Io sono Arcadia
chi mi ha trovato, tra l'erba e i fiori in cui prima giocavo, mi ha pietosamente preso e portato via da quel luogo che fu il mio tempo di amore e gioia di vivere.
Quel giorno avevo cercato rifugio tra quella stessa erba, per trovare riparo dalla violenza omicida che travolgeva la mia mamma e i miei fratelli. Che accecava col sangue il mio sguardo di stelle e sole, e tutti i miei piccoli sogni.
Perché anche noi abbiamo dei sogni.
Sentivo l'aria vibrare ululante quel giorno, sferzata dai fendenti dei bastoni, i fiori e l'erba recisi cadevano impotenti, in rumori cupi di violenza e crudeltà.
Nelle orecchie tuonava il battito del mio cuore spaventato, le grida terrorizzate dei miei fratellini e il disperato coraggio della mia mamma.
E su tutto sovrastava un rumore di risate. Le risate compiaciute di giovani umani che un giorno saranno uomini. Gli eletti a governare la vita e la morte nel nome della ragione.
Poi fu il silenzio. Un silenzio che mai avrei voluto conoscere.
Chiamavo la mia mamma, i miei piccoli fratelli, ma nell'aria c'era solo silenzio e odore di morte. E l'eco assordante di quelle risate umane.
Sentivo il dolore sul mio corpo, ma quello che più mi sprofondava nella paura infinita era una cosa nuova; erano le mie lacrime e il cuore gonfio di speranze morte.
Chiamavo per non pensare, per non credere a quello che avevo visto, per non guardare tutto quel sangue.
Chiamavo per morire con loro.
Poi arrivarono quelle mani, dolci ma forti, che mi sollevarono e portarono via.
E quella voce così diversa da quelle risate di morte.
Fu il tempo del dolore pesante che ci portano i ricordi. Fu il tempo della solitudine per la mia anima.
Quelle risate ancora urlavano in me e i segni sul mio corpo diventavano sempre più profondi.
Ma quella voce dolce mi confortava e le sua mani mi accarezzavano il cuore e l'anima per darmi fiducia nella vita.
Ma il male cresceva e la vita fuggiva. Forse era la mia famiglia che mi voleva con loro.
Piangeva l'umano che mi baciò prima che mi addormentassero per l'operazione che doveva guarirmi le ferite..
Io volevo ringraziarlo perché grazie a lui avevo fatto pace con il mondo e ora non avevo più nemici umani di cui avere paura e a cui nascondermi. E anche se le mie parole erano solo pensieri, io sono però sicuro che lui li ha sentiti.
Sono sicuro che ha sentito il mio grazie, e che gli dicevo che ce l'avrei fatta.
Che bello sarebbe se tutti voi umani poteste sentirci il pensiero del cuore.
Io sono Arcadia porto il nome di un sogno antico, di una terra pura che gli uomini sognavano per tutti gli esseri viventi.
Era il sogno di libertà e uguaglianza, di rispetto e gratitudine per la vita.
Era la terra dove una vita vale sempre come un'altra vita. Era il sogno di antichi uomini.
Uomini migliori di quelli che falciarono le vite di mia mamma e dei miei fratellini.
Io sono Arcadia, e ho visto quella terra, ora spero che i giovani umani che leggono di me, crescano degni di quegli uomini antichi.
Io sono Arcadia e ora non tremo più, ho saputo perdonare gli umani perché volevo amarli, e voglio che loro adesso amino me.
(FRANCESCO)
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Ora Arcadia sta meglio è stato operato al pancino perchè le botte gli avevano causato un ernia e non poteva più defecare... sembrava non dovesse superare l'intervento, e poi l'anestesia e poi ancora la notte...MA ARCADIA E' UN PICCOLO TENERO GUERRIERO E IN BARBA A TUTTI (soprattutto a chi lo voleva morto) LUI SI STA RIPRENDENDO ALLA GRANDE! HA ANCORA UN PO' DI GONFIORE ALLA ZAMPINA MA SIAMO CERTE CHE IL PEGGIO PER LUI E' PASSATO!
Ora cerca una famiglia speciale che lo sappia amare e che NON GLI FACCIA MALE MAI PIU'!
Per adottare Arcadia: Francesco 320 8065347 fbecca@tiscali.it oppure
Stefania 347/6452021 stefania.geri@alice.
