28 GENNAIO 2009
I «Fido» regalati a Natale? Tutti al canile
Daisy Melli
QUATTRO CASTELLA (RE). Regali di Natale che tornano al mittente. Non stiamo parlando di maglioni di due taglie più grandi o del raccapricciante pensierino della solita prozia ma di cani. A poco più di un mese dalle feste, i buoni propositi che avevano animato alcuni degli aspiranti padroncini sono scivolati nello scatolone, assieme agli addobbi. Dimenticati in cantina. E' così che in sette giorni il canile di Montecavolo si è ritrovato con ben sette nuovi ospiti. Egle, Asia e altri compagni di sventura - alcuni adottati al canile stesso poi ripudiati, altri abbandonati perché non rispondevano alle aspettative dei padroni - si sono ritrovati scaricati dalle rispettive famiglie come giocattoli rotti. Cucciolini o giovani fido di tre anni restituiti con scuse a tratti sconcertanti del tipo «il cane abbaia». A saperlo prima. Oppure licenziati con frasi come «litiga con il gatto». Come se l'inimicizia fra i felini e il miglior amico dell'uomo fosse un segreto noto solo ai disegnatori del gatto Silvestro. Ripudi, ma anche ripensamenti come il caso del punkabbestia che abbandonata la vita del ribelle ha pensato bene di mollare anche i due compagni di viaggio, un meticcio di pitt bull e un american stafford con la stessa rapidità con cui si è disfatto di un imbarazzante look: «Purtroppo - spiega Marilena Calestrani, responsabile del canile - E' un dato fisiologico che tutti i volontari conoscono: il 20% degli animali adottati spesso viene usato per far contenti i figli sotto l'albero. Salvo poi fare ritorno al canile appena passa la novità o il bisogno di avere un diversivo che distolga l'attenzione dalle richieste dei parenti. Purtroppo non è finita: una seconda ondata di abbandoni si presenterà nei mesi di maggio e giugno, quando i cuccioli di Natale prendono le sembianze degli adulti e le vacanze estive impongono di fare i conti con un ospite scomodo. Oltre alle rinunce in pochi giorni abbiamo ritrovato anche animali in condizioni pietose: talmente magri che non riuscivano più a mangiare senza vomitare. Per salvarli siamo dovuti ricorrere all'alimentazione con flebo». Tra i sette cani tornati all'ovile ci sono due pit bull prima presi come cani da guardia poi restituiti perché gli stessi padroni non hanno saputo gestire la paura nei confronti di questa razza, poi c'è India, un meticcio di american stafford di tre anni, Egle la cucciolina di sette mesi tipo collie bleu merle con il pelo raso e tre fratellini meticci di volpino Olga, Anna e Black, tutti col pelo nero e una macchia bianca sul petto.
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