Cattiveria e crudeltà delle anime nere di tutta Italia

In questo blog potrai leggere e vedere le immagini della crudeltà e della cattiveria umana .
Da Nord a Sud, isole comprese, una passerella di azioni vergognose, criminali, inumane, un repertorio di incuria, freddezza, avidità e ruberia.
La bassezza d'animo dell'essere umano viene portata alla luce.
Tutto compiuto contro creature deboli ed indifese, senza tutela reale e spesso ridotte senza dignità.
Quando decidi di andare in vacanza, scegli il tuo luogo di villeggiatura anche con questo parametro :
chi abita in questo posto ?

Al cuore del problema

Ogni anno migliaia di cani vengono introdotti nei canili esistenti nel nostro Paese. Nei canili migliori solo alcuni riacquistano dignità attraverso l'adozione. In altri li aspettano malattie, sbranamenti o comunque la fine naturale della vita trascorsa dietro le sbarre. Il tutto con costi altissimi per le amministrazioni. Aiutateci a dire basta. Il fenomeno del randagismo si può controllare e sconfiggere.


COSA DICE LA LEGGE:
Secondo la normativa vigente i sindaci sono responsabili per i cani vaganti nel territorio del Comune che amministrano.

Al fine di curare i cani presenti nel suo territorio, i Comuni ricevono finanziamenti da parte dello Stato centrale (pagati da noi cittadini mediante le tasse) per cui gli stessi sono tenuti a predisporre le strutture per risolvere il problema del randagismo e a finanziarle con i denari a ciò destinati.


LA SOLUZIONE MIGLIORE:
Le Associazioni senza scopo di lucro costituiscono i migliori soggetti per la gestione del canile in quanto, agendo senza scopo di lucro, danno maggiori garanzie sul fatto che i denari ad esse corrisposti dal Comune siano effettivamente destinati alla migliore cura del cane.


QUELLO CHE ACCADE NORMALMENTE:
L'affidamento ai gestori privati è invece assai pericoloso in quanto gran parte degli stessi sono tentati dal non garantire buone condizioni di vita o la stessa sopravvivenza dei cani ospitati nel canile al fine di massimizzare i guadagni.

A mero titolo di esempio, vi segnaliamo che sono numerosi i Comuni che hanno stipulato convenzioni con gestori privati per l'affidamento agli stessi della gestione dei canili a seguito di gare di appalto vinte con aste fortemente al ribasso. Sono numerosi gli esempi di gestori che hanno vinto con offerte che prevedano il mantenimento del cane per soli 70 centesimi di euro al giorno! 70 centesimi con cui il gestore dovrebbe pagare il cibo per il cane, le cure mediche, parte delle spese di gestione (operai, luce, acqua etc.) e, addirittura, ricavarci qualcosa per vivere.

Appare del tutto evidente, quindi, che in tali casi il benessere del cane non potrà di certo essere garantito.


IL BUSINESS DEL RANDAGISMO: 500 MILIONI DI EURO ALL'ANNO
Parecchi imprenditori privati hanno nella gestione dei canili una vera miniera d'oro. Si tratta spesso di delinquenti o persone senza scrupoli capaci di creare importanti connivenze con istituzioni che dovrebbero controllare.

Il business del randagismo in Italia genera un fatturato annuale di circa 500 milioni di Euro. 500 milioni di euro pagati dai contribuenti che spesso sono oggetto di vere e proprie truffe da parte dei gestori ai danni dei Comuni e, quindi, di chi paga le tasse.


IL CUORE DEL PROBLEMA:
Nella maggioranza dei Comuni poi la domanda d'ingresso dei cani supera largamente l'offerta di posti in canile, con la conseguenza che per ogni cane morto o fatto adottare, sono pronte altre due richieste di accalappiamento e che chi volesse speculare riesce a percepire sempre e comunque il suo guadagno su un numero garantito di cani. Alla minima spesa sul singolo animale corrisponde il massimo guadagno in termini di utile.

Così che si assiste spesso ad insufficienza di personale, mancanza di lavoratori qualificati, minimi spazi nei box, in cui i cani superano il numero di 3 animali, arrivando anche ad essere 15 o più, senza tenere in alcun conto la loro compatibilità (la prima causa di morte in canile è lo sbranamento!!!!).

Per non parlare delle speculazioni che si realizzano attraverso l'accalappiamento degli animali e lo smaltimento delle loro carcasse che crea un circolo vizioso per cui prima muore un cane prima si guadagna sullo smaltimento della sua carcassa e sull'accalappiamento del nuovo cane che lo sostituisce.


LA CONNIVENZA:
Altro fenomeno che acuisce il problema è la forte connivenza tra chi dovrebbe controllare e chi è controllato. Accade sovente nei Comuni più piccoli (ma non solo) che il Sindaco (che affida la gestione del canile), i responsabili della ASL (preposti al controllo) e il gestore del canile (colui che dovrebbe essere controllato) siano amici, compagni di merende o, addirittura, parenti.

Appare evidente come in queste situazioni sia realmente impossibile far rispettare la legge e far garantire il benessere dei cani ospitati nei canili.


LA SOLUZIONE:
Ciò non accadrebbe se i Comuni provvedessero come per legge alla costruzione e risanamento delle proprie strutture e soprattutto ne affidassero la gestione ad Associazioni di volontariato senza scopo di lucro, che diano garanzie di controllo, di apertura al pubblico e di trattamento secondo parametri di benessere misurabili molto elevati.

L'ACL – Associazione Canili Lazio Onlus da anni combatte il fenomeno del randagismo. Perché il canile deve essere un punto di partenza per una nuova vita alla quale arrivare attraverso l'adozione e non un punto di arrivo in cui morire.

Abbandono : condanna a morte

Abbandono  : condanna a morte

mercoledì 19 maggio 2010

LA TEORIA E LA PRATICA SICILIANA



LA TEORIA E LA PRATICA SICILIANA

Senza commento alcuno Chiliamacisegua divulga un dossierino costruito dalla Rete

Chiliamacisegua

www.chiliamacisegua.org

LA TEORIA

COMUNICATO STAMPA

on Vinciullo e on Falcone: "Finanziati i rifugi sanitari per la prevenzione del randagismo".

La Commissione Affari Sociali e Sanitari ha autorizzato, per gli esercizi finanziari 2010-2011, la spesa annuale di 10.000 milioni di euro per interventi diretti alla prevenzione del randagismo e di quelli dalla legge regionale 3 luglio 2000 n. 15. Siamo soddisfatti – hanno dichiarato gli On.li Vinciullo e Falcone – perché il Governo, nella persona dell'Assessore Russo, assorbendo un nostro emendamento, ha ritenuto importante intervenire in un settore che, negli ultimi anni, ha dato non poche preoccupazioni ai Siciliani.