Arcadia verrà dato in adozione a PAVIA MILANO E LIMITROFI con controlli pre affido, firma del modulo di adozione e disponibilità a rimanere in contatto con noi nel tempo!
chi mi ha trovato, tra l'erba e i fiori in cui prima giocavo, mi ha pietosamente preso e portato via da quel luogo che fu il mio tempo di amore e gioia di vivere.
Quel giorno avevo cercato rifugio tra quella stessa erba, per trovare riparo dalla violenza omicida che travolgeva la mia mamma e i miei fratelli. Che accecava col sangue il mio sguardo di stelle e sole, e tutti i miei piccoli sogni.
Perché anche noi abbiamo dei sogni.
Sentivo l'aria vibrare ululante quel giorno, sferzata dai fendenti dei bastoni, i fiori e l'erba recisi cadevano impotenti, in rumori cupi di violenza e crudeltà.
Nelle orecchie tuonava il battito del mio cuore spaventato, le grida terrorizzate dei miei fratellini e il disperato coraggio della mia mamma.
E su tutto sovrastava un rumore di risate. Le risate compiaciute di giovani umani che un giorno saranno uomini. Gli eletti a governare la vita e la morte nel nome della ragione.
Poi fu il silenzio. Un silenzio che mai avrei voluto conoscere.
Chiamavo la mia mamma, i miei piccoli fratelli, ma nell'aria c'era solo silenzio e odore di morte. E l'eco assordante di quelle risate umane.
Sentivo il dolore sul mio corpo, ma quello che più mi sprofondava nella paura infinita era una cosa nuova; erano le mie lacrime e il cuore gonfio di speranze morte.
Chiamavo per non pensare, per non credere a quello che avevo visto, per non guardare tutto quel sangue.
Chiamavo per morire con loro.
Poi arrivarono quelle mani, dolci ma forti, che mi sollevarono e portarono via.
E quella voce così diversa da quelle risate di morte.
Fu il tempo del dolore pesante che ci portano i ricordi. Fu il tempo della solitudine per la mia anima.
Quelle risate ancora urlavano in me e i segni sul mio corpo diventavano sempre più profondi.
Ma quella voce dolce mi confortava e le sua mani mi accarezzavano il cuore e l'anima per darmi fiducia nella vita.
Ma il male cresceva e la vita fuggiva. Forse era la mia famiglia che mi voleva con loro.
Piangeva l'umano che mi baciò prima che mi addormentassero per l'operazione che doveva guarirmi le ferite..
Io volevo ringraziarlo perché grazie a lui avevo fatto pace con il mondo e ora non avevo più nemici umani di cui avere paura e a cui nascondermi. E anche se le mie parole erano solo pensieri, io sono però sicuro che lui li ha sentiti.
Sono sicuro che ha sentito il mio grazie, e che gli dicevo che ce l'avrei fatta.
Che bello sarebbe se tutti voi umani poteste sentirci il pensiero del cuore.
Io sono Arcadia porto il nome di un sogno antico, di una terra pura che gli uomini sognavano per tutti gli esseri viventi.
Era il sogno di libertà e uguaglianza, di rispetto e gratitudine per la vita.
Era la terra dove una vita vale sempre come un'altra vita. Era il sogno di antichi uomini.
Uomini migliori di quelli che falciarono le vite di mia mamma e dei miei fratellini.
Io sono Arcadia, e ho visto quella terra, ora spero che i giovani umani che leggono di me, crescano degni di quegli uomini antichi.
Io sono Arcadia e ora non tremo più, ho saputo perdonare gli umani perché volevo amarli, e voglio che loro adesso amino me.
(FRANCESCO)
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Ora Arcadia sta meglio è stato operato al pancino perchè le botte gli avevano causato un ernia e non poteva più defecare... sembrava non dovesse superare l'intervento, e poi l'anestesia e poi ancora la notte...MA ARCADIA E' UN PICCOLO TENERO GUERRIERO E IN BARBA A TUTTI (soprattutto a chi lo voleva morto) LUI SI STA RIPRENDENDO ALLA GRANDE! HA ANCORA UN PO' DI GONFIORE ALLA ZAMPINA MA SIAMO CERTE CHE IL PEGGIO PER LUI E' PASSATO!
Ora cerca una famiglia speciale che lo sappia amare e che NON GLI FACCIA MALE MAI PIU'!
Per adottare Arcadia: Francesco 320 8065347 fbecca@tiscali.it oppure
Stefania 347/6452021 stefania.geri@alice.
Arcadia verrà dato in adozione a PAVIA MILANO E LIMITROFI con controlli pre affido, firma del modulo di adozione e disponibilità a rimanere in contatto con noi nel tempo!
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