PARLAMENTO  EUROPEO
 8 DICEMBRE 2009
 Protezione  degli animali sì, ma non a scapito della ricerca
 Per i  cosmetici, siamo tutti d'accordo: gli esperimenti sugli animali si possono  evitare. Ma quando in gioco c'è la vita umana, e la ricerca potrebbe aiutare a  guarire gravi malattie come l'HIV, l'Alzheimer o la sclerosi multipla, è giusto  mettere in primo piano il rispetto degli animali? Secondo Elisabeth Jeggle, gli  esperimenti sugli animali devono essere limitati, ma questo principio non può in  nessun modo costituire un ostacolo alla ricerca scientifica sulle malattie  gravi.
 La Commissione europea ha proposto  di mettere al bando gli esperimenti su alcune categorie di animali, inclusi i  primati. Ma in maggio il Parlamento ha approvato una relazione che riduce le  categorie di animali su cui la ricerca scientifica potrebbe applicarsi,  sostenendo che un tale bando penalizzerebbe i ricercatori europei rispetto a  quelli asiatici o americani. Lunedì di questa settimana, Commissione, Consiglio  e Parlamento hanno trovato vari punti di compromesso sulla questione, che  potrebbe essere definitivamente vagliata dall'Aula a febbraio 2010. La tedesca  Elisabeth Jeggle, PPE, guida la delegazione parlamentare nei  negoziati.
 Onorevole Jeggle, di che cosa  tratta questa direttiva?
 La prima direttiva sulla tutela  degli animali usati per ragioni scientifiche risale al 1986. A quei tempi,  avevamo tutti legislazioni diverse in materia. Ora dobbiamo adattarla  all'entrata di nuovi Paesi e alle nuove conoscenze.
 Il concetto chiave della nuova  legge deve essere il principio delle tre "R": rimpiazzare, ridurre e raffinare  l'uso degli animali negli esperimenti scientifici.La legge riguarda  soprattutto la ricerca scientifica per produrre medicine contro malattie  sempre più diffuse a causa dell'invecchiamento della popolazione, come  l'Alzheimer, la sclerosi multipla e il Parkinson.
 Perché i negoziati sono così  complicati?
 Perché è un tema sensibile e molto  emotivo. Ed è anche una questione importante: la protezione degli animali è un  principio condiviso nella nostra società.
 D'altra  parte, a nome della delegazione del Parlamento, io ho insistito sul  rispetto della dignità umana, soprattutto degli anziani e dei malati. Questo era  anche il senso del rapporto del Parlamento: la dignità umana è per noi una  priorità .E' difficile mettere insieme i due punti di vista, da un lato ho le  associazioni di animalisti che vorrebbero mettere completamente al bando la  ricerca sugli animali, ma dall'altro dobbiamo garantire che in Europa la ricerca  possa andare avanti. Se siamo troppo restrittivi, la ricerca e l'industria  andranno all'estero, e non avremo nessun impatto sulla protezione degli  animali.
 A che punto della procedura  siamo?
 La proposta della Commissione era  più a favore degli animali. Il Parlamento ha votato il suo rapporto a maggio, ed  eravamo tutti d'accordo che si trattava un compromesso ragionevole. Il  mio compito, ora, è di introdurre quanti più elementi possibili della posizione  del Parlamento nel testo finale.
 Ieri abbiamo affrontato una serie  di questioni con il Consiglio e la Commissione. Ora dobbiamo riportarle ai  nostri gruppi politici e vedere cosa ne pensano. Secondo me si potrà votare su  un testo finale fra febbraio e marzo.
 
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