Cattiveria e crudeltà delle anime nere di tutta Italia

In questo blog potrai leggere e vedere le immagini della crudeltà e della cattiveria umana .
Da Nord a Sud, isole comprese, una passerella di azioni vergognose, criminali, inumane, un repertorio di incuria, freddezza, avidità e ruberia.
La bassezza d'animo dell'essere umano viene portata alla luce.
Tutto compiuto contro creature deboli ed indifese, senza tutela reale e spesso ridotte senza dignità.
Quando decidi di andare in vacanza, scegli il tuo luogo di villeggiatura anche con questo parametro :
chi abita in questo posto ?

Al cuore del problema

Ogni anno migliaia di cani vengono introdotti nei canili esistenti nel nostro Paese. Nei canili migliori solo alcuni riacquistano dignità attraverso l'adozione. In altri li aspettano malattie, sbranamenti o comunque la fine naturale della vita trascorsa dietro le sbarre. Il tutto con costi altissimi per le amministrazioni. Aiutateci a dire basta. Il fenomeno del randagismo si può controllare e sconfiggere.


COSA DICE LA LEGGE:
Secondo la normativa vigente i sindaci sono responsabili per i cani vaganti nel territorio del Comune che amministrano.

Al fine di curare i cani presenti nel suo territorio, i Comuni ricevono finanziamenti da parte dello Stato centrale (pagati da noi cittadini mediante le tasse) per cui gli stessi sono tenuti a predisporre le strutture per risolvere il problema del randagismo e a finanziarle con i denari a ciò destinati.


LA SOLUZIONE MIGLIORE:
Le Associazioni senza scopo di lucro costituiscono i migliori soggetti per la gestione del canile in quanto, agendo senza scopo di lucro, danno maggiori garanzie sul fatto che i denari ad esse corrisposti dal Comune siano effettivamente destinati alla migliore cura del cane.


QUELLO CHE ACCADE NORMALMENTE:
L'affidamento ai gestori privati è invece assai pericoloso in quanto gran parte degli stessi sono tentati dal non garantire buone condizioni di vita o la stessa sopravvivenza dei cani ospitati nel canile al fine di massimizzare i guadagni.

A mero titolo di esempio, vi segnaliamo che sono numerosi i Comuni che hanno stipulato convenzioni con gestori privati per l'affidamento agli stessi della gestione dei canili a seguito di gare di appalto vinte con aste fortemente al ribasso. Sono numerosi gli esempi di gestori che hanno vinto con offerte che prevedano il mantenimento del cane per soli 70 centesimi di euro al giorno! 70 centesimi con cui il gestore dovrebbe pagare il cibo per il cane, le cure mediche, parte delle spese di gestione (operai, luce, acqua etc.) e, addirittura, ricavarci qualcosa per vivere.

Appare del tutto evidente, quindi, che in tali casi il benessere del cane non potrà di certo essere garantito.


IL BUSINESS DEL RANDAGISMO: 500 MILIONI DI EURO ALL'ANNO
Parecchi imprenditori privati hanno nella gestione dei canili una vera miniera d'oro. Si tratta spesso di delinquenti o persone senza scrupoli capaci di creare importanti connivenze con istituzioni che dovrebbero controllare.

Il business del randagismo in Italia genera un fatturato annuale di circa 500 milioni di Euro. 500 milioni di euro pagati dai contribuenti che spesso sono oggetto di vere e proprie truffe da parte dei gestori ai danni dei Comuni e, quindi, di chi paga le tasse.


IL CUORE DEL PROBLEMA:
Nella maggioranza dei Comuni poi la domanda d'ingresso dei cani supera largamente l'offerta di posti in canile, con la conseguenza che per ogni cane morto o fatto adottare, sono pronte altre due richieste di accalappiamento e che chi volesse speculare riesce a percepire sempre e comunque il suo guadagno su un numero garantito di cani. Alla minima spesa sul singolo animale corrisponde il massimo guadagno in termini di utile.

Così che si assiste spesso ad insufficienza di personale, mancanza di lavoratori qualificati, minimi spazi nei box, in cui i cani superano il numero di 3 animali, arrivando anche ad essere 15 o più, senza tenere in alcun conto la loro compatibilità (la prima causa di morte in canile è lo sbranamento!!!!).

Per non parlare delle speculazioni che si realizzano attraverso l'accalappiamento degli animali e lo smaltimento delle loro carcasse che crea un circolo vizioso per cui prima muore un cane prima si guadagna sullo smaltimento della sua carcassa e sull'accalappiamento del nuovo cane che lo sostituisce.


LA CONNIVENZA:
Altro fenomeno che acuisce il problema è la forte connivenza tra chi dovrebbe controllare e chi è controllato. Accade sovente nei Comuni più piccoli (ma non solo) che il Sindaco (che affida la gestione del canile), i responsabili della ASL (preposti al controllo) e il gestore del canile (colui che dovrebbe essere controllato) siano amici, compagni di merende o, addirittura, parenti.

Appare evidente come in queste situazioni sia realmente impossibile far rispettare la legge e far garantire il benessere dei cani ospitati nei canili.


LA SOLUZIONE:
Ciò non accadrebbe se i Comuni provvedessero come per legge alla costruzione e risanamento delle proprie strutture e soprattutto ne affidassero la gestione ad Associazioni di volontariato senza scopo di lucro, che diano garanzie di controllo, di apertura al pubblico e di trattamento secondo parametri di benessere misurabili molto elevati.

L'ACL – Associazione Canili Lazio Onlus da anni combatte il fenomeno del randagismo. Perché il canile deve essere un punto di partenza per una nuova vita alla quale arrivare attraverso l'adozione e non un punto di arrivo in cui morire.