Tutti ricordano infatti i drammatici e tragici avvenimenti accaduti in provincia di Ragusa, che si sono conclusi, purtroppo con la tragica e drammatica morte di un bambino e che hanno visto tanti uomini e donne essere aggrediti da branchi di cani lasciati inopinatamente in giro senza alcun controllo da parte delle Autorità preposte.

Con questo importante finanziamento, hanno concluso gli On.li Vinciullo e Falcone - sia l'Assessorato Regionale alla Sanità quanto gli Enti Locali verranno messi nelle condizioni di poter intervenire speditamente e con l'urgenza del caso a tutela della pubblica incolumità. Appena il provvedimento verrà approvato dall'Aula nessuna esitazione e nessuna mancanza di adempimenti verrà consentita ai Servizi Veterinari, delle ASP e agli Enti Locali.

Ogni giustificazione verrà a cadere!

http://www.agrigentoweb.it/sanita-in-finanziaria-norme-per-semplificazione-amministrativa_46446/

Sanita', in finanziaria norme per semplificazione amministrativa

Scritto da Redazione | 2 mag 2010 -

Fra gli altri provvedimenti approvati in Finanziaria, inseriti dall'assessore regionale per la Salute Massimo Russo, spicca la semplificazione amministrativa. In sostanza, da ora in poi non sara' piu' necessaria la preventiva autorizzazione dell'Asp per la realizzazione di alcune opere edili ma sara' sufficiente l'autocertificazione da parte di un professionista.

"E' una norma semplicissima – spiega Russo – ma di estrema importanza perche' evitera' inutili lungaggini burocratiche".

Per la prevenzione del randagismo sono previsti fondi per 5 milioni di euro: la gestione delle somme sara' dell'assessorato regionale della Salute che potra' finanziare appositi progetti presentati dai Comuni che riguardano la costruzione di rifugi e di moderni canili e la sterilizzazione dei cani randagi.

"E' una somma – prosegue Russo – che servira' a dare un nuovo impulso alla nostra azione amministrativa che punta al benessere animale e alla prevenzione del randagismo, un tema sempre di attualita' in Sicilia che vogliamo affrontare e risolvere con misure strutturali adeguate".

Sono stati anche recuperati 4 milioni di euro da destinare alle Universita' siciliane per il pagamento degli stipendi dei medici specializzandi che sono stati contrattualizzati nel triennio 2007 – 2009. Era inizialmente previsto uno stanziamento superiore ma l'assessore Massimo Russo ha comunque garantito che non sono in pericolo i nuovi 198 contratti firmati per l'anno in corso e per i quali e' gia' stato previsto un apposito capitolo di spesa sul bilancio dell'assessorato. I nuovi contratti riguarderanno figure professionali scelte d'intesa con l'osservatorio per la formazione dell'Universita' sulla base del fabbisogno rilevato.

"Il nostro emendamento prevedeva un finanziamento di 10 milioni di euro. Mi sono battuto per ottenere l'intera somma ma abbiamo dovuto tenere conto delle ristrettezze del bilancio. Mi impegno comunque, d'intesa con il presidente della Regione, a trovare nel corso dell'anno le opportune soluzioni per chiudere i conti con il passato. Stiamo razionalizzando – conclude l'assessore alla Salute – anche questa importante voce di bilancio che permettera' la formazione di nuove giovani professionalita' che saranno molto utili al sistema sanitario regionale".

Comune di Trapani

Gruppo Consiliare I RIFORMISTI

Antonino Passalacqua, Giuseppe Pellegrino, Nicolò De Caro

Al Sig. Sindaco di Trapani

Avv. Girolamo Fazio

Il Gruppo Consiliare dei Riformisti, ribadendo le proprie perplessità sulla scelta, per la realizzazione del canile intercomunale, dell'area sita in località Cuddia, perplessità invero manifestate anche dall'Amministrazione, in quanto la stessa dopo la bocciatura da parte del Consiglio Comunale dell'area di località Porticalazzo, adiacente nuclei abitativi, ricorreva al Bando Pubblico per identificare altre aree limitrofe alla città o ai centri abitati comunali. Ma, l'A.C. era già a conoscenza di essere in possesso dell'area di località Cuddia. La ricerca di altre aree era determinata dal fatto che l'Amministrazione la riteneva troppo distante dai comuni interessati alla gestione del canile intercomunale e che la realizzazione in detta area rischia di far diventare il canile intercomunale una cattedrale nel deserto.

Il suddetto gruppo nel far proprie le eccezioni sollevate dalla Lega Nazionale per la difesa del cane riguardo a detta scelta, fa presente che:

Venuti a conoscenza che già in data 2002 l'A.C. incaricava l'Ufficio di redigere il progetto per la costruzione del canile consortile e che detto progetto veniva predisposto dagli uffici comunali, comprensivo della relazione geologica tecnica sull'area di c.da Cuddia e che un altro progetto, sempre realizzato dagli uffici comunali veniva predisposto per la realizzazione del canile intercomunale in località Porticalazzo.

Considerato che in data 25/11/2009 veniva pubblicato il bando di gara per l'affidamento del servizio di Ingegneria per la progettazione esecutiva, direzione lavori, misura e contabilità, responsabilità della sicurezza in fase di progettazione ed esecuzione per l'assistenza di un centro di assistenza e ricovero per animali da affezione da realizzarsi in c.da Cuddia per l'importo complessivo di € 480.000,00 compreso IVA e spese e che per la predisposizione di detto Bando gli uffici hanno predisposto un progetto di massima.

Tutto ciò premesso e Considerato, il gruppo dei Riformisti chiede alla S.V.:

1. Se Ella ha mai interpellato le Amministrazioni Comunali interessate all'utilizzo del canile intercomunale per ciò che concerne la scelta dell'area su cui farlo sorgere;

2. Perché, se gli uffici comunali hanno già predisposto il progetto per la realizzazione di detto canile, è stato predisposto il Bando di gara, con il costo di € 480.000,00.

3. Se Ella non ritiene che l'avere inserito il punto 12.2 di detto Bando, in cui si chiede una dichiarazione del fatturato globale nei migliori cinque anni di € 1.508.838,32 al netto di IVA e dei contributi versati alle casse previdenziali come condizione per poter partecipare al Bando, non escluda dalla partecipazione la stragrande maggioranza dei tecnici di questo territorio.

