- La logica, la razionalità "specista" la     conosciamo: io che massacro esseri inermi con armi tecnologiche che provocano     morti orrende sono nella legalità . Agisco nella legge. Tu che li difendi con     armi rudimentali, con bombe puzzolenti , sei un "ecoterrorista" inviso al     mondo intero (e a innumerevoli frange "animaliste"). Questa è la logica di una     specie spietatamente egemone sul pianeta. Una specie "nazista" verso le altre     specie. Una specie che ha ideato un apparato giuridico - teologico –     filosofico – scientifico  che     giustifica il massacro perenne del non umano. Una specie che ha innalzato la     mistificazione come una cattedrale gotica verso il vuoto cielo.     
Watson dice:
- "Io non infrango le leggi: le sostengo.     Non condanno né deploro l'uso della violenza per far rispettare la giustizia.     La forza è nella diversità degli approcci  io sostengo tutti i metodi di     combattere per proteggere questo pianeta e la biodiversità. Il fatto è,     comunque, che per gli ecosistemi del mondo, per le specie in pericolo, per     tutte le piante e gli animali, non esistono     diritti."
- "Siamo una specie violenta. Siamo sempre     stati una specie violenta e risolviamo sempre tutti i nostri problemi con la     violenza. Non ci sono mai state eccezioni. Le vittorie non-violente sono un     mito. Ha sempre prevalso la forza.".
- "Personalmente, credo che l'umanità sia     condannata. Siamo gli ultimi dei primati ominidi e questo gruppo, tanto per     cominciare, non ha mai avuto un grande successo. Eccessivamente territoriale,     ossessionato da trivialità, violento, misero e assolutamente privo di empatia     verso le altre specie. Il mondo sarebbe un posto molto più piacevole, senza di     noi"
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IL BIOCENTRISMO "PIRATA" DI CAPITAN   WATSON
ovvero 
IL NUOVO "ANIMALISMO" DI PAOLO   RICCI
A mio modesto parere Watson rappresenta il nuovo animalismo; anzi il nuovo "biocentrismo" come lo chiama lui. www.seashepherd.org. Il 15 di gennaio si è svolta una manifestazione davanti all'ambasciata giapponese. Il Guardian ha dedicato un'intera pagina all'evento. La storia la conosciamo. Il 6 gennaio la Ady Gill un trimarano di 78 piedi di carbone e klavar della Sea Sheperd è stato colpito a prua e spezzato in due parti dalla "Shonan Maru 2", la baleniera della flotta giapponese. Sei membri dell'equipaggio si sono miracolosamente salvati. Il trimarano è affondato dopo due giorni.
http://www.youtubefunnyvideoclips.com/amazingvideos/102557/seashepherdadygilsunkjapanese.html
La Andy Gill si scontrava da tempo con le baleniere giapponesi cercando di salvare i cetacei dal massacro che continua, senza sosta, in maniera efferata. Dal 1986 ad oggi sono state massacrate 12.000 Balene. Watson è considerato un pericoloso estremista da parte di molte associazioni animaliste che non sono d'accordo con i suoi metodi. A quest'accusa Watson risponde di considerarsi un "revisionista bolscevico" (anche se non è di sinistra) che ritiene la strategia di Green Peace non adeguata a contrastare lo sterminio. Ma di quale violenza Watson è accusato? Da una parte si usano acido butirrico, bombe puzzolenti, fango, urina, cannoni ad acqua e fucili che sparano chiodi; dall'altra si fanno esplodere le balene con arpioni che provocano la disintegrazione del cetaceo: una morte lenta e terribile.
La logica, la   razionalità "specista" la conosciamo: io che massacro esseri inermi con armi   tecnologiche che provocano morti orrende sono nella legalità . Agisco nella   legge. Tu che li difendi con armi rudimentali, con bombe puzzolenti , sei un   "ecoterrorista" inviso al mondo intero (e a innumerevoli frange "animaliste").   
Questa è la logica giuridica di una specie spietatamente   egemone sul pianeta. Una specie "nazista" verso le altre specie. Una specie che   ha ideato un apparato giuridico - teologico – filosofico – scientifico che   giustifica il massacro perenne del non umano. Una specie che ha innalzato la   mistificazione come una cattedrale gotica verso il vuoto cielo.   