Abbandono : condanna a morte

Abbandono  : condanna a morte

mercoledì 30 giugno 2010

prov. di Bergamo, povero animale tenuto in catene e morto divorato dalle mosche

VAOL.IT
29 GIUGNO 2010
Anche i cani hanno i loro diritti
Nella mail la storia di un povero animale tenuto in catene e morto divorato dalle mosche.
Stefania Sbarra
Provincia di Bergamo - Le due foto rappresentano lo stesso cane a poche ore di distanza, nella giornata del 21 giugno 2010. Niente è come sembra... Nella prima assomiglia a un cane qualsiasi, ma non è così.Nella seconda pare che si sia appisolato, ma non è così.Si osservino queste foto e contemporaneamente si pensi al termine "diritto". Grazie a una sempre maggiore sensibilità sociale si è giunti a riconoscere agli animali, un nuovo status giuridico, che li eleva a soggetti di diritto. I diritti ascrivibili agli animali sono essenzialmente legati alla loro personalità; anche loro, come gli uomini, sono portatori d'interessi primari ai quali fare riferimento.Si parla quindi del diritto a una vita e a una morte dignitosa, del diritto a non soffrire, del diritto ad avere condizioni "compatibili con le proprie esigenze etologiche".In paesi di tradizione giuridica romano-germanica (Svizzera, Austria, Gran Bretagna, Germania) gli animali sono già contemplati nella Costituzione, sono già riconosciuti come soggetti aventi diritto.In Paesi come l'India, la Costituzione si rifà al concetto buddista dell'akaruma e cioè del rispettodi tutti gli esseri viventi, umani e non umani, e tra i doveri fondamentali di ciascun cittadino indiano c'è quello di "proteggere e migliorare l'ambiente naturale, e avere compassione per tutte le creature viventi".In Italia è tutta un'altra storia. A testimonianza e a supporto della necessità di una maggiore sensibilità individuale verso i diritti degli animali, peraltro sanciti anche dalla legge (vedi Legge 189 del 2004).Le foto sono state scattate in una località montana della bergamasca, belle case, bella gente, denaro e divertimento, denaro e riposo, l'apoteosi della felicità umana. L'obiettivo fissa invece l'apoteosi del degrado, le favelas dell'animo e le conseguenze ineluttabili che ne scaturiscono.La foto che vedete sopra, ci racconta la "normalità" per alcune persone, un "modus operandi", neanche tanto marginale, di detenere gli animali, nella fattispecie i cani.Perennemente legati alla catena - Anche per la detenzione alla catena, i sindaci emettono ordinanze che dovrebbero tutelare l'animale, almeno in parte perch� la catena è comunque una coercizione. Nella realtà però il "fai da te" prevale, e quindi si lega l'animale con la catena corta, ovviamente sprovvista d'idoneo moschettone che regoli sia il collare (che spesso non c'è) sia l'attacco allo scorrevole (idem), giorno dopo giorno, un susseguirsi interminabile di ore, minuti, e secondi a rigirarsi su se stessi, sempre così, per tutta la durata della propria non-vita.Relegati lontano, isolati, con cucce anguste, malsane - L'animale d'affezione per eccellenza diviene quindi un oggetto da smistare di fuori, lontano. Uno spazio angusto, una cuccia improvvisata, quattro tavole di legno, nessun rialzo da terra, al freddo o al caldo, sistematicamente senza protezione. Cibo, si vede in foto, di scarto. E' usanza comune, anche da noi, somministrare croste di formaggio, reticelle di salumi, ossa spolpate e frammentate credendo che sia "cibo di pregio" per il cane. Spesso il cibo finisce direttamente al suolo, senza neanche una ciotola di contenimento. L'acqua, verdastra, maleodorante, dovrebbe dissetare.L'animale d'affezione per eccellenza, un animale sociale, gerarchico, abituato a vivere in branco, seguendo norme che sanciscono la coesione all'interno del gruppo, è umiliato in un'umida prigione, lontano dal suo centro d'interesse, dal suo "capo branco" che è ora il suo proprietario, lasciato in balia della sua solitudine, unica compagnia la catena.L'articolo 727 c.p. si estende sino a tutelare il sentimento di comune pietà verso gli animali in linea con le pronunce della Cassazione (sentenza del 14 marzo 1990 per cui l'articolo 727 c.p. è norma diretta alla tutela dell'animale perch� tale, e cioè come essere vivente). La norma punisce con un'ammenda da 1.000 a 10.000 euro " chiunque abbandona animali domestici o che abbiano acquisito abitudini della cattività" e prosegue affermando "alla stessa pena soggiace chiunque detiene animali in condizioni incompatibili con la loro natura, e produttive di gravi sofferenze".Per il povero cane che vedete in foto la detenzione in quelle condizioni, ha prodotto il suo esito: il 21 giugno 2010 è morto.Quelle piccole forme rotondeggianti e scure che si vedono sul suo corpo non sono inesattezze della filigrana o altro, ma rispondono ai nomi di Sarcophaga, Calliphora e Lucilia. Sono mosche, semplicemente mosche.Probabilmente è stata la mosca sarcophaga a decretare la morte del povero cane. Una mosca che appartiene al genere delle carnarie e che ha trovato nelle ferite, nelle piaghe delle zampe posteriori del cane il suo habitat prediletto, vi ha deposto le uova, sono nate le larve e la carne piagata è divenuta il loro cibo.Nella realtà delle azioni umane, invece, la storia di questo cane, simile a tante altre, non può e non deve avere nulla di spiegabile, nulla di logico, nulla d'incontrovertibile. Osserviamo queste due foto e avvertiamo come una profonda stonatura parlando di "diritto" al cospetto di quanto rappresentano. Sono stati violati entrambi, quello di vivere e quello di morire dignitosamente. Relegare un cane in uno spazio isolato, umido, in solitudine, legato perennemente alla catena, cibarlo con scarti, privarlo della dignità, procurargli direttamente o indirettamente ferite, non prestargli le dovute cure, lasciarlo agonizzante per giorni, permettere che le mosche carnarie profanino le sue carni facendolo marcire.Ecco quanto è stato fatto e permesso in questa landa felice della nostra Italia.In questa brutta storia sono state spazzate via le più elementari forme di civiltà, si ravvede solo l'ennesimo atto di pura follia con morto al seguito.Art. 544 bis c.p. "uccisione di animali" stabilisce che "chiunque, per crudeltà o senza necessità, procura la morte di un animale è punito con la reclusione da tre mesi a diciotto mesi". L'articolo è stato ribattezzato dalla dottrina più recente con il neologismo di "animalicidio".

prov. di Belluno, tre gatti avvelenati da fitofarmaci

CORRIERE DELLE ALPI
29 GIUGNO 2010
Tre gatti avvelenati da fitofarmaci
LAMON (BL). Sono almeno tre i casi di presunto avvelenamento da sostanze chimiche, tipo anticrittogamici, che hanno colpito gatti domestici nelle borgate di Ronche-Piei. I padroni si sono resi conto che le bestiole soffrivano di manifestazioni nervose, tipo attacchi epilettici, e non sono riusciti a trattenere gli animali, colti da intensa agitazione, per portarli subito dal veterinario. Salvo un caso, due gatti non hanno più fatto ritorno a casa, a distanza di una settimana. Il terzo, invece, è stato sottoposto a un trattamento disintossicante e si è salvato in extremis. E� la padrona dell�animale sopravvissuto a raccontare che la scorsa settimana, la sua micia è apparsa come in preda a convulsioni nervose. �Pareva in agonia, era molto sofferente. L�ho portata dal veterinario che ha riscontrato una sintomatologia di tipo nervoso e ha fatto due iniezioni al gatto, prescrivendo anche una terapia domiciliare, senza nascondermi che la bestiola sarebbe potuta morire in poco tempo e che si poteva ipotizzare un avvelenamento da inalazione di sostanze tossiche. In questo caso, la denuncia è obbligatoria. La gatta ha continuato ad essere sofferente al punto che, nella giornata prefestiva, l�ho riportata dal veterinario. La seconda professionista contattata, ha confermato l�ipotesi di avvelenamento chimico, escludendo l�ingestione di bocconi perch� in questo caso i sintomi sarebbero stati diversi. Mi ha fatto notare, invece, l�intensità dell�odore di sostanze tossiche che avevano intriso il pelo dell�animale e che probabilmente erano state assimilate per via cutanea, visto che quello stesso odore si avvertiva nelle urine. La bestiola è miracolosamente tornata in qua con un trattamento intensivo. Ma al momento sono almeno tre i gatti che hanno avuto gli stessi sintomi�. Difficile stabilire il tipo di anticrittogamico utilizzato, se non si analizza il contenuto stomacale dell�animale morto. Così dice il direttore del dipartimento di prevenzione dell�Usl 2, Luigi Cazzola, che invita a portare il �reperto� all�istituto zooprofilattico di Belluno o Treviso.

prov. di Matera, padre e figlio minorenne tentano di impiccare un cane

GEA PRESS
29 GIUGNO 2010
Matera: un uomo insieme al figlio minorenne tenta di impiccare un cane. Bloccato dalla Polizia di Stato.
Ieri pomeriggio, a Serra Venerdì (MT) un uomo, assieme al figlio sedicenne, prima ha percosso con un�asta di ferro poi ha tentato di impiccare un cane di di quartiere, di nome Rocky.
I cittadini, che accudiscono il cane da alcuni anni , hanno chiamato la Polizia di Stato e grazie la loro intervento l�aguzzino è stato bloccato nei suoi propositi e trovato in possesso di un cappio. Rocky è stato portato al canile municipale, purtroppo per lui non è stato possibile evitare la reclusione, ed ora aspetta un�adozione del cuore.

Milano....attenzione ai ristoranti cinesi

CORRIERE DELLA SERA
29 GIUGNO 2010
Il locale in corso di Porta Ticinese non rispettava le norme igienico-sanitarie
Da cucina a mattatoio per anatre Sequestrato ristorante giapponese
Una passante ha visto i cinesi trasportare i sacchi con gli animali ancora vivi e ha chiamato la polizia
MILANO - Da cucina dove preparare il sushi a mattatoio per anatre, pronte da decapitare con un solo colpo di mannaia. Per un ristorante giapponese in corso di Porta Ticinese a Milano, gestito da cinesi, è scattato il sequestro per �inquinamento ambientale�. In cucina, quando sono intervenuti i poliziotti, c'era sangue ovunque. Così come in cortile, usato per la �mattanza� non soltanto di anatre, ma anche di altri animali destinati alla tavola. Cinque le anatre appena decapitate, le zampine tenute ferme con un nastro e il coltellaccio da cucina con cui è stata eseguita la decapitazione lì accanto. Una sola era ancora viva, ma è morta dopo l'arrivo degli agenti, chiamati da una passante.
LA SCOPERTA - La donna lunedì sera, alle 18.20 circa, ha notato alcuni cinesi trasportare grossi sacchi neri da cui provenivano rumori, simili a lamenti di animali. Quando gli stranieri si sono chiusi la porta del retrobottega alle spalle, la signora ha telefonato al 113. Inutile, all'arrivo degli uomini in uniforme, il tentativo di nascondere i sacchi: è bastato uno sguardo per notare il sangue e gli animali senza vita. Nel congelatore c'erano altri animali già surgelati. Gli uomini dell'Asl hanno rilevato l'inosservanza delle norme igienico-sanitarie e per il locale è scattata la chiusura. All'interno del ristorante sono stati trovati 15 cinesi, di cui sei clandestini. Per cinque di loro, �esperti� in macellazione, è scattata la denuncia per maltrattamenti di animali.