Trapani, lì 23 Dicembre 2009

I Riformisti

Passalacqua – Pellegrino – De Caro

LA PRATICA

I fatti odierni

http://www.ilgiornalediragusa.it/cronaca/18810-modica-contrada-santa-rosalia-un-branco-di-randagi-attacca-una-porcilaia.html

E' nuovamente allarme

Modica, In contrada Santa Rosalia branco di randagi attacca una porcilaia

di Redazione

Martedì 18 Maggio 2010

Modica – Dopo un breve periodo di tregua e la cattura delle scorse settimane dei cani che hanno sbranato circa venti agnellini in contrada Violicci da parte del Nucleo Anti – Randagismo della Polizia Municipale con l'ausilio del personale della Dog Professional, torna in città, ma soprattutto nelle campagne del modicano l'allarme cani randagi.

Questa volta ad essere preso di mira da un branco di cani di media e grossa taglia (circa una ventina) è stata una porcilaia di contrada Santa Rosalia frazione rurale modicana che si trova ai confini con il territorio di Pozzallo.

Il "branco" affamato e aggressivo più che mai si è introdotto all'interno del recinto in cui erano custoditi i maiali e hanno "sferrato" l'attacco uccidendo due maialini e ferendone altri ventisei di cui alcuni in maniera molto grave.

L'allarme e stato lanciato dal proprietario dell'azienda che ha subito allertato il Nucleo Anti – Randagismo della Polizia Municipale. Nel frattempo ha cercato di far desistere i cani inferociti, rischiando lui stesso di essere attaccato.

Adesso nella popolosa frazione è allarme e molti dei proprietari delle aziende presenti in zona vivono nel terrore e con la paura di subire anche loro degli attacchi da parte del branco che a quanto pare non si è allontanato dalla zona, dove insiste una vallata dove i randagi trovano rifugi sicuri e difficili da raggiungere.

http://a.marsala.it/cronaca/15026-i-vigili-urbani-di-marsala-costretti-a-sparare-ai-cani-randagi.html

I vigili urbani di Marsala costretti a sparare ai cani randagi

Martedì 18 Maggio 2010

Durante il fine settimana delle celebrazioni per il 150° anniversario dello sbarco dei Mille, si è sollevata la protesta degli animalisti di Marsala per il modo in cui l'Amministrazione avrebbe gestito l'ormai annosa questione randagismo. Sembra infatti che nelle giornate di venerdì 7, sabato 8 e domenica 9 maggio nella zona della Salinella, da sempre soggetta al problema del randagismo, l'Amministrazione Comunale abbia permesso ad alcuni vigili urbani di sparare dardi narcotizzati con un fucile lancia-siringhe ai randagi che stazionano nella zona.

Le proteste degli animalisti si sono sollevate soprattutto per i metodi usati. Sembra che i fucili siano stati dati in mano ad agenti della polizia municipale senza le competenze necessarie per svolgere questo tipo di operazioni. Sparare dardi narcotizzati ai cani non è illegale, infatti il Comune di Marsala nel giugno 2009 ha acquistato il lancia-siringhe con lo scopo principale di utilizzarlo nella lotta al randagismo. Il lancia-siringhe, anche se utilizzata principalmente per scopi veterinari, per la legge costituisce un'arma a tutti gli effetti e può essere utilizzato da soggetti con regolare porto d'armi, oppure, viste le finalità, da veterinari. È pur vero che questo tipo di arma deve essere utilizzata in maniera appropriata, il dardo narcotizzato non può essere sparato a casaccio ma deve colpire il posteriore dell'animale per anestetizzarlo completamente, in caso contrario gli effetti sarebbero ben più gravi della semplice narcosi dell'animale.

Ciò che lamentano gli animalisti, nella vicenda dello scorso fine settimana, è l'utilizzo non appropriato di questo fucile. Una volta avere colpito i cani poi, sembra che chi ha sparato non abbia constatato le reali condizioni dei cani. Così, i cani colpiti sono stati circa 6 di cui solo uno è stato accalappiato, gli altri si sono addormentati altrove probabilmente con l'ago ancora infilzato.

Quello dell'accalappiamento è un altro problema: a Marsala non c'è un servizio di accalappiacani, ma viene svolto dagli stessi dipendenti del canile senza che essi abbiano praticato corsi specifici. Il veterinario del canile municipale, dott. Mariano Baiata, ha più volte suggerito di installare un servizio esclusivo per l'accalappiamento dei randagi, magari affidato a ditte private.

Ma ciò che ha allarmato maggiormente gli animalisti, comunica Anna Maria Barraco dell'Enpa, è accaduto domenica quando dalla zona della Salinella doveva marciare la Maratona dei Mille. A quanto pare, dalle prime luci del mattino, i vigili urbani hanno continuato, come nei giorni precedenti, a sparare con il lancia- siringhe ai cani, senza ottenere risultati eccellenti (il dato infatti è di 6 cani colpiti in tre giorni), per liberare l'area in vista del passaggio dei maratoneti. Vedendo l'inefficacia dell'azione dei poliziotti municipali, alcuni abitanti della zona hanno deciso però di dare manforte, non con il fucile lancia-siringhe ovviamente, ma lanciando sassi ai cani randagi, il tutto sotto gli occhi di vigili urbani, amministratori del Comune e gente di passaggio, oltre che agli animalisti che si sono a dir poco indignati.

http://www.telesud3.com/cronaca/randagismo--ragazzo-aggredito-da-un-branco-di-cani-6125.asp

Un ragazzo di 13 anni è stato azzannato ad una gamba da un gruppo di cani di randagi mentre passeggiava ad Erice Casa Santa. A salvarlo, un automobilista di passaggio.

Randagismo, ragazzo aggredito da un branco di cani

CRONACA lunedì 14 dicembre 2009

Adesso è allarme. Non più casi isolati, aggressioni occasionali, ma una vera e propria azione sistematica che porta prepotentemente alla ribalta il fenomeno del randagismo in città e nel suo hinterland dopo un periodo di quiete. Dal centro storico alla periferia è un susseguirsi di segnalazioni, proteste, dure prese di posizioni contro la presenza di cani che mettono in pericolo l'incolumità di chi ha la sventura di trovarseli davanti.

