domenica 1 febbraio 2009

Trento provincia - cacciatore che semina bocconi avvelenati beccato con le mani nel sacco !

TRENTINO
30 GENNAIO 2009
Deposita bocconi avvelenati: preso
ROVERETO (TN). Stavolta l'hanno preso con le mani nel sacco. E lui, un cacciatore di circa 70 anni, non potendo negare di aver appena depositato una polpetta avvelenata nel bosco attorno a Folgaria sotto gli occhi delle guardie forestali, ha ammesso tutto: «Volevo sterminare le volpi, perchè aggrediscono la selvaggina». E' stato denunciato per caccia fuori stagione con mezzi illegali. Da tempo ormai la Forestale era sulle tracce di alcune persone sospettate di essere responsabili dell'avvelenamento di cani e animali d'affezione, presntatosi in numerosi casi negli ultimi mesi. L'uomo è stato notato mercoledì mattina mentre passeggiava in modo circospetto in località Boschetti, un'area preboschiva che si trova a ridosso di una zona residenziale, nella zona ovest di Folgaria. Le guardie forestali, insospettite, lo hanno seguito da distanza, tenendolo marcato fino al momento in cui l'uomo ha estratto da una sacca un boccone avvelenato, depositandolo a terra. A quel punto i forestali della stazione di Folgaria, guidati dall'ispettore Bruno Sordo, si sono presentati. L'uomo ha tentato di scappare, poi ha cercato di sviare il discorso eludendo le domande sulla sua indentità. Così è stato accompagnato alla stazione del Corpo forestale, dove è stato raggiunto dall'ispettore distrettuale Claudio Anesi. L'interrogatorio non è durato molto, l'anziano cacciatore ha presto ammesso di aver depositato i bocconi - dei tranci di lucanica impregnata di un potente diserbante -, spiegandosi con l'intenzione di uccidere le volpi: «Mangiano selvaggina e la rubano a noi cacciatori». All'ovvia osservazione che così facendo esponeva a rischi mortali anche molte altre specie animali, sia selvatiche che domestiche, non ha saputo rispondere. «E' il peggior caso di bracconaggio - commenta Claudio Zattoni, dirigente distrettuale della Forestale - perchè colpisce in maniera indiscriminata animali di affezione, come i cani domestici, e animali selvatici, come marmore, tassi, faine, volpi ed altri piccoli carnivori, la cui presenza è essenziale per garantire l'equilibrio dell'ecosistema». Dei rischi per gli altri animali, il cacciatore non si curava. «E' un'operazione eseguita con grande superficialità - aggiunge Zattoni -, come certe derattizzazioni "fai da te", alle quali si deve probabilmente più di qualche caso di avvelenamento di cani». L'uomo, agricoltore, aveva il patentino per usare diserbanti pericolosi, ma non ne ha fatto buon uso. E' stato costretto dai forestali a tornare in località Boschetti e raccogliere una decina di bocconi avvelenati già depositati.

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