NEL VENEZIANO UCCISO A FINI INTIMIDATORI
UN RARO ESEMPLARE MASCHIO DI PICCHIO
ROSSO MAGGIORE.
LA LAC CHIEDE MAGGIORI CONTROLLI E ACCURATE INDAGINI PER GARANTIRE ALLA
GIUSTIZIA I RESPONSABILI DEL VILE GESTO.
All'alba di domenica 23 novembre la signora Marina Zanazzo, titolare di una
azienda agricola di Ceggia,
comune in provincia di Venezia, ha ritrovato
incastrato sul cancello della propria residenza di campagna, un
bell'esemplare maschio di Picchio rosso maggiore
(Picus major) molto probabilmente abbattutopoco prima
da una scarica di pallini.
Il fatto risulta molto grave per due aspetti, il primo
dovuto all'abbattimentodi un esemplare appartenente
ad una specie pressoché rara, utile all'agricoltura
perché distruttrice di insetti ed in particolare di tarli
dannosi alle piante, il secondo per l'utilizzo di un
animale superprotetto al fine di un possibile atto intimidatorio nei
confronti di una cittadina che
evidentemente non ama la caccia.
La signora Marina Zanazzo, alla quale sta molto a
cuore l'ambiente, ha avvisato le guardie della
provincia di Venezia intervenute sul posto ed ha
dichiarato: "Ho ritenuto il gesto odioso, crudele e provocatorio, tale da
non essere taciuto.".
La LAC Sezione del Veneto invita le autorità
preposte alla tutela dell'ambiente e della fauna
selvatica ad effettuare approfondite
indagini persmascherare la mano di chi ha ucciso e posizionato in quel modo
il Picchiorosso maggiore.
La LAC invita i cittadini testimoni di atti di
bracconaggio o violazione delleleggi sulla caccia a segnalarle ai propri
recapiti telefonando al
347/9385856
o scrivendo a: email: lacveneto@ecorete.it
o LAC Sezione Venerto Via
Cadore,
15/C int.1 31100 Treviso.
"Il Picchio rosso maggiore - ha dichiarato Andrea
Zanoni presidente della LAC del Veneto - è una
specie rara e tutelata dalla legge sulla caccia in
maniera particolare essendo inclusa in un elenco
di specie considerate superprotette.
Chiediamo alla provincia di Venezia e al Corpo
Forestale dello Stato di farintensificare i controlli
sulla caccia in questa zona al fine di prevenire
ulteriori simili casi di bracconaggio ed intimidazione."
La LAC ricorda che la legge sulla caccia, la L.157/92, considera
all'articolo 2 questa specie "particolarmente protetta", prevedendo
all'art.30 l'arresto dadue a
otto mesi o l'ammenda da euro 750 a euro 2.000
per chi abbatte questi uccelli.
LAC - Lega Abolizione Caccia - Sezione di Treviso,
Via Cadore 15/c
int. 1
31100 Treviso - Cell. 347/9385856 Email: lacveneto@ecorete.it -
Web:www.lacveneto.it
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