LA REPUBBLICA
29 GIUGNO 2010
Anatre sgozzate nel cortile del ristorante cinque cinesi denunciati per maltrattamenti
Un vicino di casa ha ripreso con una telecamera la scena e ha consegnato il video alla polizia
Milano - Sgozzavano le anatre nel cortile del ristorante. Poi le infilavano nel freezer pronte per essere scongelate e servite ai tavoli. Cinque cinesi, di cui tre clandestini, sono stati denunciati per maltrattamento di animali ieri alle 18.30 in un ristorante di cucina giapponese in corso di Porta Ticinese.
Ad avvertire la polizia è stata una passante, che ha notato un gruppo di cinesi tra i 29 e i 47 anni scaricare delle buste da una monovolume davanti al ristorante e sentito i versi degli animali provenire dal retro. Gli agenti hanno sorpreso tre cinesi intenti a nascondere le anatre appena sgozzate e hanno fatto scattare i controlli nel locale.
Conservate nel freezer c'erano altri animali già surgelati, tra cui polli e tonni. I gestori, infatti, come confermato dai video ripresi dalla finestra da un vicino di casa, in cort ile non ammazzavano soltanto anatre, ma anche gli altri animali destinati alla tavola. Altri tre cinesi clandestini sono stati indagati, mentre sette sono stati accompagnati in Questura per l'identificazione.

Reato di ostruzionismo alla caccia?

VITTIME DELLA CACCIA
28 GIUGNO 2010
Reato di ostruzionismo alla caccia?
Un bavaglio alla legittima difesa dei cittadini e alla libertà di espressione!
L'annunciata presentazione del DDL da parte del Senatore del PDL Valerio Carrara che istituisce in Italia il reato di ostruzionismo alla caccia, costituisce un palese tentativo di intimidazione, anche se non il primo, nei confronti della maggioranza dei cittadini contrari all'attività venatoria, sia per motivi etici che per i danni provocati da questa obsoleta e crudele pratica.Di fatto si punta a imbavagliare, non solo il legittimo dissenso alla caccia, ma anche la voce di chi vivendo in campagna, è costretto a difendersi dalla furia impallinatrice dei cacciatori che ad ogni stagione si riversa contro gli animali e le persone.
"Siamo di fronte ad una forzatura anti democratica e illiberale" denuncia Daniela Casprini presidente dell'Associazione Vittime della Caccia e aggiunge "Il Senatore Carrara si ricordi che la sicurezza dei cittadini in rapporto all'esercizio dell'attività venatoria è un diritto primario e non può essere in alcun modo compresso!""Contrapporsi alla presenza di gente armata che pensa di vagare impunemente nelle immediate vicinanze di abitazioni o a ridosso di sedi stradali, è in primo luogo un sacrosanto atto di legittima difesa che nessuna legge può imbrigliare" conclude Daniela Casprini.L'Associazione esprime la sua più netta contrarietà e profondo sdegno al tentativo del Senatore Carrara di conferire un'ulteriore status di intoccabilità alla lobby venatoria, in barba anche al libero esercizio di critica e di pensiero, elementi questi, fondanti della nostra Costituzione, e ricorda infine che l'opinione pubblica si mobiliterà in massa al fine di bloccare questo DDL e screditare quanti ancora insistono ad imporre la barbarie alla maggioranza degli italiani contrari.
Maurizio Giulianelli Ufficio Stampa Associazione Vittime della Caccia

Vitelli assetati imprigionati dentro un camion - forno

IL GAZZETTINO
29 GIUGNO 2010
IL CASO Gli animali di pochissimi giorni erano stati abbandonati in un piazzale lungo il Casonetto
Vitelli assetati imprigionati dentro un camion - forno
Provincia di Belluno - Erano assetati e sul punto di morte.Vitelli di pochi giorni imprigionati dentro un forno. E questo ieri pomeriggio nel parcheggio davanti al ristorante "Il Saggittario" del Casonetto a Feltre lungo la statale 50. I piccoli cuccioli lasciati ieri pomeriggio sotto il sole cocente dell�estate, rinchiusi dentro un rimorchio polacco per il trasporto degli animali, sono stati salvati dai vigili del fuoco del distaccamento di Feltre che li hanno letteralmente abbeverati.Animali con ancora il cordone ombelicale attaccato. Un segnale "medico veterinario" che spiega la giovanissima età dei vitelli.�La presenza del cordone materno - racconta un veterinario - è il segnale che i vitellini hanno non più di 4 o 5 giorni�.Gli animali imprigionati dentro il romorchio sono stati abbeverati dai pompieri che ha nno usato come "biberon d�emergenza" le pompe per l�acqua nebulizzata. Dopo la bevuta, sono stati portati in un allevamento di Santa Giustina. Sul posto anche i carabinieri che valuteranno la possibilità di denunciare i camionisti di origine polacca per maltrattamento di animali.

Caltanissetta, cane randagio torturato con filo di ferro

INFO OGGI
28 GIUGNO 2010
Cane randagio torturato con filo di ferro
CALTANISSETTA - Un cane è stato seviziato vigliaccamente, legandogli intorno le zampe, un filo di ferro che lo ha ferito in profondità. La povera bestia è stata trovata sanguinante e sofferente, nella zona industriale di Caltanissetta. Portato in un ambulatorio veterinario di Don Minzoni, in evidente stato di shock
è stato sedato in modo da poter districare il filo metallico. L'intervento è riuscito con non poche difficoltà, anche se la zampa dopo pochi giorni, è ancora insensibile. Il cane era un randagio e non si esclude sia stato il gesto di qualche bullo.

mercoledì 23 giugno 2010

Torino: getta i suoi due gatti dal quinto piano

Torino: getta i suoi due gatti dal quinto piano
Un disagio psichico forte, crisi di nervi alternate a depressione profonda, una instabilità continua. E ieri di questa condizione mentale hanno fatto le spese due innocenti gatti, gettati dal balcone. Uno è morto, l�altro ha una zampetta spezzata e una forte contusione al muso.
� accaduto verso mezzogiorno in via san secondo 25. L�uomo, quarantenne, italiano, abita in una mansarda al quinto piano. Per tutta la mattina ha dato in escandescenze, urlando frasi sconnesse che si sentivano persino in strada. I vicini erano allarmati. A un certo punto, in preda a una crisi particolarmente forte, l�uomo ha preso i suoi due gatti e li ha gettati dalla finestra.

prov. di Monza: piccioni seviziati nel parco

IL CITTADINO
23 GIUGNO 2010
Desio, piccioni seviziati nel parco
L'Enpa: rischio carcere e sanzioni
Desio (MB) - Piccioni seviziati in un parchetto nelle vicinanze del cimitero vecchio. A lanciare l'allarme è l'Enpa di Monza che ha diffuso un volantino tra i residenti della zona: �Si sono verificati episodi di maltrattamento di piccioni, messi in atto tramite sevizie cruente. Denunciamo la gravità degli atti compiuti al fine di lesionare gli animali, sottolineando la rilevanza penale delle conseguenze ad essi riconducibili�. L'Ente protezione animali avvisa che non è il caso di scherzare. I piccioni, forse, non saranno i volatili più amati ma chi dovesse essere colto in flagranza rischia grosso: carcere da 3 a 18 mesi per uccide animali e salatissime sanzioni, da 3mila a 15mila euro, per chi li maltratta.
L'Enpa mette in guardia i seviziatori ma invita anche eventuali testimoni a segnalare episodi alla sede dell'Ente, in via Lecco 164, cui seguiranno accertamenti e, se necessario, �saranno intraprese le vie giudiziarie�.