A farne le spese pedoni e scuteristi. Giovani e meno giovani, costretti a ricorrere alle cure del pronto soccorso dell'ospedale provinciale "Sant'Antonio Abate". L'ultimo caso si è verificato in viale della Provincia. Vittima, un ragazzo di tredici anni. E' stato accerchiato e aggredito da un branco di randagi mentre passeggiava nei pressi della Cittadella della Salute. Il giovane è stato azzannato ad un gamba. Niente di grave, per fortuna. Ma l'episodio avrebbe potuto avere conseguenze più gravi se non fosse stato per il tempestivo intervento di un automobilista di passaggio che è riuscito a mettere in fuga il gruppo di cani, tre o quattro, sbucati da chissà dove, che si erano scagliati contro la vittima designata, facendola cadere a terra. Scattato l'allarme il minore è stato soccorso e accompagnato nell'area di emergenza del nosocomio trapanese. Dopo aver ricevute le cure del caso è stato dimesso. Per lui la prognosi è di pochi giorni, ma ci vorra sicuramente più tempo per riprendersi dal trauma per l'aggressione subita. La scorsa settimana, un'altra aggressione aveva avuto come teatro la piccola frazione trapanese di Ummari. Una donna è stata azzannata al volto mentre gettava la spazzatura.

http://a.marsala.it/notizie-dalla-provincia/10742-trapani-ad-ummari-ragazza-aggredita-da-due-randagi.html

Trapani: ad Ummari, ragazza aggredita da due randagi

Mercoledì 09 Dicembre 2009

E' accaduto nella frazione di Ummari, nel territorio di Trapani. Vittima, una trentenne costretta a ricorrere alle cure del pronto soccorso. La prognosi è di otto giorni, ma ci vorrà sicuramente più tempo per riprendersi dallo shock per l'aggressione subita, a pochi metri dalla sua abitazione.

Le ferite al viso sono state ricucite con alcuni punti di sutura. Teatro dell'incresciosa vicenda - è stata la via Domingo della piccola contrada trapanese.

La trentenne era uscita di casa per andare a gettare i sacchetti della spazzatura negli appositi contenitori, collocati ai margini della strada. Due cani di grossa taglia -si sono scagliati contro di lei, facendola ruzzolare a terra. La donna è stata morsa al volto. Le sue grida hanno attirato l'attenzione degli abitanti della strada che l'hanno rinvenuta riversa sull'asfalto sanguinante.

Scattato l'allarme, la trentenne è stata accompagnata nell'area di emergenza del nosocomio trapanese.

PRECEDENTI

FARE RIFERIMENTO ALLE DATE

http://www.telesud3.com/articoli/due-milioni-di-euro-per-il-canile-2968.asp

Due milioni di euro per il canile

In contrada Cipponeri sarà realizzato un canile intercomunale. La Regione ha concesso il finanziamento. Sorgerà in un terreno confiscato alla mafia

Due milioni di euro per il canile

ARTICOLI lunedì 31 dicembre 2007

La Regione ha concesso il finanziamento per la realizzazione di un canile intercomunale in contrada Cipponeri. Lo stanziamento di 2 milioni di euro da parte della Regione permetterà di realizzazione presto la struttura.

Il canile intercomunale sorgerà in un terreno confiscato alla mafia in contrada Cipponeri. Il progetto, già esecutivo e con tutti i pareri, che prevede quattrocento posti ed una serie di strutture all'avanguardia. Una volta arrivato il finanziamento dalla Regione si può davvero dire che la struttura diventerà presto realtà. Permettendo di potere intervenire incisivamente per arginare il fenomeno del randagismo. I fondi arrivano dall'Assessorato Regionale alla Sanità, ed ammontano a due milioni. Altri due milioni di euro per la realizzazione del canile erano stati assicurati dalla Provincia Regionale di Trapani, a seguito di un accordo di collaborazione, sottoscritto lo scorso 12 gennaio. In base a quell'accordo la Provincia ha disposto l'impegno di due milioni di euro per compartecipare alle spese per la realizzazione del canile, mentre il Comune ha concesso in comodato d'uso alla Provincia i propri locali ubicati in via Roma, quelli dell'ex Tribunale, per destinarli ad attività didattiche.

L'accordo di collaborazione tra i Comuni di Erice, Paceco, San Vito Lo Capo, Custonaci, Buseto Palizzolo e Favignana per la realizzazione del canile intercomunale venne sottoscritto in Prefettura a febbraio del 2002.

Mario Torrente

COME NON È FINITA LA VICENDA CANILE DI TRAPANI

http://www.comune.trapani.it/newsconsiglio/view.php?id=410

Attività Consiliari ..... interrogazioni, interpellanze, notizie...

Relazione della II Commissione consiliare sul canile intercomunale

09 ott 08

II Commissione Consiliare Permanente Lavori Pubblici – Urbanistica

Al Presidente del Consiglio Comunale di Trapani

Con nota n. 1722 del 30/09/2008, la Presidenza del Consiglio ha chiesto alla II Commissione Consiliare OO.PP. – Urbanistica, prima di dare il parere sull'atto deliberativo riguardante la variante urbanistica e approvazione del progetto del canile consortile, di approfondire le problematiche emerse durante il dibattito consiliare del 29/09/2008, anche effettuando un apposito sopralluogo della stessa commissione sul sito.

Il 01/10/2008 la II Commissione Consiliare permanente si è recata in c/da Cipponeri, presso il lotto di terreno indicato dall'A.C. per la localizzazione del canile intercomunali.

Erano presenti sul posto alcuni abitanti ed esercenti attività turistica e commerciale nelle zone limitrofe al lotto oggetto della presente relazione.

La Commissione dopo aver effettuato un accurato sopralluogo riguardante il lotto interessato e tutta la zona circostante entro la fascia dei 500 metri, evidenzia reali impedimenti per esprimere parere favorevole alla variante urbanistica per la realizzazione del canile consortile ed elenca le seguenti motivazioni:

1- il lotto di terreno destinato a canile consortile risulta attraversato da sud a nord da due linee di alta tensione e precisamente dall'elettrodotto da 150.000 volts che dalla centrale di c/da Mancanza, porta il 70% del fabbisogno di elettricità della città di Trapani alla centrale di trasformazione di c/da Ospedaletto – Milo. In merito agli elettrodotti, il regolamento edilizio ancora non in vigore dice che bisogna rispettare la distanza di 60 metri per gli impianti di alta tensione, che come sappiamo tutti emanano campi magnetici. L'importante settore è comunque normato dal Ministero dell'Ambiente con D.M. del 29/05/2008 riguardante "approvazione della metodologia di calcolo per la determinazione delle fasce di rispetto per gli elettrodotti;

2- una seconda servitù da elettrodotto, che per circa 100 metri, ad una distanza di 10 metri parallela al confine lato est, taglia in modo trasversale nordest/sudovest l'intero lotto; anche in questo caso vale la distanza minima prevista dal regolamento edilizio ancora non in vigore che è di 30 metri per gli impianti di media tensione, comunque sempre normato come al punto 1.;

3- servitù da metanodotto. Il lotto viene tagliato dal tubo della condotta principale che da Mazara del Vallo arriva a Trapani; da informazioni assunte detto tubo ha un diametro di 700 mm ed è allocato ad una profondità di 2 metri circa. Il tubo taglia il lotto in questione nella direzione sudest/nordovest. L'articolo 99 delle Norme Tecniche di Attuazione del PRG di Trapani recita testualmente: "Le fasce di rispetto del metanodotto, regolate dal D.M. 24/11/1984, prescrivono il divieto di edificazione per una larghezza pari a metri 27,00 (metri 13,50 coassiale al metanodotto);

