PROVINCIA DI COMO
10 LUGLIO 2008
Ne sparisce uno ogni trenta giorni
Marialuisa Righi
Gironico (CO) - Un killer di gatti si aggirerebbe ormai da tempo in località al Monte. Una presenza che aleggia sul piccolo borgo che non ha conosciuto lo scempio dell'edilizia selvaggia; poche case, una cascina rimasta ferma agli anni Venti, la storica trattoria e sentieri ben curati che attraversano boschi di faggi, castagni e tigli secolari. Un paese a misura d'uomo e, se si vuole, di animali, non fosse per un particolare inquietante: qui i gatti non hanno licenza di vivere.
«Sono spariti undici gatti nel giro di un anno - racconta Donatella Bernasconi, gestrice dell'antica trattoria - Quasi tutti randagi, abbandonati nei boschi da persone inqualificabili, alcuni sono stati ritrovati morti, con evidenti segni di bastonate, una micina è stata infilzata da un forcone, la gatta di una vecchia signora è stata sbranata sotto i suoi occhi da cani che vengono tenuti legati durante il giorno e liberati la notte».
Un orrore che arriva da lontano se si considera la segnalazione avvenuta sette anni fa da parte di una famiglia locale, e molti inquilini del caseggiato di fronte alla cascina hanno rinunciato all'adozione di questi animali per paura di ritrovarseli uccisi. Nel tempo le denunce alla Asl competente e ai carabinieri si sono susseguite, con scarso successo, visto la mancanza di prove documentate. Ma che preoccupano i residenti. «Mi sono da poco trasferita in questo luogo bellissimo da Moltrasio - dice la signora Emma Rossi - e dopo aver sentito di queste vicende ho deciso di non far uscire di casa i mieri due gatti, uno ha 14 anni, nonostante siano da sempre abituati a farlo».
«Ci sono voci, supposizioni dettate dalla manifesta antipatia per i gatti, di alcuni individui, sicuramente insensibili, che considerano la vita di un animale, tanto nobile e fiero, inutile se non fastidioso comunque sia non è indispensabile amare gli animali per difenderli, è sufficiente avere i sentimenti a posto, un buon senso civico e rispetto per ogni forma di vita».
L'ultimo episodio lunedì scorso quando una gattina è stata ritrovata ferita gravemente a una zampa probabilmente da una tagliola. La settimana scorsa, invece, Nina, gatta che vive nel bosco e la sera usufruisce degli avanzi della trattoria è tornata dopo lunghi giorni di assenza con il bacino fratturato «probabile un calcio o bastonata».
Davvero troppo per non indignarsi considerata l'esistenza di una legge dello Stato, la 189/2004 che prevede la reclusione da tre a diciotto mesi per chi uccide un animale mentre vale la pena ricordare anche l'art.727 del codice penale sull'abbandono di animali: la pena prevista è di un anno di carcere o la multa da 1.000 a 10.000 euro.
«Sono spariti undici gatti nel giro di un anno - racconta Donatella Bernasconi, gestrice dell'antica trattoria - Quasi tutti randagi, abbandonati nei boschi da persone inqualificabili, alcuni sono stati ritrovati morti, con evidenti segni di bastonate, una micina è stata infilzata da un forcone, la gatta di una vecchia signora è stata sbranata sotto i suoi occhi da cani che vengono tenuti legati durante il giorno e liberati la notte».
Un orrore che arriva da lontano se si considera la segnalazione avvenuta sette anni fa da parte di una famiglia locale, e molti inquilini del caseggiato di fronte alla cascina hanno rinunciato all'adozione di questi animali per paura di ritrovarseli uccisi. Nel tempo le denunce alla Asl competente e ai carabinieri si sono susseguite, con scarso successo, visto la mancanza di prove documentate. Ma che preoccupano i residenti. «Mi sono da poco trasferita in questo luogo bellissimo da Moltrasio - dice la signora Emma Rossi - e dopo aver sentito di queste vicende ho deciso di non far uscire di casa i mieri due gatti, uno ha 14 anni, nonostante siano da sempre abituati a farlo».
«Ci sono voci, supposizioni dettate dalla manifesta antipatia per i gatti, di alcuni individui, sicuramente insensibili, che considerano la vita di un animale, tanto nobile e fiero, inutile se non fastidioso comunque sia non è indispensabile amare gli animali per difenderli, è sufficiente avere i sentimenti a posto, un buon senso civico e rispetto per ogni forma di vita».
L'ultimo episodio lunedì scorso quando una gattina è stata ritrovata ferita gravemente a una zampa probabilmente da una tagliola. La settimana scorsa, invece, Nina, gatta che vive nel bosco e la sera usufruisce degli avanzi della trattoria è tornata dopo lunghi giorni di assenza con il bacino fratturato «probabile un calcio o bastonata».
Davvero troppo per non indignarsi considerata l'esistenza di una legge dello Stato, la 189/2004 che prevede la reclusione da tre a diciotto mesi per chi uccide un animale mentre vale la pena ricordare anche l'art.727 del codice penale sull'abbandono di animali: la pena prevista è di un anno di carcere o la multa da 1.000 a 10.000 euro.
 
 
 
 
 
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