martedì 22 giugno 2010

Vivisezione, metodo crudele e inutile

IL GIORNALE
19 GIUGNO 2010
Vivisezione, metodo crudele e inutile
Oscar Grazioli
Sono decine le e mail arrivate in redazione sull'attività svolta dall'Aims (Accademia di minichirurgia invasiva) presso l'ospedale Niguarda di Milano. Converrà ricordare brevemente l'accaduto. L'Aims Academy, in collaborazione con l'ospedale Niguarda, ha dato luogo a una conferenza internazionale di chirurgia laparoscopica avanzata. Qualcuno però si è accorto che il corso prevedeva, come specificato nel programma, interventi dimostrativi realizzati con sessioni pratiche sugli animali vivi. A questo punto c'è stata un'ondata di proteste perch� in Italia la sperimentazione a scopo didattico è vietata. Unica eccezione l'�inderogabile necessità, qualora non sia possibile ricorrere a metodi alternativi�. Ancor prima che la sessione sugli animali avesse luogo è intervenuta anche Brigitte Bardot, con queste parole: �Inorridisco nel vedere che dei ricercatori non danno prova di umanità verso esseri viventi, sensibili al dolore. L'Italia, mio Paese del cuore, non sia complice di questo crudele test animale. Il seminario di Milano è il simbolo di una ricerca arcaica. Per me questi individui sono apprendisti stregoni che meritano disprezzo�. �Brigitte Bardot? Non sa quello che dice� ha risposto il professor Raffaele Pugliese dell'Aims, �si tratta di corsi di formazione, in atto da tempo, in cui sono illustrati prima interventi su umani, poi su modellini (organi recuperati in macelleria), infine su maialini, nel rispetto scrupoloso della legge�. A questo punto lascerei la parola a uno dei tanti medici che ci hanno scritto, denunciando tali esperimenti arcaici, il Dr. Stefano Cagno, dirigente psichiatra a Vimercate, punta di diamante della lotta scientifica contro la vivisezione.
L'impiego degli animali è indispensabile per la ricerca scientifica?
�Non esiste alcuna pubblicazione in tutta la letteratura scientifica che dimostri l'affidabilità del cosiddetto modello animale. Ogni specie differisce da tutte le altre da un punto di vista genetico e quindi anatomico, fisiologico e patogenetico. Due esempi per tutti. Negli USA il 51% dei farmaci sicuri negli animali hanno provocato nei pazienti gravi reazioni avverse (morte, pericolo di morte, invalidità permanente) dopo la commercializzazione. Il celebre chirurgo Starzl ha dovuto interrompere per tre volte i primi tentativi di trapianto del fegato (che riuscivano perfettamente negli animali), perch� quasi tutti i pazienti morivano.
E per il chirurgo non può essere utile "farsi la mano" sugli animali?
�Assolutamente no! L'anatomia degli animali è differente da quella della nostra specie e così anche la consistenza dei tessuti. Come sempre succede utilizzando gli animali, le vere "cavie" sulle quali si impara sono i primi pazienti su cui si interviene, con l'aggravante che il chirurgo che si è "fatto la mano" sugli animali è convinto di trovare le stesse condizioni anche nei suoi pazienti e quindi sbaglierà di più poich� spinto da una falsa sicurezza. Trovo, inoltre, scandaloso che gli organi di controllo continuino a concedere autorizzazioni quasi automaticamente per gli esperimenti sugli animali, ma peggio ancora se questi sono compiuti per la didattica per la quale, è innegabile, esistono alternative e per la legge, se esistono alternative, l'impiego degli animali dovrebbe essere vietato�.
� vero che gli animali negli interventi di chirurgia non soffrono perch� anestetizzati?
�La sofferenza è un aspetto importante, ma per alcuni versi è un falso problema. I medici che contestano l'impiego degli animali nella ricerca lo fanno perch� ritengono che nel 2010 non si possa utilizzare un metodo così inaffidabile. Nella chirurgia di solito l'animale viene anestetizzato e a volte, ma non sempre, soppresso prima del risveglio, quindi non soffre. Tuttavia rimane scientificamente un �sacrificio� inutile. Chi utilizza gli animali nella ricerca usa proprio questo termine di sapore religioso per indicare l'uccisione dell'animale e fa bene. La validità di tali ricerche, infatti, è accettato dogmaticamente poich� indimostrabile secondo criteri realmente scientifici�.

Olbia: Solo dei criminali possono aver fatto questo: Ci hanno abbandonato davanti al rifugio 15 gattini, tutti malati agli occhi.



22 giugno 2010

Olbia: Solo dei criminali possono aver fatto questo: Ci hanno abbandonato davanti al rifugio 15 gattini, tutti malati agli occhi.



Solo dei criminali possono aver fatto questo

Ci hanno abbandonato davanti al rifugio 15 gattini, tutti malati agli occhi.

Quando il gioco diventa pesante questo diventa troppo insopportabile. Ci sono dei criminali
chiamati Uomini, nella notte compiono dei reati sugli animali e sugli umani, indisturbati
come i vigliacchi agiscono. Domenica davanti al rifugio abbiamo trovato uno scatolone con
15 gattini, gattini tutti malati, tutti bisognosi di cure, e si un colpo "mortale" ci hanno inferto.
Noi siamo disperati, dove possiamo mettere 15 gattini? Noi gestiamo un rifugio con 700 cani,
abbiamo tutti i luoghi pieni anche perch� abbiamo tantissimi cuccioli in terapia. Oggi
mentre parlavo con Sergio, i gattini erano nelle gabbie di degenza dei cani, spaventatissimi,
pensavamo che forse dovremmo acquistare delle casette in legno per fare una specie di gattile
ma noi non abbiamo i soldi per fare tutto questo, non so proprio come risolvere la situazione,
non si possono tenere ammassati dentro i trasportino e poi... in mezzo ai cani? Non trovo
nemmeno pi� le parole per descrivere la nostra situazione. Sono veramente amareggiata dal
comportamento di questi criminali. Ho anche la vaga sensazione di chi possa essere stato,
non ne ho la certezza ma il pensiero � forte: luned� scorso ho ricevuto una telefonata da un
"signore" di Arzachena che in altre occasioni noi abbiamo aiutato, sempre in casi disperati,
mi ha chiesto se poteva portarci 15 gattini, naturalmente la mia risposta � stata: ma st�
scherzando!!!!!! e dove li mettiamo noi i gattini.... non abbiamo posto, perch� non ha
sterilizzato??????????

Ecco la nostra situazione, disperata e terribile. Aiutaci ad aquistare almeno due casette in
legno, potremmo metterle in un posto riparato dove poter tenere i gattini bisognosi di cure.
Questa � la casetta che vorremmo acquistare:���
www.gardendeco.it/product_info.php?cPath=26&products_id=45�

per donazioni: www.lidaolbia.it/donazioni.html



--
aiutaci a diffondere questi links
www.lacucciadeglianimali.it
http://adozionicanilemunicipalecaserta.wordpress.com/
http://www.natiliberi.net/

ROMA: PER QUALCUNO ERANO SOLO SPAZZATURA....CHIUSI IN UN SACCO,IN ATTESA DEL TRITARIFIUTI!!

 
Per qualcuno erano solo spazzatura. Li avevano chiusi in una busta di plastica e gettati in un cassonetto, dove guaivano flebilmente, in attesa della macchina tritarifiuti del mattino seguente. Una signora ancora umana li ha sentiti piangere e li ha tirati fuori da quel posto orrendo, li ha lavati, curati e fatti visitare. Sono sanissimi, bellissimi, due maschietti e due femminucce. Se non verranno adottati finiranno in canile, dove probabilmente resteranno a vita. Guardateli!!! Non meritano una vita? E soprattutto noi, non meritiamo il loro amore?
Salviamoli dal canile, per carit¨¤!!! Saranno affidati, microcippati, vaccinati, con modulo pre e post affido.
Contatti
Simona 339/7170736 simonad1976@tiscali.it

lunedì 21 giugno 2010

Campobasso -ABBANDONATO IN UNA CASSETTA DIPLASTICA

 Manuela degli Animalisti Italiani di Verona è scesa sabato a
Campobasso per portare aiuti ai canili, cibo, medicinali e
soprattutto lavoro fisico, oggi ha lavato tosato e tolto centinaia
di zecche da tantissimi cani che sono chiusi nei box, Un canile ne
ha 350 l'altro 800!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
 Ed ecco cosa si e' trovata sul cofamo della macchina Manuela questa
 sera, prima di rientrare in albergo, un cane in una cassetta di
 plastica, quelle del pane, chiuso ermeticamente perchè non
 scappasse.............hanno visto la macchian targata Verona e le
 hanno lasciato un regalino.
Ora ovviamente non se la sente di lasciarlo entrare in canile a
Campobasso, ce ne sono già troppi, lui è piccolo,pesa circa 8 Kg ha
circa 7/8 mesi è un maschietto ed è molto buono.
 Dobbiamo trovargli subito casa!
 Manuela partirà da Campobasso Martedì per rientrare a Verona,
 quindi potrebbe lasciarlo anche lungo la strada se si trova una
 buona adozione.
 Per info
Laura 346 6030801
 Manuela 3401259077
>

SE RIFLETTI

 e guardi l'espressione di un coniglietto non
trovi nulla di diverso dall'intensit�� che esprime un cane che attende
dietro le sbarre di una gabbia di essere adottato
cuccioli strappati
alla mamma e senza casa ugualmente delicati ed anzi ancora di pi�� se si
conoscono le necessit�� e la fragilit�� di queste creature che si cibano
d'erba e sono incapaci di
difendersi
decine di cuccioli sono in stallo
se non puoi accoglierli, fai girare le nostre richieste

info@aaeconigli.it
SOS. 346-3197367 dopo le 19.30
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Associazione Animali Esotici Onlus
Sez.Conigli
e Cavie
www.aaeconigli.it
www.aaecavie.it
1 St. Chapter in Europe HRS
www.rabbit.org

La denominazione di ��Animali Esotici��, che ha
derivazione inglese (exotic
animals), comprende tutte le specie animali
non autoctone, importate in
Italia, nonch i cosiddetti ��animali da
compagnia non convenzionali��, come ad
esempio conigli, cavie, criceti e
furetti, sempre pi diffusi nel nostro
paese.
Secondo alcuni dati
Eurispes del 2004, il coniglio statisticamente il terzo
animale da
compagnia pi presente nelle case degli italiani. Seguono
1.000.000 di
tartarughe d��acqua dolce, 500.000 roditori, 50.000 iguane,
20.000
pappagalli, 10.000 serpenti e circa 500.000 altri animali esotici.


