mercoledì 17 dicembre 2008

Ragusa - Tanti auguri di buon Natale

Una telefonata, qualcuno piange e cerca di spiegare… Una cagnolina

giace investita e guaisce sul ciglio della strada a Monteresso, vicino

al cimitero; qualche automobilista si è anche fermato solo per dire

che tanto la cagna è stata investita il giorno prima e che quindi

sardi certo in procinto di morire. Inizia il giro di telefonate da

parte dell’Oipa ai volontari per andare a soccorrere la cagnolina. Ad

aiutarci Sergio Bramante, responsabile della Maia, che interviene in

qualità di volontario. La piccola, scheletrica da fare paura, col

femore rotto in due punti, una zampa rotta anch’essa in due punti,

viene momentaneamente ospitata dai Rangers di Monterosso, che mettono

a disposizione dell’Oipa una stalla e a cui va il nostro

ringraziamento. Berna, questo il nome dato alla cagnetta, ha molto

sofferto anche durante le radiografie, perché era ridotta a pezzi e

sul corpicino magrissimo presentava buchi infetti a causa di morsi

ricevuti da altri cani. Se prima il veterinario, data la gracilità di

Berna, non voleva intervenire, si è resa urgente un’operazione per via

di complicazioni: una sacca all’addome faceva temere il peggio. Berna

è stata operata… era anche riuscita a superare l’intervento… ma a

causa del forte impatto con l’auto che l’ha investita le si è rotta

l’uretra, per cui la pipì di un rene andava a confluire nell’addome… E

così, dopo tanta sofferenza, abbiamo dovuto prendere la decisione più

terribile di questo mondo, abbiamo dovuto decidere di addormentarla

per sempre. “Le lacrime inondano il nostro cuore - ha detto la

delegata provinciale Oipa, Valentina Raffa -. Non dimenticherò mai

quegli occhi terrorizzati, che cercavano rassicurazione nei miei

durante le visite veterinarie. I volontari Oipa che hanno conosciuto

Berna non dimenticheranno mai il suo stupore dinanzi ad una ciotolina

di pappa, durante le carezze, durante i silenzi. Anche questo è

Natale. Questo è il Natale che ci si profila ogni giorno… cani

abbandonati nei cassonetti come rifiuti, altri investiti e lasciati a

morire da gente che nemmeno si ferma se non per consigliarci di

lasciar perdere tanto prima o poi la creaturina investita, e

aggiungerei sofferente, morirà… E così al dolore per la perdita di

Berna che, ridotta com’era, non ha avuto davvero niente dalla vita ed

ha conosciuto l’amore dei volontari per soli cinque giorni, si

aggiunge la rabbia per la pacifica indifferenza di alcune persone…

Anche questo è Natale, anzi, questo è il nostro Natale… un Natale di

speranza che il mondo possa cambiare, che i sindaci della gran parte

dei Comuni di questa provincia possano assumersi le responsabilità

date loro dalla legge e inizino, dunque, a ricordarsi dei cani

dimenticati nei canili da anni e per le strade… perché non ci sia più

una Berna, e se non sono contenti del fatto che la legge sancisce che

i cani appartengono loro, pensa pensa i cani che gioia nel sapere che

razza di padroni si ritrovano: padroni che non si ricordano di loro

nemmeno a Natale. Auguri”.

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