28 NOVEMBRE 2008
Atti di crudeltà su un povero gatto
Gorizia - Approfittiamo dello spazio offerto dal giornale ai lettori per segnalare un fatto molto grave avvenuto sabato 22 novembre. Verso le 15.30 mia sorella e io abbiamo trovato Tato, il nostro gatto, con un cappio che lo stringeva forte attorno al basso ventre e alla schiena. Il laccio, strettissimo, sembra essere stato fatto con il cavo dei freni d'una bicicletta. Il gatto, che si muoveva a stento, dev'essersi liberato sfilando con i denti la parte del laccio che lo teneva legato (o appeso) da qualche parte: aveva le gengive tagliate. Sulla coda presentava una ferita, era visibilmente dolorante, coperto di trucioli metallici e terra, e molto spaventato. Il veterinario (il dottor Goruppi, che ringraziamo di cuore) lo ha medicato e visitato, e ha dovuto tagliare con una pinza il cappio di ferro, stretto fra le vertebre, e somministrargli l'anestetico, la morfina e l'antibiotico. Ora Tato sta meglio, ma ancora muove poco la coda e non riesce a poggiarsi a terra. È davvero triste dover segnalare questa violenza, già denunciata al Comando dei Carabinieri; ci sentiamo in dovere di farlo per rispetto al povero animale e per mettere in guardia i proprietari di altri piccoli amici che vivono a Sant'Andrea, dove è avvenuto il fatto. Speriamo non ci siano in giro altre trappole di questo tipo, e che chi ne è l'artefice si faccia un bell'esame di coscienza. Barbara e Sabrina Cingerli Gorizia
Nessun commento:
Posta un commento