LAMEZIA WEB
4 DICEMBRE 2008
Sei cani da caccia chiusi in gabbia ammazzati
CORTALE (CZ) - Sei cani segugi francesi ammazzati a colpi di fucile caricati a palla da persone rimaste al momento sconosciute, che da qualche giorno rappresentano per i carabinieri della stazione di Cortale un vero rompicapo. I fatti sono accaduti la notte di venerdì scorso ma la notizia è circolata successivamente tra l'incredulità. Una quarantina di cacciatori amanti della doppietta, con a capo il capocaccia della squadra di cinghiali di Cortale Giuseppe Cantafio, aveva organizzato una battuta da effettuare sabato mattina nelle campagne allo scopo di cacciare qualche animale selvatico. Sorpresa e sgomento quando giunti in località Cellafò in agro di Cortale per prelevare i cani che si trovavano nelle apposite gabbie in un terreno di proprietà di Giuseppe Cantafio: li hanno trovati ammazzati. Solo due esemplari sono sfuggiti alla morte, uno perché si trovava in una cuccia poco distante, il secondo è stato salvato dalla campanella che portava al collo che ha deviato il colpo mortale.
Ricevuta la denuncia, sul posto si sono portati i carabinieri della locale stazione che hanno constatato l'accaduto e avviato le indagini per identificare i responsabili. I veterinari dell'Asp hanno ordinato il sotterramento dei sei cani. Tutti i componenti della squadra sono rimasti rammaricati per l'accaduto che li ha costretti a separarsi dai «fedeli compagni di caccia», addestrati nella ricerca di cinghiali.
Cantafio non ha saputo dare una motivazione all'accaduto anche se si pensa ad un probabile atto di gelosia o invidia da altri colleghi cacciatori, magari più sfortunati e con scarsi risultati di cacciagione. L'unica cosa certa è che il capocaccia Cantafio non avrebbe mai ricevuto minacce o richieste di alcun genere.
Al capocaccia Cantafio è giunta la solidarietà e l'incoraggiamento a proseguire nel suo sport preferito da moltissimi capocaccia dei paesi limitrofi.
Gli amanti della doppietta, tuttavia, hanno organizzato la battuta di caccia con i cani superstiti e hanno abbattuto tre cinghiali. Una risposta soddisfacente a chi nottetempo ha sparato senza pietà ai cani "amici dell'uomo".
Ricevuta la denuncia, sul posto si sono portati i carabinieri della locale stazione che hanno constatato l'accaduto e avviato le indagini per identificare i responsabili. I veterinari dell'Asp hanno ordinato il sotterramento dei sei cani. Tutti i componenti della squadra sono rimasti rammaricati per l'accaduto che li ha costretti a separarsi dai «fedeli compagni di caccia», addestrati nella ricerca di cinghiali.
Cantafio non ha saputo dare una motivazione all'accaduto anche se si pensa ad un probabile atto di gelosia o invidia da altri colleghi cacciatori, magari più sfortunati e con scarsi risultati di cacciagione. L'unica cosa certa è che il capocaccia Cantafio non avrebbe mai ricevuto minacce o richieste di alcun genere.
Al capocaccia Cantafio è giunta la solidarietà e l'incoraggiamento a proseguire nel suo sport preferito da moltissimi capocaccia dei paesi limitrofi.
Gli amanti della doppietta, tuttavia, hanno organizzato la battuta di caccia con i cani superstiti e hanno abbattuto tre cinghiali. Una risposta soddisfacente a chi nottetempo ha sparato senza pietà ai cani "amici dell'uomo".
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