Solo chi cosi' folle da credere di poter cambiare il mondo, lo cambia
davvero. M.Gandhi


sabato 19 giugno 2010

Iran, fatwa ayatollah contro i cani

WALL STREET
19 GIUGNO 2010
 
IRAN: FATWA CONTRO I CANI, "SPORCHI E L'OCCIDENTE LI AMA"
 
Teheran - Fatwa in Iran contro i cani. Secondo l'ayatollah Naser Makarem Shirazi non vanno tenuti come animali domestici perche' "sporchi". "Il rapporto amichevole con i cani", ha spiegato il religioso, "e' una cieca imitazione delle mode occidentali, che amano piu' i propri cani che le mogli e i bambini".

TG COM
19 GIUGNO 2010
 
Iran, fatwa ayatollah contro i cani
"Sono sporchi e l'Occidente li ama"
 
Fatwa in Iran contro i cani. Secondo l'ayatollah Naser Makarem Shirazi non vanno tenuti come animali domestici perch� "sporchi". "Il rapporto amichevole con i cani", ha spiegato il religioso, "è una cieca imitazione delle mode occidentali, che amano più i propri cani che le mogli e i bambini".
Nonostante sia per l'Islam un animale impuro, il cane si sta diffondendo sempre più come animale domestico in Iran, al punto che l'importante leader religioso ha emesso la condanna.
E' stato il quotidiano Javan, conservatore, a chiedere al grande ayatollah Makarem-Shirazi cosa ne pensi del fatto che, soprattutto nei quartieri benestanti delle grandi città iraniane, si vedono sempre più cani portati a spasso. Soprattutto - è il caso di aggiungere - da donne o ragazze. E ciò nonostante la stessa polizia, nelle sue periodiche campagne per il rispetto della morale islamica, abbia fatto ricorso in passato a multe e sequestri degli animali per cercare di arrestare il fenomeno.
"Non c'è dubbio che il cane sia un animale immondo", ha risposto l'ayatollah, pur ammettendo che il Corano non dice "nulla" in proposito. "Ma a dirlo - ha sottolineato - sono i Revayat". Cioè i detti di Maometto, degli Imam o altri importanti leader religiosi delle origini dell'Islam. Essi impongono obblighi o divieti religiosi che vanno rispettati, ha insistito Makarem-Shirazi, anche se non sono prescritti dal Corano.

prov. di Padova, mici neonati gettati nella spazzatura

 MATTINO DI PADOVA

18 GIUGNO 2010

 
Mici neonati gettati nella spazzatura
 
Provincia di Padova - Gattini abbandonati nei cassonetti della spazzatura a poche ore dalla nascita. Mici seppelliti vivi in campagna o affogati nei canali della provincia padovana, dopo essere stati chiusi in doppi sacchetti di nailon, altrimenti c�è il rischio che riescano ad aprirli e a salvarsi dalla morte.  Gli ultimi ritrovamenti, nei giorni scorsi, sono stati a Chiesanuova e in via Savonarola, in pieno centro città. Di fronte alle cucciolate delle colonie di gatti randagi la barbarie non ha limiti. A lanciare l�allarme è Luigi Cusin, presidente dell�Enpa Padova: �Nell�ultimo mese - rivela - abbiamo trovato 42 gattini di pochi giorni nella spazzatura. E� un momento particolarmente difficile perch� è periodo di cucciolate�.  Le gatte non sterilizzate stanno partorendo e c�è qualcuno che è così indispettito dal fenomeno naturale da uccidere senza pietà gli animali. �Questo atteggiamento si ripete 2-3 volte all�anno - aggiunge Cusin - ovvero ad ogni nidiata. Ad oggi, con le nostre forze, non ce la facciamo a gestire l�esubero dei mici. Per questo facciamo appello al buon cuore dei padovani: cerchiamo persone di buona volontà disposte ad occuparsi dello svezzamento dei gattini. Si tratta di dare i biberon con latte in polvere ogni quattro ore: i cuccioli fino ai quindici giorni sono i più difficili da seguire, perch� non mangiano da soli. Un gatto, infatti, comincia ad essere autosufficiente dopo il primo mese di vita e diventa adulto a sei mesi�.  L�emergenza non finisce qui. I gattini, una volta che vengono salvati dalla morte, sono ala ricerca di una famiglia che se ne prenda cura: �Oltre a case affidatarie per lo svezzamento, cerchiamo famiglie adottive e nuovi volontari disposti a darci una mano. L�Enpa vive di volontari, quindi persone che nella vita fanno altri lavori�.  Lo scopo ultimo dell�ente è la prevenzione. Gli strumenti ci sono, ma non riescono ad avere presa in città. �Le colonie possono essere sterilizzate - ricorda Cusin - per di più gratuitamente, interamente a carico del servizio veterinario. Sono in tanti, invece, a ignorare questo prezioso servizio�. Alle persone che scoprono una colonia randagia non resta che segnalarla. Allora verrà iscritta in un registro apposito e, soprattutto, dotata di microchip. All�interno saranno inseriti i dati: la via in cui si è stanziata la colonia, il numero di gatti, lo stato di salute: �Conosciamo alcune gattare che ci chiamano, più meno c�è una colonia di gatti in ogni quartiere. A volte anche più d�una. Tuttavia sono proprio le persone che vogliono sbarazzarsi dei nuovi nati che, avvertito un senso di colpa, si rivolgono a noi�.
 

Padova, cigni e anatre uccisi a bastonate

 
MATTINO DI PADOVA

18 GIUGNO 2010

 

Cigni e anatre della Specola uccisi a bastonate

 

Enzo Bordin

 

Padova - Sterminio di animali all�oasi della Specola. Due cigni uccisi a bastonate. La femmina è morta sul colpo, mentre il maschio ha riportato ferite purtroppo irreversibili. Non ce l�ha fatta a sopravvivere, nonostante le cure. Sono rimaste uccise anche numerose anatre, due delle quali trovate il 27 maggio in via XX Settembre, nel canale Piovego. A riferirlo è Adriano Scapolo, comandante della polizia provinciale di Padova: �Abbiamo portato gli animali all�Istituto zooprofilattico di Legnaro, ma gli esperti non hanno potuto stabilire le cause della morte, visto l�avanzato stato di decomposizione delle carcasse. Una seconda segnalazione parlava invece di alcuni ragazzi visti, in via Goito, mentre disturbavano un gruppo di anatre. Comunque stiamo da tempo monitorando la zona, senza trascurare alcun particolare pur di scoprire eventuali altri atti di bracconaggio�.  Molto più esplicito Sandro Polidori, residente in via Riello 1 bis, custode in pectore dell�oasi della Specola: �Sono stato tra i suoi fondatori, 20 anni fa. All�epoca c�era un�infinità di animali, adesso sono quasi del tutto spariti: nutrie e lucci che mangiano i piccoli non giustificano una scomparsa così marcata. Prima arrivavano qui i marocchini, poi i cinesi. Ma i rumeni e i moldavi sono ancora peggiori. Con la scusa di andare a pesca, vietata all�interno delle mura cinquecentesche come recita la delibera comunale del 1991, salgono in una delle mie due barche per andare in mezzo al fiume e catturare anatre e cigni. Scendono giù dal ponte di ferro e gettano il pane per attirare gli animali. Usano guadini per intrappolarli, in altre occasioni bastoni. Ho tolto una barca dall�attracco, mentre la seconda è ancora lì piena d�acqua�.  Polidori ricorda un altro particolare: �Sono stato io a trovare le due anatre morte e a consegnarle alla polizia provinciale. Sono preoccupato. Continuando di questo passo, nell�oasi della Specola, dell�antico patrimonio faunistico rimarrà solo il ricordo�, è il suo sconsolato commento. Analoghe catture avvengono con le stesse modalità anche sotto ponte Molino. Intanto infuriano le polemiche: questi incidenti interculturali ledono le abitudini socio-affettive di un gruppo perch� confliggono con quelle dell�altro, generando reazioni emotive e di rifiuto. Pulsioni le più difficili da sanare. La nostra cultura non ammette queste condotte, che vanno a toccare le corde emotive.

