"Questo…grazie per non avermi sterilizzato il cane". La frase, scritta a penna su un foglio di carta, è stata ritrovata adagiata su quattro cuccioli di cane in una scatola di cartone abbandonata dinanzi al canile sanitario alla periferia di Manfredonia.
A nulla sono valsi quindi gli appelli per far sì che l'Asl ripristinasse il servizio di sterilizzazione sospeso ormai da undici mesi nonostante il sovraffollamento, nel canile e sulle strade, di randagi.
"I cuccioli li avevamo affidati per l'allattamento ad una cagna che aveva partorito da poco. Purtroppo uno è stato ucciso dalla stessa cagna che a quanto pare non li ha accettati e così abbiamo provveduto a toglierle subito gli altri tre", racconta sgomento il direttore dell'Enpa Marco Lupoli che da mesi si batte per il ripristino del servizio.
I disagi hanno avuto inizio quando il 31 dicembre del 2008 è scaduta la convenzione tra il canile di Manfredonia e la ASL Foggia, grazie alla quale la sezione sipontina dell'E.N.P.A. aveva messo a disposizione dell'azienda sanitaria il locale ad uso sanitario e l'A.S.L. FG, in cambio, aveva messo a disposizione il personale medico veterinario utile per le attività da espletarsi in favore dei comuni di Manfredonia, Monte Sant'Angelo, Mattinata e Zapponeta.
Dopo vari appelli si è potuta avere solo la disponibilità di un veterinario che un giorno alla settimana per due ore provvede ad iscrivere i cani all'anagrafe canina regionale. Ma il problema più delicato, quello della sterilizzazione, non è stato ancora risolto e vi è quindi l'impossibilità di sottoporre ad intervento chirurgico preventivo le cagne randagie.
"Vani sono stati a tutt'oggi i tentativi da parte dell'E.N.P.A. nel sollecitare l'A.S.L. FG a provvedere al rinnovo della convenzione", spiega Lupoli. Quasi un mese fa sulla problematica era intervenuto anche Franco Carella, direttore del dipartimento di prevenzione dell\`Asl Foggia, assicurando che la risoluzione della questione era ormai vicina. "Non ho ancora saputo nulla", evidenzia Lupoli. Ed intanto continuano ad aumentare i randagi ed i casi di abbandono di cuccioli.
A nulla sono valsi quindi gli appelli per far sì che l'Asl ripristinasse il servizio di sterilizzazione sospeso ormai da undici mesi nonostante il sovraffollamento, nel canile e sulle strade, di randagi.
"I cuccioli li avevamo affidati per l'allattamento ad una cagna che aveva partorito da poco. Purtroppo uno è stato ucciso dalla stessa cagna che a quanto pare non li ha accettati e così abbiamo provveduto a toglierle subito gli altri tre", racconta sgomento il direttore dell'Enpa Marco Lupoli che da mesi si batte per il ripristino del servizio.
I disagi hanno avuto inizio quando il 31 dicembre del 2008 è scaduta la convenzione tra il canile di Manfredonia e la ASL Foggia, grazie alla quale la sezione sipontina dell'E.N.P.A. aveva messo a disposizione dell'azienda sanitaria il locale ad uso sanitario e l'A.S.L. FG, in cambio, aveva messo a disposizione il personale medico veterinario utile per le attività da espletarsi in favore dei comuni di Manfredonia, Monte Sant'Angelo, Mattinata e Zapponeta.
Dopo vari appelli si è potuta avere solo la disponibilità di un veterinario che un giorno alla settimana per due ore provvede ad iscrivere i cani all'anagrafe canina regionale. Ma il problema più delicato, quello della sterilizzazione, non è stato ancora risolto e vi è quindi l'impossibilità di sottoporre ad intervento chirurgico preventivo le cagne randagie.
"Vani sono stati a tutt'oggi i tentativi da parte dell'E.N.P.A. nel sollecitare l'A.S.L. FG a provvedere al rinnovo della convenzione", spiega Lupoli. Quasi un mese fa sulla problematica era intervenuto anche Franco Carella, direttore del dipartimento di prevenzione dell\`Asl Foggia, assicurando che la risoluzione della questione era ormai vicina. "Non ho ancora saputo nulla", evidenzia Lupoli. Ed intanto continuano ad aumentare i randagi ed i casi di abbandono di cuccioli.
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