QUOTIDIANO DI PUGLIA
7 GIUGNO 2010
Taranto, 11 coltellate contro il cane Stava morendo, ora è salvo
Tiziana FABBIANO
TARANTO - Undici le coltellate che sono state inferte al povero cagnolino di Paolo VI. Sul dorso, sul collo, sull�orecchio e alla testa. Un coltello piccolo quello usato dagli aguzzini che hanno preso di mira il cane di quartiere e lo hanno torturato. Adesso il volpino sta bene.
Lo ha curato il dottor Salvatore Lippo, il veterinario presso cui ora l�animale è in degenza. Oltre quaranta punti di sutura che sono stati necessari per chiudere le ferite, con l�anestesia gassosa. �Prima, però, abbiamo dovuto metterlo un po� su. Stava molto male e ho dovuto fare trasfusioni di plasma perchè aveva perso molto sangue�, racconta il medico veterinario.
Adesso è lui il custode giudiziario del cane, dopo che ha firmato assieme ai veterinari dell�Asl, la denuncia per maltrattamenti ai carabinieri. Il dottor Lippo è il veterinario dell�associazione Anpaa, che gestisce il canile di Taranto. Ovviamente, viste le condizioni in cui si trovava il povero randagio quando è stato raggiunto, è stato affidato alle cure del medico.
Rimarrà in questa clinica ancora qualche giorno, affinch� possa ristabilirsi del tutto. Poi sarà pronto all�adozione o, altrimenti, andrà al canile. Quel che è certo è che non tornerà più in quel quartiere in cui qualcuno gli ha teso una trappola, legandolo ad un palo con una corda e sferrandogli ben undici coltellate.
�Era dissanguato, anemico, in fin di vita - dice ancora il veterinario che lo ha curato - ora non corre più rischi�. A vederlo, in effetti, il cane sembra tranquillo. Mangia, si muove normalmente nonostante le ferite, non è abbattuto. �� dolcissimo - dice il veterinario - non sembra che abbia subito quel che ha subito. Sono venute qui da me diverse persone, tanti bambini. Lui si avvicina tranquillamente, si lascia accarezzare e scodinzola. � un cane davvero buono�.
A parlare è anche Alessandra Danese, la responsabile del canile di Taranto e presidente dell�Anpaa. �Purtroppo non è la prima volta che accadono fatti simili a Taranto. I maltrattamenti ai cani e ai gatti sono frequenti. Episodi simili si sono avuti nei mesi scorsi. Quella volta in città vecchia, un cagnolino fu preso a martellate, un altro ferito con un taglierino. Li abbiamo curati tutti al meglio e ora stanno bene�, ha detto.
In quanto al nome, ieri il cagnolino era stato battezzato Cesare, ma oggi c'è chi ha proposto di chiamarlo Leone, perchè ha affrontato la disavventura come un leone. Saranno i suoi nuovi amici che lo adotteranno, comunque, a decidere.
Lo ha curato il dottor Salvatore Lippo, il veterinario presso cui ora l�animale è in degenza. Oltre quaranta punti di sutura che sono stati necessari per chiudere le ferite, con l�anestesia gassosa. �Prima, però, abbiamo dovuto metterlo un po� su. Stava molto male e ho dovuto fare trasfusioni di plasma perchè aveva perso molto sangue�, racconta il medico veterinario.
Adesso è lui il custode giudiziario del cane, dopo che ha firmato assieme ai veterinari dell�Asl, la denuncia per maltrattamenti ai carabinieri. Il dottor Lippo è il veterinario dell�associazione Anpaa, che gestisce il canile di Taranto. Ovviamente, viste le condizioni in cui si trovava il povero randagio quando è stato raggiunto, è stato affidato alle cure del medico.
Rimarrà in questa clinica ancora qualche giorno, affinch� possa ristabilirsi del tutto. Poi sarà pronto all�adozione o, altrimenti, andrà al canile. Quel che è certo è che non tornerà più in quel quartiere in cui qualcuno gli ha teso una trappola, legandolo ad un palo con una corda e sferrandogli ben undici coltellate.
�Era dissanguato, anemico, in fin di vita - dice ancora il veterinario che lo ha curato - ora non corre più rischi�. A vederlo, in effetti, il cane sembra tranquillo. Mangia, si muove normalmente nonostante le ferite, non è abbattuto. �� dolcissimo - dice il veterinario - non sembra che abbia subito quel che ha subito. Sono venute qui da me diverse persone, tanti bambini. Lui si avvicina tranquillamente, si lascia accarezzare e scodinzola. � un cane davvero buono�.
