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5 MAGGIO 2010
Mattanza per pochi chili di carne
GORLA MINORE (VA) - Un atto barbaro e disumano, di una ferocia brutale. Uno scempio assurdo, che lunedì sera ha avuto svelato il suo scopo: hanno ucciso senza pietà, in piena notte, per qualche chilo di carne di daino.E' successo nelle prime ore di sabato 1 maggio: ignoti si sono introdotti nell'allevamento "Chato" nel cuore del parco del Rugareto e, forzato un lucchetto, sono entrati nel recinto. Qui hanno fatto una strage inaudita, massacrando a sprangate un maschio e una femmina gravida di daino, ma anche oche e galline. Una mattanza barbara ma tutt'altro che improvvisata, eseguita dopo un inseguimento feroce, nel quale gli assalitori hanno saputo affrontare animali veloci e pericolosi.
LA VIOLENZA
I delinquenti hanno poi lasciato la femmina senza vita sul posto, accortisi solo dopo averla uccisa che era gravida, e rinunciando a quel punto a macellarla. Sorte che invece è toccata al daino maschio, i cui resti sono stati ritrovati solo lunedì sera, portato con una carriola in un terreno a poca distanza dal luogo dello scempio e qui scuoiato per appropriarsi della carne e con questa fuggire, lungo la Sp21, nei pressi della quale avevano lasciato il loro mezzo.
CONOSCEVANO IL POSTO
Sull'episodio di inaudita violenza stanno indagando i Carabinieri di Gorla Minore, allertati la mattina del 1 maggio dalla proprietaria dell'allevamento, Antonella Ghidini, che giunta sul posto si è trovata di fronte una scena raccapricciante e dolorosa, con sangue ovunque: "Deve essere stato un inseguimento molto movimentato, probabilmente attuato da più persone che sanno come comportarsi con animali veloci e muniti di corna. Gente che conosceva l'allevamento e sapeva che i cani erano in un recinto separato e che ha dimestichezza con le specie selvatiche, eppure armati di spranghe e non di fucile, con il quale avrebbero potuto rischiare decisamente meno...".
NON E' BRACCONAGGIO
Molti gli interrogativi che rimangono aperti: "Escluso il bracconaggio ? spiega Antonella Ghidini ? credo che l'abbiano fatto per poche decine di chili di carne. Mi chiedo però cosa spinga a rischiare tanto per così poco, quando semmai il daino ha un valore da vivo, non certo macellato". A fare male non è però certo la perdita economica: "E' una questione affettiva ? dice la proprietaria ? resa ancor più dolorosa dall'assurdità di quanto hanno fatto".
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