venerdì 20 marzo 2009

Sardegna: la gatta bianca uccisa e torturata col fil di ferro


L'UNIONE SARDA
19 MARZO 2009
Il caso Trovata morta tra Narbolia e Riola
La gatta bianca uccisa e torturata col fil di ferro
Narbolia (OR) - Ha girato per mesi con del fil di ferro stretto intorno alla pancia. Una micidiale trappola, lasciata da qualche personaggio crudele e senza scrupoli, che ha imprigionato una povera gatta bianca.
Una delle tante micie randagie che ieri nel suo girovagare è finita sotto una macchina.
«L'ho trovata sulla strada tra Narbolia e Riola», racconta Lilly Porcedda, una volontaria che da anni manda avanti un rifugio per accudire cani vagabondi. Per la gatta non c'era più niente da fare, ma «è impressionante la cattiveria di chi ha lasciato in giro quella trappola - va avanti la donna. - Quel fil di ferro ha ferito l'animale: sulla pancia aveva perso completamente i peli ed era gravemente colpito». Una ferita che, senza alcuna cura e un sostegno per il povero gatto, non si è mai rimarginata.
E l'altro ieri la tragica fine dell'animale soffrente con un automobilista che l'ha lasciato morire in mezzo alla strada.
«Il randagismo è un problema serio che va affrontato in maniera diversa, servono le sterilizzazioni per cani e gatti e sostegno per chi ama veramente gli animali e ogni giorno li accudisce», ha aggiunto la volontaria. Indispensabile una politica differente da parte delle istituzioni e ovviamente una maggiore umanità da parte delle persone. Questo episodio è l'ultimo di una lunga serie ormai presente nelle cronache oristanesi. Una violenza contro gli animali, e in particolare contro gli animali domestici, che non può essere giustificata dall'esigenza di decoro o pulizia urbana. ( v. p. )

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