IL MESSAGGERO
31 GENNAIO 2010
Studenti portano una gallina in classe e la uccidono: denunciati e sospesi
TRENTO - Si è portato in classe una gallina e l'ha lasciata in fondo al borsone fino all'intervallo, quando ha deciso di liberarla. L'animale ha tentato di fuggire, ma è stato acciuffato e gettato dalla finestra. Il salto, o forse le mani di un secondo studente, hanno provocato la morte del pollo. Per i due studenti sono arrivate una denuncia e dei giorni di sospensione, quattro per il primo, due per l'altro.A quanto sembra, l'intenzione dei due, minorenni, era di farsi belli coi compagni, che invece non hanno apprezzato, e meno che mai gli insegnanti. Intervenuti i carabinieri, è scattata l'accusa di maltrattamento di animali. L'episodio risulta accaduto a novembre in Trentino, in un istituto tecnico di Tione, ma è venuto alla luce ora, probabilmente sulla scia della vicenda di un coniglio in un'altra scuola superiore, un liceo di Borgo Valsugana. In quel caso era stato un insegnante a proporre di portare in classe un coniglio morto per spiegarne meglio l'anatomia. L'ipotesi, mai realizzata, aveva fatto gridare all'allarme qualche studente e gli animalisti, che si erano spinti anche a pensare alla volontà di praticare la vivisezione dell'animale.
TRENTINO
31 GENNAO 2010
Seviziano una gallina a scuola, denunciati due studenti di Tione
L'hanno gettata dalla finestra e poi le hanno tirato il collo
TIONE (TN). Hanno portato una gallina a scuola, nascosta nello zainetto, poi l?hanno liberata in classe durante la ricreazione, quindi l?hanno gettata dalla finestra e, nel cortile un paio di piani più in basso, le hanno tirato il collo. Ƞqualcosa di più di un semplice atto di bullismo, quello compiuto da due studenti dell?Istituto comprensivo di Tione, entrambi non ancora diciottenni, per i quali sono scattati un provvedimento disciplinare dell?istituto e la denuncia alla Procura presso il Tribunale per i minorenni con l?accusa di maltrattamento di animali.
Ad occuparsi della uccisione selvaggia a cui è stata sottoposta la povera gallina sono per competenza i carabinieri di Tione, supportati dai colleghi di Storo e San Lorenzo in Banale, nelle cui giurisdizioni risiedono i due inquieti ragazzi. La disumana sequenza, di cui si è avuta notizia solo ieri, si sarebbe verificata ancora a metà novembre nel corso della pausa di metà mattinata. L?animale da cortile in classe non era approdato per caso: uno dei due ragazzi se l?era portato dal paese di provenienza imbragato dentro una voluminosa borsa. Nel tragitto casa-istituto la povera gallina non aveva dato sospetti nemmeno quando lo studente, dopo aver preso posto sul pullman, viaggiava alla volta di Tione. Molto probabilmente, ben infagottata nel fondo dello zainetto, la gallina aveva il destino segnato già dalla sera prima.Stando alle informazioni raccolte dai carabinieri è stato al momento della ricreazione che la spaventata ovaiola ha fatto inaspettatamente la sua apparizione tra i banchi. Il tempo per qualche rincorsa e un successivo svolazzare di piume, poi l?animale viene scaraventato fuori dalla finestra, dove da sotto qualcuno si era già appostato pronto per sacrificarla. Dalle altre finestre dello stabile, intanto, richiamati dalla concitazione, più spettatori osservavano quanto stava avvenendo. A quanto finora risulta, nessun docente o bidello avrebbe notato quanto stava avvenendo. Probabilmente tra gli studenti quella caccia alla ovaiola non deve essere piaciuta. Sta di fatto che qualche ora dopo la voce arriva ai piani alti dell?istituto. Ƞallora che il dirigente scolastico Severino Papaleoni, dopo un andirivieni tra i piani, incomincia a rendersi conto che qualcosa di anomalo quella mattina dentro l?i stituto è avvenuto. Poi il professore chiama a raccolta i colleghi per cercare conferme circa l?accaduto. Nel contempo, però, una medesima indicazione arriva anche ai carabinieri. Ai marescialli Lino Girardi e Giuseppe Morgantini basta poco per rendersi conto che in quella storia c?è effettivamente del vero. Una successiva ricognizione consentiva loro di raccogliere ulteriori testimonianze che confermavano il quadro della vicenda, in modo da poter stendere un primo dettagliato rapporto, a sua volta trasmesso ieri ai rispettivi comandi di Riva del Garda, Trento e all?autorità giudiziaria. Proprio ieri infatti la segnalazione è stata inviata alla Procura presso il trbunale dei minorenni.
Ad occuparsi della uccisione selvaggia a cui è stata sottoposta la povera gallina sono per competenza i carabinieri di Tione, supportati dai colleghi di Storo e San Lorenzo in Banale, nelle cui giurisdizioni risiedono i due inquieti ragazzi. La disumana sequenza, di cui si è avuta notizia solo ieri, si sarebbe verificata ancora a metà novembre nel corso della pausa di metà mattinata. L?animale da cortile in classe non era approdato per caso: uno dei due ragazzi se l?era portato dal paese di provenienza imbragato dentro una voluminosa borsa. Nel tragitto casa-istituto la povera gallina non aveva dato sospetti nemmeno quando lo studente, dopo aver preso posto sul pullman, viaggiava alla volta di Tione. Molto probabilmente, ben infagottata nel fondo dello zainetto, la gallina aveva il destino segnato già dalla sera prima.Stando alle informazioni raccolte dai carabinieri è stato al momento della ricreazione che la spaventata ovaiola ha fatto inaspettatamente la sua apparizione tra i banchi. Il tempo per qualche rincorsa e un successivo svolazzare di piume, poi l?animale viene scaraventato fuori dalla finestra, dove da sotto qualcuno si era già appostato pronto per sacrificarla. Dalle altre finestre dello stabile, intanto, richiamati dalla concitazione, più spettatori osservavano quanto stava avvenendo. A quanto finora risulta, nessun docente o bidello avrebbe notato quanto stava avvenendo. Probabilmente tra gli studenti quella caccia alla ovaiola non deve essere piaciuta. Sta di fatto che qualche ora dopo la voce arriva ai piani alti dell?istituto. Ƞallora che il dirigente scolastico Severino Papaleoni, dopo un andirivieni tra i piani, incomincia a rendersi conto che qualcosa di anomalo quella mattina dentro l?i stituto è avvenuto. Poi il professore chiama a raccolta i colleghi per cercare conferme circa l?accaduto. Nel contempo, però, una medesima indicazione arriva anche ai carabinieri. Ai marescialli Lino Girardi e Giuseppe Morgantini basta poco per rendersi conto che in quella storia c?è effettivamente del vero. Una successiva ricognizione consentiva loro di raccogliere ulteriori testimonianze che confermavano il quadro della vicenda, in modo da poter stendere un primo dettagliato rapporto, a sua volta trasmesso ieri ai rispettivi comandi di Riva del Garda, Trento e all?autorità giudiziaria. Proprio ieri infatti la segnalazione è stata inviata alla Procura presso il trbunale dei minorenni.
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