A parlare è anche Alessandra Danese, la responsabile del canile di Taranto e presidente dell�Anpaa. �Purtroppo non è la prima volta che accadono fatti simili a Taranto. I maltrattamenti ai cani e ai gatti sono frequenti. Episodi simili si sono avuti nei mesi scorsi. Quella volta in città vecchia, un cagnolino fu preso a martellate, un altro ferito con un taglierino. Li abbiamo curati tutti al meglio e ora stanno bene�, ha detto.
In quanto al nome, ieri il cagnolino era stato battezzato Cesare, ma oggi c'è chi ha proposto di chiamarlo Leone, perchè ha affrontato la disavventura come un leone. Saranno i suoi nuovi amici che lo adotteranno, comunque, a decidere.
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QUOTIDIANO DI PUGLIA
16 GIUGNO 2010
Leone, il cane accoltellato trova casa ma poi scappa e torna al Paolo VI
Tiziana FABBIANO
TARANTO - Una storia a lieto fine, con un�ultima incredibile puntata. � la storia di Leone, come è stato ribattezzato per la sua incredibile forza, il cane che era stato accoltellato all�inizio di giugno si è ristabilito perfettamente. Ora cercava casa. Così almeno tutti credevano.
Invece lui, di avere una casa diversa dalla sua, la strada, non vuole proprio saperne.
Ecco cosa è accaduto. I volontari dell�Anpaa (l�associazione che gestisce anche il Canile di Taranto) hanno curato il randagio e hanno evitato il peggio. Il clamore provocato dalla notizia ha fatto candidare due famiglie all�adozione del randagio, dopo la sua aggressione. La prima famiglia è di Mottola, l�altra vive a Paolo VI. Alessandra Danese, presidente dell�Anpaa, ha preferito fare adottare il cane dalla famiglia Marinò-D�Andria di Paolo VI perch� il cane rivedendo il signore che spesso gli dava da mangiare e da bere, lo aveva riconosciuto e si era mostrato felice e scodinzolante.
Così il nuovo proprietario ha portato Leone nel suo terreno ai Tamburi. Tutto sembrava essere finito nel migliore dei modi. Ma quando il proprietario del terreno dei Tamburi è tornato a casa, a Paolo VI, ha trovato Leone lì sotto, scodinzolante come sempre. Il cane era riuscito a scappare dalla campagna dei Tamburi ed è tornato nel luogo in cui l�avevano accoltellato.
Grande la meraviglia del nuovo proprietario del cane nel ritrovarselo lì davanti, come se nulla fosse accaduto. L�uomo ha così chiamato subito l�Anpaa, per spiegare del commuovente ritorno di Leone alla signora Danese.
Invece lui, di avere una casa diversa dalla sua, la strada, non vuole proprio saperne.
Ecco cosa è accaduto. I volontari dell�Anpaa (l�associazione che gestisce anche il Canile di Taranto) hanno curato il randagio e hanno evitato il peggio. Il clamore provocato dalla notizia ha fatto candidare due famiglie all�adozione del randagio, dopo la sua aggressione. La prima famiglia è di Mottola, l�altra vive a Paolo VI. Alessandra Danese, presidente dell�Anpaa, ha preferito fare adottare il cane dalla famiglia Marinò-D�Andria di Paolo VI perch� il cane rivedendo il signore che spesso gli dava da mangiare e da bere, lo aveva riconosciuto e si era mostrato felice e scodinzolante.
Così il nuovo proprietario ha portato Leone nel suo terreno ai Tamburi. Tutto sembrava essere finito nel migliore dei modi. Ma quando il proprietario del terreno dei Tamburi è tornato a casa, a Paolo VI, ha trovato Leone lì sotto, scodinzolante come sempre. Il cane era riuscito a scappare dalla campagna dei Tamburi ed è tornato nel luogo in cui l�avevano accoltellato.
Grande la meraviglia del nuovo proprietario del cane nel ritrovarselo lì davanti, come se nulla fosse accaduto. L�uomo ha così chiamato subito l�Anpaa, per spiegare del commuovente ritorno di Leone alla signora Danese.
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