: rossella.cani@libero.it
?NApoli.L'abbiamo chiamato Cappottino. E' finito per strada nei giorni della Merla ,tanti gradi sotto zero persino nel Paese del Sole. Un sole che sta solo in cielo, non di sicuro nel cuore di chi ha abbandonato questa povera
creatura, un simil-levrierino, con un cappottino di panno rosso stinto, tutto sporco e polveroso. Lui se ne sta nel trasportino, nella sua cacca e pipì, da una settimana non voleva uscire, raggomitolato nella sua copertina, ringhiando
a tutti quelli che gli ricordano la sua triste sorte: noi umani. L'abbiamo preso per la visita medica, si è spaventato ancora di più. Gli abbiamo tagliato il cappotto addosso: dalle manichette si vedevano le piaghe su tutto il corpo, una zampetta gonfissima, le ossette tutte fuori, l'aspetto cachettico e patito, quei dentini da vecchietto che digrignava per il terrore di altri maltrattamenti. L'hanno preso e buttato via, quando hanno visto che si era ammalato. Buttato via come un ferro vecchio, ma con quel cappotto addosso, quasi un momento di resipiscenza, un attimo di pietà: fa freddo, glielo lasciamo.
Presto sapremo dalle analisi se è sano o ammalato, poi comincerà il cammino per la terapia e per riconquistare la sua fiducia. Stiamo sognando per lui un futuro con una famiglia del nord, con qualcuno che lo rispetti per
quello che è: un cane di piccola taglia, pieno di personalità, sicuramente anche di affetto da dare e da prendere, ancora!
Rossella
?NApoli.L'abbiamo chiamato Cappottino. E' finito per strada nei giorni della Merla ,tanti gradi sotto zero persino nel Paese del Sole. Un sole che sta solo in cielo, non di sicuro nel cuore di chi ha abbandonato questa povera
creatura, un simil-levrierino, con un cappottino di panno rosso stinto, tutto sporco e polveroso. Lui se ne sta nel trasportino, nella sua cacca e pipì, da una settimana non voleva uscire, raggomitolato nella sua copertina, ringhiando
a tutti quelli che gli ricordano la sua triste sorte: noi umani. L'abbiamo preso per la visita medica, si è spaventato ancora di più. Gli abbiamo tagliato il cappotto addosso: dalle manichette si vedevano le piaghe su tutto il corpo, una zampetta gonfissima, le ossette tutte fuori, l'aspetto cachettico e patito, quei dentini da vecchietto che digrignava per il terrore di altri maltrattamenti. L'hanno preso e buttato via, quando hanno visto che si era ammalato. Buttato via come un ferro vecchio, ma con quel cappotto addosso, quasi un momento di resipiscenza, un attimo di pietà: fa freddo, glielo lasciamo.
Presto sapremo dalle analisi se è sano o ammalato, poi comincerà il cammino per la terapia e per riconquistare la sua fiducia. Stiamo sognando per lui un futuro con una famiglia del nord, con qualcuno che lo rispetti per
quello che è: un cane di piccola taglia, pieno di personalità, sicuramente anche di affetto da dare e da prendere, ancora!
Rossella
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