Taranto, 11 coltellate contro il cane Stava morendo, ora è salvo

 
 
QUOTIDIANO DI PUGLIA
7 GIUGNO 2010
 
Taranto, 11 coltellate contro il cane Stava morendo, ora è salvo
 
 
 
Tiziana FABBIANO
 
TARANTO  - Undici le coltellate che sono state inferte al povero cagnolino di Paolo VI. Sul dorso, sul collo, sull�orecchio e alla testa. Un coltello piccolo quello usato dagli aguzzini che hanno preso di mira il cane di quartiere e lo hanno torturato. Adesso il volpino sta bene.
Lo ha curato il dottor Salvatore Lippo, il veterinario presso cui ora l�animale è in degenza. Oltre quaranta punti di sutura che sono stati necessari per chiudere le ferite, con l�anestesia gassosa. �Prima, però, abbiamo dovuto metterlo un po� su. Stava molto male e ho dovuto fare trasfusioni di plasma perchè aveva perso molto sangue�, racconta il medico veterinario.
Adesso è lui il custode giudiziario del cane, dopo che ha firmato assieme ai veterinari dell�Asl, la denuncia per maltrattamenti ai carabinieri. Il dottor Lippo è il veterinario dell�associazione Anpaa, che gestisce il canile di Taranto. Ovviamente, viste le condizioni in cui si trovava il povero randagio quando è stato raggiunto, è stato affidato alle cure del medico.
Rimarrà in questa clinica ancora qualche giorno, affinch� possa ristabilirsi del tutto. Poi sarà pronto all�adozione o, altrimenti, andrà al canile. Quel che è certo è che non tornerà più in quel quartiere in cui qualcuno gli ha teso una trappola, legandolo ad un palo con una corda e sferrandogli ben undici coltellate.
�Era dissanguato, anemico, in fin di vita - dice ancora il veterinario che lo ha curato - ora non corre più rischi�. A vederlo, in effetti, il cane sembra tranquillo. Mangia, si muove normalmente nonostante le ferite, non è abbattuto. �� dolcissimo - dice il veterinario - non sembra che abbia subito quel che ha subito. Sono venute qui da me diverse persone, tanti bambini. Lui si avvicina tranquillamente, si lascia accarezzare e scodinzola. � un cane davvero buono�.
A parlare è anche Alessandra Danese, la responsabile del canile di Taranto e presidente dell�Anpaa. �Purtroppo non è la prima volta che accadono fatti simili a Taranto. I maltrattamenti ai cani e ai gatti sono frequenti. Episodi simili si sono avuti nei mesi scorsi. Quella volta in città vecchia, un cagnolino fu preso a martellate, un altro ferito con un taglierino. Li abbiamo curati tutti al meglio e ora stanno bene�, ha detto.
In quanto al nome, ieri il cagnolino era stato battezzato Cesare, ma oggi c'è chi ha proposto di chiamarlo Leone, perchè ha affrontato la disavventura come un leone. Saranno i suoi nuovi amici che lo adotteranno, comunque, a decidere.
 
ALTRE FOTO

QUOTIDIANO DI PUGLIA
16 GIUGNO 2010
 
Leone, il cane accoltellato trova casa ma poi scappa e torna al Paolo VI
 
 
Tiziana FABBIANO
 
TARANTO - Una storia a lieto fine, con un�ultima incredibile puntata. � la storia di Leone, come è stato ribattezzato per la sua incredibile forza, il cane che era stato accoltellato all�inizio di giugno si è ristabilito perfettamente. Ora cercava casa. Così almeno tutti credevano.
Invece lui, di avere una casa diversa dalla sua, la strada, non vuole proprio saperne.
Ecco cosa è accaduto. I volontari dell�Anpaa (l�associazione che gestisce anche il Canile di Taranto) hanno curato il randagio e hanno evitato il peggio. Il clamore provocato dalla notizia ha fatto candidare due famiglie all�adozione del randagio, dopo la sua aggressione. La prima famiglia è di Mottola, l�altra vive a Paolo VI. Alessandra Danese, presidente dell�Anpaa, ha preferito fare adottare il cane dalla famiglia Marinò-D�Andria di Paolo VI perch� il cane rivedendo il signore che spesso gli dava da mangiare e da bere, lo aveva riconosciuto e si era mostrato felice e scodinzolante.
Così il nuovo proprietario ha portato Leone nel suo terreno ai Tamburi. Tutto sembrava essere finito nel migliore dei modi. Ma quando il proprietario del terreno dei Tamburi è tornato a casa, a Paolo VI, ha trovato Leone lì sotto, scodinzolante come sempre. Il cane era riuscito a scappare dalla campagna dei Tamburi ed è tornato nel luogo in cui l�avevano accoltellato.
Grande la meraviglia del nuovo proprietario del cane nel ritrovarselo lì davanti, come se nulla fosse accaduto. L�uomo ha così chiamato subito l�Anpaa, per spiegare del commuovente ritorno di Leone alla signora Danese.

venerdì 18 giugno 2010

prov. di Pisa, troppi gatti maltrattati e uccisi

 
IL TIRRENO
17 GIUGNO 2010
 
A Putignano troppi gatti maltrattati e uccisi
 
Alessandro Iorio
 
Putignano (PI) - Vicino al cimitero di Putignano c�è una piccolissima colonia di gatti di cui si occupano diverse persone, tra le quali io.  Porto loro acqua fresca la sera prima di andare a lavorare, panni ed altro per le loro cucce. Questi gatti, però, soprattutto i cuccioli, sono vittime di maltrattamenti da parte di alcune persone.  Alcuni vengono uccisi, altri impauriti con i petardi.  Tramite queste poche righe, mi rivolgo a tutte le persone che vogliono bene agli animali con la speranza che tutto questo possa cessare quanto prima.  Ricordate: i maltrattamenti sugli animali sono perseguibili sia a livello amministrativo che penale. E poi si tratta di avere rispetto di una vita, anche se non umana! L�altra sera sono stato di nuovo lì. Mia moglie voleva accarezzare uno dei due cuccioli rimasti. M a sono scappati. Troppa paura degli esseri umani. Ed è triste vedere tanto terrore in quei piccoli occhi.  � possibile che nessuno possa fare niente per quelle piccole ed indifese bestiole?

prov. di Napoli, attenzione! avvelenamenti

  

JULIE NEWS

17 GIUGNO 2010

 

Avvelenamento di cani nel quartese

 

 

 

Livia Carandente

 

Quarto (NA). � stato battezzato �comune antianimalista� , sicuramente non a giusto credito; ma alcuni episodi avvenuti di recente non caratterizzano il comune per amore verso i quattro zampe. La morte per avvelenamento di alcuni in via Antonio Gramsci, già preceduta da altri  casi, nellos corso mese,  ha messo in allarme le associazioni e gruppi di residenti intenzionati a combattere l�intollerabile fenomeno evidentemente teso ad eliminare il randagismo, di certo molto diffuso sul territorio, ma in maniera deplorevole-  come si legge in una lettera, indirizzata al Comune di Quarto; la richiesta della missiva è  chiara: urgono provvedimenti che mettano in sicurezza gli animali, ma al contempo anche gli stessi cittadini dato che lo spargimento di veleno adoperato per abbattere le povere bestie è comunque inalato anche dai passanti. �Bisogna assolutamente contrastare in maniera efficace ed organizzata tale brutalità; è necessaria una campagna di sterilizzazione da avviare presto , per combattere il fenomeno del randagismo, e al contempo bisogna studiare un modo per acciuffare i delinquenti che organizzano tali crudeltà�- lamentano i cittadini impegnati nel contrastare il triste allarme.

per acciuffare i delinquenti che organizzano tali crudeltà�- lamentano i cittadini impegnati nel contrastare il triste allarme.

Prov. di Livorno, cane stroncato dai maltrattamenti

 

IL TIRRENO

16 GIUGNO 2010

 

Cane stroncato dai maltrattamenti

 

CAPOLIVERI (LI). Una storia di maltrattamenti finita, purtroppo, con la morte.  Mella, un rottweiler sottratto al proprietario - residente a Capoliveri - perch� malato, malnutrito e, quel che è peggio, costretto a subire continui maltrattamenti, non ce l�ha fatta. A raccontare la storia è l�Enpa che denuncia le sofferenze subite dall�animale. Un modo per riportare all�attenzione degli enti locali la necessità di andare alla costruzione di un canile.  E una vicenda che dimostra anche come, nonostante la buona volontà, sia difficile fra pagare le proprie colpe a chi commette maltrattamenti sugli animali. �L�uomo al quale è stata sottratta Mella - spiega l�Enpa - non è stato denunciato dalla municipale e ora ha un altro cane che ci auguriamo non debba subire la stessa sorte. Non vogliamo che il sacrificio di Mella sia stato inutile e chiediamo pertanto a tutti di inviare una mail a mellabella4ever@libero.it per richiedere maggiori controlli e, da parte dei Comuni, il supporto alla tutela degli animali imposto dalle leggi�.