La giustificazione per la carneficina perpetrata dai giapponesi è che lo sterminio avviene per ragioni scientifiche, per un programma chiamato "Scientific whaling" che permette il massacro di 1500 balene l'anno. Da quando l'industria della caccia alla balena è nata la popolazione dei cetacei è calata del 90%. Il massacro va avanti perché i giapponesi corrompono le nazioni povere con incentivi finanziari.
Se osservate la fotografia della distruzione dell'Andy Gill vedete sulla grande imbarcazione nipponica uomini che dall'alto della prua guardano verso il trimarano troncato in due. Sull'imbarcazione recisa è possibile vedere degli "ecopirati" che cercano di salvarsi. Sono cinque neozelandesi e un olandese. Ma sulla "Shonan Maru 2" non ci sono solo i balenieri giapponesi ma tutto lo "specismo" trionfante della terra. Sulla baleniera nipponica ci sono cacciatori, visezionatori, toreri, massacratori di foche, mafiosi della mafia zoologica, proprietari dei canili lager, coloro che vivono con la "tratta", con i combattimenti tra cani, con le corse clandestine, con il contrabbando internazionale di animali, con il bracconaggio, con il traffico di fauna esotica, con la "cupola del bestiame", coloro che incendiano le foreste, che massacrano i cavalli, che scuoiano animali per la loro pelliccia, che li tengono prigionieri nelle gabbie degli zoo e dei circhi, che li sfruttano negli allevamenti intensivi, che devastano il pianeta, gli scienziati che negano il rischio che corriamo sulla Terra. Sul ponte della "Shonan Maru 2" c'è tutto l'armamentario "specista" e antropocentrico del pianeta.
In equilibrio sugli spezzoni dell'Andy Gill, invece, ci siamo noi che rispettiamo il non umano, che rispettiamo gli esseri viventi delle foreste, dei boschi, dei mari, dell'aria. Noi siamo su quegli spezzoni come i naufraghi della "Medusa" di Gericault.
http://commons.wikimedia.org/wiki/File:Raft_of_the_Medusa_-_Theodore_Gericault.JPG
siamo battuti ma non vinti e presto torneremo su una nuovo – simbolico - trimarano e isseremo, con Watson e il suo equipaggio, la bandiera col teschio dei pirati . La battaglia è momentaneamente persa ma la guerra è lunga, tremenda e continua.
Due anni fa , il 25 gennaio del 2008 scrissi:
"Achab capovolto, capitan Watson e la violenza "limitata" in difesa delle balene"
Ne ripropongo alcune parti perché nulla è cambiato
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Capitan Watson é un Achab capovolto. Un   Achab invertito. Achab era ossessionato da Moby Dick e lo cercava ossessivamente per tutti i mari.   Watson insegue, invece, coloro che massacrano le balene. E anche lui, come   Achab, li cerca per tutti i mari. Uno distrugge viventi, inermi e innocenti,   l'altro cerca di fermare la strage.
E Watson, a differenza di altri, usa una "limitata" violenza per difendere le balene.
Quando Watson chiese al delegato giapponese   Tadahiko Nakamura se era preoccupato per i suoi figli che non avrebbero più   potuto vedere le balene, il giapponese rispose: si arrangeranno, una specie in   più una meno conta assai poco. Il mio dovere è verso la mia famiglia e la mia   patria. Me ne frego delle future generazioni. Conta il profitto. Senza balene i   giovani giapponesi sopravvivranno come noi siamo sopravvissuti.
Joji Morishita della Japanese   Fisheries Agency confermò che il massacro delle balene è tradizione   nipponica. E' orgoglio nazionale.    Andrei Behr proprietario della baleniera pirata Sierra è stato   ancora più lapidario dei giapponesi, dopo che gli affondarono il suo vascello   killer disse: se le balene le stiamo estinguendo perché non approfittare – prima   che svaniscono completamente – e guadagnarci qualcosa?
Qui è "in   essenza" tutta la filosofia specista che sta distruggendo la terra. Questa è la   filosofia degenerata che sta annichilendo il   pianeta.
Watson a differenza del buonismo animalista   usa una "limitata" violenza in difesa degli inermi.
