loculo a disposizione di quella povera clochard polacca deceduta per assideramento nella grotta di Acradina.
E' questo un gesto di nobiltà da libro Cuore, un segno dei vertici di sensibilità che può raggiungere l'animo umano quando è vissuto, cosciente e ricettivo, con la cultura dei più elevati valori morali dell'esistenza.
Questi episodi compensano ad usura le atrocità commesse contro gli animali, ma non le cancellano di sicuro dal dossier degli orrori di cui è capace l'uomo che arriva a rinnegare se stesso.
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