4- un'altra servitù presente nel lotto è quella da acquedotto. La stessa taglia il lotto di terreno a metà della sua lunghezza. Anche qui esistono limitazioni di inedificabilità, che sono di circa 7 metri rispetto alla mezzeria del tubo;

5- il lotto di terreno in questione, prospetta sulla S.P. n. 29, classificabile di tipo "C" secondo l'art. 26 del D.P.R. n. 695 del 16/12/1992, con una fascia di inedificabilità di 30 metri dal confine stradale. La stessa S.P. è gravata dalla Regia Trazzera, quindi la norma prescrive la sdemanializzazione del tratto interessato ed altre limitazioni di inedificabilità;

6- nel confine lato est, per circa ¾ della sua lunghezza è esistente un canale di scolo, che serve il bacino imbrifero a monte del lotto, che è esteso qualche migliaia di ettari. Detto bacino imbrifero è un territorio completamente ulivetato e che rientra nel progetto di miglioramento degli uliveti VALLI D.O.P. di Trapani (denominazione di origine protetta);

7- il punto 3) dell'articolo 10 del D.P.R. n. 7 del 12/01/2007 recita testualmente: "Le strutture per il ricovero e la custodia dei cani e dei gatti devono essere distanti almeno 500 metri dai nuclei abitati". L'ISTAT definisce nucleo abitato "località abitata e costituita da un gruppo di case contigue e vicine, con almeno cinque famiglie, purché l'intervallo tra casa e casa non superi 30 metri e sia in ogni modo inferiore a quella intercorrente tra il nucleo stesso e la più vicina delle case manifestamente sparse". Dal sopralluogo è emersa l'esistenza del nucleo abitato e che entro 200 metri dal sito risiedono stabilmente più di 20 nuclei familiari, di cui almeno sette in abitazioni contigue e vicine;

8- L'atto deliberativo presenta alcune inesattezze, come la superficie del lotto che è circa 19.000 mq e non 25.000 mq., la distanza dal centro urbano non è 7 Km, ma a circa 1 Km inizia l'agglomerato urbano del quartiere di Villa Rosina. Il lotto interessato, nel P.R.G. non è semplicemente una zona agricola E, ma ha una destinazione d'uso E6, quindi area agricola per colture specializzate. Pertanto, in esso vale il divieto di trasformazione urbanistica ed il relativo suolo non può essere destinato ad uso extragricolo. Sempre nel P.R.G. entro la fascia di 200 metri circa dal lotto in questione, sono presenti due aree con destinazione d'uso E.7, che significa zona agricola di rispetto e tutela delle architetture rurali di interesse storico – architettonico.

La II Commissione su questa problematica ha svolto un lavoro meticoloso senza tralasciare niente, ma alla luce di quanto emerso si pone alcune interrogazioni e riflessioni:

- i progettisti del canile consortile hanno mai effettuato un sopralluogo sul sito?

- la II Commissione ritiene il progetto insufficiente e carente di una approfondita analisi sugli elementi amministrativi e strutturali del lotto interessato;

- la II Commissione ritiene ingiustificata la decisione dell'Amministrazione di abbandonare l'area del "canile intercomunale" prevista nel P.R.G. localizzata in c/da Cuddia distante da Paceco circa 8 Km, che è un appezzamento di terreno a seminativo, ampio almeno quattro volte quello di c/da Cipponeri, di giacitura pressoché pianeggiante, libero da qualunque tipo di servitù e soprattutto da aree abitate e anche questo confiscato alla mafia.

Per quanto sopra detto, la II Commissione esprime parere contrario alla variante urbanistica per la realizzazione del canile consortile in c/da Cipponeri. Invita l'Amministrazione a ritirare l'atto ed a predisporre urgentemente un progetto di canile consortile nell'area già localizzata nel P.R.G.

La II Commissione riferisce al Consiglio che l'eventuale approvazione della proposta deliberativa avente per oggetto variante urbanistica con approvazione del progetto del canile consortile, potrebbe essere annullata su iniziativa giurisdizionale dei soggetti interessati per l'illegittimità scaturita dalle numerose servitù presenti sul lotto interessato e dal mancato rispetto delle distanze previste nell'art. 10 del D.P.R. n. 7 del 12/01/2007.

Si rassegna la presente relazione

Trapani 06/10/2008

La II Commissione Consiliare permanente OO.PP. – URBANISTICA

Presidente arch. Vito Mannina

Componenti

Stefano Nola

Giorgio Colbertaldo

Pietro Todaro

Girolamo Ponzio

Giovanni De Santis

http://www.trapaniok.it/legginotiziaAC.php?id=11814

Resa dei conti sul canile intercomunale

25/09/2008

TRAPANI - Quattro milioni di euro per realizzarlo ed un progetto già esecutivo, ma l'area di contrada Cipponeri non convince una parte consistente del consiglio comunale…

Maggioranza nervosa a Palazzo Cavarretta. Nella seduta consiliare di lunedì prossimo è in programma il confronto sul nuovo canile intercomunale. L'atto deliberativo è all'ordine del giorno e prevede 400 posti più una serie di strutture d'avanguardia per dare una risposta concreta al fenomeno del randagismo. Il Comune di Trapani ha individuato un'area in contrada Cipponeri. Si tratta di un terreno confiscato al boss Francesco Pace. C'è un progetto esecutivo e 4 milioni di euro di finanziamento. Due a testa tra la Regione – assessorato alla Sanità – e la Provincia.

La proposta del canile intercomunale risale al febbraio del 2002 quando in Prefettura venne sottoscritto un accordo di collaborazione tra i Comuni di Trapani, Erice, Valderice, Paceco, San Vito Lo Capo, Custonaci, Buseto Palizzolo e Favignana. Il terreno individuato era quello di contrada Cuddia. Ma i Comuni non hanno mai assunto il rispettivo onere finanziario e di conseguenza il Comune di Trapani si è rivolto ad altri. Regione e Provincia hanno colmato il vuoto economico. In cambio dei 2 milioni di euro messi a disposizione dalla Provincia, il Comune capoluogo ha concesso in comodato d'uso i locali di Via Roma (ex Tribunale) che sono stati utilizzati dall'amministrazione provinciale per attività didattiche. Nel Piano regolatore generale viene indicata un'altra area rispetto a quello di contrada Cipponeri. E'un terreno confiscato al boss Vincenzo Virga nella zona della discarica dei rifiuti solidi urbani di contrada Borranea. Ma il sito ufficiale di contrada Cipponeri viene contestato da una parte del consiglio che richiama l'attenzione dell'amministrazione su una direttiva regionale del 2007 che impone il vincolo di 500 metri dai nuclei abitativi per la realizzazione dei canili. Attorno all'area Cipponeri ci sarebbero i nuclei abitativi che la legge pone come paletto. Non si tratta di centri abitati – sarebbero Paceco e Villa Rosina e si trovano ad un chilometro – ma di almeno 5 abitazioni che sarebbero ben visibili attorno all'area in questione. Da qui la richiesta di un nuovo sito.