Ed è particolare perché non esita ad   affrontare lo scontro violento quando si confronta con le baleniere assassine.   Ci sono due modi di contrastare i killer giapponesi.
Il primo è   quello di Green Peace che conduce una battaglia che non scaturisce in   violenza.
L'altro è   quello della Sea Shepherd Conservation Society che usa tattiche più   aggressive.
Watson sta a   Green Peace come SPEAK e SHAC stanno all'animalismo inglese   classico.
Watson ha le sue idee e spiega che la   Sea Shepherd Conservation Society è un'organizzazione che rispetta le leggi. Watson   dice: "Io non infrango le leggi: le sostengo. Non condanno né deploro l'uso   della violenza per far rispettare la giustizia. La forza è nella diversità degli   approcci e io sostengo tutti i metodi di combattere per proteggere questo   pianeta e la biodiversità". Dice: "Sostengo tutti i metodi di combattere per   proteggere questo pianeta e la biodiversità. Il fatto è, comunque, che per gli   ecosistemi del mondo, per le specie in pericolo, per tutte le piante e gli   animali, non esistono diritti." Watson dice: balene, animali e anche   piante.
E precisa: "L'industria della carne è una   delle più distruttive per l'ambiente che esista sulla faccia della terra. La   pratica dell'allevamento e della macellazione di maiali, vitelli, pecore,   tacchini e polli non solo sfrutta vaste aree di terra ed enormi quantità   d'acqua, ma è anche la maggiore responsabile delle emissioni di gas serra   nell'ambiente anche più della stessa industria automobilistica" e chiede:   "Allora perché i più importanti gruppi ambientalisti al mondo non conducono   campagne contro l'industria della carne? E perché il film "An Inconvenient   Truth" dell'ex vice presidente americano Al Gore non denuncia la scomoda   verità secondo cui l'industria della macellazione produce più emissioni di gas   serra dell'industria automobilistica?".
La risposta è questa: quando si tocca il   petrolio si elevano baluardi tremendi di resistenza.
I colossi del petrolio e dell'industria   automobilistica non vogliono sentir parlare di tagli di emissione
Coloro che inquinano sono i primi   affossatori del trattato di Kyoto.
E un giorno non lontano dovranno affrontare   un loro personale processo di Norimberga per aver fatto massacrare il pianeta.   Watson è un "biocentrista" un termine infinitamente migliore di "animalista",   che per ragioni assolutamente inani molti animalisti aborrono. È un uomo colto   che conduce la sua risoluta battaglia contro killer che usano armi micidiali per   massacrare viventi indifesi. La sua battaglia attuale è contro il Nisshin Maru.   Un killer spietato dei mari. John Vidal che ha seguito i vascelli della Sea   Shepherd e di Green Peace dice che si stanno scontrando ego mostruosi   tra le due leadership ma che tra gli equipaggi c'è grande rispetto.
Gli attivisti Sea Shepherd combattono   la loro battaglia vomitando di tutto sulle baleniere nemiche.
Coprono il ponte della vascello killer con   acido butirrico, con bombe puzzolenti che fanno vomitare per l'odore che   emanano, fango, urina, dolci di cioccolata e utilizzano cannoni ad acqua e   fucili che sparano chiodi. In molti casi cercano di imbrigliare le eliche dei   motori con delle corde. Le   tattiche di Green Peace, invece, sono quelle di mettersi tra la baleniera   e le balene. Green Peace segue tattiche non violente. Watson usa   "limitata" violenza e riguardo la sua tattica, dice: "Penso che le critiche   siano irrilevanti. La Sea Shepherd deve rispondere soltanto ai suoi   membri e ai suoi clienti. I suoi clienti sono gli esseri che vivono negli   oceani. Subito dopo che affondammo metà della flotta islandese che dava la   caccia alle balene nel 1986, un mio ex collega di Greenpeace mi avvicinò   per dirmi che ciò che avevamo fatto in Islanda era "un'azione codarda,   condannabile, criminale e imperdonabile" gli risposi: "E allora? Non abbiamo   affondato quelle navi per voi o per i sei miliardi di stronzi ominidi che vivono   su questo pianeta. Le abbiamo affondate per le balene. Trovami una balena che   non sia d'accordo con l'azione e non ne faremo più di simili, ma fino a quel   momento, non potrà fregarcene di meno di cosa abbiano da dire gli esseri umani   riguardo all'azione."
