29 GIUGNO 2008
Due cani uccisi con polpette avvelenate
Carlo Bardini
POPIGLIO (PT). Erano stati fatti uscire di casa come al solito, la mattina presto. Ma per Mia e Tommy, quella di venerdì scorso, è stata l'ultima volta: i due cani sono morti, uccisi da alcuni bocconi avvelenati gettati all'interno del giardino recintato dei loro padroni. Tommy era un meticcio maschio di un anno e mezzo, Mia un pastore tedesco di sette anni. Il piccolo meticcio è riuscito a sopravvivere meno di un'ora, mentre l'agonia del pastore tedesco, di taglia più massiccia, è durata per un'intera giornata: Mia è morta intorno alle 23.30. Il tragico episodio è avvenuto a Popiglio. I due cani erano di proprietà della la famiglia Barsanti, del padre Piergiorgio e della figlia Francesca. A raccontare ciò che è accaduto è un'altra figlia, Irene, che abita a Maresca. «Come d'abitudine - spiega Irene Barsanti - i due cani passavano la notte chiusi in casa. La mattina di venerdì scorso, intorno alle sette, sono stati fatti uscire per fare i loro bisogni. Hanno trovato questi bocconi avvelenati dopo appena pochi minuti, perché quasi subito i miei familiari hanno cominciato a sentire i loro lamenti molto forti. E uscendo di casa si sono resi conto di cosa era successo». Appena usciti Tommy e Mia hanno mangiato le polpette avvelenate e neanche trenta minuti dopo il giovane meticcio era morto. «Sono arrivata sul posto intorno alle 8 - spiega la dottoressa veterinaria Rossana Trossarello - ma per il piccolo meticcio non c'era più niente da fare. L'agonia del pastore tedesco è invece durata più tempo, anche perché la bestia era riuscita a rispuntare parte della polpetta. L'animale è entrato in coma ed è stato intubato per tentare l'impossibile. Ma le dosi di veleno erano veramente massicce, e ieri sera (venerdì per chi legge, ndr) è deceduto». «Per il momento - prosegue il veterinario - sono in corso le analisi chimiche per accertare quali sostanze velenose sono state usate, ma da una prima ipotesi sembra che si tratti di insetticidi e lumachicidi. Sono sostanze che si trovano comunemente nei negozi specifici. Quello che è importante sottolineare è che colui che le ha usate sapeva perfettamente cosa stava facendo, perché non tutti sono capaci di usarle con questa dimestichezza. Chi ha fatto questa azione lo ha fatto malignamente, per uccidere i cani». Seguendo la prassi, la dottoressa ha avvisato la Polizia provinciale, che a sua volta ha informato la polizia veterinaria, che si sta occupando delle analisi chimiche. «E' chiaro secondo noi - aggiunge Irene Barsanti - che chi ha commesso questa azione orribile e ingiustificata voleva far del male alla mia famiglia. I cani non davano noia a nessuno. Noi comunque abbiamo voluto fare in ogni caso una denuncia alla Stazione dei carabinieri di S. Marcello, anche se questi l'hanno accolta confessando che poteva risultare inutile perché attualmente non ci sono sospetti». La famiglia Barsanti sta, infatti, ancora cercando di capire chi può volerle così male da uccidere i due poveri cani.
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