LA CELERITÀ DELLA POLITICA

Il record: in 6 anni dal 2002 al 2010 ancora tutto sulla carta

http://www.comune.trapani.it/ecologia/randagismo.htm

18 maggio 2010

RANDAGISMO (Canile)

La lotta al fenomeno del randagismo è affrontata dal Comune con misure straordinarie ed una programmazione finalizzata a ridurlo ed eliminarlo.

Misure straordinarie

Sterilizzazione

Il Comune, in accordo con l'Azienda Sanitaria Locale n. 9 di Trapani e la sezione locale della Lega per la difesa del Cane si occupa della cattura e la sterilizzazione dei cani randagi.

Gli animali catturati vengono ospitati presso il Canile Municipale, sito in via Tunisi e ubicato su una superficie di circa 1500 mq. Il Canile può ospitare circa 80 animali.

Una volta sterilizzati, concluso il periodo di convalescenza, a seguito di visto del veterinario che ne attesta il buono stato di salute e la non pericolosità, i cani vengono reimmessi sul territorio comunale.

Adozioni

I cani ospitati presso il canile municipale possono essere adottati dai cittadini.

Per favorire l'adozione degli animali, il Comune concede un contributo economico ai cittadini, nella misura di € 148,32 a bimestre per ogni cane in affidamento.

I cittadini che vogliono adottare un cane ospite del canile municipale devono presentare apposita istanza e firmare un disciplinare, che prevede una serie di obblighi, ai fini dell'ottenimento del contributo.

Per qualsiasi informazione ci si può rivolgere a Giuseppe Virga, al recapito telefonico 0923/590733.

1. Avviso affido cani

2. Disciplinare per l'affidamento cani

3. Scheda affido cani randagi

4. Modulo per l'affidamento cani

Anagrafe canina

Tutti i proprietari o detentori di cani hanno l'obbligo di registrare gli animali all'anagrafe canina, istituita con ordinanza del Sindaco, ai sensi della legge regionale n. 15 del 3 Luglio 2000. (leggi ordinanza).

I proprietari dei cani devono prendere contatti con l'Ausl n. 9. Agli animali verrà applicato un microchip, contenente tutti i dati necessari per l'identificazione.

Obblighi per chi conduce i cani a passeggio per le vie della città

Chi conduce un cane nelle vie cittadine o altro luogo aperto al pubblico ha l'obbligo di essere fornito di apposita attrezzatura per rimuovere >>> le deiezioni canine come da apposita Ordinanza.

E' vietato condurre i cani privi di guinzaglio e museruola all'interno delle ville comunali.

Custodia e smarrimento

Il cane va custodito con cura ed è obbligo stabilito per legge prendere tutte le precauzioni per evitarne la fuga.

Nel caso di smarrimento va dato celere avviso rivolgendosi alla Polizia Municipale, al Servizio Veterinario o agli Uffici comunali.

Programmi

Il Comune di Trapani nel 2002 ha proposto un accordo di collaborazione ad altri Comuni per la realizzazione di un canile intercomunale. L'accordo è stato sottoscritto dai Comuni di Trapani, Erice, Paceco, San Vito Lo Capo, Custonaci, Buseto Palizzolo e Favignana. Successivamente anche il Comune di Valderice ha deliberato l'adesione al programma.

Il Comune ha redatto il progetto per la realizzazione di un canile di circa quattrocento posti, che sarà costruito in contrada Cipponeri, in un'area confiscata alla mafia.

Alla fine del 2007 l'Assessorato Regionale alla Sanità ha disposto il finanziamento di due milioni di euro per la realizzazione del canile. Altri due milioni di euro sono stati assicurati dalla Provincia Regionale di Trapani, a seguito di un accordo di collaborazione, sottoscritto il 12 gennaio 2007, con il quale il Comune ha concesso in comodato d'uso i propri locali ubicati in via Roma (ex Tribunale) da adibire ad attività didattiche.

Gli uffici comunali stanno predisponendo gli ultimi adempimenti per la gara d'appalto.

http://www.altratrapani.it/index.php?option=com_content&task=view&id=117&Itemid=103

SMALTIMENTO RANDAGI: UN AFFARE D'ORO

Scritto da Vito Fiorino

21 Dicembre 2006

Il Comune di Trapani si appresta ad assegnare in appalto a privati il servizio di ricovero e mantenimento dei cani randagi (base d'asta € 86.621,80) . L'interrogativo relativo all'esito di questo bando di gara è legato al CHI si aggiudicherà questo appalto...

Il Comune di Trapani si appresta ad assegnare in appalto a privati il servizio di ricovero e mantenimento dei cani randagi (base d'asta € 86.621,80) . L'interrogativo relativo all'esito di questo bando di gara è legato al CHI si aggiudicherà questo appalto...

Il randagismo è un problema assai diffuso, lo sappiamo e sappiamo di dire una cosa ovvia. Forse dire che è anche un modo per fare soldi sulla pelle degli animali non lo è. I ritardi legislativi in materia di prevenzione e controllo della popolazione di cani senza padrone e la complice latitanza delle amministrazioni comunali (anche la nostra), rappresentano le principali cause di un fenomeno che, per molti, risulta conveniente tenere su livelli allarmanti. Questi "molti" sono i canili privati che ricevono dai comuni convenzionati fior di quattrini.

Purtroppo neanche il comune di Trapani fa eccezione: infatti si appoggia ad una convenzione fatta con il Rifugio Mimiani s.r.l. per "lo smaltimento" dei randagi.

Il nostro comune, a precise domande della L.A.V., ha preferito non dare alcuna riposta sul fenomeno mentre l'Ausl qualcuna l'ha data. Riportiamo uno stralcio del rapporto riguardante Trapani.

"L'Ausl 9 segnala la totale assenza di maltrattamenti di animali, almeno per quanto di sua conoscenza. Attesta, però la frequenta di avvelenamenti di cani e la presenza sul territorio di 4.000 cani randagi. Forse qualche dubbio sulla reale assenza di maltrattamenti di animali non può che essere lecito. Ad ogni modo l'abbandono dei cani viene considerato un fenomeno frequente."

Trapani, dicevamo, è uno dei tanti comuni che si affidano al canile Mimiani di Caltanissetta.