Questo potrebbe essere un brano evangelico del nuovo   "animalismo" o meglio del nuovo   "biocentrismo".
E ancora: "Questo movimento non ha bisogno   di vigliacchi. Questo movimento ha un immediato bisogno di disciplina, sicurezza   e di spirito marziale." Spirito marziale, dice, non di pacifismo mieloso,   eternamente perdente e succube. Watson è un capitano che usa un sistema   disciplinare quasi dittatoriale.
Green Peace cambia, invece, spesso i   capitani che seguono tattiche imposte dalla leadership.
Green Peace è forte di 200.000 membri e   utilizza la nave Esperanza con un equipaggio di 21 nazionalità.
La divisione tra la Sea Shepherd e   Green Peace ha prodotto una reazione ingiustificata da parte della   seconda. Green Peace si rifiuta, infatti, di passare informazioni alla   Sea Sheperd. Non la vuole tra i piedi perché considera le sue tattiche   controproducenti. In effetti sembra una forma di suicidio.
Watson ha confermato che Green Peace   ha rifiutato l'assistenza non concedendo le coordinate navali per rintracciare   la flotta. È stato informato che i membri di Green Peace sono contrari ad   aiutarlo perché disapprovano le sue   tattiche. Questa situazione è simile ai contrasti violenti esistenti, nel   grembo dell'animalismo nostrano, tra sette radicali, sette moderate e   associazioni. Watson dice io non sono una signora inglese, una Avon lady, che   cerca pubblicità e si erge a testimone contro il male. Io sono un   enforcer, io seguo tattiche differenti e del buonismo mieloso me   ne fotto. Io vedo l'orrore e lo contrasto perché quello che vedo è osceno e mi   offende come essere umano. Cos' è un enforcer? Un enforcer è colui   che impone l'obbedienza alla legge (anche con la violenza).
Inizialmente Watson era uno dei fondatori di   Green Peace, poi ci furono contrasti e fu difficile continuare.
Green Peace ha contatti con governi,   Watson li aborre e definisce Green Peace come la chiesa di Papa Borgia   che vendeva indulgenze per far accedere al paradiso; dice che come Alessandro   VI anche Green Peace concede le sue indulgenze ambientali. Questa   guerra di Watson ha accentuato l'attenzione verso il problema della sofferenza   animale. Questa lotta ripresa dai media mondiali aiuta enormemente la causa in   difesa degli animali.
Se il consumo della carne di balena crolla in Giappone e in Norvegia ci sarà pure una ragione. E gli australiani si sono schierati dalla parte dei difensori delle balene. Peter Singer è intervenuto nel dibattito e ha scritto che il massacro delle balene andava fermato non perché i grandi cetacei rischiavano l'estinzione, ma perché erano mammiferi con grandi cervelli capaci di "godere" la vita e provare dolore. Singer ha spiegato che le balene possono anche soffrire di angoscia (distress) e hanno problemi se il gruppo si divide.
Personalmente non condivido quello che afferma Singer.   
Nel 1977 il governo australiano diede l'incarico al giudice in pensione Sydney Frost di indagare su quello che stava accadendo riguardo lo sterminio delle balene. Frost analizzò la situazione e concluse che le balene non possono essere uccise "umanamente" a causa della loro dimensione e che è anche difficile colpirle con arpioni esplosivi. Se fosse assolutamente necessario uccidere le balene per la sussistenza umana allora sarebbe eticamente permesso, ma dal momento che si ha a che fare con creature con un "cervello notevolmente sviluppato e dotate di un alto livello di intelligenza", e che tutto ciò che necessitiamo dalle balene si può ottenere da altri parti è eticamente ingiusto ucciderle. Questa è la logica specista trionfante: prendere o lasciare. Singer concluse dicendo che gli australiani sono i meno indicati ad affermare queste cose dal momento che abbattono i canguri e hanno i macelli funzionanti a pieno regime.