 

prov. di Mantova, gatti e uccellini impallinati

 

LA GAZZETTA DI MANTOVA

16 GIUGNO 2010

 

Gatti e uccellini impallinati

 

GONZAGA (MN). Per ben quattro volte ha trovato la sua gatta, razza europea, di circa un anno sanguinante. Da un accurato controllo sotto il pelo, il proprietario ha notato la presenza di pallini di piombo. La gatta è stata sottoposta ad un intervento chirurgico da parte di un veterinario di Suzzara che ha dovuto amputargli la coda e sterilizzarla. I casi di maltrattamento di animali sono avvenuti nell�arco di una ventina di giorni a Gonzaga.  Chi può essere così crudele da sparare con una carabina ad aria compressa, pallini di piombo su un�innocua e dolce gattina? �Trilly�, questo il suo nome, è stata centrata il 23 maggio scorso all�addome. Il ferimento le ha procurato un aborto spontaneo e la conseguente morte dei quattro cuccioli che aveva in grembo. Il proprietario dell�adorabile micina, Roberto Barilli, 35 anni ha deciso di sporgere denuncia ai Carabinieri di Gonzaga. Tra via Bonacolsi, dove abita il giovane, con la moglie e due bimbe piccole, e via Mantovana, la strada che scorre sul retro della zona residenziale, nelle settimane scorse è stato trovato un gatto impallinato ed ucciso, sul ciglio della strada. Stessa sorte è toccata ad alcuni volatili che sono stati poi gettati in mezzo ad una siepe. �E� dal 10 maggio che trovo la mia gattina ferita e sanguinante. Sotto il manto ho notato che era stata colpita da pallini sparati da una carabina. Il fatto si è ripetuto per altre tre volte e sempre di pomeriggio. L�ultimo caso il 23 maggio scorso. Quando l�ho portata dal dott. Stefano Casari, veterinario di Suzzara, mi ha detto che a causa delle ferite la gattina ha abortito quattro cuccioli�. La micina ora sta bene, è ancora stordita da antibiotici e flebo perchè i pallini di piombo causano infezioni. �Trilly� però, non potrà più avere cuccioli.

mercoledì 16 giugno 2010

Brambilla a Matrix: il mondo ci giudica per come trattiamo gli animali

 
BIG HUNTER
16 GIUGNO 2010
 
Brambilla a Matrix: il mondo ci giudica per come trattiamo gli animali. Basta con la caccia
 
Invitata a Matrix, per discutere sul problema degli abbandoni estivi, la ministra del Turismo, Michela Vittoria Brambilla, rimarca il proprio impegno sul fronte della tutela degli animali. Tema che, ha spiegato, rientra pienamente nelle competenze del ministro del Turismo, che deve occuparsi anche e soprattutto dell'immagine dell'Italia nel mondo.
Il mondo ci guarda e ci giudica anche per come trattiamo gli animali, ha affermato il ministro che ha parlato di arretratezza culturale del nostro paese per colpa di una piccola minoranza che �anche solo per divertimento si rende artefice di abusi, crudeltà e uccisioni a danno degli animali�.
Lo dimostrerebbe, ad esempio, una comunicazione girata tra le mailing list delle associazioni animaliste in questi giorni, partita da una coppia straniera che dopo essere stata in vacanza in un'isola del sud Italia e aver visto un branco di randagi denutriti, ha affermato che non avrebbe messo più piede nel nostro paese, invitando al boicottaggio dei prodotti italiani.
Non sono mancati i riferimenti diretti alla caccia. In un filmato sull'iniziativa lanciata dalla ministra per l'affermazione del concetto di Coscienza Animale, afferma �io non credo che una minoranza costituita da 750 mila cacciatori dell'età media di 70 anni, possa pretendere di far valere le proprie ragioni rivendicando con arroganza la libertà di uccidere animali indifesi, quando la stragrande maggioranza degli italiani si sente offesa da questo gesto. Credo sia possibile e necessario arrivare all'abolizione della caccia�.
Tornati in studio, argomenta la propria avversione. �Le mie posizioni mi sono costate insulti di ogni genere da parte dei cacciatori sui loro siti e sui giornali � continua la Brambilla -, approfitto per precisare che  io faccio e opero una giusta distinzione tra il cacciatore che rispetta le normative e il bracconaggio ma non credo che nel nostro millennio sia possibile accettare un divertimento che preveda l'uccisione degli animali�.
Per il Ministro, poi, bracconaggio e caccia � sono strettamente collegate�, visto che �nel momento in cui viene lasciato spazio alla caccia c'è sempre chi va al di fuori delle regole�.
A sostegno delle sue posizioni la Brambilla ha ricordato che �c'è un bellissimo sondaggio di Ipsos che riporta che il 90 per cento degli italiani considera la caccia crudele, inutile�. Infine un consiglio agli amanti dell'arte venatoria: �si può sparare al piattello o andare a caccia di bellissime fotografie di animali selvatici nel loro ambiente�.
 

Collare fuorilegge: rischia il carcere turista tedesco

 

IL TIRRENO

15 GIUGNO 2010

 

Collare fuorilegge: rischia il carcere turista tedesco

 

CECINA (LI). Denunciato dalla polizia municipale per maltrattamento di animali, ora rischia dai 3 mesi a 1 anno di carcere. Ma di sicuro sarà costretto a pagare una sanzione che va da 3mila a 15mila euro, oltre a un verbale di 200 euro per la detenzione di un collare meccanico fuorilegge. Grossi guai per un turista tedesco di 60 anni, fermato dalla polizia municipale dopo la segnalazione di alcuni giovani. L�episodio è successo pochi giorni fa in largo Cairoli. Alcuni ragazzi hanno notato come il cane dell�uomo, un pastore tedesco, rispondesse in maniera anomala (sobbalzava) ai gesti dell�uomo. Al collo del cane, infatti, c�era un collare elettronico guidato da un telecomando a distanza. Un collare ad impulsi elettrici, dannoso per il cane. Così sono stati allarmati i vigili urbani, che una volta arrivati sul posto hanno sequestrato il collare e portato l�animale al servizio veterinario per un controllo.  Il tedesco è stato denunciato per maltrattamento di animale e ora dovrà fare i conti con una serie di multe molto salate, oltre che alla possibilità di finire in cella.  

Reggio Emilia, cani rubati e usati per mendicare

 

LA GAZZETTA DI REGGIO

15 GIUGNO 2010

 

Cani rubati e usati per mendicare denunciati due giovani nomadi

 

Linda Pigozzi

 

Reggio - Mendicano sotto i portici o in altre strade del centro accompagnati da cani spesso �rubati� da canili o dai cortili di abitazioni e maltrattati. La banda di nomadi è stata però scoperta dagli agenti della Municipale.  Le prime segnalazioni sono arrivate mesi fa. Alcuni cittadini avevano notato i mendicanti che, forse per intenerire i passanti, chiedevano l�elemosina facendosi accompagnare da cagnolini di piccola taglia, spesso ancora cuccioli. Cani - denunciavano i cittadini - troppo spesso sporchi o denutriti. E che, a volte, presentavano addirittura segni di percosse.  Così gli agenti della Municipale hanno provveduto a specifici controlli. A metà maggio il primo �sequestro�. Un nomade - originario della Slovacchia - era stato trovato mentre mendicava sotto i portici di San Pietro con un cucciolo: un cagnolino meticcio di pochi mesi in pessime condizioni igienico-sanitarie.  Qualche giorno fa, dopo una nuova segnalazione, i vigili hanno scoperto altri nomadi che chiedevano l�elemosina in centro storico facendosi accompagnare da tre cani, questa volta adulti.  I dati contenuti nei microchip che, come previsto dalla legge, era stato inserito sotto la pelle dei tre meticci ha subito chiarito la loro provenienza: quei cani erano stati rubati nei giorni precedenti dal canile intracomunale di Magreta, in provincia di Modena. Uno dei bastardini era cresciuto nel canile, mentre gli altri due erano stati sequestrati dai vigili di Sassuolo e dall�Ausl modenese a fine maggio a due nomadi che mendicavano il venerdì mattina fra i banchetti del mercato sassolese.  I due, in Italia senza fissa dimora, non avevano saputo spiegare agli agenti della polizia municipale la provenienza di quegli animali, n� avevano mostrato loro la certificazione che attestava la vaccinazione anti-rabbica. Viste le pessime condizioni in cui si trovavano i cani e poich� mancavano i documenti sanitari, i vigili, accompagnati dai tecnici del servizio preposto dell�Ausl, avevano quindi provveduto al sequestro dei meticci.  Gli animali erano poi stati portati nel canile di Magreta per il periodo d�osservazione previsto dalla legge (un lasso di tempo che varia dai dieci ai sessanta giorni) nei casi in cui non ci sia certezza che sia stata effettuata l�anti-rabbica.  Il mattino seguente, però, dipendenti e volontari del canile modenese avevano avuto l�amara sopresa. La gabbia dove erano stati rinchiusi i due cani era stata forzata e i bastardini erano spariti.  Con loro era stato �rubato� anche un altro cane: un meticcio cresciuto in quella struttura di raccolta di cani randagi e considerato un po� da tutti la mascotte.  I tre cani trovati appunto in città, giorni più tardi.  Mentre accertamenti sono ancora in corso, sono stati denunciati due dei nomadi identificati: un uomo e una donna, entrambi giovani ed entrambi originari della Slovacchia: il primo per maltrattamento di animali, la seconda per sottrazione di animali. Ma c�è il sospetto che altri cani possano essere stati rubati dalla stessa banda. A lanciare l�allarme è una delle responsabili del canile di Magreta.  �Ci arrivano segnalazioni di tanti cagnolini, di razza e non, che spariscono dai cortili o dalle abitazioni - spiega -. Ed è giusto che si sappia che dietro quei furti c�è una bruttissima realtà. I cani rapiti troppe volte vengono tenuti in pessime condizioni: lasciati al freddo o sotto al sole cocente per giorni interi, maltrattati e usati per medicare sulle strade�.

