venerdì 12 febbraio 2010

Napoli, divieto assoluto di somministrare cibo ai randagi

LA ZAMPA.IT

10 FEBBRAIO 2010

Napoli, divieto assoluto di somministrare cibo ai randagi

Multe da 100 a 600 euro per chi venisse colto in fragrante

Multe da 100 a 600 euro per chi dà da mangiare in strada, o nei parchi, a cani e gatti randagi e ai colombi. Sono le sanzioni previste da un?ordinanza sindacale emessa dal comune di Monte di Procida, in provincia di Napoli.
Il ricorso al provvedimento - si legge nell?ordinanza - è spiegato con la necessità di fronteggiare ?problemi di carattere igienico sanitario in alcune pubbliche vie, piazze e spazi di verde attrezzato, causati da residui di cibo che vengono somministrati a cani e gatti randagi e ai colombi da privati cittadini?.
?Un? ordinanza assurda e inumana contro cui ci siamo già attivati per non far morire di fame i cani e i gatti del comune?. Così il commissario campano, Francesco Emilio Borrelli, ed il segretario provinciale dei Verdi, Carlo Ceparano, intervengono sull?ordinanza sindacale che nel comune di Monte di Procida (Napoli) fa divieto assoluto per i cittadini di somministrare cibo a cani e gatti randagi.
?Oggi - proseguono gli ambientalisti - sono gli animali, domani potrebbe toccare ai senzatetto o ai barboni. I nostri legali, Pietro Marzano ed Amedeo Pisanti, stanno già studiando come ricorrere contro questa ordinanza allucinante?.
?Sosteniamo la protesta delle associazioni animaliste come ?Fido e Dintornì ? - afferma il consigliere comunale Peppe Pugliese - e chiediamo al sindaco di fare marcia indietro. In ogni caso continueremo a sfamare gli animali a nostro rischio e pericolo pur di non vederli morire di fame?.


NOTIZIARIO ITALIANO

11 FEBBRAIO 2010

Gli animali? I migliori amici dell'uomo, ma nemici di Iannuzzi

Elisabetta Froncillo

MONTE DI PROCIDA (NA) - Vietato dar da mangiare a cani e gatti randagi: pena una multa dai 100 ai 600 euro. Lo stabilisce un'ordinanza firmata dal sindaco Iannuzzi, forse fatta sulla falsariga di quello veneziano, che interdice turisti e residenti, di dare cibo ai colombi.
E' un provvedimento reso necessario - si legge nel documento - dalla tutela dell'igiene pubblica in alcune pubbliche vie, piazze e spazi di verde attrezzato, causati da residui di cibo che vengono somministrati a cani e gatti randagi e ai colombi da privati cittadini".
Cuore d'acciaio verso gli amici animali pur di avere una città più pulita, nonostante la legge dica che gli animali liberi su un suolo pubblico sono di competenza comunale, e che l'ente dovrebbe provvedere al loro sostegno...

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