Il discorso di Frost lo trovo assolutamente ridicolo. Anzi abbastanza offensivo al senso etico comune. Singer, (per ragioni tattiche?) , ha affermato che la salvezza di una specie dipende dallo sviluppo celebrale e dalla fisicità corporea. Come dire a una gazzella si può sparare ma non a un elefante. È incredibile che si debba scendere a livelli filosofici di questo tipo per limitare i massacri dei viventi. Le balene le salviamo perché assomigliano a noi – considerando i loro cervelli e i loro grandi corpi – non perché è indecente lo sterminio effettuato da una specie egemone sulle altre.
Le tattiche di Watson sono dettate da una visione del mondo profondamente differente da quella di Green Peace. Per Watson è l'umanità, la nostra specie, il vero problema. Motivo principale della sua dura lotta è salvare una specie dall'estinzione e dal massacro. Senza dimenticare le altri specie esposte all'inaudita violenza degli uomini. Watson dice: "Siamo una specie violenta. Siamo sempre stati una specie violenta e risolviamo sempre tutti i nostri problemi con la violenza. Non ci sono mai state eccezioni. Le vittorie non-violente sono un mito. Ha sempre prevalso la forza.". Watson abbandona il pacifismo gandhiano esteso al mondo animale dicendo: "Le vittorie non-violente sono un mito. Ha sempre prevalso la forza." Le Avon ladies sussultano scandalizzate e il pirata spiega: "Personalmente, credo che l'umanità sia condannata. Siamo gli ultimi dei primati ominidi e questo gruppo, tanto per cominciare, non ha mai avuto un grande successo. Eccessivamente territoriale, ossessionato da trivialità, violento, misero e assolutamente privo di empatia verso le altre specie. Il mondo sarebbe un posto molto più piacevole, senza di noi" E ancora: "Viviamo in un mondo popolato da decine di milioni di specie e fino a quando a tutte queste specie non sarà riconosciuta una parvenza di diritti, almeno il diritto di sopravvivere, io non potrò interessarmi granché dei diritti umani."
Watson è vegano. L'equipaggio di Green   Peace non lo è. Watson dice: "Per quanto ne so, e   può anche essere che mi sbagli, ma la mia organizzazione, la Sea Shepherd   Conservation Society è l'unica organizzazione protezionista al mondo che   sostiene e pratica la scelta vegetariana. Sulle mie navi non viene servito   nessun alimento di origine animale quindi niente carne, pesce o latticini.   Seguiamo una dieta strettamente vegana ormai da anni e nessuno di noi è morto di   scorbuto o per malnutrizione. In secondo luogo promuoviamo il veganismo sulle   nostre navi perché lo consideriamo un mezzo per ottenere ciò per cui lottiamo,   che è la conservazione degli oceani. Ricordo un attivista di Green Peace   che cercava di difendere le sue abitudini alimentari basate sul mangiare carne   dicendo che era un carnivoro e che i predatori hanno il loro posto ed era   orgoglioso di essere uno di questi". 
Watson dice di "non tirare fuori quell'obsoleta retorica di sinistra. La gente non ha voglia di sentir parlare di capitalismo e imperialismo: tutte queste chiacchiere non cambiano niente" e ancora: "io mi considero un conservatore, perché la radice del termine è "conservare" e il vero conservatore è un conservazionista. Inoltre, sono un Repubblicano, nello spirito di Thomas Jefferson, Abraham Lincoln e Teddy Roosevelt…"
(non di Bush ) " e lasciate perdere l'obsoleta retorica della giustizia sociale. La gente è tutta uguale. I poveri sono semplicemente degli aspiranti ricchi. Gli oppressi sono semplicemente degli aspiranti oppressori. Le persone hanno tutte gli stessi vizi e virtù, a prescindere dalla classe, dal colore, dal sesso o dalla religione. Guarda la schiavitù. La colpa fu di entrambe le razze. Gli europei non catturarono mai neppure un singolo schiavo. Li compravano da africani neri, che li avevano catturati per venderli come schiavi. Gli indiani americani si stavano massacrando e derubandosi la terra a vicenda molto prima che arrivassero i bianchi. Per quale motivo dovrei interessarmi di un talebano di una donna saudita? La maggior parte di loro condivide i concetti primitivi dell'Islam. Sono come quelle mogli picchiate che giustificano la violenza dei loro mariti."