 

I bastardi non hanno piu' scuse

CRONACA QUI
15 GIUGNO 2010
 
I bastardi non hanno più scuse
 
 
Ogni anno nel nostro amatissimo Paese vengono abbandonati 135mila animali, nella maggior parte cani e gatti. Il che vuol dire che ci sono (almeno) 135mila farabutti che si liberano di loro nei modi più fantasiosi. E anche più abietti. Qualcuno facendoci anche rischiare la vita quando sceglie di lasciare la bestiola in autostrada. Operazione, quella dell�abbandono, che di solito ha una giustificazione vergognosa (�non sapevo proprio dove lasciarlo��) e una concentrazione temporale limitata quasi sempre all�estate, con una punta massima tra luglio e agosto. Tralascio giudizi di merito sui 135mila di cui sopra ai quali riserverei un soggiorno almeno pari alle ferie programmate non in un carcere, ma in un canile  di quelli in cui, se la bestiola è fortunata, finisce prigioniera. E mi limito a cercare di spiegare a quelli (pochi) in buona fede che la giustificazione �non sapevo proprio dove lasciarlo�� oggi non vale più.Il ministero del Turismo ha realizzato un sito ( www.turistaa4zampe.it ) in cui ci sono le indicazioni per trovare hotel, campeggi, spiagge e ristoranti dove gli animali domestici sono i benvenuti e si appresta a mandare in edicola una guida per aiutare i proprietari di cani, gatti, conigli, tartarughe e furetti in partenza per le vacanze a scegliere l�albergo o la struttura ricettiva che può ospitare tutta la famigliola. Il che rappresenta una buona, anzi ottima, notizia anche per chi come il sottoscritto qualche sacrificio ha dovuto farlo, negli anni, per non escludere la propria amata a quattro zampe dalle vacanze. Nel mio caso l�amata, che si chiama Camilla, si è vista respingere (al pari di me, è ovvio) da spiagge e ristoranti, mentre è entrata, abilmente camuffata in un borsone, nell�albergo che sulla porta inalberava il cartello mefitico �Io qui non posso entrare� di cui non aveva fatto menzione al momento della prenotazione. Con il risultato di mandare il sottoscritto su tutte le furie e di stimolare il raggiro con il borsone, onde non passare la notte all�addiaccio.Ben venga dunque la guida anti furbetti e anche la presa di posizione della ministra Michela Vittoria Brambilla che di animali se ne intende (in casa ha una sorta di piccolo zoo con 15 cani e 27 gatti) e che sulla questione è sensibile e pure attenta alle brutte figure che in passato abbiamo fatto con gli stranieri. Per questo si è inventata persino il premio �Accoglienza bestiale� da assegnare al miglior albergo per quattrozampe, per stimolare gli operatori del settore e cercare di contenere gli abbandoni. Il risultato, va detto, è eccezionale: al sito hanno aderito in cinquemila tra gestori di hotel e strutture varie i quali, a differenza di altri �colleghi� che piangono sulle prenotazioni scarsine, pare abbiano richieste a iosa. Come dire che il cuore, quando va a braccetto con l�intelletto, può battere anche la crisi, ricordando sempre (è lo slogan della nostra campagna di sensibilizzazione) che �se lo abbandoni, il bastardo sei tu�.
beppe.fossati@cronacaqui.it

TG COM
15 GIUGNO 2010
 
Vacanze: piccoli lussi a 4 zampe
Alberghi che coccolano i nostri pets
 
         
 
Da un lato ci sono i criminali che li abbandonano, dall'altro ci sono i padroni che li coccolano con lussi e vizi degni di una star: forse la virtù sta davvero, come dice il proverbio, nel giusto mezzo, ma in ogni caso, per onore di cronaca, ricordiamo ai padroni di cani e gatti che ci sono alcune strutture, in Italia e nel mondo, pronte ad accogliere il cucciolo come se fosse un vero Vip. Segnaliamo le più curiose, dall'hotel in cui viene servito un vero happy hour a quattro zampe, fino alla Spa canina che propone massaggi anti jet-lag per Fido e Micio. Le proposte arrivano da Hotels.com, pensando a chiunque abbia un animale domestico e alle sue difficoltà nell'organizzare le vacanze districandosi tra divieti e restrizioni nei confronti del cucciolo di casa. Ecco allora alcune destinazioni per chi ama viaggiare e, anche con un cane o un gatto al segui to, non vuole rinunciare a una vacanza vera e propria in una località esotica. Ecco allora l'hotel in cui l�happy hour non è una prerogativa solo degli "umani": ogni domenica al quattro stelle The Grove Isle Hotel & Spa, di Miami negli USA, l'aperitivo è all'insegna di Fido, con bicchieri da Martini riempiti con deliziosi bocconcini, antipasti creati ad hoc con hamburger di prima scelta e drink a tema anche per i padroni. Per gli umani la scelta è tra un "Grande bacio sbavoso" o un "Inseguitore di code". Chi vuole portare qui il proprio quattro zampe farà bene a non trascurare il suo look: sono graditi occhiali da sole e abitini estivi.L�hotel a cinque stelle Las Ventanas al Paraiso a Los Cabos, in Messico, offre a cani e gatti praticamente tutti i servizi offerti ai padroni, a partire da un massaggio speciale per combattere il jet lag all�arrivo in albergo. Al loro arrivo in hotel, ai piccoli ospiti viene fornita una mini-capa nna portatile per non dover soffrire il caldo a bordo piscina o in spiaggia e la possibilità di scegliere fra diversi menù: da �I preferiti di Tom�, ispirato al famoso cartone animato e composto da una selezione di pesce scelto, a �Rin Tin Tin�, con straccetti di manzo grigliato e riso bollito. Chi invece cerca il relax nel verde, per s� e per il proprio amico a quattro zampe, non c'è niente di meglio dell'Irlanda, con i suoi prati sterminati che permettono di correre in libertà. Il Castle Hotel and Leisure Centre (4 stelle), a Macroom, piccola cittadina nella contea di Cork, accoglie i piccoli ospiti con una "doggie bag" che comprende giochi, bocconcini-premio e, non meno importanti, i sacchettini per mantenere l�ambiente pulito, oltre naturalmente a cibo e acqua fresca in camera. Per cani e padroni ci sono belle passeggiate  sulle rive del fiume, partendo dal castello di Macroom,  ma anche i dintorni del la città, con i suoi famosi megaliti, offrono la possibilità di trascorrere splendide giornate all�aria aperta.
Senza andare così lontano, ecco due destinazioni in Italia, una al mare, l'altra nel verde: a Riccione, l'Hotel Des Nations offre quattro stelle di divertimento romagnolo e tre �Pet rooms� che possono essere attrezzate su richiesta per soddisfare le esigenze del proprio cane con un servizio su misura. E con un vero tocco di raffinatezza, la signora che gestisce l�hotel, esperta in floriterapia, saprà trovare la giusta essenza per migliorare il benessere psicofisico di tutti quei cuccioli che potrebbero soffrire un po� di nostalgia di casa.L�Hotel Parco San Marco di Porlezza, in provincia di Como, infine, è una struttura a quattro stelle immersa nel verde e offre ai nostri cuccioli un�accoglienza speciale: in camera non mancano cibo, acqua fresca, una cuccia su misura e ciotole, guinzagli e collari a disposizione in prestito direttamente in hotel. Per il padrone, poi, una piantina sulla quale sono indicate tutte le passeggiate consigliate.