martedì 13 gennaio 2009

Mantova provincia : cuccioli avvelenati con la stricnina

GAZZETTA DI MANTOVA
12 GENNAIO 2009
Cuccioli avvelenati nei campi con la stricnina
Motteggiana (MN) - Sono morti vomitando sangue. Con i muscoli totalmente irrigiditi. E tra le più indicibili sofferenze. Ad ucciderli un cocktail di veleni, a base di stricnina, vigliaccamente camuffati in bocconi di carne. Vittime della disgustosa perfidia umana due cuccioli di segugio. Hanno cessato di vivere poche ore dopo aver mangiato le polpette di pollo lasciate ai margini dell'isola addestramento cani di Motteggiana. La Guardia forestale, avvertita dell'accaduto, effettuerà un sopralluogo per verificare la presenza di altro cibo contaminato e una denuncia sarà presentata ai carabinieri. Il fatto è avvenuto sabato mattina, attorno alle dieci, in area golenale, all'interno del campo di addestramento cani di Motteggiana, regolarmente autorizzato dalla Provincia. Gianni Bianchini di Marmirolo ha appena finito di provare i suoi segugi con un amico: tre cucciolotti di appena sei mesi. Sono sulla strada del ritorno e stanno raggiungendo l' auto che è parcheggiata alla Torre del Gattazzo. «Ho visto uno dei miei cani fermarsi e mangiare qualcosa che era nell'erba - racconta il cacciatore -. Non ho fatto in tempo ad impedirglielo. L'ho caricato in macchina e l'ho messo nella gabbia con la femmina. Il cane del mio amico era in una seconda gabbia. Prima di tornare a casa sono passato a trovare un conoscente a Villa Saviola e da lì, passando per San Benedetto, ho preso la strada del ritorno. Durante il tragitto mi sono accorto che qualcosa non andava. Il segugino ha vomitato e c'era un forte odore di carne di gallina. Giunto a casa ho visto il cane irrigidirsi e accusare veri e propri attacchi epilettici. Senza perdere tempo ho chiamato il veterinario di Buscoldo che mi ha consigliato di fargli bere acqua e sale perché continuasse a vomitare. Un'ora dopo è morto». La femmina, fino a quel momento, non ha accusato alcun sintomo ma la situazione è precipitata nel corso delle nottata. Anche lei ha cominciato a vomitare sangue. «Probabilmente - dice il padrone - ha mangiato una parte del cibo che il maschio aveva vomitato. Ho chiamato ancora il veterinario ma ogni cura si è rivelata inutile». Le prime analisi sul cibo ingerito confermano la presenza non solo di un'alta concentrazione di stricnina ma di un vero e proprio cocktail di farmaci. Per questo l'avvelenamento ha avuto conseguenze letali così rapide. Del fatto è stata informata la Guardia forestale che immediatamente ha inviato sul posto dei tecnici per verificare la possibile presenza di altro cibo contaminato. «Farò anche una denuncia ai carabinieri - conferma il cacciatore -. Vorrei che il responsabile fosse assicurato alla giustizia. Non si possono far soffrire gli animali in questo modo. E' assurdo e crudele». La morte provocata dalla stricnina è terribile: manca il respiro, i polmoni cercano aria fino a scoppiare e la mente rimane lucida fino alla fine. La legge con gli avvelenatori è severa. In base all'articolo 146 delle leggi sanitarie rischiano la reclusione da sei mesi a tre anni a cui si aggiungono le mormative a tutela degli animali.

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