Seconda puntata
Randagio
Asl Sud
Accalappiato in marzo, in pessime condizioni dopo giorni che anime pie lo segnalavano alla Asl del territorio, l'accalappiacani lo ha preso e sbattuto in un canile dismesso, in cui funzionano solo 12 box per la sterilizzazione, ora addirittura sospesa per esaurimento dei fondi stanziati!
In quel canile non c'è assistenza sanitaria, i veterinari si fanno vedere una volta la settimana, ma solo per sterilizzare.
Prestare cure ai cani malati, è un optional che rientra nelle competenze di coscienza individuale. Quando la coscienza c'è.
Mica un obbligo etico, suvvia!
Il canile sanitario ufficiale era in quarantena per casi di cimurro scoppiati a Natale, virus portato da cuccioli provenienti dall'est, anche loro povere vittime senza colpa alcuna e questo ha fatto deflagrare l'epidemia .
Quindi in pratica, lo hanno preso e portato nel canile sanitario nelle condizioni in cui è fotografato e lasciato solo, abbandonato a se stesso, per una settimana intera.
Randagio era diventato invisibile.
Io l'ho visto una domenica,mi è entrato nel cuore subito, ma non me lo hanno fatto prendere, neppure per farlo curare dal mio veterinario privato, a mie spese.
Nel frattempo mi sono adoperata per salvarlo, facendo i salti mortali per accorciare i tempi della burocrazia e quando me lo hanno, finalmente consegnato, mentre lo stavo conducendo dal mio veterinario, Randagio è spirato.
Solo una carezza, ho potuto fargli.
Solo il conforto di non farlo morire solo e disperato, ho potuto offrirgli.
La Asl non mi ha concesso invece, di dare una speranza di vita a Randagio.
E così il dolore si è trasformato in rabbia.
Che pretende giustizia.
Randagio

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