mercoledì 16 giugno 2010

Reggio Emilia, cani rubati e usati per mendicare

 

LA GAZZETTA DI REGGIO

15 GIUGNO 2010

 

Cani rubati e usati per mendicare denunciati due giovani nomadi

 

Linda Pigozzi

 

Reggio - Mendicano sotto i portici o in altre strade del centro accompagnati da cani spesso �rubati� da canili o dai cortili di abitazioni e maltrattati. La banda di nomadi è stata però scoperta dagli agenti della Municipale.  Le prime segnalazioni sono arrivate mesi fa. Alcuni cittadini avevano notato i mendicanti che, forse per intenerire i passanti, chiedevano l�elemosina facendosi accompagnare da cagnolini di piccola taglia, spesso ancora cuccioli. Cani - denunciavano i cittadini - troppo spesso sporchi o denutriti. E che, a volte, presentavano addirittura segni di percosse.  Così gli agenti della Municipale hanno provveduto a specifici controlli. A metà maggio il primo �sequestro�. Un nomade - originario della Slovacchia - era stato trovato mentre mendicava sotto i portici di San Pietro con un cucciolo: un cagnolino meticcio di pochi mesi in pessime condizioni igienico-sanitarie.  Qualche giorno fa, dopo una nuova segnalazione, i vigili hanno scoperto altri nomadi che chiedevano l�elemosina in centro storico facendosi accompagnare da tre cani, questa volta adulti.  I dati contenuti nei microchip che, come previsto dalla legge, era stato inserito sotto la pelle dei tre meticci ha subito chiarito la loro provenienza: quei cani erano stati rubati nei giorni precedenti dal canile intracomunale di Magreta, in provincia di Modena. Uno dei bastardini era cresciuto nel canile, mentre gli altri due erano stati sequestrati dai vigili di Sassuolo e dall�Ausl modenese a fine maggio a due nomadi che mendicavano il venerdì mattina fra i banchetti del mercato sassolese.  I due, in Italia senza fissa dimora, non avevano saputo spiegare agli agenti della polizia municipale la provenienza di quegli animali, n� avevano mostrato loro la certificazione che attestava la vaccinazione anti-rabbica. Viste le pessime condizioni in cui si trovavano i cani e poich� mancavano i documenti sanitari, i vigili, accompagnati dai tecnici del servizio preposto dell�Ausl, avevano quindi provveduto al sequestro dei meticci.  Gli animali erano poi stati portati nel canile di Magreta per il periodo d�osservazione previsto dalla legge (un lasso di tempo che varia dai dieci ai sessanta giorni) nei casi in cui non ci sia certezza che sia stata effettuata l�anti-rabbica.  Il mattino seguente, però, dipendenti e volontari del canile modenese avevano avuto l�amara sopresa. La gabbia dove erano stati rinchiusi i due cani era stata forzata e i bastardini erano spariti.  Con loro era stato �rubato� anche un altro cane: un meticcio cresciuto in quella struttura di raccolta di cani randagi e considerato un po� da tutti la mascotte.  I tre cani trovati appunto in città, giorni più tardi.  Mentre accertamenti sono ancora in corso, sono stati denunciati due dei nomadi identificati: un uomo e una donna, entrambi giovani ed entrambi originari della Slovacchia: il primo per maltrattamento di animali, la seconda per sottrazione di animali. Ma c�è il sospetto che altri cani possano essere stati rubati dalla stessa banda. A lanciare l�allarme è una delle responsabili del canile di Magreta.  �Ci arrivano segnalazioni di tanti cagnolini, di razza e non, che spariscono dai cortili o dalle abitazioni - spiega -. Ed è giusto che si sappia che dietro quei furti c�è una bruttissima realtà. I cani rapiti troppe volte vengono tenuti in pessime condizioni: lasciati al freddo o sotto al sole cocente per giorni interi, maltrattati e usati per medicare sulle strade�.

 

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