Il MIMIANI opera in "strettissima collaborazione con il RI.CA.RA. (sempre di Caltanissetta) e alle gare d'appalto indette dai comuni si presentano congiuntamente nelle forma di "associazione temporanea di impresa" e, anche con ribassi miseri (dell'1%), ottengono sempre l'assegnazione dell'appalto.

Il RI.CA.RA. é stato sottoposto ad indagine penale dalla Procura della Repubblica di Caltanissetta sin dal 1999 per le condizioni igienico sanitarie degli animali e della struttura a seguito della quale è stato accertato che le condizioni degli animali erano raccapriccianti per magrezza, malattie, lesioni, medicine scadute, ecc.): l'indagine della procura rilevò un tasso di mortalità del 59,2% (il più alto d'Italia. Su una successiva denuncia poi, la guardia di finanza svelò l'esistenza di una fossa comune scavata a ridosso del canile con sepolti 2.000 cani.

Al pari del RI.CA.RA. Anche al Mimiani si sono trovate le fosse comuni con le solite autorizzazioni di Ausl e Sindaco.

Ma tutto ciò non importa: al Mimiani fioccano le convenzioni con tanti comuni in tutta la Sicilia, compreso, come detto, il nostro che per l'anno 2006 ha dato un contributo di € 40.000,00 circa. Oltre a Trapani i comuni convenzionati sono Nicosia, Cinisi, Carini, San Vito lo Capo, Caltanissetta (ovviamente) e Serradifalco.

In media i canili privati ricevono dai 2 a i 7 euro al giorno per ogni cane, e se si risparmia sul cibo, sull'igiene, sulle medicine, sulle cure ingenerale è facile capire che... è tutto guadagno e la raccolta e lo smaltimento dei cani (come i rifiuti, perché come tali sono trattati) diventa un business.

Qualora le condizioni in cui vengono tenuti i cani fossero buone il costo sostenuto dai comuni potrebbe anche essere giustificato, ma ad oggi non si sono raggiunti risultati apprezzabili ne dal punto di vista della lotta la randagismo ne dal punto di vista dei maltrattamenti degli animali.

Forse "dirottare" questi fondi verso una campagna di sterilizzazione dei cani o verso l'incentivazione del cosiddetto "cane di quartiere" potrebbe essere un'idea, ma forse è molto più comodo "smaltirli" alla vecchia maniera.

Rifugio Mimiani s.r.l. Utile per l'anno 2005 € 182,230,00 a fronte di un valore della produzione (il totale dei ricavi) di € 619,824,00 che corrisponde a un aumento di 97.338,00 euro rispetto al 2004 (+18,64%),

Dall'altra parte i costi si sono abbassati di € 19.533,00 rispetto al 2004 (-5,53%),

L'utile è passato dai 92.921,00 euro del 2004 ai 182.230,00 del 2005 con un incremento enorme di 89.309,00 euro in un solo anno (+96,11%), un vero botto di capodanno.

http://www.marsala.it/notizie-dalla-provincia/trapani-e-dintorni/13277-trapani-aggiudicati-appalti-su-ricovero-cani-randagi-e-manutenzione-immobili.html

Trapani, aggiudicati appalti su ricovero cani randagi e manutenzione immobili

E' stato aggiudicato alla ditta Rifugio Mimiani srl con sede a Caltanissetta l'appalto per il servizio di ricovero e mantenimento dei cani randagi in struttura privata. L'importo del servizio ammonta ad oltre 120.000 euro. Presso la struttura privata vengono trasferiti i cani randagi, catturati sul territorio comunale, che non possono essere ricoverati presso il canile municipale per mancanza di posti.

Alla ditta Di Giorgi srl con sede ad Alcamo è stato invece aggiudicato l'appalto per i lavori di manutenzione ordinaria degli immobili comunali (compresi gli impianti sportivi) a contratto aperto. Importo complessivo € 63.911,50. La ditta ha offerto il ribasso del 7,3 per cento.

CRONACA NERA

La Sicilia

14 aprile 2002

Si chiude con un «non doversi procedere» l'inchiesta sui maltrattamenti

agli animali ospitati nel canile municipale

Reato prescritto, niente processo

Escono di scena gli ex sindaci Buscaino e Laudicina e tre veterinari

Non ci sarà un processo per gli ex sindaci Mario Buscaino e Nino Laudicina, funzionari dell'azienda sanitaria locale e veterinari, accusati di maltrattamenti degli animali ospitati al canile municipale. Non ci sarà un processo non perché è stata accertata la loro estraneità ai fatti, ma perché il reato contestato è andato in prescrizione. E questo ha portato il pubblico ministero Giuseppina Mione a chiedere di «non doversi procedere», appunto per sopravvenuta prescrizione del reato. Richiesta ovviamente accolta dal giudice, che ha emesso la sentenza.

L'inchiesta giudiziaria aveva preso il via nell'ottobre del 1998, quando venne eseguito un sopralluogo da parte dei carabinieri al mattatoio comunale, poi posto sotto sequestro, ed all'annesso canile municipale. Da più parti, soprattutto dalle associazioni ambientaliste e di difesa degli animali, erano giunte pesanti segnalazioni sulla situazione di estrema precarietà in cui erano tenuti i cani ospiti. E la Procura della Repubblica aveva emesso a luglio dello scorso anno un decreto di citazione diretta a giudizio degli ex sindaci Mario Buscaino e Nino Laudicina, del responsabile del distretto veterinario di Trapani Vincenzo Battaglia, del capo servizio veterinario dell'ex Unità Sanitaria Locale numero 1 Francesco Vilardi e del veterinario Matteo Cipponeri.

Gli ex sindaci erano stati chiamati a rispondere del reato di maltrattamento di animali davanti al giudice monocratico perché all'amministrazione comunale la legislazione vigente in materia affida i compiti di intervento e vigilanza finalizzati alla protezione e tutela degli animali, gli altri tre perché avrebbero avuto il ruolo specifico di tutelare e curare gli animali ospitati all'interno del canile.

L'accusa sosteneva che l'impianto era privo dei requisiti minimi per garantire un idoneo ricovero per gli animali: i cani erano ospitati in celle piccolissime, in condizioni igieniche pessime, in locali poco ventilati e illuminati. Non sarebbero stati tenuti adeguatamente e le operazioni di cura e pulizia sarebbero state eseguite in condizioni di assoluto degrado: medicati direttamente sul pavimento delle celle, lavati con getti d'acqua fredda diretti su di loro, costretti poi a rimanere sul pavimento bagnato. Inoltre, secondo l'accusa, cani malati con patologie gravi, debilitati e chiaramente sofferenti non ricevevano le necessarie cure e terapie. Dopo il sequestro del mattatoio e del canile, gli animali randagi per lungo tempo sono stati trasferiti in una struttura privata di Caltanissetta. Recentemente l'amministrazione ha affidato l'appalto ad una azienda di Bagheria.

