25 NOVEMBRE 2008
ARSIERO (VI) L'uomo è stato sorpreso dalle
guardie zoofile della Lega Abolizione Caccia
che hanno chiamato i carabinieri. Dovrà
rispondere di maltrattamento e sevizia di animali
Massacra con un bastone una pecora,
rumeno denunciato
Laura Pilastro
Arsiero (VI) - Animali maltrattati: oltre cento le segnalazioni
che l'Enpa riceve ogni mese da tutta la provincia, una
media di una trentina a settimana. Vittime di maltrattamenti
di ogni genere sono sia gli amici a quattro zampe, sia i
cosiddetti animali da carne, sia la fauna selvatica. E se
nella maggior parte dei casi i responsabili di tali
azioni rimangono impuniti, qualcuno che ogni tanto viene
colto sul fatto c'è. Come il pastore rumeno di una
trentina d'anni che domenica mattina ad Arsiero è
stato sorpreso dalle guardie zoofile della Lega Abolizione
Caccia mentre con un bastone picchiava selvaggiamente
una pecora.Le guardie stavano effettuando i consueti
controlli per la repressione del bracconaggio quando si
sono imbattute in questa scena di ingiustificata violenza,
riuscendo a fermare l'aggressore e a liberare la
pecora. Hanno poi chiesto l'intervento dei carabinieri
di Schio per l'identificazione del pastore trovato privo
di documenti e dopo aver provveduto a fare tutti i rilievi
del caso, hanno denunciato il rumeno all'autorità
giudiziaria per maltrattamento e sevizia di animali.
La legge per questo tipo di reato prevede la reclusione
da tre mesi a un anno o una multa da tremila a
quindicimila euro.«Non vogliamo criminalizzare il
soggetto che ha malmenato l'animale spiega
Renzo Rizzi, guardia zoofila e portavoce del
Coordinamento Protezionista Vicentino, che raccoglie
diverse associazioni per la tutela degli animali,
come l'Enpa - sono delle persone spesso in difficoltà.
Possiamo comprendere come possa essere il loro
rapporto con gli animali nella loro terra, un po' come
quello di molti nostri contadini negli anni sessanta,
che usavano spesso bastoni o forche per sistemare
gli animali che non rispettavano le consegne».
Il problema, invece, sottolinea il portavoce
«è che servirebbe un numero maggiore di guardie.
Il nostro è un compito difficile e complicatissimo,
anche perché ci muoviamo in un campo minato
da interessi e politica. Siamo sempre presenti
quando si tratta di tutelare quei pochissimi diritti di
cui godono gli animali selvatici o da carne in particolare».
L'attività delle guardie è volontaria e si svolge
quindi a costo zero per la comunità.«La legge va
rispettata in tutte le sue forme conclude Rizzi - anche
quando si tratta di animali votati alla morte per
alimentazione. Questi, nella loro breve vita hanno
almeno il diritto di non essere maltrattati, è su
questi temi che si misura l'effettiva civiltà di un popolo».
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