Ad occuparsi della uccisione selvaggia a cui è stata sottoposta la povera gallina sono per competenza i carabinieri di Tione, supportati dai colleghi di Storo e San Lorenzo in Banale, nelle cui giurisdizioni risiedono i due inquieti ragazzi. La disumana sequenza, di cui si è avuta notizia solo ieri, si sarebbe verificata ancora a metà novembre nel corso della pausa di metà mattinata. L?animale da cortile in classe non era approdato per caso: uno dei due ragazzi se l?era portato dal paese di provenienza imbragato dentro una voluminosa borsa. Nel tragitto casa-istituto la povera gallina non aveva dato sospetti nemmeno quando lo studente, dopo aver preso posto sul pullman, viaggiava alla volta di Tione. Molto probabilmente, ben infagottata nel fondo dello zainetto, la gallina aveva il destino segnato già dalla sera prima.Stando alle informazioni raccolte dai carabinieri è stato al momento della ricreazione che la spaventata ovaiola ha fatto inaspettatamente la sua apparizione tra i banchi. Il tempo per qualche rincorsa e un successivo svolazzare di piume, poi l?animale viene scaraventato fuori dalla finestra, dove da sotto qualcuno si era già appostato pronto per sacrificarla. Dalle altre finestre dello stabile, intanto, richiamati dalla concitazione, più spettatori osservavano quanto stava avvenendo. A quanto finora risulta, nessun docente o bidello avrebbe notato quanto stava avvenendo. Probabilmente tra gli studenti quella caccia alla ovaiola non deve essere piaciuta. Sta di fatto che qualche ora dopo la voce arriva ai piani alti dell?istituto. Ƞallora che il dirigente scolastico Severino Papaleoni, dopo un andirivieni tra i piani, incomincia a rendersi conto che qualcosa di anomalo quella mattina dentro l?i stituto è avvenuto. Poi il professore chiama a raccolta i colleghi per cercare conferme circa l?accaduto. Nel contempo, però, una medesima indicazione arriva anche ai carabinieri. Ai marescialli Lino Girardi e Giuseppe Morgantini basta poco per rendersi conto che in quella storia c?è effettivamente del vero. Una successiva ricognizione consentiva loro di raccogliere ulteriori testimonianze che confermavano il quadro della vicenda, in modo da poter stendere un primo dettagliato rapporto, a sua volta trasmesso ieri ai rispettivi comandi di Riva del Garda, Trento e all?autorità giudiziaria. Proprio ieri infatti la segnalazione è stata inviata alla Procura presso il trbunale dei minorenni.
Leggi da cani
Un disegno di legge contro gli atti crudeli nei confronti degli animali sta facendo discutere i cinesi.
Nella bozza da sottoporre alla revisione degli esperti è infatti presente un articolo che vieterebbe il consumo della carne di cani e gatti, tipico e consolidato in alcune zone della Cina.
Se ne è parlato anche in Occidente, ma la notizia è stata generalmente un po' banalizzata: "La Cina vieta la carne di cane", punto.
La vicenda è invece piuttosto sfaccettata e dimostra quanto in Cina si dibatta.
La futura norma era in origine denominata "Legge per la protezione degli animali", ma il nome è stato poi cambiato per opportunità: pare infatti che l'idea di un "benessere" degli animali avesse sucitato le proteste di chi ritiene che le autorità dovrebbero occuparsi, caso mai, del benessere della gente.
Ma le polemiche non sono finite lì.
Nell'articolo 9, la bozza prevede infatti che il consumo o la vendita "illegali" della carne di cane o gatto siano punibili con 5mila yuan di multa, 15 giorni di prigione e un pentimento scritto. Le aziende e le organizzazioni possono essere invece multate con cifre comprese tra i 10mila e i 500mila yuan.
Tuttavia i giornali cinesi hanno generalmente ripreso la notizia titolando "Chi mangia carne di cane finirà in galera per 15 giorni", scatenando il putiferio.
Il vero oggetto del contendere è infatti quell'"illegali" riferito a vendita e consumo. Significa che si tratta sempre di attività illegali o che solo quelle di natura illegale verranno sanzionate (presupponendo che ci sia anche un modo di consumare o vendere legalmente quel tipo di carne)?
Secondo l'Oriental Morning Post, "i media hanno frainteso. Cos'è il 'consumo illegale'? Per esempio, se Pechino ha una norma che vieta il consumo [fu introdotta ai tempi delle Olimpiadi per non urtare la sensibilità di turisti occidentali, ndr] e così altre aree, allora sarà illegale consumare in queste zone. Ma nel Nordest ci sono molti cinesi di etnia coreana per i quali mangiare carne di cane è un costume popolare. Il Nordest non è quindi tenuto a vietarlo, potrebbe restare legale."
Insomma, si pensa che la legge verrà declinata in termini diversi nelle varie province.
Sta di fatto che in un sondaggio dell'Information Times (信息时报 – Xìnxī Shíbào), più del 64% di oltre 37mila partecipanti ha espresso forti riserve sulla proposta di legge.
Un commentatore ritiene ingiusto "limitare lo stomaco altrui con ciò che va bene per il mio stomaco".
Si tratterebbe di "tirannia della maggioranza".
Per alcune persone potrebbe essere "nauseabondo e inaccettabile" mangiare maiale o manzo. Quindi, per elevare il dibattito sulla "crudeltà" nei confronti degli animali, bisognerebbe considerare gatti, cani, maiali e mucche tutti allo stesso modo.
Nel complesso, la coscienza animalista sta crescendo in Cina, complice l'elevazione degli standard di vita e l'assunzione di modelli occidentali. Alcune zone hanno già introdotto normative antimaltrattamento, come Pechino, dove sono vietati i combattimenti tra animali e il loro utilizzo negli esperimenti a scuola, nonché l'utilizzo dei rifiuti come mangime.
Ma dall'occidente non arriva solo sensibilità ambientalista. Sempre a Pechino, si sta per esempio discutendo animatamente sulla costruzione di un'arena per i combattimenti tra tori e circola il progetto di un "parco a tema spagnolo" nei pressi della Grande Muraglia, con tanto di addestramento di toreri cinesi in Spagna.
Inoltre non sempre i divieti sono rispettati. Per questo motivo c'è chi preme affinché le autorità evitino di copiare leggi straniere ed elaborino invece regole che corrispondano alle abitudini cinesi.
Il consumo di carne di cani e gatti è diffusa soprattutto in Guangdong e Guangxi, a sud, e nella prefettura coreana autonoma di Yanbian, nel Jilin.
In Guangdong c'è la credenza che tale carne abbia funzioni omeopatiche, disperdendo le tossine che generano alcune malattie. In media, a Guangzhou, la carne di cane costa 76 yuan al chilo al ristorante e 40 dal macellaio.
C'è un tipico piatto cantonese che si chiama lónghǔdòu, cioè "lotta tra il drago e la tigre" (龙虎斗). Non ci vuole troppa fantasia: è a base di serpente e gatto.
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