Animalieanimali
7 DICEMBRE 2009
BLITZ NEL CANILE, APERTE LE GABBIE, STRAGE DI ANIMALI
In Puglia.
Un'intrusione notturna nel canile comunale di Manduria, sotto sequestro per un'inchiesta su presunti maltrattamenti degli animali, ha fatto strage di cani. Il fatto, di cui non si era parlato prima, è accaduto la settimana scorsa. A rivelarlo è stato l'ex gestore della struttura, Walter Tarantino, citando fonti del mondo animalista. Ad ammetterlo è stato il responsabile sanitario del rifugio, il veterinario Giuseppe Maraglino del Dipartimento di prevenzione del Servizio veterinario della Asl di Taranto. «L'ho saputo lunedì - dice - al mio rientro da un breve periodo di ferie».
Il professionista che conferma l'interessamento della polizia del locale commissariato che sulla vicenda ha avviato indagini, spiega i particolari del blitz ripreso anche dalle telecamere del sistema di sorveglianza interno. Le immagini consegnate agli investigatori avrebbero ripreso una persona con il volto coperto da passamontagna, molto probabilmente un uomo, che scavalca il cancello d'ingresso e s'introduce nello stabile aprendo tutte le gabbie dove erano ricoverati più di 250 cani. La figura si è poi dileguata utilizzando la stessa via di fuga. Quello che è avvenuto nelle ore successive, nella parte del canile non ripresa dalle telecamere, è stato visto la mattina dopo dagli addetti alle pulizie.
Tutti i cani circolavano liberamente nel grande giardino. Molti erano a terra, alcuni di loro si muovevano altri erano morti, sbranati. Quasi tutti riportavano segni di lotta. Alla fine si contavano sei animali morti e una ventina con ferite più o meno serie. Secondo il veterinario, Maraglino, si è trattato di una strage calcolata. «Chi lo ha fatto - dice - sapeva benissimo che liberando e mettendo insieme tanti cani che vivono separati si sarebbero sbranati tra di loro».
Tarantino, invece, l'animalista che ha portato alla ribalta l'episodio, invece, è convinto che «dietro il massacro ci siano forti responsabilità degli attuali gestori». Il ricovero sotto inchiesta per cui sequestrato dalla procura, è stato affidato in custodia allo stesso presidente della società cooperativa oggetto d'indagini. Tarantino si è già rivolto al commissario prefettizio, Giovanni D'Onofrio, reggente del Comune commissariato, chiedendo un suo rapido interessamento.
Il professionista che conferma l'interessamento della polizia del locale commissariato che sulla vicenda ha avviato indagini, spiega i particolari del blitz ripreso anche dalle telecamere del sistema di sorveglianza interno. Le immagini consegnate agli investigatori avrebbero ripreso una persona con il volto coperto da passamontagna, molto probabilmente un uomo, che scavalca il cancello d'ingresso e s'introduce nello stabile aprendo tutte le gabbie dove erano ricoverati più di 250 cani. La figura si è poi dileguata utilizzando la stessa via di fuga. Quello che è avvenuto nelle ore successive, nella parte del canile non ripresa dalle telecamere, è stato visto la mattina dopo dagli addetti alle pulizie.
Tutti i cani circolavano liberamente nel grande giardino. Molti erano a terra, alcuni di loro si muovevano altri erano morti, sbranati. Quasi tutti riportavano segni di lotta. Alla fine si contavano sei animali morti e una ventina con ferite più o meno serie. Secondo il veterinario, Maraglino, si è trattato di una strage calcolata. «Chi lo ha fatto - dice - sapeva benissimo che liberando e mettendo insieme tanti cani che vivono separati si sarebbero sbranati tra di loro».
Tarantino, invece, l'animalista che ha portato alla ribalta l'episodio, invece, è convinto che «dietro il massacro ci siano forti responsabilità degli attuali gestori». Il ricovero sotto inchiesta per cui sequestrato dalla procura, è stato affidato in custodia allo stesso presidente della società cooperativa oggetto d'indagini. Tarantino si è già rivolto al commissario prefettizio, Giovanni D'Onofrio, reggente del Comune commissariato, chiedendo un suo rapido interessamento.
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