E tira le somme: "I bianchi, i neri, gli   indiani, gli asiatici, ecc sono tutti uguali: siamo tutti un mucchio di scimmie   nude egocentriche, che si autoglorifica eccessivamente, con le menti piene di   leggende divine e i nostri piccoli patetici cervelli da primati pieni di   confusione riguardo a cosa sia questo mondo. L'unica cosa che importa sono le   leggi dell'ecologia… La legge per cui l'interesse di una specie deve avere la   precedenza rispetto ai diritti individuali dei singoli individui di qualunque   specie" e conclude: "Tutti i problemi sono insignificanti, in confronto a quello   più importante di tutti: la diminuzione crescente della biodiversità   globale. Ed esiste una sola causa per questo problema: la crescita incontrollata   della popolazione umana".
Personalmente non condivido quello che   Watson dice riguardo la giustizia sociale e le conseguenze dell'imperialismo e   della colonizzazione occidentale delle Americhe, ma devo riconoscere che su   alcuni punti  ha ragione da   vendere.
Gli europei provocarono orrori indicibili.   Leopoldo II del Belgio compì, in Congo, cose inenarrabili. Da puro "Cuore di   tenebra".Il Belgio sfruttò a morte milioni di neri usando il terrore d'un   apparato militare – commerciale. Gli europei si comportarono in maniera immonda   nelle colonie.
Il mercato degli schiavi durò 300 anni; tra   i 10 e i 15 milioni di africani furono resi schiavi e vissero vite terribili.   Oltre due milioni perirono. L'arrivo di Cortez e di Pizarro e la susseguente   conquista spagnola delle Americhe produsse un massacro spaventoso di milioni di   indios. Se ce n'erano 70 milioni prima della conquista e nel 1600 gli indios   erano diventati 7 milioni vorrà pur dire qualcosa. Ma che il problema sia della   specie è assolutamente innegabile. Della specie e delle sue assurde   religioni.
È verissimo che la schiavitù fu alimentata   dalle tribù dominanti africane e dal commercio arabo.
Ed è vero gli arabi praticarono la stessa   schiavitù ghermendo, dalle coste europee, uomini e donne da ridurre in schiavitù   (e si parla di oltre un milione di individui) e portare in Barberia. Ed è vero che il dominio   azteco fu per i popoli limitrofi un'esperienza spaventosa. E che senza di loro   Cortez non avrebbe mai conquistato quelle terre. Basta vedere un film come   "Apocalypto" (piaccia o non piaccia l'ossessione sanguinaria di Gibson)   per rendersi conto di quello che accadeva a causa di una religione mostruosa. I   sacrifici umani avvenivano in quella maniera ed erano enormemente estesi. Se gli   aztechi arrivarono a sacrificare 80.400 vittime in quattro giorni qualcosa di   diabolico avveniva in quell'impero. E quello che accade in Africa, e nel Congo   non può essere attribuito solo al rapace capitalismo degli occidentali, io parlo   spesso con africani che detestano le loro classi al potere e dicono che la loro   borghesia è tremendamente corrotta, rapace e oppressiva. Nella guerra civile del   Congo muoiono ogni mese 45.000 persone. Le colpe delle multinazionali assassine   sono immense, ma anche la guerra fratricida tra Hutu e Tutsi – scaturita dal   genocidio del Ruanda ed estesa al Congo – è degenerata in una conflagrazione   generale che non può essere attribuita ai soli occidentali, è responsabilità   anche di odi tribali atavici. Se visitate una città come Bombay e vedete   l'indifferenza dei ricchi indiani verso i poveri vi renderete conto che il   problema non è derivato solo dall'imperialismo occidentale ma ha radici nella   loro atavica religione nella struttura delle caste e nel concetto del   karma.
Noi siamo stati iniqui ma il problema è "umanamente" generale. Detto questo pur non condividendo tutto quello che dice Watson ma sono pieno di ammirazione per quello che fa per le balene.
Molte note   personalità sostengono Watson: Sean Penn, Orlando Bloom, Martin Sheen, Mick   Jagger, e anche il Dalai Lama. E molti sono di estrema sinistra anche se non   condividono certe sue affermazioni.
A Watson però chiederei perché oltre ai macelli e alle balene non dovrei provare pena anche per i bambini che muoiono in Africa? Perché? Il termine "Biocentrismo" non include tutti i viventi?
Paolo   Ricci
 
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