Cinzia Bizzi

http://www.difendiamoli.it/NEWS/Randagismo:_Un_fenomeno_delegato_a_privati_e_associazioni.html

RIASSUNTO

La Sicilia

Un fenomeno delegato a privati e associazioni

Ecco la situazione del randagismo in Sicilia, provincia per provincia. Il problema viene affrontato un po' a macchia di leopardo: in certe zone con maggiore incisività, in altre con troppa sufficienza e in altre ancora è delegato a volontari.

Agrigento

Ogni Comune dovrebbe avere un canile, ma ad Agrigento e provincia (dove i Comuni sono 43) ce ne sono solo cinque. Fungono dunque quasi da isole «felici» le due strutture esistenti nel capoluogo, gestite dalle associazioni Aronne e dell'Enpa, e il canile aperto da pochi mesi in territorio di Realmonte, ma in dotazione al Comune di Porto Empedocle, gestito da una volontaria. Il nome di Assunta Dani Rametta è molto noto e apprezzato in tutta Italia, per avere gestito da sola o quasi, centinaia di cani randagi, smistati nei mesi scorsi in altri centri italiani. Il fenomeno del randagismo è molto avvertito dalla popolazione e non sono mancati casi di avvelenamento di cani.

Caltanissetta

A spasso per il Nisseno vi sono 5.500 cani randagi. È la stima dell'Asl 2 che, nel 2006, ha censito la popolazione canina. Ma va considerato che, in tutto questo tempo, gran parte di quei cani sono morti e altri si sono riprodotti. «Il problema del randagismo nel capoluogo non esiste - dice Ennio Bonfanti, responsabile provinciale della Lav -. La maggior parte dei cani in giro nelle aree periferiche e agricole sono stati abbandonati dai loro padroni». L'anno scorso il Comune ha attivato un laboratorio per la sterilizzazione e la microchippatura dei randagi, affidando la gestione alle associazioni animaliste Lav e Lida.

Catania

A Catania, ieri, è stato avviato il prelevamento di cani randagi pericolosi, cani che vengono portati alla Ausl per essere fotografati, dotati di microcip e portati a Trabia dove l'«Associazione amici degli animali» se ne prenderà cura a spese del Comune etneo che, allo scopo, ha stanziato circa 30.000 euro. Obiettivo è quello di evitare che i cani restino nel canile, anche per non sostenerne le spese, e fare in modo di educarli, magari dopo la sterilizzazione, e darli in adozione. A questo fine gli aspiranti padroni sono incentivati con 200 euro per cane. Mercoledì sarà firmata la transazione con il Consorzio che, da anni, senza ricevere fondi dal Comune, mantiene 500 cani randagi.

Enna

Il fenomeno del randagismo ad Enna è molto avvertito per la presenza in alcune zone di cani randagi che in branco costituiscono pericolo per le persone. Sono tanti i cani sciolti che si trovano all'interno dell'Ospedale Umberto I, che evidenziano anche una certa aggressività. Più volte sono stati segnalati dai cittadini episodi di aggressioni e tentate aggressioni, nei pressi dell'ingresso dell'ospedale, ma le proteste non hanno sortito alcun effetto. Il Comune paga 250 mila euro l'anno per tenere in custodia dei cani in un canile di Delia, ma da parte di amministrazione e Asl rimane un approccio troppo blando al fenomeno.

Messina

A Messina c'è un solo una struttura di ricovero per i randagi, a Santa Lucia sopra Contesse, dove sono ricoverati circa 400 cani. Vengono rifocillati, sterilizzati e rimessi in libertà. Impossibile, secondo le associazioni, censire gli animali sul territorio. Le ultime stime parlavano di circa 12 mila cani, solo in città. Ma il numero è aumentato negli ultimi anni perché cresce il fenomeno degli animali abbandonati.

Palermo

Duemila dei diecimila cani randagi della città saranno sterilizzati nei prossimi 12 mesi. E' l'obiettivo di Asl 6 e Comune di Palermo che nei giorni scorsi hanno stipulato un apposito protocollo d'intesa. Il progetto, del costo di 270 mila euro, è finanziato, oltre che da Comune e Asl 6, dall'assessorato regionale alla Sanità e, in veste di co-finanziatori esterni, anche dall'Università degli Studi di Palermo e dall'azienda ospedaliera «Paolo Giaccone». Inoltre, l'iniziativa vede coinvolte le associazioni animaliste. Lo scorso anno sono stati 800 i cani sterilizzati, ai quali si aggiungono i 260 dei primi due mesi del 2009.

Siracusa

Nessun allarmismo sul territorio siracusano per il fenomeno del randagismo. I cani presenti lungo le strade della città sono tenuti sotto controllo dai volontari dell'associazione «Amici per coda» che provvedono a nutrirli e a mantenerli puliti. «I nostri cani di quartiere sono docili - spiega la presidentessa Carmela Comei - perché non sono mai affamati e sono tutti sterilizzati. In tal modo le cagnoline non vanno in calore e i maschi non divengo aggressivi per competere nel rito dell'accoppiamento. Il cane randagio pericoloso è un animale che è stato abbandonato o è sfuggito a un padrone violento».

Ragusa

Sono solo due i canili, privati, autorizzati in provincia di Ragusa. I canili sanitari pubblici non sono mai stati attivati per mancanza di fondi. E i Comuni ora hanno ingenti debiti con gli unici due canili privati . Adesso le due strutture non intervengono più quando i Comuni chiamano, in quanto attendono prima i pagamenti di circa 300 mila euro del recente passato.

Trapani

La situazione del randagismo è periodicamente all'ordine del giorno della amministrazioni comunali di Trapani e Marsala ma non è mai stata davvero affrontata. A Trapani si discute da anni della realizzazione di un canile intercomunale dove possano essere trasferiti i randagi ma l'area non è stata mai localizzata. E intanto i randagi continuano a circolare liberamente.

NOTA

QUALORA SI DESIDERASSE APPROFONDIRE LA TEMATICA, CIVILTA' E RAPPORTO CON GLI ANIMALI ADUSO IN TERRITORIO SICILIANO, DIGITARE LA PAROLA CHIAVE, PER ESEMPIO, RANDAGISMO, MALTRATTAMENTO, CANILI LAGER, ANIMALI SPARATI, FERITI, DECOMPOSTI AL SOLE DOPO ESSERE STATI INVESTITI E LASCIATI AGONIZZARE, NON CURATI, MORTI DI STENTI, AFFAMATI, UCCISI, ANNEGATI, AVVELENATI, ABUSATI, BRUCIATI, MARTORIATI, IMPICCATI, SOFFOCATI, BUTTATI NEL CASSONETTO, A CATENA E LEGGERE.

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