14 GENNAIO 2009
Cani uccisi con bocconcini avvelenati
Piero Marongiu
MACOMER (NU). Sono morti tra gli spasmi e atroci sofferenze due dei tre cani che domenica mattina, durante una battuta di caccia al cinghiale, hanno mangiato carne contenente esche avvelenate. Il terzo, uno splendido esemplare di Setter inglese, forse riuscirà a salvarsi. Gli animali morti, uno Spaniel Breton e un Segugio Istriano, erano cani di elevato pregio, perfettamente addestrati alla caccia e iscritti all'anagrafe canina. I componenti della compagnia di caccia grossa 24 Ore, di Macomer, avevano scelto "Su Inzinale", una località in agro di Santu Lussurgiu vicino a San Leonardo di Siete Fuentes per svolgere l'attività venatoria. La battuta era iniziata da pochissimo tempo quando Sos Canarzos (i battitori), si sono accorti che Giotto, il segugio, tremava e guaiva flebilmente. La povera bestia dopo qualche minuto di dolorosissima agonia è morta. Stessa sorte è toccata a Vera, la Spaniel, poco dopo. Mentre il Setter ha cominciato a stare male dopo un po', ma forse grazie al tempestivo intervento del veterinario, e all'esiguità della carne mangiata, si salverà. «Era la seconda volta che andavamo da quelle parti - dice Salvatore Fara, il Capocaccia della compagnia 24 ore -: la prima in quella zona. Non mi spiego il motivo di un'azione tanto vile quanto ingiustificata. Le esche avvelenate (pezzi di carne alla stricnina?), erano sparpagliate in un terreno a circa due o trecento metri da un ovile». Purtroppo qualche allevatore incosciente, per tenere lontane le volpi dal gregge mette esche avvelenate, senza rendersi conto che le stesse possono essere consumate anche dalla selvaggina. Il cinghiale è onnivoro e potrebbe mangiarne, con conseguenze molto serie per chi si cibasse di quella carne a sua volta. «Se avessimo preso il cinghiale - dice un cacciatore - e ne avessimo mangiato senza sapere che aveva ingerito carne avvelenata, poteva accadere una tragedia». Anche gli altri cani avevano trovato le esche e stavano per mangiarle: «Ad alcuni di essi gli abbiamo tirato fuori la carne dalla bocca, altrimenti sarebbero morti di sicuro - dicono i cacciatori». Alle nove del mattino una giornata iniziata all'insegna dell'allegria, per i cacciatori macomeresi si è conclusa presso la Stazione carabinieri di Santu Lussurgiu, dove è stata sporta denuncia contro gli ignoti autori della vigliaccata che è costata la vita a due incolpevoli animali.
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