LA NUOVA VENEZIA
17 DICEMBRE 2009
Cagnolino ucciso a calci da un passante
Baubo era un meticcio di 14 anni. L'uomo gli ha rotto 5 costole e sfondato il torace. La bestiola stava passeggiando con il suo padrone, il 12 dicembre notte, lungo la fondamenta del canale dei Frari. Il killer rischia fino a 18 mesi
Roberta De Rossi
VENEZIA. Ha trotterellato tranquillo e curioso - trascinando il suo vecchio corpo di cane quattordicenne - incontro al gruppetto che stava arrivando lungo la fondamenta del canale dei Frari. Una passeggiata notturna pacifica e silenziosa, come mille altre, insieme al suo padrone. L'ultima cosa che Baubo ha sentito - però - è stato l'improvviso, inatteso, violentissimo calcio con il quale un uomo l'ha centrato in pieno, lanciandolo in mezzo alla calle. Baubo è morto dopo una notte di agonia, nell'impossibilità di raggiungere il veterinario di casa prima della mattina: le radiografie hanno dimostrato che il calcio sferrato era stato così violento da spezzare al piccolo meticcio cinque costole, che gli si sono conficcate nel torace, provocandogli una emorragia che lo ha ucciso, dopo ore di dolori.
L'incredibile episodio di violenza gratuita è avvenuto nella notte tra il 12 e 13 dicembre ed è stato subito denunciato dalla famiglia alla Questura: dell'indagine si occupa il commissariato di San Marco, che si è subito messo sulle tracce del gruppo (quattro uomini e quattro donne), anche ricorrendo alle riprese delle telecamere di videosorveglianda in zona. L'identificazione dell'autore non dovrebbe essere lontana.«Baubo era un trovatello selvatico, già cresciuto quando è entrato nella nostra famiglia», racconta la proprietaria, «i miei figli sono straziati, da giorni. La piccola di 11 anni ha assistito il cane per tutta la notte, il maggiore era con lui al momento dell'a ggressione: la sua preoccupazione è stata quella di soccorrere Baubo, mentre il gruppo si è allontanato come nulla fosse, dopo quel gesto assolutamente immotivato, crudele e futile. Baubo era allegro e amichevole, è stato ucciso senza una spiegazione, senza un motivo, senza che avesse abbaiato o sporcato: non aveva mai fatto male a nessuno. Spero che trovino il responsabile, perché siamo pronti a costituirci contro di lui». «La nostra denuncia», prosegue la signora, «che purtroppo non riporterà in vità Baubo, ha lo scopo di dimostrare ai nostri ragazzi che c'è un'alternativa al subire passivamente la violenza che si è abbattuta su di noi e, anche, al farsi giustizia da sé, nonostante quanto sia raccapricciante quanto accaduto. Se il responsabile sarà individuato, il risarcimento sarà integralmente girato come fondo spese per la difesa legale degli animali maltrattati, tramite associazioni che operano nel settore: da volontari abbiamo spesso tenuto in casa animali sperduti».L'articolo 544-bis del codice (riformato nel 2004, con un aggravamento delle pene) prevede la condanna da 3 a 18 mesi di reclusione per chiunque «per crudeltà e senza necessità» provochi la morte di un animale.
L'incredibile episodio di violenza gratuita è avvenuto nella notte tra il 12 e 13 dicembre ed è stato subito denunciato dalla famiglia alla Questura: dell'indagine si occupa il commissariato di San Marco, che si è subito messo sulle tracce del gruppo (quattro uomini e quattro donne), anche ricorrendo alle riprese delle telecamere di videosorveglianda in zona. L'identificazione dell'autore non dovrebbe essere lontana.«Baubo era un trovatello selvatico, già cresciuto quando è entrato nella nostra famiglia», racconta la proprietaria, «i miei figli sono straziati, da giorni. La piccola di 11 anni ha assistito il cane per tutta la notte, il maggiore era con lui al momento dell'a ggressione: la sua preoccupazione è stata quella di soccorrere Baubo, mentre il gruppo si è allontanato come nulla fosse, dopo quel gesto assolutamente immotivato, crudele e futile. Baubo era allegro e amichevole, è stato ucciso senza una spiegazione, senza un motivo, senza che avesse abbaiato o sporcato: non aveva mai fatto male a nessuno. Spero che trovino il responsabile, perché siamo pronti a costituirci contro di lui». «La nostra denuncia», prosegue la signora, «che purtroppo non riporterà in vità Baubo, ha lo scopo di dimostrare ai nostri ragazzi che c'è un'alternativa al subire passivamente la violenza che si è abbattuta su di noi e, anche, al farsi giustizia da sé, nonostante quanto sia raccapricciante quanto accaduto. Se il responsabile sarà individuato, il risarcimento sarà integralmente girato come fondo spese per la difesa legale degli animali maltrattati, tramite associazioni che operano nel settore: da volontari abbiamo spesso tenuto in casa animali sperduti».L'articolo 544-bis del codice (riformato nel 2004, con un aggravamento delle pene) prevede la condanna da 3 a 18 mesi di reclusione per chiunque «per crudeltà e senza necessità» provochi la morte di un animale.
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